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“Ringrazio il presidente del Comitato regionale del CONI Sicilia, Sergio D’Antoni, per avermi rinnovato la fiducia confermandomi delegato provinciale del CONI Agrigento”.

Così Antonella Attanasio che continua: “Ho dato la mia disponibilità dopo aver ricevuto la richiesta e il sostegno soprattutto da quelle discipline meno blasonate che hanno apprezzato la mia capillare presenza e competenza. Orgogliosa di poter traghettare lo sport in questo quadriennio atipico che inizia con l’attesa dell’ avvio delle Olimpiadi di Tokio e l’attuazione della tormentata riforma del sistema sportivo italiano e dove la nostra provincia potrà essere protagonista grazie alla presenza di eccellenti squadre e atleti/e nelle varie discipline. Stiamo e abbiamo attraversato un periodo veramente difficile in cui lo sport sta tuttora pagando un prezzo altissimo alla pandemia, e nel quale ci ritroviamo ad affrontare un problema di sopravvivenza delle associazioni sportive. Queste realtà hanno il merito di aver tenuto in piedi la rete sportiva del Paese, grazie  soprattutto alla fantastica rete di volontari. Risulta quindi indispensabile per la loro sopravvivenza un importante intervento pubblico sul quale il Sottosegretario allo Sport Vezzali sta lavorando”.

“Nella fase delicata della ripartenza sarà ancora più importante mettere la pratica sportiva al centro delle politiche nazionali e locali, diffondendo  quella ‘cultura dello sport’, che è in grado di aiutare da un punto di vista psicofisico i giovani e le loro famiglie dopo mesi particolarmente difficili. A tal proposito, voglio rivolgere tutta la mia ammirazione per il grande lavoro svolto da dirigenti sportivi, volontari, allenatori e operatori degli impianti che nonostante la crisi e la nostra difficile realtà carente soprattutto di “luoghi di sport”, continuano a  coinvolgere i loro giovani atleti con sedute sportive alternative, dimostrando tutta la loro passione. Ora, dobbiamo lavorare tutti insieme affinché nel più breve tempo possibile, in piena e totale sicurezza, lo sport in tutte le sue discipline possa tornare a vivere, riempiendo palazzetti e campi da gioco”.

Infine, per noi sportivi il 23 luglio sarà un giorno speciale, se riusciremo a vedere la fiamma riaccendere il braciere olimpico vorrà dire che veramente saremo ripartiti in tutto il mondo; ed i Giochi avranno un valore simbolico maggiore di quello agonistico. Il futuro del nostro Paese dipende – anche – dallo sport e Agrigento era e può continuare ad essere un esempio virtuoso”.

“L’approvazione dell’assegno unico può essere la svolta per le famiglie italiane e in particolare quelle siciliane, dove si registra il più alto calo della natalità in Italia”.

Le parole sono del deputato del Movimento 5 Stelle dopo il voto che ha portato all’approvazione dell’assegno unico per tutti coloro che hanno un figlio a carico. “Nell’ultimo anno in Sicilia si è registrata una perdita dei neonati quasi doppia rispetto all’anno precedente – spiega Cimino – il dato è peggiore se si considera tutto il Sud dove si concentra il 36% del totale di tutte le perdite dei neonati italiani. Con l’approvazione dell’assegno si garantisce un beneficio economico per ogni figlio a carico, fino a 250 euro e fino al compimento del 21 anno di età, senza doversi muovere tra vari bonus. Sono inclusi tutti i genitori, anche gli autonomi e le partite iva, che fino a poco fa erano costantemente esclusi da supporti del genere. La scelta di includere tutti rappresenta il cambio di mentalità rispetto ad un’Italia che è ormai cambiata nell’assetto sociale e economico: le misure devono essere pensate con l’obiettivo di consentire a tutti l’accesso al lavoro, in particolare alle donne e alle madri che come abbiamo avuto modo di appurare sono le prime vittime della disoccupazione, anche questa, problematica enorme per la Sicilia, isola che con il 29,8 per cento di donne occupate è penultima in Italia in questa classifica”.

Da ieri sera è in corso sull’Etna il 17esimo spettacolare di parossismo,  iniziato intorno alle 17.30 del 31 marzo, con esplosioni ed emissioni di sabbia dal cratere di Sud Est ed intensificatosi nelle ore successive, con straordinarie fontane di lava e fortissimi boati.

La spettacolare attività stromboliana è gradualmente passata a fontane di lava al Cratere di Sud-Est a partire dalle 23. Stavolta l’eruzione ha assunto fisionomicamente maggiore spettacolarità, in quanto contestualmente, da poco dopo la mezzanotte, si osserva un trabocco lavico dall’orlo orientale del cratere di SE che si espande nella parte alta della Valle del Bove, mentre prosegue l’attività effusiva dalla bocca attiva alla base meridionale del cratere di Sud-Est.

Questa bocca produce una debole attività esplosiva e continua ad alimentare il flusso lavico, che si riversa nel settore occidentale della Valle del Bove. Questa ennesima eruzione dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che sta effettuando un superlavoro, acquisendo notevole materiale scientifico molto utile per lo studio della fenomenologia vulcanica dell’Etna, che si pone sempre più come laboratorio scientifico mondiale.

