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Ad Agrigento per 45 giorni, dal prossimo primo febbraio e fino al 15 marzo, sarà vietato parcheggiare in via Duomo, nel tratto compreso fra piazza Don Minzoni e il civico 151, e dal civico 63 fino al 61. Altrimenti si provvede con il carro attrezzi e la multa. E ciò perché l’impresa impegnata nei lavoro di mitigazione del dissesto idrogeologico nella zona collinosa su cui si erge la cattedrale ha bisogno di più spazio per lavorare.

E’ morta nel Reparto di Rianimazione all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dopo poco più di due settimane di agonia, Carla Interlandi, 23 anni, di Acate, in provincia di Ragusa, vittima di un incidente lungo la strada statale 117 bis, nei pressi di Piazza Armerina, lo scorso 12 gennaio. A seguito del violento scontro tra un camion e l’automobile di lei, la zia, l’insegnante di religione Maria Carmela Di Bennardo, 45 anni, anche lei di Acate, è morta sul colpo. Carla Interlandi invece è stata trasportata al Sant’Elia di Caltanissetta dove è stata subito sottoposta a un intervento di neurochirurgia per tentare di ridurre una grave emorragia cerebrale. Alla guida dell’automobile vi è stata la docente Di Bennardo.

Il Movimento 5 Stelle deposita 191 emendamenti alla finanziaria. L’intervento del capogruppo Antonio De Luca: “E’ una legge di stabilità senz’anima e visione”.

Nell’ambito dell’avviata sessione di bilancio all’Assemblea Regionale è il tempo della presentazione degli emendamenti alla proposta contabile redatta, approvata e depositata dalla giunta Schifani. E i deputati del Movimento 5 Stelle ne hanno depositati ben 191 per modificare la finanziaria. Gli emendamenti pentastellati comprendono diversi settori, dall’esenzione del ticket per gli inoccupati, ai contributi per la costruzione di un’infrastruttura, per la ricarica delle vetture elettriche in autostrada, l’istituzione di uno sportello unico per la disabilità, il potenziamento dei consultori familiari. E poi ancora l’incremento del fondo per le associazioni sportive dilettantistiche, contributi per le imprese produttrici di uva da tavola in crisi, e un finanziamento aggiuntivo per il contrasto alla violenza di genere e per le case rifugio per le vittime di violenza. E poi energie alternative con misure compensative ambientali, fondi per le associazioni di volontariato, e borse di studio per gli studenti soprattutto al fine di alleviare i disagi per i pendolari. E il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, spiega il perché di così tanti emendamenti: “Sembra di assistere alla riedizione di un film già visto nelle passate legislature. Cambia l’orchestra, ma la musica per i siciliani è sempre la stessa. E’ una finanziaria senza visione e senz’anima che mira a mettere qualche toppa, senza nessuna pretesa di sviluppo. L’unica cosa che possiamo fare noi opposizioni è cercare di renderla meno brutta con i nostri emendamenti”. Nel frattempo è semaforo verde in Commissione Bilancio al disegno di legge triennale che regola i conti della Regione. E’ il primo traguardo nella prospettiva dell’approdo a Sala d’Ercole del primo documento economico e finanziario del governo Schifani. Adesso sarà la volta della legge di stabilità, il cui iter in Commissione è più complesso e articolato anche se la norma 2023 è snella e con pochi articoli. L’intenzione è concludere entro l’8 febbraio e poi procedere agli ultimi adempimenti entro il 28 febbraio, alla scadenza dei due mesi di esercizio provvisorio di bilancio, scongiurando eventuali proroghe. E l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, commenta: “Dopo un positivo confronto in Commissione bilancio all’Ars, è stato approvato il disegno di legge bilancio 2023-25 che offre un quadro rafforzato e virtuoso dei conti della Regione. Vede la luce un bilancio dal valore complessivo di oltre 16 miliardi e 500 milioni di euro che si articola su certezze contabili e che, seguendo un principio di oculatezza, riduce l’indebitamento complessivo dell’Ente”.

Giuliana Miccichè

Prosegue l’azione repressiva del Corpo di Polizia Provinciale di Agrigento contro il  fenomeno dell’abbandono di rifiuti lungo le strade provinciali.

Tale attività, fortemente voluta dal Libero Consorzio Comunale e disposta dal Dirigente del servizio Pietro Amorosia, intende imprimere una forte azione di legalità nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia ambientale.

In particolare nel territorio di Licata,  e’   stata sequestrata  una vasta area  di circa 1700 mq, limitrofa ad una strada comunale, dove era depositata una grossa quantità di rifiuti speciali, anche pericolosi, abbandonata sul suolo ad opera di ignoti soggetti.

Il sequestro,  avvenuto nell’ ambito dei quotidiani servizi di pattugliamento del territorio, e’ finalizzato alla prevenzione ed alla repressione di eventuali reati ambientali.

Oltre alla presenza dei rifiuti domestici, di materiali inerti provenienti dalla demolizione di fabbricati, di pneumatici, mobili dismessi, etc. gli agenti hanno rinvenuto abbondanza di manufatti in eternit, pericoloso e nocivo alla salute dei cittadini, il tutto a poche centinaia di metri dalle abitazioni dall’area posta sotto sequestro.

