Paisa’, unni tradiri propriu tu…

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La fuga di notizie di ieri che ha coinvolto la regione Lombardia ha creato il panico nel panico.

Chiudere i confini della regione del nord, in entrata e in uscita, ha “costretto” a decine, centinaia e forse migliaia di suddisti residenti al nord a prendere il primo mezzo per scappare via dalla Lombardia e recarsi al sud.

Un sud dove la Sicilia, purtroppo, è la prima regione a spopolarsi per recarsi al nord, (anche per rendere tanto onore), e ben sappiamo che il numero di paisani residenti nelle regioni ad altissimo rischio come la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto è abbastanza numeroso.

Il presidente della Regione Musumeci è stato chiaro: “Tutti in autoquarantena coloro i quali in fretta ed in furia, sono scesi al sud”.

A noi, umili operatori della comunicazione, non ci resta altro che appellarci a tutta questa gente (conterranea) incontrollata che prende il proprio mezzo per scappare via al sud.

Il problema potrebbe essere mio, dei miei familiari, dei miei vicini di casa, dei miei amici. Va bene, fin qui ci siamo. Ma a tutta questa gente scappata letteralmente dal nord non posso non ricordare che, in caso sciagurato di contrazione di questo maledetto virus, ad essere colpiti, prima di noi, saranno i propri familiari, i propri genitori, i propri nonni e i propri nipotini.

Ed è per questo che scriviamo e rivolgiamo questo articolo a tutti i nostri compaesani che, in queste ore, stanno rientrando nelle propria terra. Abbiate rispetto per la comunità, delle regole, dei decreti legislativi; fate uscire a 360 gradi tutto il vostro (nostro) senso di rispetto per il prossimo che da sempre ci contraddistingue. Non siete come i ladri, che scappano; siete gente perbene pronta a percepire il reale pericolo che può scaturire.

Amici “paisani”, nessuno gioisce per la vostra situazione, nessuno punta il dito su di voi; anzi, vi siamo vicini e si spera che tutta questa orribile vicenda del coronavirus possa concludersi il prima possibile, senza conseguenze catastrofiche.

Non possiamo esimerci, però, dal raccomandarvi che la vostra fuga dal nord possa andare a compromettere quella del profondo sud, quella della nostra Sicilia, quella della nostra provincia.

Vi chiediamo, pertanto, cari conterranei, di rispettare le regole vigenti dopo il provvedimento intrapreso dal presidente della Regione Nello Musumeci.

Ma più che ai decreti e alle nuove normative, leggi e leggine, facciamo appello a voi, amici conterranei ed al vostro senso di responsabilità; dicibile o indicibile che sia, vi ricordiamo che provenite da una zona, considerata rossa, dalla quale potrebbe potenzialmente scaturire un vero e proprio caos per tutti noi, per la nostra amata terra, per i nostri cari, per i vostri cari!

Rispettate le regole, chiamate i medici di famiglia, isolatevi e state chiusi in casa per tutto il tempo che necessita o impone la situazione.

In questo modo, con questo grande senso di responsabilità, potrete contribuire a non alimentare il problema coronavirus nella nostra terra, già abbastanza compromessa dai fatti di Sciacca e dai casi dell’intera regione. Fate in modo di non far diventare la Sicilia la seconda regione italiana affetta da coronavirus.

Grazie, fraterni amici!

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2 Thoughts to “Paisa’, unni tradiri propriu tu…”

  1. Francesco

    Da condividere immediatamente!

  2. Silvia

    Provvedimenti più restrittivi andavano presi molto tempo fa…ora è inutile puntare il dito contro chi è entrato ed uscito dalle zone rosse negli ultimi giorni…e quelli che lo fanno per lavoro ogni fine settimana? E quelli che lo hanno fatto un mese fa? Il vero problema sono le giuste misure che non sono state prese e non vengono ancora prese… ormai “il morto è andato in chiesa” di dove dalle mie parti..dovremmo essere noi tutti più responsabili nell’adottare le misure precauzionali e per chi non le rispettasse e/o non le facesse rispettare che ci siano sanzioni…passare ai fatti perché di parole ne sono state dette fin troppe…

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