Partiamo da un dato oggettivo: “Il numero del personale ATA assunto con contratti a termine è in crescita, raggiungendo nel 2025 numeri elevati, anche a fronte della insufficiente immissione di personale di ruolo” – dichiara Mucci. Nonostante i posti vacanti e disponibili, le immissioni in ruolo autorizzate per il personale ATA sono spesso insufficienti, creando un divario che alimenta il precariato cronico. La scarsità di assunzioni a tempo indeterminato contribuisce ad affliggere il sistema scolastico con assunzioni che avvengono solo per coprire i posti lasciati liberi dai pensionamenti. La situazione del lavoro precario a scuola non può essere considerata un fenomeno transitorio, ma strutturale. Nonostante i concorsi banditi per stabilizzare il personale, il numero di contratti a tempo determinato per ATA continua a salire. Non possiamo continuare a fare ricorso alle supplenze, anche per il personale ATA, per coprire i posti vacanti continua Mucci. Se vogliamo la qualità dell’insegnamento e la giusta sicurezza nelle nostre scuole, occorre incrementare il personale – continua Mucci. L’eccessivo carico lavorativo nelle scuole – toccare per credere, come diceva San Tommaso- contribuiscono allo stress, che a sua volta “innesca” difficoltà nelle relazioni ed anche di apprendimento. La nostra organizzazione incontrerà a breve il ministro, sottoporremo le gravi criticità della nostra scuola. “I lavoratori precari – continua Mucci – della scuola sono il nostro “cruccio” che si attenuerà solo quando daremo un taglio definitivo alla precarietà. Abbiamo iniziato insieme un percorso, questi lavoratori non saranno mai soli” – conclude Mucci.
Mucci (SGS) Scuola: “ Dobbiamo dare un taglio netto alle precarietà”
