Simona Stammelluti, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 38 di 94
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L’eccentricità come un vezzo, un segno distintivo di una personalità complessa, percepita però come stranezza, diversità.

Eppure Alma – la protagonista – non scivola mai via dalla sua natura, malgrado tutt’intorno ci sia un tessuto sociale che la vorrebbe “normale”, dentro un cliché che non contempla  certo l’eccentricità come una possibilità di essere unico, passionale, e a proprio agio dentro un qualche talento.

Sarah Biacchi porta “Le eccentricità di un usignolo”, testo di Tennessee Williams (Estate e fumo) del 1962, per la prima volta in assoluto a Palazzo Reale per la rassegna Napoli Teatro Festival, curandone la regia e tenendo per sé il ruolo di Alma.

La Biacchi è eccentrica al punto giusto, tiene su di sé l‘attenzione di tutti ed è talentuosa nel mettere a punto ogni gesto ed ogni intenzione della protagonista che spesso si domanda cosa ci sia di stonato rispetto alle aspettative  degli altri mentre lei si accorda perfettamente al suo istinto, alle sue passioni, al suo talento.

Canta molto bene Sarah Biacchi e la presenza scenica fa di lei un’artista geniale e capace di catalizzare l’attenzione del pubblico che con lei entra in empatia, mentre coloro che ruotano come satelliti intorno alla sua eccentricità, continuano a puntare il dito contro ogni sua stranezza.

Figlia di un pastore protestante, di una mamma che ha perso il senno e innamorata di un giovane medico, vittima delle attenzioni morbose di una madre esaltata, Alma continua a vedere arcobaleni nella luce che fa brillare la neve sulle ciglia e a domandarsi cosa sarebbe stato se al posto della sua ingombrante eccentricità, avesse avuto solo bellezza e grazia.

Efficace l’allestimento e l’idea di proiettare dettagli della storia in un video che diventa finestra, camino e luogo di incontri, che mostra gesti intimi e pieni di passione così come sono stati immaginati e tradotti, dal testo del drammaturgo statunitense che vuole Alma impacciata, innamorata e alla fine disillusa.

Sul palco insieme alla Biacchi , Riccardo Eggshell, Alessandra Frabetti, Paolo Perinelli, con la partecipazione di Paila Pavese, tutti corali e calati perfettamente nelle intenzioni della regista, intorno al ruolo della Biacchi che mostra tutto il pathos del personaggio che è colto e ricco di fascino.

Pieno di appeal il dialogo tra il giovane medico e l’eccentrico usignolo che mette a nudo la fragilità di Alma dentro quel sentimento non ricambiato, mentre aspira a trascorrere con quel suo giovane innamorato un’ora soltanto, a cavallo con il nuovo anno, per sentire che non tutto è perduto che si può anche fingere, solo per un’ora. “Dammi un’ora e ne farò una vita” – dice la ragazza che finirà per affidare il suo destino ad un viaggiatore incontrato per caso, a cui affiderà quel che resta della sua eccentricità e di tutti i suoi sogni infranti.

 

Simona Stammelluti 

 

 

 

Quanto si è disposti a pagare per sbarcare il lunario, per un riscatto sociale?

Quanto vali, cosa conti?

Sotterfugi, tradimenti, intrallazzi in “The Red Lion” in  prima nazionale ieri nella splendida cornice di Palazzo Reale nell’ambito della rassegna Napoli Teatro Festival, che quest’anno arriva nel post lockdown incontrando l’entusiasmo del pubblico che ha risposto con estremo interesse facendo registrare un tutto esaurito sera dopo sera, nel pieno rispetto delle norme igienico sanitarie e del distanziamento sociale previsto in questo periodo post pandemico.

