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Lo spettacolo si terrà domenica 14 maggio alle ore 21,00. In scena, scanditi dalla voce di Pino Strabioli, i successi, i ricordi, le storie e soprattutto la bellissima musica che hanno contraddistinto la vita di un’artista internazionale
Approda a Marsala lo spettacolo di Patty Pravo “Minaccia Bionda Tour”. È l’unica tappa in esclusiva per la Sicilia occidentale per l’artista che a tre anni di distanza dal ciclo di concerti Red Tour torna a calcare i palcoscenici con l’eleganza e la raffinatezza che la contraddistinguono.
L’appuntamento è per domenica 14 Maggio alle 21.00 nel teatro Impero di Marsala.
Lo spettacolo è organizzato dalla “Compagnia teatrale Sipario” di Vito Scarpitta, in collaborazione con “La Ri.ca. Eventi” di Grazia Riggio e con il patrocinio del Comune di Marsala. Nicoletta Strambelli – questo il suo nome di battesimo – torna sul palco con il suo Minaccia Bionda Tour: l’unica tappa in esclusiva per la Sicilia Occidentale del grande concerto della stella del Piper, colei che trasforma il suo show in un convivio fatto di aneddoti, materiale video, confessioni e retroscena scanditi dalla voce narrante di Pino Strabioli, il tutto impreziosito dalle sue intramontabili canzoni. In scaletta Patty Pravo offre i suoi brani “classici”: Pazza Idea, Ragazzo Triste, Pensiero Stupendo, Il Paradiso, La Bambola, E Dimmi Che Non Vuoi Morire e si esibirà anche con pezzi dalle sonorità più ricercate, nel pieno stile rivoluzionario. Lo stesso con il quale incanta il pubblico italiano dalla fine degli anni ’60 ad oggi.
“Non vedo l’ora di rivedervi”, scrive Patty Pravo sui social mostrando la locandina del tour.
“Ti aspettiamo domenica 14 Maggio al teatro Impero di Marsala – commentano gli organizzatori dell’evento – per emozionarci ed “emozionarti”.
Prevendite a Marsala alla Pro Loco via XI Maggio e presso l’agenzia I Viaggi dello Stagnone, in via dei Mille oppure 45 on line su Liveticket.it e Ticketone

Open day al poliambulatorio di Agrigento dedicato alla prevenzione oncologica. Martedì 16 maggio, dalle ore 10.00 alle 16.30, sarà possibile ritirare il kit gratuito per lo screening del colon retto (età target dai cinquanta ai sessantanove anni), prenotare il Pap/HPV DNA test (screening del collo dell’utero – età dai venticinque ai sessantaquattro anni) ed anche la mammografia (screening della mammella, cinquanta – sessantanove anni). L’iniziativa, intitolata “E’ l’ora della prevenzione”, è organizzata dall’Unità operativa centro gestionale screening dell’ASP di Agrigento.

Evidenze scientifiche dimostrano che gli screening sono efficaci nel cambiare la storia naturale di alcuni tumori: individuare la patologia in fase iniziale consente il trattamento con una maggiore probabilità di sconfiggere la malattia o, nei casi più gravi, di aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita.

Secondo appuntamento con la rassegna “Scolpire il tempo. Il paesaggio e il cinema”, una retrospettiva di film sul rapporto fra lo spazio fisico e il complesso sistema di percezioni attraverso cui lo sguardo costruisce e riconosce il paesaggio come immagine cinematografica.

È la volta del film “I basilischi” di Linea Wertmuller, girato nel 1963 fra la Basilicata e la Puglia, che dipinge con mano sicura e leggera un ritratto impietoso di un asfittico e sonnacchioso microcosmo rurale, che ha plasmato giovani incapaci di destarsi e fuggirne. Un’indagine sociale capace di introspezione psicologica e condita da una pungente dose di ironia e da un pizzico di grottesco.

In un piccolo paese del meridione Antonio, giovane studente in legge, figlio di un notaio, trascorre insieme agli amici, Francesco e Sergio, le sue lunghe giornate. I tre sono insofferenti e nello stesso tempo partecipi della mentalità arretrata del paese. Bighellonano, tentano qualche approccio con le ragazze, litigano con i genitori, pensano a cose che non faranno mai e sognano romantiche e fantasiose avventure sentimentali. Sempre gli stessi discorsi e sempre gli stessi luoghi. Intorno a loro una realtà inerte, scossa solo qui e la da qualche “avvenimento” di cui tutti parlano: una moglie che lascia il marito e una donna che si suicida per motivi familiari. La grande occasione si presenta proprio ad Antonio: recatosi a Roma con alcuni parenti avrebbe la possibilità di trasformarsi, di rompere con gli indugi e le apatie della sua esistenza quotidiana. Ma tornato al paese è come se nulla fosse accaduto. Ricomincia la vita di sempre.

