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Approderà all’alba di domani a Mazara del Vallo il peschereccio “Aliseo”, con sette uomini d’equipaggio, ed il cui comandante, Giuseppe Giaccone, è stato ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati da una motovedetta militare libica. L’assalto è avvenuto 35 miglia a nord della costa di Al Khums, all’interno della zona di protezione di pesca nelle acque della tripolitana, così come ha accertato la Marina Militare intervenuta sul posto in soccorso con la fregata Libeccio. E’ un tratto di mare riconosciuto ad elevato rischio. L’arrivo dell’unità militare italiana ha indotto i militari libici ad all’allontanarsi dall’imbarcazione che ha subito invertito la rotta verso Mazara del Vallo. Le condizioni del comandante Giaccone, ferito lievemente anche alla testa da alcune schegge del vetro della cabina e medicato a bordo dai militari italiani, non destano preoccupazioni.

“In questa città c’è chi ha visto e sa come è scomparsa Denise ed è a queste persone che mi rivolgo: adesso basta, fatevi coraggio e l’ora di parlare, non potete tenervi sulla coscienza questo peso”. È l’accorato appello lanciato con un’intervista all’ANSA da Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la bambina scomparsa misteriosamente il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo, quando aveva 4 anni.

“Denise è figlia di questa città – aggiunge Piera Maggio – e dobbiamo proteggerla. La mia piccola merita verità e giustizia”.
L’abbraccio dei mazaresi in piazza della Repubblica, ieri sera, ha colmato d’affetto il cuore di Piera, dopo i “momenti terribili” vissuti nel pomeriggio. “Apprendere in tv che cercavano i resti di Denise nell’ex casa di Anna Corona mi ha fatto molto male – racconta – è stato un colpo inaspettato”.
Stanchezza e speranza ma mai rassegnazione: “Finché non saprò la verità su mia figlia non mi fermerò di lottare. Chi sa parli ora. Questi 17 anni sono stati un tempo lunghissimo che abbiamo vissuto con Piero sperando di poter riabbracciare Denise e, dall’altro lato, vivendo i processi in cui abbiamo scoperto cose clamorose che oggi, grazie ai media, sono diventate di dominio pubblico”, conclude

Il peschereccio “Aliseo” della flotta di Mazara del Vallo, che era impegnato in una battuta al largo delle coste di Bengasi, è stato mitragliato da una motovedetta militare libica. I colpi d’arma da fuoco hanno ferito il comandante, Giuseppe Giacalone.

Lo ha confermato all’ANSA il figlio Alessandro, aggiungendo che al momento non conosce le condizioni del padre.

La Marina libica, che controlla la Guardia costiera, ha smentito di aver sparato “contro” pescherecci italiani ma ammesso che sono stati esplosi “colpi di avvertimento in aria” per fermare imbarcazioni da pesca che a suo dire avevano sconfinato in acque territoriali libiche. “Non ci sono stati colpi esplosi contro imbarcazioni, ma colpi di avvertimento in aria”, ha detto al telefono all’ANSA il commodoro Masoud Ibrahim Abdelsamad, portavoce della Marina libica senza fornire per il momento ulteriori dettagli sull’incidente.

“Quando i pescherecci arrivano, la nostra guardia costiera prova a fermarli”, ha aggiunto il portavoce promettendo maggiori dettagli  e insistendo nel sostenere che “non ci sono stati spari diretti contro l’imbarcazione”. “C’erano quattro o cinque pescherecci nelle acque territoriali libiche senza alcun permesso da parte del governo libico”, ha riferito ancora il portavoce: “La nostra Guardia costiera, fra le sue funzioni, ha quella del controllo della pesca”, ha ricordato.

1.202 i nuovi positivi al Covid19 su 26.265 tamponi processati, con una incidenza del 4,6%, in aumento rispetto a ieri.

La Sicilia è per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 24 e portano il totale a 5.516.

Il numero degli attuali positivi è di 23.878 con decremento di 651 casi.

I guariti oggi sono 1.829.

Negli ospedali i ricoverati sono 1.212, 61 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 149, tre in meno rispetto a ieri.

I nuovi positivi per province:

Palermo 207

Catania 467

Messina 76

Siracusa 117

Trapani 22

Ragusa 100

Caltanissetta 162

Agrigento 46

Enna 5.

A Licata la Polizia ha denunciato a piede libero un giovane alla guida di un ciclomotore e sfuggito all’alt degli agenti provocando gravi pericoli per i poliziotti e i passanti. Durante l’inseguimento è stata letta la targa del mezzo, e il proprietario è stato rintracciato. E’ stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, e multato per numerose violazioni al codice della strada.

