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Una pistolettata alle spalle perchè gli era stato rifiutato il rilascio di un certificato per il rinnovo della patente.

Il Gip per l’udienza preliminare del Tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo ha disposto il rinvio a giudizio per Adriano Vetro, bidello di 47 anni reo confesso dell’assassinio del dott. Gaetano Alaimo avvenuto nel novembre scorso all’interno dell’ambulatorio medico.

L’ipotesi di reato è omicidio aggravato e detenzione di arma clandestina. Le motivazioni del pm sono chiare e recitano testualmente: “Ha atteso che il medico arrivasse nel suo studio per ucciderlo sparandogli alle spalle e lo ha fatto con premeditazione e per futili motivi ovvero per il mancato rilascio di un certificato necessario per il rinnovo della patente”.

La difesa ha sostenuto che l’imputato soffre di problemi psichiatrici: la questione potrebbe essere ulteriormente approfondita nel corso del dibattimento dato che il giudice ha rigettato la richiesta di perizia formulata all’udienza preliminare. Vetro, al momento, è detenuto nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto dove è presente un reparto di salute mentale. I familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Barba, si sono costituiti parte civile e lo stesso, su invito di quest’ultimo legale, ha fatto l’Ordine dei medici dando mandato all’avvocato Vincenzo Caponnetto di rappresentare l’ente nel processo. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Santo Lucia, non ha ottenuto il giudizio abbreviato in quanto precluso da una recente legge per i reati puniti con la pena dell’ergastolo. Il gup, quindi, ha disposto il rinvio a giudizio, davanti alla Corte di assise. La prima udienza è stata fissata per il 22 giugno.

La difesa ha sostenuto che l’imputato soffre di problemi psichiatrici: la questione potrebbe essere ulteriormente approfondita nel corso del dibattimento dato che il giudice ha rigettato la richiesta di perizia formulata all’udienza preliminare. Vetro, al momento, è detenuto nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto dove è presente un reparto di salute mentale. I familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Barba, si sono costituiti parte civile e lo stesso, su invito di quest’ultimo legale, ha fatto l’Ordine dei medici dando mandato all’avvocato Vincenzo Caponnetto di rappresentare l’ente nel processo. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Santo Lucia, non ha ottenuto il giudizio abbreviato in quanto precluso da una recente legge per i reati puniti con la pena dell’ergastolo. Il gup, quindi, ha disposto il rinvio a giudizio, davanti alla Corte di assise. La prima udienza è stata fissata per il 22 giugno.

Sono penetrati nell’abitazione, di proprietà del sindaco di Naro Maria Grazia Brandara. L’immobile, nel centro storico narese, è disabitato da anni, pur non essendo abbandonato. Hanno agito indisturbati, mettendo tutto a soqquadro, per poi fuggire con quello che sono riusciti ad arraffare. A presentare denuncia ai carabinieri della Stazione cittadina è stata la stessa Brandara.

“Hanno distrutto tutto quello che hanno potuto, hanno provato a portare via oggetti e decorazioni e alla fine sono scappati con quello che sono riusciti a mettersi in tasca – ha detto il primo cittadino -. Ho presentato formale denuncia contro ignoti ai carabinieri, riponendo la massima fiducia nello Stato perché si possa venire a capo di questa vicenda e mi possa essere restituito quanto rubato. Oggetti di enorme valore sentimentale, ricordo per me di chi non c’è più. So che chiunque abbia subito un atto come questo può capire cosa provo in questo momento”.

“Voglio però lanciare anche un appello ai responsabili – ha concluso – so per certo che non ricaverete nulla dalla vendita, restituitemi in forma anonima tutto e, soprattutto, ve lo dico da sorella, cambiate strada. Cambiate vita. Scegliete per voi stessi un futuro diverso da quello che al momento state praticando”. I militari dell’Arma, dopo un sopralluogo, hanno avviato le indagini per risalire agli autori del furto.

L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri: insieme per scrivere la parola “basta” alla violenza sul personale sanitario

Santo Pitruzzella: “Adesso, tutti insieme, dobbiamo fare rete”

L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento scuote le coscienze e punta sulla collaborazione tra le forze del territorio per dire basta alla violenza sul personale sanitario.

Ieri pomeriggio, nella sede dell’Omceo, i camici bianchi hanno fatto il punto della situazione discutendo sulle criticità con le quali, ogni giorno, si trovano a fare i conti. All’incontro, che si è svolto in concomitanza in tutte le sedi Omceo site sul territorio nazionale a seguito della barbara uccisione di Barbara Capovani, la psichiatra in servizio all’ospedale Santa Chiara a Pisa, erano presenti, oltre al presidente Omceo di Agrigento, Santo Pitruzzella, anche Luigi Burruano, presidente della Commissione odontoiatri Omceo Agrigento; Leonardo Giordano e Alessandro Svettini, rispettivamente direttore del dipartimento di Salute mentale e direttore del modulo dipartimentale Ag1 dell’Asp di Agrigento.