Appuntamento lunedì 8 maggio alle ore 17:30 nella sala Tommaso Fazello del Museo Archeologico “Pietro Griffo”. Ingresso libero. 

La Protezione Civile regionale ha diramato un’allerta meteo “Gialla” per l’arrivo di piogge su tutto il territorio regionale. Previste piogge, ma non condizioni meteo ritenute “avverse” come forti venti o fenomeni particolarmente violenti.

La raccomandazione dell’ente regionale è comunque quello di prestare massima cautela soprattutto se ci si trova nei pressi di corsi d’acqua o zone soggette a crollo.

“Avevamo già annunciato che in mancanza di azioni concrete non avremmo approvato “l’adeguamento” di 140.000E previsto nella proposta delle tariffe TARI 2023, adeguamento che torniamo a ribadire si traduce in un aumento in bolletta per i cittadini per un servizio che fa acqua da più parti. Sindaco e Assessore al ramo in Consiglio Comunale hanno cercato di rigirare la frittata citando dati che secondo loro sono incoraggianti, ovvero un aumento di 5,8% della differenziata prodotta rispetto al 2020, anche se il dato annuo totale della differenziata si ferma al 45,53% e i relativi premi stanziati della regione si ottengono se si arriva al 65%. A tal proposito il sindaco e la sua amministrazione dovrebbero spiegare a tutta la città perché nascondersi dietro un adeguamento/ aumento di 140.000euro accusando i consiglieri di generare un danno erariale nelle casse comunali, quando nell’anno appena trascorso 2022 ( senza voler andare tanto indietro con i ricordi) si sa con certezza che a causa di mancate azioni concrete e all’improvvisazione amministrativa di chi ci rappresenta, sulle bollette dei cittadini graverà il 15% di differenziata non raggiunto che si traduce in un aumento del costo della tari da coprire di circa 2000.000 di euro.

Come mai l’amministrazione gioca a passare da vittima quando durante la campagna elettorale sbandierava nelle strade della città le cattive azioni delle amministrazioni passate che avevano causato debiti inducendo i cittadini stessi a credere di avere delle soluzioni tra le mani?

Forse pensavano che buttando fango sui precedenti governi della città potevano sminuire il problema che a breve dovevano affrontare?

E a distanza di quasi 2 anni quali azioni concrete hanno messo in atto per avvisare la città che la situazione era veramente grave e cercare collaborazione negli altri operatori politici invece di pensare soltanto ad insultare e cercare di addossare la colpa a qualcun altro?

In riferimento a tutto ciò, come questi amministratori si presentino in consiglio comunale cercando addirittura di convincere l’assise presente e i cittadini a casa che in così poco tempo hanno raggiunto un risultato positivo con le loro azioni amministrative è un paradosso.

Cosa ci può essere da festeggiare se per arrivare al 65% forse impiegheremo 8 anni? E nel frattempo chi pagherà i mancati introiti non raggiunti???????

Non sarebbe meglio vestirsi di umiltà e cercare di aggredire il problema a 360° cominciando veramente a verificare i servizi del capitolato per cercare di ridurre i costi, iniziare veramente a perseguire i morosi per combattere l’evasione e controllare meglio i rifiuti indifferenziati apponendo gli eventuali bollini rossi sui rifiuti non conformi.  La realtà da sovvertire è semplice e agli occhi di tutti, ovvero che in troppi a Favara non fanno la differenziata ed hanno preso la cattiva abitudine di conferire i rifiuti solamente il mercoledì e questo lo si evince mettendo a paragone i kg di indifferenziato prodotto per abitanti rispetto a Comuni virtuosi e a noi vicini come Agrigento. Un abitante agrigentino ogni anno produce 137 Kg di indifferenziato mentre un abitante favarese ne produce 218 Kg, si tratta di ben 81 Kg in più. L’amministrazione, come suo solito, scarica la colpa ad altri e cerca di arrampicarsi sugli specchi, si difende dicendo che Agrigento ha cittadini più civili oltre ad un corpo di vigili urbani che riesce a sanzionare e gestire meglio il controllo degli incivili, nessuna risposta però ci è stata data quando abbiamo chiarito che il problema, per il contrasto agli incivili, non riguarda l’insufficiente numero in pianta organico dei vigili urbani ma basterebbe semplicemente applicare quello che il  Capitolato dice specificatamente, ossia: “E’ fatto obbligo alla ditta stessa di astenersi dal raccogliere i rifiuti, qualora gli stessi non siano conformi (per natura o conferimenti) a quanto previsto dal capitolato  d’appalto o da quanto indicato dall’ufficio tecnico. In tali casi sarà cura degli addetti alla raccolta di posizionare in prossimità del rifiuto conferito irregolarmente le indicazioni precedentemente descritte. La responsabilità sulla qualità dei materiali raccolta è della ditta aggiudicataria: a suo carico, quindi, sono da considerare le penali eventualmente applicate dagli impianti di smaltimento trattamento e recupero, conseguenti alla non idoneità dei rifiuti ad essa conferiti.”

