Lampedusa, peschereccio tunisino apre il fuoco contro una motovedetta della Guardia di Finanza che risponde. Bloccato e sequestrato. Speriamo non tocchino i finanzieri, dopo Karola tutto è possibile

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Unità navale della Guardia di Finanza, ha aperto il fuoco, ieri sera, contro un peschereccio tunisino, dopo aver intimato l’alt, non rispettato dagli stessi. Sarebbero stati parati circa 400 colpi.

Confermata la presenza di stupefacenti all’interno dei motopeschereccio.

I video postati su facebook da Tactical Life  Italia sono drammatici e documentano l’inseguimento via mare, gli spari a raffica e l’abbordaggio del peschereccio tunisino.

“Spero vivamente che la giustizia italiana punisca con la massima severità l’equipaggio del peschereccio tunisino sequestrato in queste ore dai nostri militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera nel porto di Lampedusa”.

È quanto dichiara l’ammiraglio Nicola De Felice. “Mi giungono voci non ancora confermate che la motopesca non si sia fermata all’alt e abbia addirittura sparato contro i militari – conclude De Felice – auspico che venga fatta luce al più presto sull’accaduto”.

Nota del Direttore.

Questo il racconto nudo e crudo di quanto accaduto ieri al largo di Lampedusa dove alcune unità navali della Guardia di Finanza hanno rischiato davvero grosso. Un gruppo di trafficanti di droga tunisino non solo non si è fermato all’alt imposto dai finanzieri ma ha anche attaccato a colpi di mitra. Fortunatamente la Guardia di Finanza, anche perchè supportata da altre unità navali, ha avuto la meglio ed ha bloccato e sequestrato il peschereccio tunisino nell’ambito di un controllo antidroga (confermata a bordo la presenza di sostanze stupefacenti). 

L’onore a tutti i nostri militari che rischiano quotidianamente la vita per combattere contro criminali incalliti e venditori di morte. Vada alla Guardia di Finanza tutto il nostro appoggio e la nostra solidarietà, a cominciare dall’Ammiraglio De Felice, per l’esito positivo della straordinaria e pericolosissima azione posta in essere ieri. 

La speranza (perchè questa possibilità esiste) è che adesso magari qualcuno non si alzi da qualche comoda sedia per scandalizzarsi del fatto che nel corso dell’operazione di ieri la Guardia di Finanza ha usato le armi in risposta ai criminali tunisini.

Giusto sottolineare questa circostanza; del resto dopo tutto quello che è accaduto con la vicenda di Karola Rakete, dalle nostre parti e nel territorio nazionale…tutto è possibile! 

Onore alle Fiamme Gialle.

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