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Più o meno, fino ad oggi, al centro Hub del Villaggio Mosè le cose hanno funzionato. Nonostante le difficoltà, soprattutto quando ci sono stati i fine settimana da “liberi tutti” durante i quali c’è stata qualche chiacchiera, le cose sono andate per il verso giusto.

Grande lavoro da parte di tutti, senza mai dimenticare l’operato dei volontari i quali con elevatissimo spirito di abnegazione hanno contribuito a rendere meno impegnativo il lavoro che quotidianamente attendeva l’intero centro vaccinale del Villaggio Mosè.

Un lavoro che, unitamente a tutto l’apparato operativo, ha i suoi rischi come gli altri presenti ed è per questo che i volontari della Protezione Civile hanno chiesto al dirigente del servizio di essere vaccinati.

La risposta, purtroppo, è stata negativa. Il medico dirigente ha spiegato loro che in vigore c’è una direttiva nazionale che non prevede il vaccino per i volontari. Una scelta, questa, che lascia oltre a mille dubbi anche diecimila perplessità.

Ieri, il culmine di questa triste vicenda. Dopo il rifiuto del dirigente (che ribadiamo si attiene alla normativa nazionale) i volontari hanno deciso di non prestare più il loro preziosissimo contributo atto ad aiutare tutto l’apparato che coinvolge l’intero hub. Da stamattina, dunque, in attesa di tempi migliori e soprattutto in attesa di una rivisitazione della normativa vigente, i volontari sono rimasti a casa.

Forse non tutti. Sembrerebbe che, nonostante l’accordo preso ieri all’unanimità, qualcuno stamattina si sia presentato regolarmente al centro vaccinale del Villaggio Mosè.

La polemica rimane, ed è forse più pregnante di quanto possiamo immaginare.

nazionale, l’iniziativa “Plastic Free Onlus”. Oltre 15mila persone in tutta Italia hanno raccolto più di 170mila chilogrammi di plastica e rifiuti di ogni genere. In particolare, ad Agrigento città 33 partecipanti hanno raccolto 450 chili di rifiuti e 150 di ingombranti. In tal caso l’iniziativa è stata organizzata da Maria Giovanna Piro per la provincia e da Alessandro Arcuri per Agrigento città. Lo stesso Arcuri commenta: “La raccolta si è svolta in maniera ordinata e rispettando le vigenti normative anticovid. Abbiamo avuto grande partecipazione, nonostante le restrizioni, anche con volontari provenienti da Raffadali, Ravanusa, Porto Empedocle e Naro”.

Un incendio, di probabile natura dolosa, è divampato ieri sera all’interno di un edificio di proprietà del Comune di Mazara del Vallo, in via Alpi (zona Miragliano), utilizzato come archivio cartaceo da parte degli Uffici. Sul posto è intervenuta una squadra di Vigili del Fuoco del distaccamento di Mazara del Vallo.

Le fiamme hanno distrutto faldoni contenenti pratiche di vari documenti. A effettuare un primo sopralluogo, quando ancora i Vigili del fuoco erano intenti a spegnere il fuoco, è stato il sindaco Salvatore Quinci con gli assessori Vincenzo Giacalone e Giacomo Mauro, insieme ai tecnici comunali.
All’interno dell’edificio, circa 8 anni fa, furono collocati diversi faldoni di documenti da conservare come archivio. Un altro immobile del Comune, l’autoparco comunale di via Rosario Ballatore, qualche settimana fa è stato preso di mira da ignoti che hanno rubato il carburante da un’automobile del Comune.

La pandemia coronavirus e i dati in dettaglio nell’Agrigentino: secondo il bollettino dell’Azienda sanitaria provinciale sono 59 i nuovi positivi. I guariti sono 38. Un solo nuovo ricoverato. I ricoverati in terapia intensiva sono tuttora 12. Ad Agrigento città i contagiato sono attualmente 159. Poi: Alessandria della Rocca: 4; Aragona: 9; Bivona: 15; Burgio: 4; Calamonaci: 7; Caltabellotta: 6; Camastra: 1; Cammarata: 9; Campobello di Licata: 52; Canicattì: 295; Casteltermini: 17 (di cui 2 migranti presso strutture di accoglienza); Castrofilippo: 19; Cattolica Eraclea: 64; Cianciana: 1; Comitini: 10 (di cui 3 migranti presso strutture di accoglienza); Favara: 153; Grotte: 8; Joppolo Giancaxio: 0; Licata: 167; Lucca Sicula: 0; Menfi: 13; Montallegro: 28; Montevago: 6; Naro: 2; Palma di Montechiaro: 147; Porto Empedocle: 62; Racalmuto: 6; Raffadali: 78; Ravanusa: 76; Realmonte: 2; Ribera: 111; Sambuca di Sicilia: 29; San Biagio Platani: 11; San Giovanni Gemini: 9; Sant’Angelo Muxaro: 10; Santa Elisabetta: 2; Santa Margherita di Belìce: 30; Santo Stefano Quisquina: 2; Sciacca: 80; Siculiana: 13 (uno è un migrante ospitato presso il Villa Sikania) e Villafranca Sicula: 2.

