Dopo l’Epifania si profila la prima vertenza sindacale e lavorativa del 2025. Sul piede di guerra sono i forestali. Nonostante gli annunci prima dell’approvazione, i 15.000 addetti alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi si attendevano dalla Finanziaria nazionale una valanga di fondi con i quali la Regione avrebbe poi aumentato il loro impiego nel 2025 e avviato la stabilizzazione negli anni successivi. La promessa è stata un fondo di 55 milioni all’anno per i prossimi 5 anni. E a ciò si sarebbe aggiunto uno stanziamento ordinario della Regione. E di conseguenza gli assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente avrebbero poi aumentato le giornate e lo stipendio dei precari. L’aumento delle giornate lavorative avrebbe coinvolto tutti gli stagionali, che sono 14.783. I 1.926 che oggi svolgono 78 giornate e i 7.876 che arrivano a 101 sarebbero saliti fino a 156. I 4.981 operai che fino a quest’anno hanno svolto 151 giornate lavorative dovevano salire fino a 178. Dal 2026 sarebbero scattate le stabilizzazioni, ma né la manovra nazionale né quella regionale contengono le norme annunciate. Cgil, Cisl e Uil sono sulle barricate.
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