Home / Articoli pubblicati daSimona Stammelluti (Pagina 27)

la scuola di Villaggio Mosè alle ore 12 si mostrava così, vuota completamente.
La scuola, sede di seggi elettorali che si solito ospita oltre 5000 elettori, con file chilometriche per espletare il diritto al voto, oggi sembra essere una landa desolata.

I cittadini di Agrigento hanno paura, hanno paura del virus, hanno il terrore di essere contagiati, anche alla luce di quello che è accaduto nelle ultime ore, quando gli unici posti all’ospedale di Agrigento per le emergenze Covid sono stati occupati da 6 dei 60 anziani ospiti di una RSA di Sambuca di Sicilia, risultati tutti positivi al coronavirus.

La situazione è gravissima.

Gli agrigentini, dunque, non possono più ammalarsi. Sale la paura, e per oggi, sembrano voler anche rinunciare al loro diritto ad eleggere il nuovo sindaco di Agrigento, per il quale nella giornata odierna, si è ricorsi al ballottaggio.

 

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Dal 22 al 25 ottobre, al Teatro Basilica, Roberto Herlitzka sarà lo straordinario protagonista del De rerum natura di Lucrezio; spettacolo a cura di Antonio Calenda, sostenuto dal Gruppo della Creta.

In questo poema epico filosofo, Lucrezio si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell’uomo in un universo atomistico, materialistico e meccanicistico: un richiamo alla responsabilità personale e di incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, una realtà nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere.

Composto nel I secolo a.C., il De rerum natura è un’esposizione in versi di rara ed eccezionale potenza, una tra le massime espressioni della bellezza della dottrina epicurea. Un grandioso poema nel quale il fattore letterario e la dottrina sono inscindibili. Lucrezio, così come gli antichipoeti-filosofi, animato dallo stesso entusiasmo missionario, si fa scienziato, maestro di verità, profeta. Con la sua opera spoglia l’uomo dalle sue illusioni sulla religione, sull’anima, sul mondo, per porlo di fronte alla danza eterna degli atomi, allo spettacolo unico, sublime irripetibile ma anche terribile e liberatorio, della verità ultima della “Natura”.

Roberto Herlitzka – tra i più grandi attori del nostro tempo, straordinariamente colto, ha tradotto il De rerum natura, regalandoci una testimonianza importante: la sua personale, raffinata, originale traduzione (La natura di Tito Lucrezio Caro. Libri I-IV; La Nave di Teseo), in versi e terzine dantesche, dei primi quattro libri di uno dei maggiori capolavori della letteratura classica di tutti i tempi.
Un lavoro di traduzione inizialmente nato per suo piacere personale, realizzato nelle pause dal suo lavoro di attore.

All’inizio erano versioni fatte per gioco – afferma Roberto Herlitzka – poi ho deciso di giocare sul serio e ho cominciato a tradurre dall’inizio. Dopo i due primi libri li rilessi e non mi piacquero. Così li ritradussi e continuai. Lucrezio mi ha sempre affascinato. Il De rerum natura è un’opera grandiosa: l’autore parla da scienziato e da grande poeta. Le sue considerazioni scientifiche impressionano perché, a volte, riguardano l’oggi. Paiono terribili visioni di un futuro imminente. Quando, per esempio, dice al suo destinatario ideale: “Non credere che esista solo il nostro mondo nell’universo. Molti altri ve ne sono”, anticipa la scienza di oggi. Si tratta di un poema dove vi è tutto, il bene e il male, e che, in una certa misura, si può accostare alla Divina Commedia.

La Stagione del TeatroBasilica

La sezione FRAMMENTI del Teatro Basilica proseguirà con Dino Lopardo che dal 28 ottobre al primo novembre proporrà Ion. Il 17 novembre Teatro Tabasco presenta Der Boxer – ballata per Johann Trollmann,

Dal 20 al 22 novembre, Riccardo Caporossipresenterà Sguardi. Dall’ 1 al 6 dicembre sarà la volta di Tradimenti di Harold Pinter traduzione di Alessandra Serra, regia Michele Sinisi, con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi.

