Non solo il medico omeopata indagato per la vicenda della morte del piccolo Francesco, ma anche i suoi genitori
La triste vicenda della morte di Francesco Bonifazi, bimbo di 7 anni deceduto a causa delle complicazioni di una otite non adeguatamente curata, sembra non si debba chiudere a breve, anche se a seguito della tragica scomparsa del piccolo sono state già salvate tre vite, dopo l’espianto dei reni e del fegato.
Fatto sta che ieri la Procura di Urbino ha emesso avviso di garanzia nei confronti dei genitori del bambino, Marco Bonifazi e Maria Stella Oliveri – entrambi commercianti – e del medico, Massimiliano Mecozzi, indagati per omicidio colposo. A tutti loro stati sequestrati telefoni e computer a al medico i Carabinieri hanno sequestrato anche ricettari e farmaci. Un atto dovuto, dice la Procura, per permettere ai genitori e al medico di nominare dei consulenti di parte.
Ricordiamo che i genitori del piccolo non hanno somministrato al loro figlio gli antibiotici per curare un’otite, su consiglio del loro medico di fiducia, un omeopata che non solo l’ha curato con sostante non consone alla patologia – così come dichiarato anche dai medici che hanno soccorso il piccolo Francesco una volta arrivato in stato di incoscienza all’ospedale di Ancora – ma che li avrebbe anche spaventati a morte dicendo loro che il piccolo avrebbe rischiato di diventare sordo oltre al coma epatico se solo l’avessero portato in ospedale.
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La posizione dei genitori è inoltre sottoposta all’esame del Tribunale di Ancona, poiché vi sono altri figli minori della coppia.
Due particolari vengono fuori attualmente dalla vicenda ed entrambi lasciano sgomenti.
Sembrerebbe che il papà dei bimbo, dalle pagine del social network – nella cui foto di profilo è in compagnia del figlioletto – tra i post dedicati al M5S, simpatizzasse con gli antivaccinisti.
Intanto mentre si attende l’autopsia sul corpo del piccolo Francesco, il medico raggiunto da alcuni giornalisti – che si è isolato in una casa in mezzo ad un bosco – sembra aver detto che “preferisce attendere che si svolga l’autopsia” come se da essa possa spuntare fuori chissà quale verità a tutti ancora sconosciuta, che possa magari scagionarlo dalle accuse a lui rivolte.
Stasera in parrocchia, si svolgerà una veglia in onore del piccolo bimbo scomparso.
Simona Stammelluti