Il testo anglosassone di Patrick Marber, riadattato alla vita difficile di provincia, con la regia di Marcello Cotugno, vede in scena Nello Mascia, Andrea Renzi e Lorenzo Scalzo, che vivono il palco che riproduce lo spogliatoio dentro il quale si discutono le sorti di una giovane promessa del calcio, con un passato difficile, che farebbe di tutto semplicemente per poter giocare e che resta inevitabilmente incastrato in un “gioco” più grande di lui, le cui regole le faranno un allenatore egoista, bugiardo, senza passione e senza scrupoli e un massaggiatore, ormai anziano, con un passato da calciatore, scivolato poi in un degrado sociale che lo ha portato a vivere quasi di stenti. Don Gaetano per il giovane calciatore sarà come un padre, ma non riuscirà a proteggerlo dal girone dell’inferno nel quale Rosario proverà a trascinarlo semplicemente per difendere i suoi interesse, l’unica cosa che per lui conta a discapito del bene di una squadra, dei suoi giocatori e della stessa società calcistica che è solo un paravento dietro il quale si consumano  accordi loschi e sciatti.

Uno spettacolo che solo apparentemente parla del mondo del calcio ma che mostra sin da subito la sua vera natura, che si snoda su più livelli e che scivola piano dentro le scelte quasi tutte subdole, rimaste incastrate nella volontà di inseguire una gloria che però non saprà spogliarsi fino in fondo di quella realtà tutta sbagliata e troppo angusta, per far decollare un sogno.

Tre generazioni, tre storie diverse, tre passati difficili, tre aspirazioni morte troppo in fretta, le origini di ognuno dei personaggi, la voglia di cambiare in qualche modo e la convinzione che le scorciatoie siano l’unica strada percorribile, anche a costo del disprezzo.

Tre uomini con ruoli ben distinti, tre caratteri e personalità difficili da tenere insieme, e un solo finale che si divincola da ogni cliché e mostra la forma del disagio sociale e  dello svilimento di ogni possibile capacità.

Meccanismi da ingrassare, affari sporchi e interessi personali da difendere mentre è la fame che fa da collante tra l’illegalità e il gioco sporco.

In scena uno spaccato di quella realtà fin troppo vera e cruda, nella quale “si passa la vita a firmare e rompere contratti”, dove tutto spesso è finto, deciso a tavolino a discapito di un talento che potrebbe brillare se solo avesse il terreno giusto dove diventare forte, prorompente, assoluto, ed invece è solo una sconfitta sul nascere.

Dinamica e convincente la pièce per merito della regia e dei bravi attori che sul palco si scambiano spesso di posto e di intenzioni, mettendo a fuoco quel ruolo difficile di chi per convincere gli altri, alla fine deve prima di tutto tradire se stesso.

Uno spettacolo di 1 ora e 40 minuti in cui lo spettatore senza quasi volerlo, si trova catapultato nelle difficoltà del vivere, nell’ingerenza di molti e nella forza di alcune passioni che si spengono una volta investite dai fallimenti in cui ti trascina chi è disposto a tutto pur di sbarcare il lunario, mentre resta a mani vuote e cuore in sordina.

E adesso, aspettiamo la tournée.

 

Simona Stammelluti

Il servizio

 

Una cosa molto brutta, mai vista prima. Era un fiume in piena, per mettersi in salvo bisognava nuotare”  – Questa la testimonianza a caldo del Prof. Bonanzinga che ieri ha vissuto in prima persona l’evento apocalittico del nubifragio che ha investito la città di Palermo e tutta la provincia.

Nel video si sente dalla sua viva voce il racconto delle centinaia e centinaia auto sommerse dall’acqua e di come non si vedessero all’orizzonte vigili del fuoco o ambulanze per vecchi e bambini intrappolati in quell’inferno senza precedenti. Racconta anche di come per salvarsi la vita, ha dovuto nuotare.

Intanto è ancora giallo sulla scomparsa della coppia vista andare giù nel fiume di acqua e fango nell’ormai famoso sottopasso di Viale Regione all’altezza di Via Einstein. A testimoniare l’accaduto un camionista. Manca dunque all’appello una coppia, ma nessun corpo ancora è stato ritrovato e pertanto si spera che in qualche modo siano riusciti a mettersi in salvo.