Sono scattati, immediatamente, controlli e  accertamenti da parte del Nucleo di Polizia Giudiziaria del Corpo per individuare e punire i responsabili dei gravi reati ambientali accertati.

Il Commissario Straordinario evidenzia il servizio svolto dalla Polizia Provinciale   contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti le cui ripercussioni economiche, per le  operazioni di bonifica dei siti inquinati, ricadono sull’intera collettività.

Matteo Messina Denaro è in buone condizioni di salute: ha superato i postumi della prima chemio di mantenimento e nelle prossime settimane si sottoporrà alla seconda. I medici che hanno in cura il boss, in carcere a L’Aquila al 41 bis lo avrebbero rassicurato che si stanno seguendo procedure all’avanguardia come da protocolli internazionali. E all’équipe guidata dal professor Luciano Mutti, primario oncologo dell’ospedale aquilano, il capomafia si sarebbe raccomandato così: “Ho letto centinaia libri sul mio tumore, curatemi bene”. Aggiungendo la richiesta di farmaci speciali utilizzati in Israele.

Messina Denaro avrebbe avuto solo qualche problema gastrointestinale, a seguito della prima chemio sostenuta nell’ambulatorio ad hoc allestito accanto alla sua cella. E da quanto si è appreso gli oncologi prevedono di fare la seconda seduta entro le prossime settimane.

“Non ho ricevuto un’educazione culturale ma ho letto centinaia di libri, sono quindi informato sulle cure, vi prego di poter essere trattato con farmaci e terapie migliori”. Avrebbe ripetuto più volte, con toni pacati e cordiali, questo suo pensiero il boss Messina Denaro, rinchiuso da dieci giorni nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila.

A medici e personale penitenziario, le uniche persone con cui gli è permesso di parlare visto il regime del 41 bis confessa” che le sue preoccupazioni sono legate alla cura del tumore al colon”.

Desidero iniziare questa vergognosa storia di precarietà, con una frase di Rita Levi Montalcini: “Nella vita non bisogna mai arrendersi,arrendersi alla mediocrità,bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva,bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi” Nel settembre 2019, incontro l’on. Lucia Azzolina, fresca di nomina a sottosegretario al Ministero dell’ Istruzione – allora non c’era il Merito – la quale mi racconta l’idea di mettere su una squadra di collaboratori scolastici, maestri, professori e personale amministrativo in più per riuscire a gestire più classi, scaglionamenti e altro ancora. L’idea di un gruppo che aiutasse il mondo della scuola a barcamenarsi dal Covid che la faceva da padrone.

Un giro di telefonate con i Presidi, i quali non avevano mai nascosto le difficoltà dal punto di vista carenza di personale. Nasce così “l’organico Covid” La Commissione Cultura di allora plaude all’iniziativa. Poi,come ogni cosa della vita,cambia il Governo e cambia anche il Ministro. Il nuovo ministro Patrizio Bianchi conferma (non poteva farne a meno) questa squadra di coraggiosi, ma fissa il termine dei contratti alla fine dell’anno. Tutti esultano,e tutti si apprestano a dichiarare:“questa notizia incide positivamente sulle necessità effettive delle scuole”. Ed ancora: “i dirigenti scolastici contano in modo particolare sull’organico Covid per garantire servizi indispensabili.

Ed ancora : “Un provvedimento che restituisce serenità alle scuole e ai lavoratori” Per non parlare dei sindacati (…..) Oggi, il “giovane” (di esperienza) ministro Giuseppe Valditara,dice di no ai coraggiosi guerrieri “Covid”. (…..) Ci sono le armi da inviare in Ucraina, ci sono le bollette del gas e luce, ci sono le accise, c’è da sistemare le feste illegali ( anti rave) ci sono le intercettazioni, il contante minimo, il reddito di cittadinanza, ecc. Ci chiediamo dove è finita l’euforia dei dirigenti scolastici,i quali ricordo hanno un “potere” decisionale su tanti versanti. Facciano la loro parte,lasciando da parte per un’ora le incombenze burocratiche,dedicandosi ai gravi problemi che “uccidono” quotidianamente la nostra scuola. Dobbiamo uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine conclude Aldo Mucci del direttivo nazionale SGB Scuola.

Lo rivela una indagine del portale Vamonos-vacanze.it condotta sui trend del turismo inbound, ammettendo risposte multiple ed intervistando un campione di 4 mila viaggiatori internazionali di età compresa tra i 18 ed i 65 anni.

“Nonostante l`aumento dei prezzi legato alla crisi energetica ed al conflitto in Ucraina, sono tanti i turisti che sceglieranno o continueranno a scegliere l`Italia per le loro vacanze”, osserva Emma Lenoci, fondatrice di Vamonos-Vacanze.it.

