Lelio Castaldo: “Sindaco, e allora si dimette? Sindaco Miccichè: “Siamo su scherzi a parte?

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Premessa: è una provocazione bella e buona.

Si, una provocazione. Perchè la notizia “bomba” l’ha uscita il solito blog satirico che non riesce a raccontare sempre la verità ai suoi 89874440000000000 lettori.

Stanotte, colui il quale si classifica l’editore di un blog avrà avuto gli incubi provocati quasi sicuramente che alla prossima tornata elettorale possa prendere 70 mila voti di preferenza su 37 mila votanti. Ormai i numeri del lotto sono alla mercè quotidiana. E guai a svegliarli da questi sogni, mostruosamente proibiti e vietati ai minori.

Abbiamo sentito il sindaco di Agrigento per vedere come stanno le cose. La prima domanda è la seguente:

“Sindaco, e allora ci lascia? Si dimette?”

“Gentile Direttore, conosco bene la sua ironia che spesse volte apprezzo, ma in questo caso credo che ci stiamo trovando fuori strada. Non penso nemmeno lontanamente alle mie dimissioni. Non lascio la città in balia di chissà che cosa”.

Eppure, sindaco, qualcuno ha scritto questa “notizia”

Beh, notizia. Credo di partecipare ad una puntata della famosa trasmissione “Scherzi a parte”. Anzi, mi sorprendo di lei per il fatto che crede a ciò che scrive qualcuno che probabilmente vive con questo enorme desiderio. Purtroppo dovrà aspettare il limite imposto dalla legislazione. Poi tireremo i conti…”

In effetti ha ragione. Sono caduto nel tranello di chi sciorina notizie più o meno veritiere. Porca paletta, stavolta l’editore (di se stesso) mi ha fregato!

Castaldo, per favore non mi parli delle sue cose personali. Io vado avanti per la mia strada…”

Però il fuoco amico sta facendo di tutto per farla stancare…

“Sicuramente. Ma devo dare una brutta notizia: io non mi stanco…”

Cioè?

“Cioè? Io vado avanti per la mia strada. Ormai credo che con queste palesi manifestazioni di non rispettare le regole c’è pochissima strada da fare. E allora io trasformo il fatto politico con il fatto personale”:

Traduca, sindaco.

“Traduco si. Ognuno faccia la propria strada; poi diventa tutto un problema di coscienza. Io vado avanti per la mia con la consapevolezza che saprà dare qualcosa di importante a questa città”.

Seeeeee sindaco, e chi la crede?

“Il primo a rimanere allibito sarà proprio lei, Castaldo. Sto lavorando fra mille difficoltà e con tanti spunnapedi sempre in agguato (gli rubo un termine da lei tanto usato..) per portare avanti progetti che la città aspetta da anni. Mi creda, castaldo, Supereremo anche questi”.

Può anticiparci qualcosa?

“No. Continuo a sostenere che il lavoro fatto in silenzio paga più di ogni cosa. Spero di avere imboccato la strada giusta”.

“E allora non si dimette, sindaco?”

“Castaldo, quando dice lei la smetta…”

“Già fatto!”

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