A Canicattì, i poliziotti del locale commissariato, capitanati da Francesco Sammartino, e della Squadra Mobile di Agrigento, al comando di Giovanni Minardi, in collaborazione con personale della Squadra Cinofila della Guardia di Finanza, hanno arrestato gli extracomunitari Z.W, di 32 anni, e B.F.B, di 33 anni, sorpresi in possesso, nel corso di una perquisizione domiciliare, di circa 100 grammi di sostanza stupefacente di vario tipo, tra marijuana, cocaina, eroina e hashish. La droga, divisa in 70 dosi pronte per essere spacciate, è stata sequestrata insieme a mille euro in contanti e due bilancini di precisione. I due extracomunitari hanno tentato di sottrarsi alla perquisizione, barricandosi nel sottotetto della loro abitazione, e nascondendo la droga in una intercapedine dello stesso locale, ma sono stati bloccati dai poliziotti. Z.W è stato inoltre segnalato per il reato di clandestinità, non risultando il suo ingresso nel territorio nazionale, mentre B.F.B è stato segnalato per non avere ottemperato al Decreto di espulsione emesso nell’anno 2020 dal Prefetto di Agrigento. L’arresto è stato convalidato ed è stato imposto l’obbligo di dimora.

A pochi passi dalla Valle dei Templi e dalla Scala dei Turchi è stato costituito il Comitato “Terre di Fauma”, al fine di tutelare e promuovere le potenzialità del territorio. Sono circa 100 i membri, tutti residenti nella contrada o proprietari terrieri. L’avvocato Gabriele Morreale Agnello spiega: “Questo comitato nasce per fare rete e sviluppare le enormi potenzialità di questo storico feudo. Terre di Fauma è una contrada ricca di colture pregiate e cantine sociali con possibilità di foresteria. Intendiamo disegnare un percorso che valorizzi il territorio amplificando le sue potenzialità turistiche, già notevolmente sviluppate negli ultimi anni. In proposito, nei prossimi giorni chiederemo ufficialmente un incontro al Sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, anche nella qualità di Presidente del Distretto Turistico Valle dei Templi”.

A Porto Empedocle, tenere il paese pulito come si deve sembra essere diventato un optional. Certamente, la colpa non è solo dell’amministrazione comunale, ma degli incivili che abbandonano i rifiuti dove capita. Vicino contrada Inficherna, si è creata una discarica di rifiuti di ogni genere da diversi giorni e, qualcuno ha immortalato la scena di un cavallo che va a mangiare. Della vicenda, i residenti hanno anche messo al corrente l’ex sindaco empedolino, Lillo Firetto, ha ha postato la foto sul proprio profilo Faceboob.

“Vedendo questa foto – scrive Firetto – qualcuno può pensare ad uno sciopero dei lavoratori della nettezza urbana. Invece no. Qualcuno può pensare ad un recentissimo avvio della differenziata. Invece no. La differenziata è iniziata da 5 anni. Che tristezza”.

La pubblico ministero della Procura antimafia di Palermo, Alessia Sinatra, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna dell’ex sindaco di Santa Elisabetta, Santo Sabella, a 12 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa allorchè avrebbe stretto accordi con soggetti mafiosi per ottenere consenso elettorale in cambio di favori, tra affari e appalti. Nell’ambito della stessa inchiesta antimafia cosiddetta “Montagna” sono stati chiesti inoltre 8 anni di carcere per Domenico Lombardo, 29 anni, di Favara, 18 anni per Salvatore Montalbano, 28 anni, di Favara, 16 anni per Calogero Principato, 30 anni, di Favara, 16 anni per Giuseppe Scavetto, 51 anni, di Casteltermini, e 5 anni per Antonio Scorsone, 55 anni, di Favara.

Questa sera alle ore 19,00 in diretta sulle pagine facebook di canicattiweb.com e sicilia24ore.it , Cesare Sciabarrà intervisterà il direttore di sicilia24h.it Lelio Castaldo.
Diversi gli argomenti che verranno trattati soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo attraversando. E quindi, politica e sanità in primissimo piano alla luce di quanto accaduto in Sicilia appena un mese fa quando fu scoperta una falsificazione dei dati Covid 19 da parte dei vertici sanitari regionali.
In evidenza anche la sanità agrigentina, con i suoi pregi ma anche con moltissimi difetti.
L’intervista verrà replicata domani sul sito web www.sicilia24h.it.