I dati sono contenuti nell’ultimo bollettino settimanale a cura del dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute della Regione Siciliana. In base a quanto riportato nel documento, le nuove ospedalizzazioni sono in lieve diminuzione, sebbene la diffusione dei contagi pregressi si rifletta ancora su una prevalenza di soggetti ospedalizzati con positività concomitante da Covid-19. Nella stessa settimana, più della metà dei pazienti positivi in ospedale è risultata non vaccinata. L’epidemia rimane in una fase delicata con un livello ancora significativo di diffusione virale ma con una ricaduta sulle nuove ospedalizzazioni più contenuta rispetto ai periodi precedenti.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale in Sicilia, i dati sono aggiornati al 24 gennaio. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 23,89% del target regionale. Sono 63.295 i bambini, pari al 20,12%, che risultano con ciclo primario completato. Nel target over 12, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,95% del target regionale, mentre l’89,58% ha completato il ciclo primario. Sono ancora 1.057.725 i cittadini che, pur avendone diritto, non hanno effettuato la terza dose. I vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 2.772.898 pari al 72,39% degli aventi diritto. Complessivamente in Sicilia sono state effettuate 236.313 somministrazioni di quarta dose di cui 208.284 a soggetti over 60. Le quinte dosi sono state 8.267.

Il sostituto procuratore della Repubblica, Paola Vetro, ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di ventisei persone coinvolte in un’inchiesta che ipotizza un traffico di sostanze stupefacenti e di armi con base a Favara ma con diramazioni anche ad Agrigento e Canicattì. Le contestazioni mosse risalgono al 2018 e proseguono fino al 2020. I difensori degli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per poter presentare memorie o chiedere interrogatorio al pubblico ministero per evitare il rinvio a giudizio.

Sette mesi fa era scattata l’operazione della Squadra mobile, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, che aveva portato a tre arresti e un obbligo di dimora. L’inchiesta, che rappresenta una costola della ben più nota operazione “Mosaico” che ha fatto luce sulla faida Favara-Liegi, vede coinvolte persone già note alle forze dell’ordine. Tra loro i favaresi Gerlando Russotto, già condannato a sei anni proprio per la vicenda della faida, e Ignazio Sicilia, arrestato nell’ultima operazione antimafia Condor; Alessandro Puntorno, già indagato in varie operazioni antidroga e arrestato nel 2011 al porto di Genova con 1kg di cocaina, e anche Filippo Russotto e Vincenzo Lattuca, rispettivamente ex fidanzato e fratello di Gessica, ragazza scomparsa misteriosamente da Favara nell’estate 2018.

L’attività degli agenti della squadra mobile ha portato alla luce un altro segmento investigativo grazie a pedinamenti e intercettazioni disposte proprio nell’ambito dell’operazione Mosaico. L’inchiesta ipotizza l’esistenza di una illecita attività nel campo degli stupefacenti del tipo cocaina e marijuana al fine della successiva commercializzazione nel territorio di Agrigento e Favara. Ad alcuni degli indagati viene anche contesta la detenzione e porto di armi, comuni e clandestine

Gli indagati: Gerlando Russotto, 33 anni di Favara; Calogero Greco Gambino, 30 anni di Favara; Salvatore Sicilia, 40 anni di Favara; Ignazio Sicilia, 48 anni di Favara; Ignazio Agrò, 64 anni di Racalmuto; Gioacchino Domenico Lo Giudice, 36 anni di Canicattì; Salvatore Alba, 39 anni di Favara; Nicola Chiarelli, 28 anni di Canicattì; Salvatore Chiarelli, 56 anni di Canicattì; Alessandro Puntorno, 54 anni di Agrigento; Salvatore Fortunato, 24 anni di Agrigento; Salvatore Butticè, 35 anni di Favara; Emilio Nobile, 28 anni di Favara; Salvatore Greco, 27 anni di Favara; Vincenzo Lattuca, 43 anni di Favara; Salvatore Matina, 35 anni di Favara; Antonino Sortino, 30 anni di Favara; Sharon Sortino, 30 anni di Favara; Giusy Mendolia Calella, 28 anni di Favara; Calogero Cusumano, 35 anni di Favara; Michele Amato, 49 anni di Canicattì; Antonella Farabino, 52 anni di Favara; Stefano Di Maria, 30 anni di Favara; Giovanni Sortino, 56 anni di Favara; Luigi Deriu, 38 anni di Favara.

Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba, Michele Cardella, Anna Cacciatore, Domenico Minnella, Michele Mosca, Alessandro Patti, Riccardo Miccichè, Grazia Maria Minnella, Irene Militello, Salvatore Virgone.

La Guardia di Finanza di Milazzo ha scoperto e segnalato alla Procura e all’Inps un italiano che ha percepito il reddito di cittadinanza nonostante sia proprietario di una imbarcazione a vela. Per eludere il fisco, lui ha immatricolato l’imbarcazione in Belgio, omettendo di indicare il bene nella dichiarazione dei redditi fra gli investimenti patrimoniali e le attività finanziarie detenute all’estero, riuscendo ad intascare indebitamente il sussidio statale. L’uomo è stato segnalato alla Procura e all’Inps per l’interruzione dell’erogazione del sussidio e per l’avvio delle procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite, stimate in oltre 15.000 euro in poco meno di due anni.