Lavorano ancora alacremente i sommozzatori e si sta provvedendo a prosciugare alcuni tratti del sottopasso con pompe ad alta portata, cercando di verificare se qualcuno possa essere ancora intrappolato nell’abitacolo della propria auto.

Agli organi di Polizia però ancora non è arrivata nessuna denuncia di persone scomparse, ma è chiaro che il giallo sarà risolto solo dopo che si sarà provveduto a drenare tutta l’acqua che ancora invade strade e sottopassi e dopo aver controllato gli abitacoli di centinaia di auto che ancora sono alla deriva. Ma per fare tutto questo, ci vorranno ancora diverse ore.

Sul posto oltre al Comandante Provinciale dei Vigili del fuoco di Palermo che coordina le operazioni, anche il primo cittadino Leoluca Orlando. 

A notte inoltrata il Comune ha fatto sapere che tutti i proprietari delle vetture sommerse rintracciate, si trovano presso le proprie abitazioni e in un solo caso al pronto soccorso e che sono in corso altre verifiche per rintracciare i proprietari di tre auto.

NOTIZIA IN CORSO DI AGGIORNAMENTO

Ultim’ora: La procura di Palermo sta valutando l’apertura di un’indagine dopo la violenta alluvione che ieri ha messo in ginocchio la città, per valutare eventuali responsabilità nell’assenza di misure necessarie a prevenire e fronteggiare l’emergenza meteo che potrebbe anche aver ucciso delle persone

 

 

Un violento temporale si è abbattuto sulla città di Palermo che in queste ore è sommersa dall’acqua, con sottopassi e strade completamente allagate, con rilevanti problemi alla circolazione stradale.

Tanti i disagi, per un temporale estivo e alcuni automobilisti hanno avuto bisogno di essere soccorsi sulla circonvallazione e in Via Imera, dopo essersi impantanati in pozzanghere fuori portata e dopo essersi sentiti male. Per una ragazza è stato necessario l’intervento dei sommozzatori, per salvarla. Molte persone hanno abbandonato le proprie auto e hanno provato a mettersi in salvo “nuotando”, quasi.

Tante le segnalazioni ai Vigili del Fuoco per richieste di intervento, durante il violento acquazzone, anche a causa di grondaie pericolanti oltre ad allagamenti di abitazioni e di garage.

Non si registravano da oltre 200 anni, tanti millimetri d’acqua che oggi hanno toccato i  79,4 e che rappresentano un vero e proprio record per la città di Palermo, nel mese di luglio.

Anche nella provincia, a Partinico, Capaci e Carini le strade sono al momento allagate.

ULTIM’ORA: Tanti i dispersi rimasti intrappolati  all’interno della propria vettura, investita della bomba d’acqua che ha colpito la città di Palermo soprattutto nel sottopasso di viale della Regione.  Sul posto al momento i sommozzatori dei vigili del fuoco che stanno intervenendo

Guarda il video

L’arrivo in Calabria dei 70 pakistani dei quali 26 sono risultati positivi, ha avuto un altro risvolto, decimando il reparto della sicurezza, considerato che 25 poliziotti del cammissariato di Siderno sono risultati positivi al covid e si trovano in questo momento in isolamento, compreso il dirigente Antonino Cannarella.

Sono loro i poliziotti chiamati ad effettuare i controlli e il riconoscimento dei migranti, prima ancora che si conoscesse l’esito dei tamponi effettuati. Il problema è adesso da risolvere considerato il fatto che l’organico del commissariato risulta insufficiente, visto che era già carente e le problematiche da affrontare in questo periodo sono tante, forse troppe in questa estate che si preannuncia lunga e faticosa.

I contagiati al momento risultano essere circa 60, ossia tutti coloro che si sono occupati delle operazioni di sbarco e di soccorso. Parliamo dei Carabinieri di Roccella, del gruppo elisoccorso, i finanzieri della squadriglia aeronavale, i Vigili Urbani, il presidente della protezione civile, oltre ai volontari che hanno trascorso la notte nel palazzetto dello sport adibito a ricovero dei migranti.

