C’è un momento nella vita di una comunità in cui non si può più aspettare. Non si può più sperare che le cose cambino da sole. Quel momento è adesso. E Leonardo Aucello lo sa.
Il candidato sindaco lancia un messaggio forte, che va oltre la campagna elettorale: “Non vi parlo da politico, ma da figlio di questa terra. Il futuro non si aspetta. Si sceglie. E noi siamo pronti a costruirlo insieme.”
Con toni sinceri e coinvolgenti, il discorso si rivolge direttamente a cittadine e cittadini di Realmonte, richiamando un senso profondo di comunità, appartenenza e responsabilità condivisa. “In queste settimane – scrive – ho visto occhi pieni di speranza. Ho ascoltato più di quanto abbia parlato. Perché governare vuol dire servire, non comandare. Ci siamo candidati perché amiamo Realmonte, e non possiamo più guardarlo spegnersi”.
Al centro del programma, tre parole chiave: lavoro, turismo, inclusione.
Lavoro: “Non si promette, si costruisce insieme”
Il candidato evidenzia con chiarezza che il lavoro non può essere oggetto di vuote promesse elettorali. Servono visione e concretezza. Le proposte sono mirate:
- semplificazioni per chi vuole avviare o rilanciare un’attività,
- incentivi per i giovani che scelgono di restare,
- un dialogo costante tra amministrazione e imprese.
“Vogliamo smettere di far scappare i sogni. E iniziare a trattenerli.”
Turismo: “Non solo selfie, ma rispetto e lavoro”
Il progetto di rilancio turistico parte da un principio chiaro: sostenibilità. Il messaggio è netto contro il turismo mordi-e-fuggi: “Vogliamo un turismo che valorizzi e non sfrutti, che generi lavoro stabile e dignitoso.” In particolare, la Scala dei Turchi viene indicata non come una cartolina da consumare, ma come un patrimonio da vivere con rispetto.
Inclusione: “Una città giusta parte dai più piccoli e non dimentica i fragili”
Ampio spazio viene dato alla visione sociale: scuole sicure, spazi pubblici vivi, sostegno ad anziani, famiglie, disabili. “Non c’è vera crescita se non è inclusiva. Non c’è progresso se non è umano.” E ancora: “Troppe promesse. Troppa distanza. Noi offriamo presenza e trasparenza.”
Un appello che è anche un impegno
Il tono si fa personale nel finale, quasi intimo: “Non ci siamo candidati per fare carriera, ma perché non possiamo più guardare la nostra città spegnersi. Il 25 e 26 maggio non scegli solo un sindaco. Scegli che paese vuoi diventare. Scegli se restare fermi o cominciare a camminare. Scegli se rassegnarti o rialzarti. Scegli se accontentarti o sognare di più”
Leonardo c’è. E non è solo.
C’è un progetto. C’è una squadra. C’è un noi. L’invito è chiaro: partecipare, scegliere, costruire. Insieme.
Conclude con forza: “SiAMO Realmonte. Siamo voi. E siamo pronti”.
Con queste parole, il candidato punta a riaccendere la fiducia e a riunire la comunità attorno a un progetto condiviso. Un progetto fatto di ascolto, passione e impegno quotidiano. Il 25 e 26 maggio, Realmonte è chiamata non solo a votare, ma a decidere che futuro vuole essere.