“Il nostro obiettivo – afferma Santo Pitruzzella, presidente di Omceo Agrigento – è di sensibilizzare tutti sul tema della violenza sui sanitari. Vogliamo subito soluzioni. Ora. Perché non è più possibile rinviare. L’omicidio del cardiologo Alaimo nei mesi scorsi e adesso della dottoressa Capovani, dimostrano come sia grave il problema. Medici che hanno il solo torto di essere fedeli ai valori espressi dal codice deontologico. Colleghi, che lavorano notte e giorno per la salute dei cittadini. Adesso, tutti insieme, dobbiamo fare rete. Mi riferisco alla prefettura, alla classe politica, alle forze di polizia, all’assessorato della Salute, all’Asp,… perché è assolutamente necessario individuare le opportune soluzioni. Credo che il punto di partenza siano la valorizzazione della persona, il rapporto medico paziente. Occorre intervenire sulle lungaggini burocratiche che tolgono ai medici tempo da dedicare alla comunicazione con il paziente e bisogna anche puntare sulla digitalizzazione sanitaria, sulla prevenzione, … affinché si possa dire basta alla violenza, verbale e fisica, che talvolta sfocia in omicidio. Come quelli cui abbiamo assistito”.

“Non possiamo restare indifferenti – commenta Luigi Burruano – Occorre che la parte sana della società sia solidale con i medici e il personale sanitario per alimentare la fiducia in un rapporto di cura. Per questo ritengo sia essenziale lanciare un messaggio ai cittadini, ai pazienti, alla comunità: c’è un patto terapeutico che vede il medico prendersi cura della salute del paziente. Il medico presta la sua vita professionale per dare la migliore qualità di vita e salute del paziente ed è assolutamente inspiegabile come si possa perdere l’autocontrollo arrivando perfino a compiere atti efferati. Segno di una società sofferente che vede nel libero arbitrio l’esercizio della violenza gratuita”.

La parola è passata ai medici psichiatri, chiamati in causa dagli ultimi due omicidi: il dottore Alaimo a Favara e la dottoressa Capovani a Pisa.

“Grazie al presidente Pitruzzella – dichiara Leonardo Giordano – che con questa iniziativa ci ha dato la possibilità di attestare la nostra solidarietà alla memoria della collega brutalmente trucidata all’ospedale di Pisa. La Psichiatria sta vivendo un momento di grande difficoltà dovuta alla carenza di organico e a nuovi mandati ai quali è chiamata ad adempiere non solo in merito alla cura, ma anche con delega, talvolta, dell’autorità giudiziaria in merito all’applicazione di misure di sicurezza per pazienti con pericolosità sociale psichiatrica, ospitati in strutture o in libertà vigilata”.

I problemi psichiatrici sono, però, uno scoglio difficile da superare.

“Nella nostra realtà – spiega Alessandro Svettini – è una grossa criticità lo stigma nei confronti della malattia mentale. Quando si parla di psichiatria le persone si vergognano e tendono a non riconoscere il problema. Ecco perché abbiamo il compito di promuovere l’immagine diversa della psichiatria e dei servizi psichiatrici. Rendere la psichiatria accessibile, affidabile, raggiungibile, questo è il nostro obiettivo. È anche importante che gli psichiatri siano consapevoli di come la Psichiatria sia una specialità medica e scientifica importante quanto le altre branche”.

Dopo l’ondata di maltempo, adesso in Sicilia si profilano sole e caldo, con temperature che, in alcune zone dell’Isola, raggiungeranno anche i 26 gradi. E’ infatti incombente l’anticiclone africano, un vero anticipo d’estate. I meteorologi di 3Bmeteo scrivono: “Da domani venerdì un campo di alte pressioni abbraccerà la Regione garantendo tempo stabile ed assolato ovunque. Le temperature saliranno ancora di qualche grado sabato e si attesteranno sui 25/26 gradi. Il sole sarà il protagonista sia sabato che domenica. Ma la situazione sarà solo momentanea, da lunedì inizierà una nuova settimana all’insegna di un peggioramento con temporali e possibili nubifragi in tutta Italia, compresa la Sicilia”.

Salvatore Iacolino va alla guida del Dipartimento alla Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute. La giunta regionale, infatti, nella seduta di oggi ha approvato il conferimento dell’incarico all’attuale commissario straordinario del Policlinico Giaccone, il quale ha prevalso in una pubblica selezione indetta alcune settimane fa.

L’avviso dell’assessorato alla Salute era rivolto agli esterni all’amministrazione regionale. Il precedente interpello verso i dirigenti interni, infatti, era andato a vuoto poichè- aveva precisato un comunicato della Regione a febbraio “non sono stati individuati candidati idonei ai profili richiesti”. 

Iacolino prende il posto di Salvatore Requirez il quale- oltre ad essere l’attuale guida del Dasoe- reggeva l’interim della Pianificazione strategica dopo la fine del mandato di Mario La Rocca.

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Da oggi, dunque, il via ad una campagna elettorale che si presenta alquanto interessante.