Dal 10 al 13 dicembre debutterà Tom, testo di Rosalinda Conti, regia di Matteo Ziglio. Dal 17 al 20 dicembre, Fucina Zero presenterà Cronache Dalla Discarica di Hamelin, con Andrea Carriero, Sara Giannelli, Paolo Madonna, regia Lorenzo Guerrieri.Il 23 dicembre sarà la volta di L’Uccellino Azzurro da Maeterlinck e Atwood – viaggio iniziatico di bimbe in lockdown; traduzione di Claudia Della Seta e Sofia Diaz, creato e interpretato da: Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Daniela Giovanetti, Glenda Sevald.

STAGIONE 2.1.

Da gennaio 2021, invece, il TeatroBasilica riavvierà la propria programmazione con la “Stagione 2.1.”, in cui saranno ospiti gli spettacoli che la scorsa stagione sono stati annullati a causa del Covid-19, assieme ad altre nuove importanti proposte.

Nel corso dei prossimi mesi sarà annunciato il cartellone completo.

Aveva 77 anni Giuseppe Licalzi, il commerciante di Canicattì deceduto questo pomeriggio all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dove era stato ricoverato in terapia intensiva, a causa di una grave insufficienza respiratoria, risultato positivo al coronavirus e mentre insorgeva anche un infarto.

Il Covid-19 continua a mietere vittime. Il commerciante è la seconda vittima dopo l’anziana di Sambuca di Sicilia, dove dilaga la preoccupazione per il numero di positivi che continua a salire

 

Il governatore della Calabria Jole Santelli avrebbe compiuto 52 anni il prossimo dicembre.
Ma questa mattina, probabilmente debilitata dalla malattia che da tempo la teneva in ostaggio, ha avuto un arresto cardiocircolatorio.
È morta nella sua casa di  Cosenza, dopo che le sue condizioni di salute si erano evidentemente aggravate, proprio nelle ultime ore.
La notizia, rimbalzata nelle prime ore del mattino è stata poi confermata poco fa dal sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e da persone a lei vicine.

Ieri la presidente Santelli – prima donna a governare la Calabria – era in Regione per assolvere i suoi doveri ed impegni istituzionali.

Un appuntamento imperdibile con uno dei più grandi attori italiani che affronta uno testo in cui la felicità è un cammino interiore di sublimazione del dolore personale verso una più alta finalità: risolvere il senso drammatico della libertà e trovare il coraggio di essere liberi, liberi di essere felici.

Sono un uomo ridicolo. E ora mi danno anche del pazzo. Potrebbe essere una promozione se per loro non rimanessi comunque un uomo ridicolo. Ma ora non mi arrabbio più, ora li trovo tutti gentili, perfino quando ridono di me, anzi proprio allora li trovo particolarmente gentili. Se non mi sentissi così triste guardandoli, io stesso mi metterei a ridere con loro, non di me, ma per piacere loro. Mi sento triste perché essi non conoscono la verità, mentre io . Oh che terribile peso è essere il solo a conoscere la verità! Ma essi non lo capirebbero. No, non lo capirebbero”.

Il sogno di un uomo ridicolo è un racconto fantastico, scritto intorno al 1876 e inizialmente inserito nel Diario di uno scrittore. Storia di un uomo che ripercorre la sua vita e le ragioni per cui si è sempre sentito estraneo alla società. Deciso a uccidersi, invece si addormenta davanti alla pistola carica e inizia un sogno straordinario che lo porta alla scoperta della ‘verità’. Approda in un altro pianeta, dove gli abitanti sono puri e innocenti, e in quella purezza lui per la prima volta non viene additato come ridicolo. Il suo arrivo però contamina la popolazione che in poco tempo acquista tutti i difetti “umani”. Il testo si rivolge, dietro la finzione letteraria, alla società intera e ne denuncia i vizi che la allontanano dalla felicità fondata semplicemente sull’amore e sulla solidarietà, al posto dell’avidità e dell’egoismo. Sulla condivisione incondizionata anziché sulla presunzione della scienza che solo teorizza le leggi della felicità. E questa idea di felicità ci riporta al messaggio evangelico – di puro amore -, di Cristo, al di là di ogni religione e prima di ogni potere. Gabriele Lavia racconta che in più momenti della sua carriera si è trovato a confrontarsi con questo testo: “La prima volta lo lessi a degli amici a 18 anni e ancora non ero un attore”, “Il sogno di un uomo ridicolo è forse la più sconcertante opera di Dostoevskij”, spiega ancora Lavia: “Narra la situazione paradossale di un uomo che, decidendo di suicidarsi, si addormenta davanti la rivoltella e sogna il suicidio e la vita dopo la morte”

