Festival di Sanremo 2025, serata cover: Brancale strepitosa ma vince Giorgia con Annalisa. Mahmood impacciato, Geppi Cucciari Grazie di esistere

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Benigni a Conti: “hai bloccato l’italia, dovresti fare il ministro dei trasporti”

E poi: “Ho incontrato Marcella Bella, che conosco e ho detto: Bella, ciao! Non ti dico il macello”

Ne ha per tutti, con classe. 

“Elon Mask ci sta guardando, lui è interessatissimo all’Italia, figurati se non guarda Sanremo dal suo satellite. Lui è innamorato di Giorgia. Mi sa che oggi è con lui, visto che è San Valentino”

Parte così la 4ª serata del Festival di Sanremo dedicata ai duetti. 

Si parte con Rose Villian con Chiello, con “fiori rosa fiori di pesco”. Facciamo finta di non aver sentito. Li perdoniamo perché hanno rotto il ghiaccio. 

Mahmood co-conduttore, super fashion e un po’ impacciato nella conduzione.  

Renga accompagna i Modà con “Angelo”. Ma neanche loro riescono a creare un’atmosfera armonica. Sembra dominare il caos acustico. 

Sembra tutto improvvisato (e pure male).

Arriva Geppi Cucciari; intelligente, sagace, vera, ma soprattutto coraggiosa in quella atmosfera austera ed anche un po’ ostile verso il suo modo di essere dissacrante.

“Gli artisti saranno indicati con cantante uno e cantante due, per il politicamente corretto” – dice.

Clara canta con il volo “The sound of silence” con incipit a cappella. Bello l’arrangiamento, anche le voci sono arrangiate bene e ben armonizzate. I tenori a proprio agio sul palco sanremese. 

La canzone più famosa di Califano “tutto il resto è noia” cantante da Noemi e Tony Effe. La voce potente di Noemi, l’insicurezza di Tony Effe. 

Michielin con Rkomi con “la stella di Broadway”. Peccato, sono riusciti a rovinare una canzone piena di pathos. 

Cucciari fantastica: “tutti con i braccialetti elettronici. Gli incensurati, dall’altra parte”

Stoccata poi a Conti: “sei un grande conduttore ma soprattutto un padre” riferendosi alla gaffe fatta con la Balti.

Che momento surreale e affascinante quello di Lucio Corsi e Topo Gigio con “volare” di Modugno. Una parentesi fiabesca, poetica, emozionate. Lucio suona anche l’armonica a bocca e racconta tutto il suo essere. 

Mahmood si fa un selfie con Topo Gigio, protagonista assoluto. 

Momento di immenso pathos con una straordinaria Serena Brancale con “if I ain’t got you” di Alicia keys con Alessandra Amoroso.
La Brancale, vera e propria fuoriclasse, dimostra una rara capacità vocale oltre alla raffinatezza di un canto impreziosito da armonizzazioni. 

Irama e Arisa cantano “say something”.  Poteva essere meglio. 

“La voglia la pazzia” di Ornella Vanoni affidata alle voci di Gaia con Toquinho. Un guizzo di samba ma senza troppa verve ed anche senza troppa intonazione. Forse l’emozione ha giocato un brutto scherzo. Difficile fare la cover di un gigante come la Vanoni. 

The kolors con Sal da Vinci in “rossetto e caffé” un po’ nazional popolare e un po’ neo melodico. 

Marcella bella con i Twin violins canta “l’emozione non ha voce”; ma lei è troppo Marcell Bella, con le sue vocali strette, senza le note in levare. Esibizione noiosa e tutta in battere. 

Emozionante rivedere nel pubblico Gianni Bella, invecchiato e sorridente. Lui autore di tanti successi, che ha suscitato grande tenerezza. 

Rocco Hunt e Clementino cantano Pino Daniele. E così “Yes I know my way” più che un omaggio è una parodia. 

Accattivante la performance di Mahmood con un medley dei suoi successi, con tanto di coreografie impeccabili. Una forza della natura. 

Arrivano Gabbani con Tricarico in “io sono Francesco”. Vestiti di bianco hanno raccontato il testo. 

Cucciari a Conti: “Carlo sei pallosetto, la cosa più trasgressiva che hai fatto è parcheggiare in 2 fila a Bordighera. In questo festival c’è un grande assente: la polemica”.

Giorgia con Annalisa insieme in “Sky fall” di Adele. Brave, due nelle voci ma Annalisa decisamente superiore a Giorgia, per potenza e padronanza vocale. 

Che bella atmosfera quando arrivano Cristicchi con Amara interpretando “la cura” di Battiato. La musica suonata dal l’orchestra accoglie le voci e ne fa un unico senso. Ottima anche la coniugazione delle due voci. 

Sarah Toscano con Offenbach in overdrive, ancora acerba, non pronta a quel palco. 

ComaCose con Righeira in “l’estate sta finendo” sono un po’ Amarcord. Lei bellissima con meno trucco. 

Joan Thiele con Frah Quintale in “Che cosa c’è” riarrangiata bene, con due voci delicate e i controcanti. 

“Il pescatore” è il brano che Olly interpreta con Goran Bregovic, in stile un po’ sagra e un po’ Dixie, con l’orchestra che batte le mani sul finale mentre Olly canta “tutto si risolverà” in piedi su di una sedia. 

Geppi tiene testa al patron, che non se la vede bene con cotanta personalità. Sembra indispettito.

Bello il duetto Elodie e Achille Lauro con “A mano a mano” e “folle città”. Loro insieme molto cool. 

Massimo Ranieri e con I Neri per caso in “quando”. I neri per caso perfettamente accordati e fusi armonicamente. Sono loro la musica sulla quale Ranieri canta e non è facile. I neri per caso hanno conservato la loro bravura e intensità. Il fatto è che non credo fosse adatta la canzone a Ranieri. 

Tiromancino ha il suo fascino insieme a Ditonellapiaga che accompagnano Willie Peyota, in “un tempo piccolo”. 

Brunori sas canta “l’anno che verrà” con Senigallia e Di Martino. Che grande tristezza. Non si può fare a meno di pensare a Lucio Dalla e dunque …

E la dedica a Paolo Benvegnu scomparso alla fine dello scorso anno e che oggi avrebbe compiuto 60 anni. 

“Bella stronza” di Masini diventa per metà di Fedez. Ma le due parti non si incontrano mai.

Bresh e cristiano De Andrè in “creuza de mar”.  Difficile non pensare a Faber, ed ogni commento sarebbe superfluo. Però bravi, emozionanti. 

Bravi e dentro il mood Shablo con Gue e Neffa con “aspettando il sole”.

Dal 10 posto Al 1º:

The kolors 

Clara 

Elodie e Achille Lauro 

Rocco Hunt 

Irama 

Buonori sas

Olly 

Terzo posto: Fedez 

Secondo posto: Lucio Corsi 

Vince premio cover: Giorgia con Annalisa.

a domani per la finale

Good night

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