La Corte d’Appello di Palermo ha depositato le motivazioni della sentenza che ha confermato il non luogo a procedere a favore del sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, imputato di non avere adempiuto ad alcune demolizioni di immobili abusivi, e ciò a fini di consenso elettorale. Tra l’altro si legge: “La scelta di revocare il protocollo sulle demolizioni degli immobili abusivi, stipulato con la Procura dal precedente commissario, è stata legittimamente esercitata e rimodulata con differenti scelte nella destinazione di fondi e priorità alle quali dare corso come era nel potere del sindaco. Inoltre appare generica e non ancorata ad alcun elemento apprezzabile l’accusa che il riordino con diversa programmazione, provato dai contratti conclusi con le imprese preposte all’abbattimento degli immobili abusivi, fosse stato effettuato intenzionalmente per procurare vantaggi di tipo elettorale e vantaggi patrimoniali ai proprietari”.

L’assessore comunale di Agrigento, Francesco Picarella, interviene nel merito della conferma del coprifuoco alle ore 22, e afferma: “Le prospettive di ripresa della stagione turistica in provincia di Agrigento sono purtroppo pregiudicate dalle preoccupanti dichiarazioni del governo. Il coprifuoco alle 22 infatti favorisce la Spagna e la Grecia, nostri diretti concorrenti, i quali probabilmente manderanno un regalo a Draghi. Da quando si è saputo della possibilità di prolungamento del coprifuoco fino a luglio, si è registrata una frenata nelle prenotazioni. Gli annunci dei governi in una situazione delicata come questa determinano incertezza. Come si può immaginare una stagione turistica dove non sarà possibile cenare serenamente, oppure godere di una passeggiata serale. Come Coordinamento dei comuni della fascia costiera, invieremo una lettera aperta all’Anci invitando a prendere una posizione netta nei confronti del Governo, sollecitando l’immediata eliminazione della misura del coprifuoco”.

I Carabinieri hanno denunciato due persone, ad Agrigento e a Raffadali, perché, sorprese senza mascherina, hanno reagito aggredendo i militari. Ad Agrigento un immigrato dalla Nigeria, nonostante gli inviti del personale, non ha indossato la mascherina in un supermercato al Villaggio Mosè. Nel corso dell’intervento dei Carabinieri, lui li ha minacciati, e poi si è scagliato contro di loro. Un carabiniere ferito è ricorso alle cure ospedaliere. Il nigeriano di 21 anni è stato denunciato alla Procura per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. A Raffadali, in via Nazionale, un uomo di 44 anni è stato sorpreso ad aggredire un commerciante che lo ha invitato ad indossare la mascherina. Lui, già in libertà vigilata, quando è stato condotto in caserma per essere identificato, si è scagliato contro i militari, e si è accanito contro mobili e suppellettili. Il 44enne, con problemi di salute, è stato sottoposto a Tso in ospedale.

Ad Agrigento, a San Leone, lungo il Viale delle Dune, è insorto un secondo, dopo il primo alcuni giorni addietro, principio d’incendio a danno di un chiosco balneare. Sono stati alcuni passanti ad accorgersi del fumo ed a telefonare ai Vigili del fuoco. Le fiamme sono state subito domate. Sul posto non sono state rinvenute tracce dell’eventuale matrice dolosa di quanto accaduto. Il chiosco è chiuso da oltre un anno. Indagano i Carabinieri.

Oggi, 25 aprile 2021, alle ore 11:00, ad Agrigento, presso  Villa Bonfiglio, è stata celebrata la cerimonia del 76° anniversario della Liberazione d’Italia, senza ospiti nel rispetto della sobrietà e delle normative sanitarie vigenti.

Il Prefetto Maria Rita Cocciufa, accompagnata dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Vittorio Stingo, Comandante del Presidio Militare, nonché alla presenza di rappresentanti dell’ANPI, autorità civili e dei vertici delle Forze dell’Ordine, ha deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti, osservando un minuto di silenzio per celebrarne la memoria.

Non ci può essere altro modo per definire “criminale” il comportamento di chi, con  disprezzo, se ne frega delle norme anti contagio da Covid nell’interesse della salute pubblica e collettiva. A Canicattì, zona rossa e con il più alto numero di contagiati della provincia con 292 soggetti infettati, c’è chi organizza un party con tanto di grigliata all’aperto, gente gomito a gomito senza indossare la mascherina di protezione anti-Covid.

A scoprire l’assurdità a base di assembramento, cibo e bevande, sono state le pattuglie dei i carabinieri,  della guardia di finanza e della polizia. Il controllo, sempre costante da parte delle forze dell’ordine, ha dato i frutti nel pomeriggio di venerdì scorso.

Nessuno dei partecipanti al party abusivi e illegale si aspettava l’arrivo delle pattuglie. Erano tutti intenti, fregandosene che la città vive un dramma pandemico, a mangiare, bere, scherzare e ridere. Come se, appunto, il virus non esistesse.

Tutti i partecipanti alla grigliata sono stati identificati e sanzionati con 400 euro a testa.