Appare chiaro che se gli addetti continuano a ritirare i rifiuti non conformi non si arriverà mai ad una soluzione e ad un valido contrasto degli incivili. Inoltre per l’ennesima volta, il Sindaco e anche i colleghi di maggioranza (i quali non capiamo come possano continuare ad avallare le scellerate azioni di questa amministrazioni, di solito i partiti di sinistra non sono favorevoli ad aumentare i costi dei tributi dei cittadini) continuano a dare informazioni fuorvianti e non corrispondenti al vero alla cittadinanza, dichiarando che per via della bocciatura alla proposta eventuali disservizi sul servizio saranno colpa nostra poiché non si potrà procedere alla bollettazione. Nulla di più falso! Si può infatti procedere alla bollettazione applicando le tariffe dell’anno 2022 e piuttosto che pensare a chi scaricare le colpe del chiaro fallimento della gestione del servizio rifiuti, si dovrebbe iniziare a lavorare per far si che con il consuntivo 2023 il gap dell’adeguamento sia sanato grazie alle migliorie che Consiglieri di opposizione e intera città attendono”.

Questo il testo di un comunicato scritto dai consiglieri comunali di opposizione al Comune di Favara.

Nel 2020 l’Asp di Agrigento revocava l’autorizzazione sanitaria precedentemente rilasciata al Centro Fisioterapico H. s.r.l., ed altresì, con il medesimo provvedimento disponeva il trasferimento del budget, già assegnato per l’anno 2019, dal Centro Fisioterapico H. s.r.l. al Centro Polispecialistico FKT B. S.r.l. di Cattolica Eraclea.
Successivamente, dopo aver avviato un apposito procedimento l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, a fronte del provvedimento di revoca emesso dall’Asp di Agrigento, disponeva anch’esso la revoca dell’accreditamento istituzionale del Centro Fisioterapico H. s.r.l..
Pertanto, al fine di ottenere l’annullamento della revoca disposta dall’Assessorato regionale tale Centro riabilitativo decideva di proporre ricorso innanzi al Tar – Palermo.
Conseguentemente alla proposizione della suddetta azione giudiziaria, l’Asp di Agrigento, in maniera cautelativa, decideva tuttavia di sospendere, temporaneamente, ossia, fino alla definizione del giudizio, il trasferimento del budget già autorizzato in favore del Centro Polispecialistico FKT B. S.r.l..
Sicché, il Centro Polispecialistico F.K.T.B. S.r.l. avendo interesse ad opporsi al ricorso proposto dal Centro H. s.r.l., con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, avanzava un intervento ad opponendum al fine di chiedere il rigetto del ricorso.
Nel corso del processo, gli Avv.ti Rubino e Impiduglia, in primo luogo, dimostravano la legittimazione del Centro Polispecialistico FKT B. S.r.l. a presentare atto di intervento, evidenziando, come nel caso di specie, il rigetto del ricorso proposto dal Centro Fisioterapico H. S.r.l. sarebbe stato idoneo a determinare il trasferimento e l’incremento del budget assegnato in favore della struttura interveniente e, in secondo luogo, altresì deducevano l’infondatezza del ricorso in questione.
In particolare, sempre gli Avv.ti Rubino e Impiduglia, rilevavano in giudizio, come, ai sensi della normativa prevista dal D.lgs. 502/1992 e dell’art. 9 del D.A. 290/2002, l’impugnato provvedimento di revoca doveva considerarsi assolutamente legittimo, in quanto l’autorizzazione sanitaria costituisce il presupposto indispensabile per l’esercizio di attività sanitarie, e dunque, anche per la concessione dell’accreditamento istituzionale. Di contro, la sua mancanza non avrebbe potuto che determinare il venir meno dell’accreditamento istituzionale, così come disposto dall’Assessorato regionale.
Ebbene, ritenendo fondate le argomentazioni sostenute dagli Avv.ti Rubino e Impiduglia, con sentenza del 21 aprile 2023 il Tar– Palermo, in via preliminare, ha dichiarato ammissibile l’atto di intervento ad opponendum proposto dal Centro Polispecialistico FKT B. S.r.l. e, nel merito, ha rigettato il ricorso presentato dal Centro Fisioterapico H. s.r.l.
Pertanto, per l’effetto della predetta sentenza il Centro Polispecialistico FKT B. S.r.l. potrà ottenere il trasferimento del budget assegnato in suo favore.