A tutto questo va aggiunto che si temono altri sbarchi, di quelli considerati invisibili per il Viminale.

Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, coadiuvati da personale del 14° Battaglione Calabria, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia e della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 13 soggetti, di cui 2 in carcere, 9 sottoposti agli arresti domiciliari, 1 all’obbligo di dimora e 1 all’obbligo di presentazione alla P.G.

Nel provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, 12 episodi tra furti e ricettazioni di mezzi (3 furgoni e 9 autovetture), 9 estorsioni consumate per la restituzione dei citati veicoli e 2 tentativi di estorsione, fatti perpetrati da gennaio 2019 a gennaio 2020.

L’operazione odierna, segue quelle eseguite dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza rispettivamente in data 16 novembre 2018 e 4 luglio 2019, nell’ambito delle quali erano già stati arrestati alcuni degli odierni indagati.

L’indagine coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo e dal Sost. Proc. Antonio Bruno Tridico, è stata condotta a seguito di una seria recrudescenza del fenomeno dei furti di veicoli nell’area urbana di Cosenza, molti dei quali rinvenuti pochi giorni dopo la presentazione della denuncia di furto.

L’attività investigativa si è fondata sull’assunzione a sommarie informazioni delle persone offese a seguito del rinvenimento dei veicoli, oltre alle intercettazioni presso le cabine telefoniche pubbliche e ad istallazioni di telecamere. Il tutto ha consentito di documentare come il gruppo criminale, composto in gran parte da soggetti di etnia “rom, attraverso un collaudato modus operandi, riuscisse a contattare i proprietari delle autovetture trafugate, costringendoli alla consegna di somme di denaro per la restituzione del mezzo.

Gli indagati, una volta individuato il proprietario del veicolo rubato, verosimilmente mediante i documenti ritrovati all’interno del mezzo, stabilivano il primo contatto nel quale invitavano la vittima a recarsi in via degli Stadi, all’interno del cosiddetto Villaggio degli Zingari, quartiere della città da loro completamente controllato. E’ infatti “il villaggio Rom di via degli Stadi” il “teatro” da dove nasce e si sviluppa tale articolata filiera criminale, luogo indicato dal GIP di Cosenza come “la base logistica per lo svolgimento della predetta attività”, all’interno della quale i vari indagati operano con ruoli interscambiabili, considerata l’indispensabile collaborazione di più individui per la commissione dei furti, la custodia dei mezzi trafugati, la gestione dei rapporti con le persone offese, tutte fasi che potevano essere condotte nella assoluta sicurezza con la complicità delle persone residenti.

Le parti offese venivano  agganciate sul luogo del furto o attraverso telefonate effettuate da cabine telefoniche pubbliche, con l’indicazione delle modalità per la restituzione dell’autovettura. Tra i tanti episodi documentati, ci sono anche casi in cui chi aveva subito il furto, ha deciso di recarsi direttamente nel quartiere di via degli Stadi, per chiedere ad alcuni referenti di poter recuperare l’autovettura, consapevoli di dover corrispondere una somma di denaro, che era una vera e propria richiesta estorsiva proveniente da soggetti criminali e pertanto accettavano di avviare una trattativa per definire il prezzo per la restituzione del mezzo rubato.

Stabilita l’entità del  prezzo  da pagare per  la restituzione – che il più delle volte variava da 850 a 2.000 € – i malviventi si facevano consegnare il denaro in contante e, solo all’atto della riscossione del provento dell’estorsione, indicavano il luogo di rinvenimento del mezzo, di cui chiaramente avevano la disponibilità materiale.

Solo in assenza di un accordo sulla somma da corrispondere, si innescava una spirale di minacce ed intimidazioni, sino ad arrivare al perentorio ultimatum rivolto alla vittima, con la chiara  dichiarazione che si sarebbe proceduto alla distruzione dell’autovettura.

