Più o meno, fino ad oggi, al centro Hub del Villaggio Mosè le cose hanno funzionato. Nonostante le difficoltà, soprattutto quando ci sono stati i fine settimana da “liberi tutti” durante i quali c’è stata qualche chiacchiera, le cose sono andate per il verso giusto.
Grande lavoro da parte di tutti, senza mai dimenticare l’operato dei volontari i quali con elevatissimo spirito di abnegazione hanno contribuito a rendere meno impegnativo il lavoro che quotidianamente attendeva l’intero centro vaccinale del Villaggio Mosè.
Un lavoro che, unitamente a tutto l’apparato operativo, ha i suoi rischi come gli altri presenti ed è per questo che i volontari della Protezione Civile hanno chiesto al dirigente del servizio di essere vaccinati.
La risposta, purtroppo, è stata negativa. Il medico dirigente ha spiegato loro che in vigore c’è una direttiva nazionale che non prevede il vaccino per i volontari. Una scelta, questa, che lascia oltre a mille dubbi anche diecimila perplessità.
Ieri, il culmine di questa triste vicenda. Dopo il rifiuto del dirigente (che ribadiamo si attiene alla normativa nazionale) i volontari hanno deciso di non prestare più il loro preziosissimo contributo atto ad aiutare tutto l’apparato che coinvolge l’intero hub. Da stamattina, dunque, in attesa di tempi migliori e soprattutto in attesa di una rivisitazione della normativa vigente, i volontari sono rimasti a casa.
Forse non tutti. Sembrerebbe che, nonostante l’accordo preso ieri all’unanimità, qualcuno stamattina si sia presentato regolarmente al centro vaccinale del Villaggio Mosè.
La polemica rimane, ed è forse più pregnante di quanto possiamo immaginare.