“Premesso che non ho una tessera politica in tasca, ma seguo, sin da quando indossavo i pantaloncini corti, la politica”. Lo dichiara Aldo Mucci del direttivo nazionale del sindacato SGS che continua: “Tutti dovrebbero ficcare il naso nelle attività che si riferisco alla vita pubblica, negli affari pubblici del nostro Paese. Se rivesti poi una carica sindacale, allora devi farlo con onestà intellettuale, senza dismettere i panni del sindacalista, senza fare da traino a questo o quel partito di maggioranza o opposizione”.
Ricordo – continua Mucci – un grande sindacalista, Luciano Lama, partigiano protagonista della stagione fondativa della democrazia italiana, dirigente sindacale e uomo di sinistra, costruttore del sindacato e della Repubblica. Un uomo dal forte spirito di ricerca che permarrà in Lama tutta la vita, spirito di volontà di conoscenza che a volte lo faranno parzialmente discostare dall’ortodossia del Partito e dalla dottrina tradizionale comunista. Leggendo il libro “Luciano Lama. Il sindacalista che parlava al Paese” alcuni documenti ci restituiscono un Lama sotto certi aspetti poco conosciuti, ci raccontano di un uomo riservato e a volte schivo, dalla immensa personalità e carica umana: un uomo circondato di vero affetto, amato dai suoi compagni e dai lavoratori, stimato dagli avversari come avversario duro ma leale. Oggi, per un leader sindacale discostarsi dall’ortodossia del Partito è difficile, i meccanismi sono così consolidati da non consentirgli di staccarsi dall’entourage nemmeno un attimo, giusto o sbagliato che sia, si deve tirare dritto.
L’attinenza. In questi giorni ho scritto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, esternando il mio pensiero sulle attività del suo governo, esprimendo un giudizio esclusivamente sindacale fondato su un’analisi dei contenuti. Non si è fatta attendere la risposta del Presidente del Consiglio. Ritengo – continua Aldo Mucci – che il leader di qualsiasi sindacato debba confrontarsi, con qualsiasi governo in carica,senza pregiudizi e ideologie, pena il rischio di bruciare le relazioni sindacali, con grave danno per i lavoratori. I sindacalisti devono tornare a rivestire i panni dei sindacalisti, senza fare da traino a questa o quella maggioranza o opposizione politica, le quali “sembrerebbero” non aver bisogno di collateralismi.