La Confcooperative Sicilia, sede di Agrigento, in relazione alla grave crisi idrica che sta attraversando tutta la Regione, da marzo 2024 registra le numerose segnalazioni provenienti da parte dei cooperatori dell’agrigentino che operano principalmente nel settore agricolo, turistico e sociale residenziale, la cui produzione è strettamente legata all’uso dell’acqua.
La provincia di Agrigento, storicamente conosciuta per l’assenza di fornitura di acqua corrente regolare, sta risentendo particolarmente gli effetti negativi generati dalla siccità, che causa gravi danni agli operatori dei diversi comparti produttivi della cooperazione e
all’intera popolazione.
“L’aumento delle temperature e l’assenza di piogge sta impoverendo sempre di più i suoli di tutta la Provincia – dice il presidente Antonio Matina – causando sofferenze rilevanti alle cooperative agricole che rilevano una riduzione della raccolta del grano e difficoltà legate all’ortofrutta e alla prossima vendemmia. Le Cooperative del settore turistico attraversano particolari criticità, e sono costrette a
rifiutare le prenotazioni per non generare un disservizio agli ospiti. Negli anni la Provincia di Agrigento ha sempre registrato problematiche relative alla mancanza di acqua potabile, soprattutto nel periodo estivo, criticità che sono state affrontate dai residenti collocando, presso le proprie abitazioni, recipienti in corrispondenza dei tetti dei fabbricati o vasche interrate con l’obiettivo di contenere l’acqua da utilizzare nei giorni in cui non veniva erogata. Questi interventi oggi non risultano più sufficienti, poiché la fornitura di acqua, in alcune aree periferiche dell’agrigentino, arriva a tardare anche più di 15 giorni. La situazione sembra destinata a degenerare di mese in mese considerando che siamo in piena stagione estiva e dobbiamo ancora fare i conti con le alte temperature di luglio e agosto. La Confederazione Nazionale ha già avanzato le proprie proposte al Governo sottolineando la necessità di intervenire con un’azione rapida e coordinata per affrontare la crisi climatica, a sostegno e supporto della cooperazione Siciliana principalmente colpita, facendo anche ricorso al Fondo Mutualistico Nazionale”.