Il Prefetto Filippo Romano, già ad Agrigento, ricorda il Maestro Nino Bellomo

Condividi

“Durante il periodo in cui ho avuto l’onore di ricoprire il ruolo di Prefetto di Agrigento, ho toccato con mano la profonda umanità e ricchezza interiore di tanti agrigentini. Mi viene da pensare che la frase che talora si dice in senso negativo (“questa non a caso è la terra di Pirandello”) vada riletta in senso positivo, aggiungendo al Maestro i tanti altri scrittori che hanno reso unica la “densità di intelletto” di questa Provincia. Nino Bellomo era un prefetto interpreti di questa “corda estrosa”: funzionario pubblico, attore, uomo di cultura e soprattutto innamorato della vita, quando lo incontrai la prima volta aveva già un secolo, e un mare di cose da raccontare. Mi veniva a trovare, a piedi, in Prefettura, e dovevo faticare non poco per convincerlo a farsi riaccompagnare a casa in auto. Era curioso di tutti, a persino della sua longevità, della quale non sapeva spiegarsi le ragioni (non amava impartire ricette dalla cattedra), ma che accoglieva come un dono divino. Ci sedevamo insieme e chiacchieravamo per quanto consentisse il fervore del lavoro; lui corteggiava amabilmente le colleghe recitando poesie sue con delizioso spirito fanciullesco. Era un inno alla vita, e così lo voglio ricordare, in un elegantissimo abito scuro, la sera dei miei saluti nel dicembre del 2024. Non mancò, in quell’occasione, come in tante altre: era con noi e con tutti, pieno di gioia di vivere, di cui adesso restano i doni del ricordo e dell’esempio”.

Filippo Romano, già Prefetto di Agrigento

Notizie correlate

Leave a Comment