Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ascoltato in commissione parlamentare, ribadisce l’allarme infiltrazioni criminali tramite gli sbarchi “fantasma”.
Già nel settembre del 2017, quando la rotta agrigentina dei migranti, gli sbarchi “fantasma”, all’epoca come adesso è stata ricorrente, a cadenza costante, il Procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, lanciò l’allarme, e le sue parole furono: “La maggior parte dei barconi arriva in piena notte o all’alba. Alcuni, però, approdano anche in pieno giorno. Il fenomeno, che si registra nell’Agrigentino, ma non soltanto, è stato etichettato come ‘sbarchi fantasma’. Ed è un’immigrazione pericolosa. Non è la nuova rotta dei migranti al posto di quella libica. Anzi, sembra di essere tornati indietro di 10-15 anni, quando i migranti partivano dalle coste tunisine e venivano in Italia a cercare fortuna. Tunisini e magrebini non scappano dalle guerre o dalle persecuzioni. Sono migranti economici. I motivi per cui arrivano in Italia potrebbero non essere solo legati a bisogni economici. Tra loro ci sono persone che non vogliono farsi identificare, gente già espulsa in passato dall’Italia o appena liberata con l’amnistia dalle carceri tunisine, o magari che ha preso parte alle rivolte del 2011. Tra loro potrebbero esserci anche persone legate al terrorismo internazionale. Per questo penso che siamo di fronte a un’immigrazione pericolosa. La pericolosità è data sia dalla composizione etnica di chi segue questa strada per raggiungere l’Europa sia perché a bordo spesso ci sono soggetti che hanno problemi giudiziari e che, astrattamente, potrebbero essere collegati a gruppi terroristici o all’Isis. La maggior parte dei migranti, dopo i misteriosi approdi, spariscono, nonostante gli sforzi delle Forze dell’Ordine. Alcuni tentano di raggiungere le stazioni ferroviarie o dei pullman più vicine. Riteniamo che i più scaltri abbiano qualcuno che li attenda e li porti via. E’ possibile che ci siano dei basisti a terra. Se esiste una nave madre, questa potrebbe essere benissimo scambiata per una imbarcazione impegnata nella pesca con il cianciolo che prevede la presenza di quattro barche più piccole attorno a quella grande. E dunque nessuno potrebbe sospettare”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)