La Stagione del TeatroBasilica

La sezione FRAMMENTI del Teatro Basilica proseguirà dal 22 al 25 ottobre Roberto Herlitzka sarà lo straordinario protagonista del De Rerum Natura di Lucrezio; spettacolo a cura di Antonio Calenda. Dino Lopardo proporrà dal 28 ottobre al primo novembre Ion. Il 17 novembre Teatro Tabasco presenta Der Boxer – ballata per Johann Trollmann. Dal 20 al 22 novembre, Riccardo Caporossipresenterà Sguardi. Dall’ 1 al 6 dicembre sarà la volta di Tradimenti di Harold Pinter traduzione di Alessandra Serra, regia Michele Sinisi, con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi.

Dal 10 al 13 dicembre debutterà Tom, testo di Rosalinda Conti, regia di Matteo Ziglio. Dal 17 al 20 dicembre, Fucina Zero presenterà Cronache Dalla Discarica di Hamelin, con Andrea Carriero, Sara Giannelli, Paolo Madonna, regia Lorenzo Guerrieri.Il 23 dicembre sarà la volta di L’Uccellino Azzurro da Maeterlinck e Atwood – viaggio iniziatico di bimbe in lockdown; traduzione di Claudia Della Seta e Sofia Diaz, creato e interpretato da: Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Daniela Giovanetti, Glenda Sevald.

STAGIONE 2.1.

Da gennaio 2021, invece, il TeatroBasilica riavvierà la propria programmazione con la “Stagione 2.1.”, in cui saranno ospiti gli spettacoli che la scorsa stagione sono stati annullati a causa del Covid-19, assieme ad altre nuove importanti proposte.

Nel corso dei prossimi mesi sarà annunciato il cartellone completo.

E’ nata sotto una buona stella la cantautrice calabrese che nella stessa settimana ha lanciato su tutte le piattaforme digitali in suo nuovo singolo “Non ho paura di niente” e che il 10 ottobre ha vinto il “Premio Dianora” nella categoria “Musica“.

Canta ed è felice Chiara Morelli, che questa estate ha lanciato il singolo “Universo” del quale è disponibile anche un videoclip ufficiale che la vede protagonista.

Quel suo modo di fare musica, così fresco e credibile, che col passare del tempo conferma una sua identità vocale difficile alla sua età, mentre porta a spasso i suoi 16 anni con la leggerezza di chi sa che la musica ogni giorno le porge la possibilità di esprimersi, in quel ruolo di cantautrice che sembra davvero calzarle a pennello.

Chiara Morelli scrive i suoi pezzi e nei testi c’è tutto il suo mondo, quello che poi in musica crea uno spazio suggestivo e coinvolgente tutto da attraversare.

“Non ho paura di niente” che racconta di un cambiamento, di una presa di coscienza e di un mutamento che sa essere speranza, salvezza e rinascita, è – così come il precedente brano “Universo” –  realizzato con le atmosfere dell’elettronica, che rendono il suo pop pieno di grinta.

Le parole di “Non ho paura di niente” rieccheggiano e si modulano lungo la linea dei bit che pulsano dentro un ritmo che ti prende e ti coinvolge. Chiara, che vive i suoi giorni tra scuola e conservatorio, cresce artisticamente ad ogni nuovo step, raffina il suo talento e si mette in gioco con nuove sperimentazioni sonore, che accolgono la sua voce e la incorniciano in maniera deliziosa.

Così giovane e già con un bel po’ di esperienza alle spalle, vanta palchi importanti come quello di Sanremo Junior lo scorso anno, e poi ancora collaborazioni prestigiose. Il singolo “L’universo”, arrangiato dal maestro Sauro Piana, è stato mixato e masterizzato da Marco Garau, apprezzato batterista dei Tazenda.  I testi e la musica sono di Adriano Deledda, Chiara Morelli, Sauro Piana; gli arrangiamenti di Sauro Piana, Mix e Master di Marco Garau. Il brano è distribuito da Artisti Online, Reggio Emilia.

Chiara Morelli si è incamminata nel mondo della musica, la studia, la elabora e da essa si lascia ispirare. Il resto lo fa la sua freschezza, la sua giovane età che le suggerisce emozioni da raccontare e regalare. E intanto scopre nuovi traguardi, tutti da raggiunge.

