Aldo Mucci, leader del SGS Sindacato Generale Scuola, dopo anni ed anni di battaglie è stato avvicinato per conoscerlo meglio e più da vicino. Si tratta di una intervista a 360° nella quale il sindacalista si sofferma sulle tappe più importanti della sua attività.
Nel corso della sua vita da sindacalista ha incontrato Ministri, Presidenti di Regione, deputati, sindaci, provveditori, Eminenze, prefetti, ecc. Incontri orientati sempre verso chi ha bisogno, verso il mondo dei precari. Quali sono le sensazioni ed i ricordi.
“Molti politici che rivestono cariche istituzionali importanti, preferiscono vivere in una zona di comfort, una ipotetica bolla in cui nulla accade, dove tutto deve rimanere “cristallizzato”. Nel momento in cui gli rappresenti un problema legato al mondo del lavoro, si infastidiscono, costretti nello stesso tempo ad ascoltarti perché sei un sindacalista che “rompe”. Tra i ricordi indelebili vi sono quelli legati al mondo dei minatori di salgemma. Una grande battaglia per il lavoro, per la dignità dei lavoratori, che ha visto interlocuzioni con gli allora presidenti della Regione Angelo Capodicasa, Totò Cuffaro. Una grande battaglia condotta insieme al mio caro amico Carmelo Diliberto già segretario generale della CGIL Sicilia”.
Quale è stata la madre di tutte le battaglie?
“In Italia di patti sindacali scellerati se ne sono sottoscritti tanti, tutti stranamente aventi come oggetto la salvaguardia occupazionale. Uno su tutti rimarrà negli archivi storici del sindacato, il cosiddetto DDL Scuola e che si riferisce al progetto “scuolebelle” Sulla carta sembrava tutto in regola, firme importanti di ministri e sindacalisti, hanno convalidato il DDL, e poi c’è l’accordo del 28 marzo 2014 che “blinda” il lavoro. Ciò che accadrà in seguito non importa. Non importa se il giorno dopo l’azienda ti ha “venduto” ad un’altra azienda, il contratto tra Consip e Cooperative prevedeva questo, nell’indifferenza generale. Dopo la mia denuncia all’ANAC autorità Nazionale Anticorruzione, – seguita da minacce alla mia persona – “scoppiò” il caso, con le conseguenze giudiziarie che tutti conosciamo. Oggi per fortuna gli ex lsu ata – dopo cinque anni di lotte – sono a tutti gli effetti Collaboratori ATA ma non riescono a dimenticare 22 anni di sofferenze e sfruttamento”.
“Vi sono altre battaglie da combattere?”
“Durante la pandemia, il governo ha pensato bene di mandare al fronte i lavoratori precari della scuola. Finita la pandemia e smontati i paletti della trincea, i lavoratori sono stati invitati a lasciare la prima linea. Il mancato rinnovo contrattuale ha fatto ripiombare nella disoccupazione decine di migliaia di lavoratori in tutto il Paese, migliaia solo nella nostra regione, con le conseguenze personali e familiari immaginabili, ancora di più in un territorio come il nostro che ha sempre più fame di lavoro e servizi, lasciato in gravissima difficoltà le scuole che si sono viste private di organico del tutto necessario. A proposito di organico, ho incontrato per ben due volte il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, con il quale abbiamo discusso dei problemi che negli anni, hanno “devastato” l’Istituzione scuola. Molto del suo operato è condivisibile, quello dell’organico un po’ meno, fermo restando che di questo continueremo ad interloquire. Una cosa è certa – conclude Mucci- “Non possiamo guardare il mondo dalla finestra, bisogna uscire da quella “cella” in cui nulla accade, e respirare profondamente il mondo che ci circonda”.