Per quanto riguarda la temutissima caduta della sabbia, prodotta dal vulcano, che ha messo in ginocchio oltre quaranta Comuni pedemontani, stavolta, non vengono segnalati particolari disagi. Infatti, in base al modello previsionale, la nube di polvere, che ha raggiunto un’altezza di circa 7000 metri, si disperde in direzione Sud-Sud Ovest.

“L’andamento temporale dell’ampiezza del tremore vulcanico evidenzia un continuo aumento dei valori che hanno raggiunto livelli molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato in corrispondenza del Cratere di SE ad una elevazione compresa tra 2500 e 2800 m sul livello del mare”.

Misura cautelare emessa dal Gip su richiesta del procuratore Massimo Palmeri e del sostituto Stefania Leonte, nei confronti di un portantino di Enna, arrestato dalla polizia per violenza sessuale e tentata violenza privata nei confronti di una giovanissima paziente fragile ricoverata in ospedale.

Le accuse rivolte verso l’uomo sono di aver abusato della ragazza e poi di averma minacciata.
La segnalazione era stata fatta dai medici del reparto che hanno subito avvertito la polizia. Investigatori ed inquirenti hanno sentito la ragazza e trovato riscontri oggettivi in pochi giorni.

Secondo l’accusa l’uomo tratto in arresto approfittava delle condizioni di fragilità della ragazza, abusando di lei e poi minacciandola, costringendola a ritrattare.

 

 

Proseguono i flussi di migranti verso Lampedusa, dove sono approdate complessivamente 197 persone, tra cui anche donne e minori. La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza hanno intercettato un barcone con 124 immigrati tutti del Bangladesh. Poi è stato bloccato un “barchino” con a bordo 11 tunisini, e poi un’altra imbarcazione con 62 subsahariani. Tutti, dopo un primo accertamento, sanitario sono stati trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola

Ad Agrigento i Carabinieri della stazione del Villaggio Mosè hanno denunciato per tentato furto un uomo di 30 anni, già noto alle forze dell’ordine, rintracciato poco dopo l’essersi intrufolato furtivamente in un’abitazione estiva nel quartiere di Cannatello, in via John Palak. Il trentenne ha poi desistito dal rubare, e si è dileguato. Il proprietario della residenza ha confermato che nulla è stato rubato. L’attività investigativa dei Carabinieri e le immagini della video-sorveglianza lo hanno incastrato.

Secondo il bollettino dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, dei 718 tamponi effettuati martedì scorso sono 90 i nuovi positivi nella provincia agrigentina. I guariti sono 55. Gli agrigentini ospedalizzati sono in totale 76, di cui 58 in degenza ordinaria/subintensiva e 13 in terapia intensiva, tra gli ospedali di Agrigento e Sciacca. Gli altri restanti sono in strutture alternative. Ad Agrigento gli attuali positivi sono 200, tra cui 5 migranti isolati in un centro d’accoglienza.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alessandra Vella, ha inflitto 4 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno a Raffaele Salvatore Fragapane, 43 anni, di Santa Elisabetta, al palermitano Umberto D’Arpa, 53 anni, ed a Martino Merino, 26 anni, anche lui di Palermo. I tre sono i presunti autori di una maxi rapina, con bottino dai 50 ai 60mila euro, alla Banca popolare Sant’Angelo di Raffadali, commessa il 10 febbraio del 2020. I due palermitani sono reo confessi della rapina di cui sarebbero gli esecutori materiali. Fragapane invece sarebbe stato il basista.

Nella più grande delle Pelagie sono attualmente 40 i positivi, un dato che sfora i parametri previsti dalla normativa nazionale in base al rapporto con la popolazione. Solo nell’ultima settimana si sono registrati 32 nuovi casi.

L’ordinanza del governatore siciliano, Nello Musumeci, dovrebbe arrivare nelle prossime ore sulla scorta della relazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, da cui le Pelagie dipendono.

Dopo lo stop ai dati registrato nella giornata di ieri, quando un’inchiesta della procura di Trapani ha portato ai domiciliari il vertice del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) della Regione Siciliana, dall’Isola è ripresa la comunicazione dei dati giornalieri sull’epidemia da Covid-19 al ministero della Salute e all’istituto superiore di sanità.
Il computo complessivo dei dati di ieri e di quelli odierni fa salire a 2.904 i nuovi positivi nell’isola nelle ultime 48 ore. Nello stesso arco temporale si sono registrati 21 decessi e 380 guarigioni.
In Sicilia al momento si contano 19.920 positivi, 2.503 più rispetto a due giorni fa.
In tutta la provincia di Palermo negli ultimi due giorni sono stati scoperti 1.133 casi. Negli ospedali siciliani i ricoverati in regime ordinario sono 891, quelli nelle terapie intensive e sub-intensive 140.

i nuovi contagi per province:

 

Palermo 1.133,

Catania 645,

Messina 288,

Siracusa 153,

Trapani 165,

Ragusa 64,

Caltanissetta 211,

Agrigento 147,

Enna 98.