Il brano “Non ho paura di niente” è disponibile su tutte le piattaforme digitali

L’avvocato Giuseppe Aiello, del foro di Agrigento, è stato recentemente eletto nel nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Agrigento. Per lui, un nuovo impegno che sicuramente affronterà con la solita passione che gli si riconosce. Due chiacchiere con lui.

 Avv. Aiello, il 17, 18 e 19 settembre si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento e lei è stato eletto tra i componenti dello stesso

“Si, dopo un periodo di instabilità del COA di Agrigento che con le elezioni dell’aprile del 2019 aveva visto, dapprima la elezione a maggioranza dell’avv. Cremona e poi le dimissioni di ben 14/15 dei membri del COA, in aperta polemica con il Presidente in carica, si è giunti alla elezione di un nuovo COA in un clima certamente più sereno e armonioso rispetto alla precedente consiliatura. Adesso i colleghi avvocati aspettano che questo nuovo COA riprenda a lavorare nell’interesse dell’intera categoria”.

Avv. Aiello, all’interno del COA, avete proceduto alla elezione di un Presidente donna abbastanza giovane ed anche un vicepresidente anch’essa donna. È un segnale nuovo che il COA ha voluto dare oppure cosa?

“Certamente il nuovo Presidente, l’avv. Vincenza Gaziano, figlia del decano dell’avvocatura agrigentina, Nino Gaziano, incarna due novità: il primo presidente donna della storia dell’avvocatura agrigentina e credo anche il Presidente più giovane. Formalmente l’avv. Vincenza Gaziano è stata eletta dal COA, secondo quanto stabilito dalla legge, di fatto è stata eletta e voluta dall’assemblea degli avvocati avendo ottenuto 632 voti di preferenza su 900 votanti, per cui prima che essere eletta dal COA è stata eletta dagli avvocati del foro di Agrigento. Il vicepresidente, Annalisa Russello, anch’essa una collega di comprovata esperienza rappresenta un momento di unità all’interno dello stesso COA mentre la elezione del consigliere segretario, avv. Luigi Mulone è la continuazione di una consiliatura, la precedente, interrotta in modo brusco, in cui si è voluto riconoscere, nel segretario, un punto di equilibrio e di coerenza nei confronti della classe forense. L’elezione, infine dell’avv. Salvatore Amato, alla importante carica di tesoriere, rappresenta, per le doti umane e professionali del collega, un momento di garanzia per tutta la categoria. Un aspetto importante è che tutti e quattro i membri dell’ufficio di presidenza sono stati eletti all’unanimità con scrutinio segreto”.

Quali saranno le attività immediate che vedranno impegnato il COA di Agrigento.

“Certamente non siamo i singoli consiglieri a dettare l’agenda del COA ma è compito dell’ufficio di Presidenza quello di predisporre gli ordini del giorno. Personalmente, per la poca esperienza che ho suppongo che ci sarà dell’arretrato da vagliare stante che l’ultimo COA si è dimesso nel novembre 2019. Vero è che in questi mesi, caratterizzati anche dalla vicenda Covid19, il COA di Agrigento è stato amministrato, in maniera egregia, dal Commissario, avv. Silvio Miceli e dai due collaboratori, avv.ti Vincenzo Campo e Gianni Hamel, ai quali va la riconoscenza ed il ringraziamento di tutti gli avvocati,

Non era facile per i tre membri far fronte, da soli, all’ingente lavoro che coinvolge un COA in cui vi sono oltre 1500 iscritti ma ritengo anche, per la spiccata sensibilità istituzionale che contraddistingue tutti e tre i colleghi, che gli stessi hanno voluto lasciare la decisione sulle delibere più importanti al nuovo organo democraticamente eletto dall’assemblea degli avvocati.

A tutto questo, ritengo, vada aggiunta la organizzazione della manifestazione per la premiazione delle toghe d’oro e d’argento, che ogni anno ha rappresentato un momento istituzionale del COA di particolare rilevanza e che l’anno scorso, proprio a seguito delle dimissioni dei consiglieri, non si è potuto tenere. Quindi, va posto rimedio a questa mancanza nei confronti di quei colleghi che dopo anni di attività e di dedizione alla professione attendono il meritato riconoscimento alla loro carriera”.

La classe forense, non solo quella agrigentina, ha vissuto, in questi mesi, momenti di tensione dovuto anche alle conseguenze professionali del Covid19, come intende muoversi il COA di Agrigento.