Quanto costa cambiare operatore telefonico è una delle domande che più spesso si fanno i consumatori al momento del passaggio ad un’altra compagnia telefonica. Partiamo da un presupposto: se  il motivo per cui si recede dal proprio contratto è legato ad una modifica unilaterale del piano contrattuale da parte dell’operatore o a un grave disservizio, il cambio di operatore telefonico non deve avere alcun costo per l’utente. Se invece è il consumatore a scegliere di cambiare operatore possono esserci dei costi, vediamo insieme i dettagli.

Cosa dice il contratto

La spesa per il recesso da un contratto telefonico rappresenta uno degli ostacoli principali per molti utenti che si rivolgono ai nostri sportelli. Tra balzelli o penali varie, molti sono preoccupati che il costo del cambio di operatore telefonico possa raggiungere delle cifre piuttosto alte. La prima cosa da fare quindi è riprendere il contratto sottoscritto con la propria compagnia telefonica e vedere quando termina il vincolo temporale.

Infatti, se mancano pochi mesi, e non si hanno urgenze particolari, la cosa migliore è attendere la sua naturale scadenza e non avere a che fare con le spese dovute per la chiusura anticipata. La normativa prevede comunque che il consumatore abbia diritto al recesso dal contratto telefonico con un preavviso non superiore ai 30 giorni. Questo è molto importante perché dopo avere comunicato la volontà di terminare il contratto con la vecchia compagnia telefonica non potranno essere addebitati costi per servizi utilizzati successivamente alla scadenza dei 30 giorni.

Cosa si paga

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha stilato delle linee guida che disciplinano quali possono essere i costi per il trasferimento verso un altro operatore:

  • costi di dismissione e migrazione della linea, le società telefoniche possono infatti addebitare al consumatore delle “spese fisse di disdetta” che però devono essere indicate nel
  •  contratto. Gli operatori telefonici potranno quindi richiedere il pagamento di queste “spese amministrative” che si aggirano intorno ai 30/40 euro e che comunque non devono mai superare una mensilità del canone. Qualora nel contratto però non siano state indicate queste spese e vi stiano chiedendo comunque il pagamento, sappiate che state subendo un abuso, pertanto è tempo di rivolgersi ad una associazione dei consumatori per richiedere  tutta l’assistenza di cui avete bisogno;
  • la restituzione degli sconti ricevuti dall’utente è un’altra delle possibili spese che potreste sostenere per cambiare operatore telefonico. In caso di recesso anticipato infatti, l’operatore telefonico potrebbe richiedervi di restituire eventuali sconti applicati in fase di sottoscrizione del contratto. Su questo punto però l’Autorità ha specificato che agli utenti non potrà essere richiesta la restituzione integrale degli sconti goduti;
  • nel caso in cui il contratto preveda versamenti rateali per prodotti o servizi extra offerti insieme al piano tariffario, è necessario distinguere tra servizi come segreteria telefonica o simili per cui non potrà essere richiesto alcun pagamento al momento del recesso;
  • nel caso invece di prodotti o accessori, l’operatore dovrà proporre all’utente l’alternativa tra il pagamento in un’unica fattura del residuo, oppure di continuare i versamenti con un piano rateale che non potrà comunque superare i 24 mesi.

Manlio Cardella

Il cadavere di un migrante, in stato di saponificazione, forse vittima di un naufragio a fine aprile, è stato recuperato dalla Guardia costiera e trasportato a Lampedusa. Recuperata morta anche una donna, annegata a causa del ribaltamento del barchino su cui ha viaggiato insieme ad altre 46 persone. Nel frattempo altri 105 migranti sono sbarcati a Lampedusa, soccorsi da Guardia Costiera e di Finanza su 3 barchini. Provengono da Tunisia, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea e Gambia. Sono partiti da Sfax e da Chebba, in Tunisia, pagando fino a 3.000 dinari tunisini.

Una donna di 85 anni, Rosaria Amato, è morta all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta a causa delle gravi ferite subite in un incidente stradale. Lei, intenta a camminare in strada a Niscemi, è stata travolta da uno scooter. Sul posto il 118 ha inviato subito un elisoccorso. L’85enne è stata trasportata all’ospedale Sant’Elia dove è stato riscontrato un grave politrauma. Poco dopo il ricovero è sopraggiunta la morte.