Presidente Meloni,
come ricorderà, ho ringraziato, con mail del 2 aprile 2023, lei e il suo Governo per avere conferito, attraverso il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, un ENCOMIO alla mia associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco”, durante la cerimonia ufficiale del Premio Nazionale del Paesaggio svoltasi nella sala “Spadolini” del Ministero della Cultura il 14 marzo 2023, con la seguente motivazione “per l’impegno di preservare il paesaggio della Valle dei templi di Agrigento dalle minacce di compromissione e di aggressione come costante esempio di cittadinanza attiva”.
I tentativi di compromissione e aggressione, a cui si riferisce la motivazione dell’encomio, sono proprio quelli denunciati con il progetto presentato al Ministero della Cultura dalla mia associazione e derivanti dall’indecoroso progetto di realizzare a ridosso della Valle dei Templi di Agrigento un rigassificatore onshore da 8 miliardi di mc. l’anno, il cui gasdotto attraverserà addirittura il parco archeologico di Agrigento.
Anche il Ministro dell’Ambiente, Geraldo Pichetto Fratin, si è “congratulato per la pregevole iniziativa” con lettera ufficiale del Ministero del 2 ottobre 2023.
Apprendo, con mio grande stupore, che il Ministro della Cultura e il Ministro dell’Ambiente, che dovrebbero essere i principali tutori del patrimonio culturale italiano (mondiale nel caso ci riguarda), hanno votato in Consiglio dei Ministri il decreto legge sull’energia, con cui è stato dichiarato strategico, di pubblica utilità, indifferibile e urgente l’indecoroso progetto gasiero.
Presidente Meloni, mi vedo costretto, pertanto, a restituire l’encomio e la lettera di apprezzamento dei suoi due “valorosi” ministri. Non so che farmene!
Il Ministro dell’Ambiente, ad inizio del 2023, aveva dichiarato che il rigassificatore di Porto Empedocle non era indispensabile nella strategia energetica del Paese. Ha cambiato repentinamente opinione dopo che è stato attaccato duramente dal direttore del Quotidiano del Sud, Roberto Napoletano, che ne ha chiesto le dimissioni Non è la prima volta che tentativi di “compromissione e aggressione del paesaggio della Valle dei Templi” (per dirla con le parole del “valoroso” Ministro Sangiuliano) vengono posti in essere.
Negli anni Cinquanta del secolo passato un grande gruppo industriale si “interessò” al parco archeologico della Valle dei Templi. La Fiat, infatti, portò avanti l’altrettanto indecoroso progetto di costruire i propri capannoni sotto il tempio della Concordia, esattamente nella Piana di San Gregorio da dove papa Wojtyla lancerà il famoso anatema contro la mafia.
Fu per il coraggioso e irremovibile veto del Soprintendente ai BB.CC. di Agrigento del tempo, Pietro Griffo, che l’ignobile progetto non si realizzò. Oggi il museo archeologico di Agrigento porta legittimamente il nome di Pietro Griffo.
A chi dovrà essere intestato l’indecoroso rigassificatore in zona archeologica, nella sciagurata ipotesi che venga costruito attirando l’ignominia e il ludibrio del mondo della Cultura su coloro che l’hanno autorizzato e su coloro che l’hanno realizzato?
Ci sarà solo l’imbarazzo della scelta.
Le viene in soccorso l’Unione Europea che ha bocciato il PNIEC (Piano Nazionale Integrato dell’Energia e del Clima). Le dà l’opportunità di rivedere l’incomprensibile decisione di dichiarare il progetto del rigassificatore onshore, come quello a ridosso della Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco, opera strategica, peraltro vecchio di 30 anni e superato dalle nuove tecnologie delle navi gasiere.
Se ne faccia una ragione Enel che era pronta ad accaparrarsi i finanziamenti pubblici, per ridurre il vertiginoso rosso di bilancio.
Sarebbe immorale per la multinazionale dell’energia, che nel proprio Codice Etico ha scritto a chiare lettere “la buona reputazione è una risorsa immateriale ed essenziale”, costruirlo.