E’ in Sicilia un quinto dei siti contaminati da amianto in Italia. L’intervento dell’Osservatorio nazionale. I dati su vittime e bonifiche. Le prospettive.
L’amianto uccide 200 siciliani ogni anno. E in 30 anni le vittime sono state oltre 6.000. E saranno ancora tanti di più. Così afferma e conferma Ezio Bonanni, presidente dell’Ona, l’Osservatorio nazionale amianto, che spiega: “Purtroppo il picco ci sarà nei prossimi anni, perché la Sicilia registra un elevato numero di casi di malattie correlate, tra mesoteliomi, tumori polmonari e asbestosi”. L’Osservatorio cita il rapporto dell’Inail secondo cui in Sicilia sono stati 1.810 i casi di mesotelioma dal 1992 al 2018. L’indice di mortalità nei 5 anni è del 93 per cento. E tra i 1.810 affetti da mesotelioma, i morti sono stati 1.453, che sono 1.720 sommando i morti dal 2018 in poi. E poi si sommano anche i 3.500 morti per tumore al polmone e i 1.000 per altre malattie correlate all’amianto. Dunque: 6.220 decessi in 30 anni. In Sicilia sono tanti i luoghi contaminati. E Bonanni li ricorda: “Melilli, Siracusa, Augusta, la Valle del Mela, i cantieri navali di Palermo e il cosiddetto triangolo della morte con Gela, Siracusa e Ragusa”. I legali dell’Osservatorio hanno seguito 14 casi giudiziari dal 2008 ad oggi. Solo nel 2023, tre vittime hanno ottenuto risarcimenti per quasi 1.200.000 euro: un ex macchinista delle Ferrovie di Palermo deceduto nel 2007, poi un manutentore elettrico che ha lavorato per 17 anni a stretto contatto con l’amianto nello stabilimento Eni di Gela, e poi un elettricista morto nel 2019 dopo aver respirato amianto nelle navi della Marina. Nel 2017 la Corte d’Appello di Roma ha sentenziato che l’esposizione all’amianto riguarda tutti i lavoratori del Polo petrolchimico di Priolo e anche gli abitanti della zona. Non mancano poi casi alla Fincantieri di Palermo, al Comune di Siracusa, e alla Centrale Termoelettrica Enel di Termini Imerese. In Italia i siti contaminati dall’amianto sono 108.000. E un quinto è in Sicilia, tra 354 scuole, 212 uffici della pubblica amministrazione, 30 impianti sportivi e 27 tra ospedali e case di cura. Come si legge sul Portale informativo amianto della Regione Siciliana, i siti censiti sono 19.451. E tale censimento è effettuato tramite i Piani comunali amianto. Alla fine del 2021 sono stati contati 113 Piani presentati su 391 Comuni. E dei 113, solo 34 risultano completi. Non è difficile ipotizzare, quindi, che i siti contaminati siano almeno il triplo: dunque 60.000.
E in riferimento alle bonifiche, tra il 2015 e il 2022 sono stati ripuliti quasi 37.000 siti contaminati e raccolte oltre 57.000 tonnellate di amianto, secondo quanto dichiarato dalle aziende autorizzate. Nel 2022 sono stati 5.075 i siti bonificati e 5.900 le tonnellate di amianto rimosse. Vi sono 28 progetti approvati dalla Regione in ospedali, scuole e asili, per una spesa di 1.400.000 euro, e altri 10.000.000 euro per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto nelle case private. Ed Ezio Bonanni conclude: “L’obiettivo fondamentale è la bonifica. Liberare il territorio dall’amianto, utilizzato senza remore fino al 1992 e solo in piccola parte bonificato, significa eliminare una parte dei cancerogeni con cui troppo spesso entriamo in contatto. E non esiste una soglia minima sotto la quale possiamo stare tranquilli. Purtroppo però, e sempre più spesso, piccoli cavilli vanificano i nostri sforzi e ignorano la provata ed elevata esposizione ad amianto che molti lavoratori siciliani hanno subito senza cautele. Quando la battaglia è giusta, trovo sconcertante la poca attenzione e il poco riguardo per le vittime dell’amianto”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)