In tempi di coronavirus il servizio idrico integrato non si ferma

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In questi giorni di lockdown, durante i quali a causa del COVID 19, tutto si è fermato, gli agrigentini hanno usufruito dell’acqua nelle proprie case con continuità e senza particolari problemi grazie all’attività di chi gestisce il servizio idrico in provincia.

Il periodo eccezionale che stiamo attraversando sta mettendo a dura prova anche la gestione del servizio idrico integrato della Girgenti Acque spa.

Oggi la prova, lo stress test, è stato superato e “pensare e parlare” ad un ritorno al passato (gestioni comunali ed eas) è un fenomeno che va osservato da un punto di vista scientifico per studiare le distorsioni informative che generano processi decisionali surreali della politica.

Si osserva, infatti, che la gestione commissariale si sta confrontando con i vari problemi tra i quali: deficit infrastrutturale innanzitutto, poi con le avversità poste dall’ATI, cioè l’assemblea dei sindaci, cioè la politica, che invece di favorire una efficiente gestione del servizio, di sostenere le iniziative, non fa altro che ostacolarne il percorso. L’ATI, infatti, nonostante oggi la gestione sia più pubblica che mai (è del prefetto) continua a inseguire chimere di aziende speciali, di gestioni autonome comunali, senza invece facilitare il compito a chi è deputato alla gestione del servizio.

Anche durante la gestione prefettizia l’ati non ha pensato a sostenere la gestione e a occuparsi dei necessari investimenti per un ammodernamento degli impianti (già vecchi e che continuano ad invecchiare), ma ha impiegato oltre un anno in dibattiti per scegliere la forma giuridica del futuro soggetto gestore, società a capitale pubblico o azienda speciale.

E’ come se oggi i governi si occupassero di come contrastare gli effetti (sanitari ed economici del covid-19) dibattendo sul colore delle mascherine da usare! L’invito è quello di fare una onesta lettura della realtà per costruire processi decisionali che possano aiutare la gestione per il benessere della collettività.

La cattiva o distorta comunicazione infatti è stata per troppo tempo alla radice di errate percezioni da parte dei cittadini-utenti con riferimento al servizio idrico.

Oggi c’è una gestione del servizio idrico nelle mani di 300 lavoratori (comprendendo i lavoratori della controllata Hydortecne che è parte integrante ed inscindibile del servizio) che va sostenuta se vogliamo lavarci con l’acqua e non con le chiacchiere.

Un servizio essenziale, oggi affidato ad una gestione commissariale, i cui lavoratori (della Girgenti Acque e della Hydortecnesrl  ) hanno continuato a prestare la propria attività per garantire alcuni fondamentali servizi. Oltre al servizio essenziale di cui si ha immediata percezione, che è quello della distribuzione dell’acqua, c’è anche quello del funzionamento delle fognature e quello fondamentale della depurazione che garantisce la tutela dell’ambiente e ci consentirà di trovare spiagge e mare puliti quando finalmente potremo godere della nostra estate. La credibilità delle persone passa per la concretezza del loro operare. Non è utile alla collettività la politica che si muove in modo scomposto, con comportamenti dettati più dall’emotività che dalla razionalità. E’ necessaria una visione sistemica e di lungo termine. Il rischio oggi è cha la mancata, la mancata la consapevolezza dei problemi esponga la collettività agrigentini ad un futuro peggiore del passato che sembra avere già dimenticato.

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