“Viviamo un tempo di emergenza sanitaria che è iniziato il 10 marzo ultimo scorso ma che di fatto era già iniziato qualche settimana prima, che ha visto la sospensione delle attività processuali se non in casi del tutto eccezionali. Una sospensione che si è protratta, per ciò che concerne la sospensione dei termini processuali, fino al 11 maggio ma che in realtà è durata fino a tutto il mese di giugno. E ancora oggi le attività sono riprese, giustamente, con molta cautela. Tutto ciò ha comportato un grave disagio in termini professionali ma anche economici per tutta la categoria, nessuno escluso, certamente con una maggiore ricaduta sui giovani avvocati. Il nostro compito oggi è quello di concordare, con senso di responsabilità e collaborazione, con i magistrati ma anche con il corpo amministrativo del Tribunale, un ordinato accesso alle udienze e alle cancellerie che garantisca la salute di tutti ma anche il diritto/dovere di tutti di poter svolgere il proprio lavoro con dignità e professionalità.

In questi primi giorni di insediamento del nuovo COA di Agrigento molte sono le sollecitazioni e le istanze giunte dai colleghi avvocati, dall’accesso alle udienze, alla possibilità di consultazione dei fascicoli fino alla rimessa in funzione delle aule avvocati sia del Tribunale che del Giudice di Pace. Piano piano, il nuovo Coa, in un ritrovato spirito di collaborazione, saprà affrontare ogni singola tematica forte anche delle capacità di mediazione dei suoi organi rappresentativi.

Abbiamo due anni e mezzo davanti a noi, perché questo Consiglio andrà a completare la consiliatura iniziata nel marzo 2019, in cui ci aspetta un lavoro di recupero e di rilancio dell’attività forense a cominciare dai corsi di formazione per i quali il COA di Agrigento si è sempre contraddistinto per la qualità e la quantità di corsi espletati durante ogni anno giudiziario, il tutto in una rinnovata armonia della classe forense ed in un proficuo lavoro nell’interesse della categoria. In tutto questo spero di poter rappresentare al meglio i colleghi avvocati di Agrigento”.

Avvocato, tu sei stato sempre molto impegnato anche nella politica della tua città, Porto Empedocle, questo nuovo incarico non toglierà tempo a questa attività considerato che nel maggio del 2021 si terranno le elezioni amministrative a Porto Empedocle?

“Innanzitutto debbo dirti che mi sento onorato di essere stato eletto dai colleghi a rappresentarli all’interno del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento. Detto questo, il troppo lavoro non mi ha mai impaurito anzi, e, comunque, ad oggi io non ho alcuna intenzione di candidarmi ad alcuna carica al Comune di Porto Empedocle. Ciò per cui sto lavorando, anche insieme a tanti amici, è di poter offrire alla mia città, alle prossime amministrative, una alternativa seria, in termini di programmi ma anche di uomini che dovranno attuare tali programmi, affinchè Porto Empedocle possa rialzarsi dallo stato di stagnazione in cui è stata relegata negli ultimi quattro anni e mezzo. Stiamo lavorando per offrire ai cittadini di Porto Empedocle una alternativa a questa amministrazione che molti reputano fallimentare. Poi gli empedoclini dovranno decidere se confermare questo sindaco o cambiare amministrazione; dovranno valutare se in questi quattro anni e mezzo la città è migliorata o è peggiorata, se gli sta bene questa Porto Empedocle oppure intende immaginare un percorso di rilancio anche alla luce dei numerosi finanziamenti che a partire dal 2021 potranno arrivare dall’Europa se saremo capaci di progettare una Porto Empedocle nuova”.    

Come era molto probabile ad Agrigento ci saranno altri 15 giorni di campagna elettorale.

Non senza sorprese il candidato Francesco Miccichè non è riuscito a vincere la primo turno stante al suo 36% ottenuto nei consensi.

Impensabile semmai, l’enorme distacco del sindaco uscente Lillo Firetto che si ferma al 27%

Occorrerà vedere in questi  15 giorni con il gioco degli apparentamenti.

Ne vedremo delle belle.

 

Commovente la scena di poco fa presso il comitato del candidato a sindaco Franco Micciché allorché è arrivata la sua mamma ed è subito scoppiata in lacrime in quanto il figliolo nella peggiore delle ipotesi andrà a giocarsi la partita al ballottaggio.

Le foto che vi mostriamo non necessitano di altri commenti