Svolta lampo nelle indagini dei Carabinieri di Agrigento: denunciati due uomini di Favara. Sarebbero loro i responsabili dello scempio a Scala dei Turchi.
In poco meno di 48 ore i Carabinieri della Compagnia di Agrigento, capitanati da Marco La Rovere, hanno identificato gli autori del raid vandalico a danno della marna bianca a Scala dei Turchi a Realmonte, perpetrato spargendo polvere di ossido di ferro. Sono state denunciate due persone di Favara alla Procura della Repubblica di Agrigento per l’ipotesi di reato di danneggiamento di beni aventi valore paesaggistico, formulata dai magistrati titolari e coordinatori dell’inchiesta, ovvero il procuratore Luigi Patronaggio e il sostituto procuratore Chiara Bisso.
Si tratta del pregiudicato favarese Domenico Qauranta, già noto alle Forze dell’Ordine in quanto l’esecutore materiale degli attentati terroristici alla metropolitana di Milano ed alla Valle dei Templi di Agrigento. Tra l’altro lo stesso quaranta è colui il quale nei mesi scorsi aveva imbrattato anche la marna di Punta Bianca.
Condannato a 16 anni per i due attentati, Quaranta aveva anche cercato di far saltare in aria la casa circondariale di Agrigento “Di Lorenzo” piazzando una bombola di gas nelle vicinanze.
Nello sfregio di Scala dei Turchi, il Quaratnta si è fatto “aiutare” da un complice, Francesco Geraci il quale avrebbe partecipato alle operazioni dello scempio. I due sono stati denunciati a piede libero.
Per quanto riguarda l’individazione i militari si sono avvalsi dei video registrati dalle telecamere di sorveglianza. E poi hanno compiuto una raffica di perquisizioni e riscontri tra Realmonte e Favara, attraverso anche Porto Empedocle e Agrigento. Dai video è emerso che un furgone, un Ford Transit, è giunto di sera alla Scala dei Turchi. Sono saltati fuori due uomini trascinando dei sacchi, verosimilmente contenenti la polvere di ossido di ferro. I Carabinieri sono riusciti a leggere il numero di targa del furgone e, da conoscitori del territorio, si sono subito concentrati su un uomo di Favara, già noto per danneggiamenti simili. Il furgone è stato infatti trovato a Favara, e dentro sono state rinvenute tracce di polvere di ossido di ferro. Nel corso delle successive perquisizioni sono sbucati, nei magazzini ispezionati, guanti ancora imbrattati della stessa polvere, e altre inequivocabili prove. I due favaresi denunciati sono di mezza età, e sono loro i responsabili dello scempio, a cui poi hanno rimediato meritoriamente volontari e tecnici, che ha sollevato scalpore nel pianeta anche perché si tratta di un bene candidato a essere riconosciuto come patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento, il colonnello Vittorio Stingo, commenta: “L’Arma dei Carabinieri è intervenuta nell’immediatezza per individuare subito gli autori di questo crimine ad opera di scellerati che ha deturpato uno dei beni paesaggistici più importanti della Sicilia. L’Arma non molla il territorio a difesa dei nostri cittadini e delle bellezze naturali”