Nell’ambito dell’indagine, i Carabinieri hanno recuperato e restituito ai legittimi proprietari 36 mezzi proventi di furto, dopo aver ascoltato a sommarie informazioni 52 vittime di furto, molte delle quali hanno fornito un quadro dettagliato e preciso di fatti e persone.

Per 4 vittime è stato necessario il deferimento in stato di libertà per favoreggiamento personale, in quanto, pur a fronte di elementi comprovanti le richieste estorsive ricevute, hanno negato l’accaduto, non fornendo alcuna collaborazione allo sviluppo delle indagini.

 

 

 

In occasione del suo debutto in prima nazionale il 18 luglio alle 21 a Capodimonte, con il nuovo spettacolo “Cuore” al Teatro Napoli Festival, ho intervistato Fulvio Cauteruccio e mi sono fatta raccontare alcuni dettagli di questo nuovo lavoro e poi piacevolmente, abbiamo fatto una carrellata sulla sua straordinaria carriera di attore

 

E’ uscito oggi, 10 luglio 2020 il nuovo singolo della giovane calabrese Chiara Morelli, che si può ascoltare su tutte le piattaforme digitali.
L’ho intervistata in occasione di questo nuovo traguardo, e mi sono fatta raccontare i suoi 15 anni in musica

 

Puntuale anche quest’anno, arriva il singolo della giovane cantante calabrese Chiara Morelli, “L’universo”, in uscita il 10 luglio e che terrà compagnia per tutta l’estate 2020. Il singolo sarà pubblicato su tutte le piattaforme digitali.

A soli 15 anni, Chiara è già interprete e autrice dei suoi pezzi, parla le lingue straniere, studia pianoforte jazz e canto pop-rock al Conservatorio.

Giovane ma con le idee chiare, decisa a coltivare le sue attitudini, ha un curriculum artistico alle spalle, fatto di dischi già incisi e apparizioni in diverse manifestazioni musicali e Festival, come “Sanremo Junior” dove incontra il maestro Sauro Piana con il quale inizia una collaborazione, e sarà lui a curare gli arrangiamenti del nuovo disco di Chiara prossimamente in uscita.

Il brano “L’universo” in uscita tra pochi giorni porta la firma della giovane artista e del cantautore sardo Adriano Daledda.
Il brano di Chiara Morelli è arrangiato da Sauro Piana, curato, mixato e masterizzato in Italia da Marco Garau apprezzato batterista dei Tazenda, editato da “Edizioni Musicali Magilla Spettacoli” e distribuito dall’etichetta discografica “Artisti Online”.

I testi della giovane e bella cantautrice raccontano delle sensazioni comuni a tutti i ragazzi della sua età, ma il tutto è fatto con grande maturità, senza mai essere scontati.

Attendiamo dunque il nuovo singolo tutto estivo di Chiara, che reca in se arrangiamenti caratterizzati da strumentisti professionisti ed anche dall’uso dell’elettronica.

La freschezza dell’età di Chiara e la sua voce cristallina, sono le caratteristiche che renderanno irresistibile “L’universo”, che attendiamo ormai tutti con ansia.

Chiara Morelli sarà ospite il giorno 10 luglio della rubrica “Le interviste della Stammelluti”

 

 

 

 

Quando si dice, gioire con parsimonia.
Dopo due mesi di Covid Free, ad Agrigento è di nuovo paura coronavirus.
Nella giornata odierna è stato registrato un nuovo caso di positività.  
La coppia di agrigentini di rientro in città dopo un viaggio oltralpe  è stata sottoposta al doppio tampone. 
La donna, che al primo tampone era risultata positiva ha poi mostrato al secondo esame la negatività al virus, mentre positivo è risultato l’uomo ad entrambi i tamponi e da ieri è sottoposto a quarantena.
Si cerca adesso l’eventuale contatto tra il contagiato ed altre persone, amici e parenti della coppia che saranno sottoposti a tampone oro-faringeo e a quarantena preventiva.
Il sindaco della città, Calogero Firetto, raccomanda con perentorietà di adottare tutte le misure anticontagio e di evitare gli assembramenti.