L’onorevole Giovanni Di Mauro, a seguito di quanto accaduto nel 10 e 11 Novembre 2019, rispettivamente prot. N. 61637 e prot N. 61801, con le quali il Dipartimento Regionale della Protezione Civile ha diramato specifici avvisi per Rischi Meteo – idrogeologici ed idraulici, conseguenti ad attesi fenomeni metereologici di elevata intensità, invitando, a tal fine, tutti gli Enti cui le citate note erano dirette, ed i Sindaci in particolare, a predisporre le azioni di prevenzione previste nei propri piani di protezione civile in attuazione al livello di allerta comunicato;
le criticità attese, riportate dettagliatamente nei summenzionati avvisi, evidenziavano elevate probabilità di rischi idrogeologici ed idraulici, con conseguenti fenomeni franosi, localizzati o diffusi e, in caso di piogge intense concentrate in intervalli di tempo contenuti, tali criticità potevano assumere carattere di estrema pericolosità (es: colate detritiche, crolli, inondazioni localizzate, esondazioni, alluvioni). Per altro, in presenza di condizioni strutturali inadeguate dei corsi d’acqua e delle reti fognarie e in caso di beni ubicati in prossimità o all’interno di zone vocate al dissesto idrogeologico e idraulico, le criticità potevano manifestarsi in maniera più gravosa a prescindere dai quantitativi previsti e/o reali di pioggia;
Considenrando che i dati pluviometrici rilevati nei giorni 11 e 12 Novembre 2019 indicano, drammaticamente, che la Regione siciliana è stata colpita dall’ennesima “Bomba d’Acqua”. La violenta pioggia ha causato parecchi disagi determinando frane, allagamenti e smottamenti, impegnando ininterrottamente i centralini delle sale operative, sommersi da centinaia di richieste di intervento urgente. In queste ore continuano a registrarsi, a ritmi frenetici, le operazioni di soccorso e di rimozione dei fanghi, delle macerie, dei detriti e dei manufatti divelti, causati dall’alluvione.
Il maltempo non dà tregua al territorio dell’agrigentino. Infatti, si registrano ancora danni dovuti alla pioggia caduta abbondantemente nelle ultime 24 ore. Dopo la temporanea chiusura delle SP 17-B Siculiana-Raffadali, per lo straripamento di un torrente e della strada provinciale Agrigento-Cattolica Eraclea, invasa da enormi quantitativi di fango, è stato disposto il transito a senso unico alternato su una parte della carreggiata della strada provinciale Grotte-Racalmuto, a causa del crollo di un muro di sostegno. Alcune abitazioni ubicate a San Leone, Via dei Fiumi e Villaggio Mosè, sono state evacuate a causa della violenta mareggiata. Numerosi si susseguono gli interventi su tutto il territorio agrigentino per soccorrere interi nuclei familiari rimasti bloccati
dalla quantità di fango riversatasi lungo le strade, come avvenuto nella zona di Giardina Gallotti.
La situazione, di certo, non è migliore a Licata. L’ondata di maltempo abbattutasi con violenza sulla città già nella giornata di lunedì 11 Novembre 2019, ha lasciato dietro di se ingenti danni. Una tromba d’aria ha seminato terrore e causato notevoli danni nella zona del porto. La situazione si è ulteriormente aggravata nella giornata successiva, in cui un forte temporale, insieme ad un intenso vento di scirocco ha provocato una mareggiata, raggiungendo locali e case in contrada Fondachello e Playa.
Tutto ciò ha rilevato uno scenario drammatico descritto, racconta di una Sicilia fragile e vulnerabile di fronte a eventi atmosferici eccezionali;
sono state pesantemente danneggiate strutture pubbliche e proprietà private ma anche attività agricole, aziende zootecniche per le quali i danni sono veramente ingentissimi, con inevitabili ripercussioni sul già debole tessuto produttivo;
la Sicilia e ancor di più il territorio agrigentino si trova a fare i conti con una emergenza che se non affrontata in modo tempestivo, aiutando il territorio colpito, può causare contraccolpi gravissimi all’economia e all’occupazione;
Rilevato che: è necessario che la politica e le Istituzioni mettano in movimento tutte quelle dinamiche virtuose di intervento necessarie per favorire, in tempi brevi, il ritorno alla normalità e per agevolare la ripresa economica dell’ampia area colpita dal nubifragio; i danni dell’alluvione di questi giorni in Sicilia hanno provocato perdite per milioni di euro alle coltivazioni e alle infrastrutture presenti nelle campagne, dove sarà necessario avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità; a rendere ancor più devastanti gli effetti del maltempo ha contribuito l’assenza di manutenzione e sistemazione degli argini e, mentre si è tuttora impegnati alla conta dei danni, urge adottare strategie ed interventi adeguati a mettere in sicurezza definitivamente il territorio; la drammatica situazione emergenziale che interessa, in particolar modo, vaste zone del territorio agrigentino, impone alle Autorità competenti ed alle Istituzioni tutte, un’azione solidale di sostegno alle famiglie ed alle imprese maggiormente colpite dagli effetti degli eventi alluvionali, scongiurando, ove altri eventi di tale natura dovessero riproporsi nelle prossime ore, ulteriori aggravamenti della situazione in atto vissuta;
L’Onorevole chiede al Presidente della Regione, Nello Musimeci di avanzare, urgentemente, ai competenti Organi statali, ai sensi dell’art. 24 del d.lgs. 23 gennaio 2018, n. 1, la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza per i gravi danni provocati dagli eventi meteo avversi che hanno interessato, nei giorni 11 e 12 novembre u.s., i territori della provincia di Agrigento e di assumere ogni iniziativa utile a quantificare l’entità dei danni occorsi ai luoghi, alla popolazione, alle strutture e alla produzione agricola, in coerenza con quanto previsto dalla legislazione in materia.