Poco fa ho finito di leggere una intervista apparsa in un quotidiano. L’intervistato Giovanni Civiltà, Presidente del Consiglio comunale di Agrigento, persona stimata.
Si, stimata. Poi la politica, magari, ti fa perdere quel pizzico di lealtà intellettuale di cui ognuno di noi è in possesso. L’intervistatore chiede: “La Fondazione Teatro Pirandello è nelle mani di Fratelli d’Italia che si propongono una sfida di buon governo. In che modo l’opposizione potrà contribuire alla crescita culturale?
Risposta di Civiltà: “Dopo quasi un mese dal voto d’aula del nuovo Statuto, approvato da una maggioranza risicata con la presentazione di ben 11 emendamenti tendenti a stravolgere la proposta iniziale, chi governa palazzo dei Giganti è riuscito a dare una nuova governance alla Fondazione Teatro Pirandello. La nomina è frutto di logiche spartitorie che ha visto coinvolti tutti i partiti che sostengono la maggioranza. Ci batteremo perché venga superata la lottizzazione della cultura. Pretendiamo che la città abbia ciò che merita. ..”
Parole forti che colpiscono l’opinione pubblica. E’ molto probabile che la “Cultura Agrigentina” sia stata affidata nelle mani di Fratelli d’Italia; il dato che emerge, però è un altro. Il pulpito sembra quello errato, la persona che fa le dichiarazioni la meno adatta.
Ed ecco entrare a gamba tesa quella politica, la meno bella, la più tortuosa, la meno leale. Civiltà ne dichiarare quella frase ha dimenticato che il primo ad essere lottizzato è stato proprio lui, subito dopo le amministrative.
E’ andato a ricoprire un ruolo non certo perché è bello e alto, ma sicuramente frutto di spartizioni e lottizzazioni politiche della peggiore specie.
Non si può leggere quando sostiene che lottizzano e spartiscono gli altri. Anzi, il suo partito, Forza Italia, essendo impregnato ed impegnato nelle più bieche logiche spartitorie è uscito dalla maggioranza proprio per non avere raggiunto il massimo nelle divisioni; di fatto avrebbe voluto tenere tutto per se, una sorta di asso pigliatutto con il motto…quel che è mio è mio e quel che è tuo è…mio!
Insomma, voleva fare incetta di tutto e di tutti con le solite logiche spartitorie.
Soprintendenza, Parco Archeologico, Motorizzazione, Commissario Provincia, pezzi di Asp, sottogoverni; ed ancora: chiamate dirette in questo o quell’altro Ente o sottogoverno. Sono queste alcune delle lottizzazioni e di logiche spartitorie nelle quali il partito di Civiltà ha affondato i propri tentacoli.
Adà Giuvà, buttana da miseria…