Si parte con tre candidati, fino a poco tempo fa erano di più e poi qualcuno ha pensato, facendo molto bene, di mettersi da parte. I tosti sono rimasti Fabio Amato, supportato dai 5 stelle ma soprattutto dall’ex sindaco “demolitore” Angelo Cambiano e dal cuffariano Angelo Iacona. Poi Angelo Balsamo, già sindaco di Licata, al quale l’ottimo operato è stato interrotto da una vicenda giudiziaria che non poteva non finire a tarallucci e vino. Dapprima accusato e posto ai domiciliari; successivamente assolto per non aver commesso il fatto.

Una vicenda, questa, che sconvolse l’opinione pubblica licatese in quanto conosceva bene la qualità e la moralità dell’avvocato Balsamo. Adesso l’vvocato licatese vuole riprendere un percorso che aveva iniziato brillantemente e che era stato interrotto suo malgrado.

Fabio Amato vuol tentare questa esperienza di sindaco ed ha deciso di scendere incampo con quel che è rimasto in campo del movimento 5 stelle e di quanta credibilità posso avere ancora oggi l’ex primo cittadino di Licata Angelo Cambiano, il quale durante il suo mandato si è contraddistinto non tanto per l’operato messo in campo a favore della città ma quanto per il fatto perchè ha avviato l’iter delle demolizioni delle case abusive suscitando non poche problematiche che sono sfociate anche in gravi disordini di ordine pubblico. Lo stesso Cambiano ha subito una serie di attentati proprio per quella decisione adottata.

 

Angelo Iacona è stato deciso da Totò Cuffaro. Rientrato in politica in modo assai esauberante, l’ex governatore ha scelto di candidare proprio Iacona facendo leva sul popolo agricolo licatese dopo la costituzione dell’AgroDemo, la società a cui fa riferimento Angelo Iacona e che ha già promesso alcune importanti iniziative a favore del comparto agricoltura.

Ma a Licata i problemi sono tanti…

 

 

 

 

 

 

 

 

I poliziotti della Squadra Volanti di Caltanissetta hanno arrestato due donne, madre e figlia, per rapina a danno di un’anziana di 85 anni. Nel centro storico le hanno scippato una collana d’oro. La vittima ha fornito la descrizione delle due rapinatrici ai poliziotti che hanno diramato la nota di ricerca delle due fuggiasche. Sono state intercettate nei dintorni. La madre, 54 anni, e la figlia, di 23, sono entrambe pregiudicate. La ragazza durante le fasi dell’arresto ha consegnato agli agenti la collana d’oro che aveva nascosto negli slip. Nel corso della perquisizione domiciliare i poliziotti hanno sequestrato una borsa contenente documenti ed effetti personali della stessa vittima, provento di una precedente rapina compiuta dalle due donne a danno dell’85enne. Sono ristrette ai domiciliari.

E’ stato rintracciato in Tunisia il padre di Ismail, il piccolo ivoriano che compirà 8 mesi il prossimo 8 maggio sopravvissuto a un naufragio di migranti in cui è morta sua madre. L’uomo, che ha raccontato di non essere riuscito a imbarcarsi con la moglie e il figlio, ha espresso la volontà di mantenere attualmente l’affido alla famiglia di Palermo della rianimatrice Alessandra Teresi, per offrirgli un futuro migliore. Il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, affermano: “La dottoressa Alessandra Teresi e la sua famiglia hanno compiuto un gesto di grandissima generosità e solidarietà offrendosi di accogliere il piccolo Ismail nella loro casa. A loro va il nostro più sincero ringraziamento”. Schifani ha poi ringraziato gli agenti della Questura di Agrigento, e il questore Ricifari, in servizio all’hotspot di Lampedusa, che hanno prestato le prime cure al neonato. Le parole di Schifani: “Il loro gesto carico di profonda umanità, nonostante la criticità del momento che vede nell’isola un susseguirsi di sbarchi, è oltremodo lodevole. La Sicilia è anche questo”.

Proseguono le azioni di reclutamento di personale sanitario, tecnico ed e amministrativo all’ASP di Agrigento. Con alcuni recenti provvedimenti deliberativi la Direzione strategica dell’Azienda ha disposto l’immissione in servizio di dieci dirigenti medici anestesisti e rianimatori e l’approvazione della graduatoria finale per cinque ortopedici. I professionisti, specializzandi, assumeranno incarichi a tempo determinato nelle more del completamento del percorso di specializzazione, presupposto per la successiva immissione in servizio a tempo indeterminato. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento ha anche assunto un operatore tecnico autista a seguito della convenzione per l’inserimento lavorativo di unità disabili stipulata con l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro – Servizio centro per l’impiego di Agrigento. Approvata anche una graduatoria per il conferimento incarichi a tempo determinato per il profilo di collaboratore amministrativo professionale con maturata esperienza nel campo dei contratti pubblici e conoscenza delle procedure PNRR.

Questi provvedimenti – ha dichiarato il commissario straordinario ASP, Mario Zappia – rappresentano solo le ultime azioni, in ordine di tempo, di un piano globale di reclutamento di nuovo personale. L’obiettivo è quello di incrementare progressivamente gli organici per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria in provincia”.