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La pandemia coronavirus e i dati in dettaglio nell’Agrigentino: secondo il bollettino dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento sono 82 i nuovi positivi. I morti sono 2, a Caltabellotta e a Ribera. Sono 6 i ricoverati, e complessivamente sono 63 i ricoverati in degenza ordinaria, e in terapia intensiva sono 7. I guariti sono 132. Ad Agrigento città attualmente vi sono 149 contagiati. Poi: Alessandria della Rocca: 4; Aragona: 9; Bivona: 15; Burgio: 4; Calamonaci: 2; Caltabellotta: 4; Camastra: 1; Cammarata: 8; Campobello di Licata: 48; Canicattì: 254; Casteltermini: 15 (di cui 2 migranti ospiti di strutture di accoglienza); Castrofilippo: 20; Cattolica Eraclea: 39; Cianciana: 1; Comitini: 9 (di cui 3 migranti ospiti di strutture di accoglienza); Favara: 142; Grotte: 9; Joppolo Giancaxio: 0; Licata: 165; Lucca Sicula: 0; Menfi: 13; Montallegro: 16; Montevago: 5; Naro: 1; Palma di Montechiaro: 135 (di cui 6 sono migranti ospitati in una struttura di accoglienza); Porto Empedocle: 59; Racalmuto: 4; Raffadali: 73; Ravanusa: 79; Realmonte: 2; Ribera: 64; Sambuca di Sicilia: 31; San Biagio Platani: 12; San Giovanni Gemini: 8; Sant’Angelo Muxaro: 12; Santa Elisabetta: 2; Santa Margherita di Belìce: 30; Santo Stefano Quisquina: 1; Sciacca: 99; Siculiana: 10 (uno è un migrante ospitato a Villa Sikania) e Villafranca Sicula, 0. Altri 5 positivi sono a bordo delle navi quarantena.

I Carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 26 persone indagate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e detenzione di droga ed estorsione. Per 13 è stato disposto il carcere, per gli altri 13 i domiciliari. L’indagine, condotta della Compagnia Carabinieri di Taormina e coordinata dalla Procura diretta da Maurizio De Lucia, ha sgominato una presunta rete di distribuzione della droga a lavoro nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos, e in vari centri urbani della valle dell’Alcantara. Nel corso delle indagini sono stati eseguiti numerosi arresti in flagranza e sequestri che hanno documentato il business dello spaccio di cocaina, hashish e marijuana anche servendosi di spacciatori minorenni, e ricorrendo anche all’intimidazione e alla violenza per il recupero dei crediti maturati dalla vendita della droga.

La pandemia coronavirus, le restrizioni e la grave crisi che attanaglia anche il settore dello spettacolo e dell’intrattenimento pubblico. A fronte di ciò il musicista e chitarrista agrigentino, Osvaldo Lo Iacono, ha interpretato “L’italiano”, di Minellono e Cutugno, nel teatro Pirandello di Agrigento, deserto e chiuso da oltre un anno così come tutti i luoghi dell’Arte d’Italia. Dunque, un “grido di speranza”, che rappresenta tutto il settore dello spettacolo che, con l’estate ormai alle porte, non smette di sperare in una nuova “Liberazione”.

L’amministrazione comunale di Realmonte, presieduta dal sindaco Sabrina Lattuca, smentisce la notizia, diffusa ieri dall’associazione ambientalista MareAmico, su attuali e possibili prossimi cedimenti a Scala dei Turchi, soprattutto sotto il Belvedere. Sabrina Lattuca afferma: “Appresa tale notizia, ho compiuto un sopralluogo, in presenza del comandante della Polizia Locale, della Stazione dei Carabinieri, del responsabile della Protezione Civile Comunale, di tecnici ed operai comunali. I tecnici hanno appurato che l’area del Belvedere è già attenzionata da decenni, ed è delimitata da una recinzione. L’ingresso è vietato da numerose ordinanze, come riportato dai numerosi cartelli che fiancheggiano l’area e, dopo le verifiche effettuate, si esclude la presenza di segni recenti di ulteriori cedimenti che non siano già stati attenzionati. Si tratta dunque dell’ennesima notizia risultata infondata, che penalizza l’immagine del sito sul piano promozionale, scoraggiando il flusso turistico indispensabile per la ripresa economica del nostro territorio, che vive prevalentemente di turismo. Rassicuro l’intera collettività sui puntuali interventi, operati dal Comune, di vigilanza e controllo a difesa del sito della Scala dei Turchi ed a tutela delle decine di operatori turistici e commerciali presenti sulla fascia costiera in questione, dell’indotto e di tutto l’intero comparto economico”.

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha lanciato la propria candidatura a presidente della Regione. De Luca ha affermato: “Se questo quadro del centrodestra vuole riproporre Musumeci, io sarò in campo perché la Sicilia non può passare altri cinque anni in queste condizioni pietose. Abbiamo, infatti, assistito a tre anni e mezzo di nulla: non una riforma, non il risanamento economico-finanziario”.

I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Mazzara, hanno assolto l’ex sindaco di Cattolica Eraclea, Nicolò Termine, imputato di omicidio colposo e omissione d’atti d’ufficio a seguito della morte, il 9 dicembre del 2016, di Liborio Campione, un senzatetto che viveva in contrada Balate, in un capannone di proprietà del Comune al cui interno divampò un incendio a causa di un corto circuito. I giudici hanno confermato quanto spiegato dalla pubblico ministero Gloria Andreoli, ovvero che la morte dell’uomo è da attribuire ad un’imprudenza commessa dallo stesso Campione che ha collegato una stufa con una spina non regolare, a sua volta inserita in una ciabatta con altre spine, provocando un corto circuito nella presa dell’impianto elettrico assai precario.

A Lampedusa i sommozzatori della Guardia costiera, in collaborazione con la Guardia di Finanza, hanno recuperato sul fondale di molo Favarolo sei panetti di hashish per circa 1 chilo e 200 grammi, avvolti in un involucro di cellophane, e per un valore di mercato di almeno 10 mila euro. La droga è stata sequestrata. Indagini sono in corso alla ricerca del come e del perché i panetti di hashish siano caduti in mare.

Sono ventisette i Centri attualmente autorizzati dalla Regione in Sicilia per il trattamento – con anticorpi monoclonali – dei pazienti affetti da Covid-19. L’assessorato della Salute ha specificato, così come già definito dall’Aifa, le procedure per la somministrazione dei medicinali.
I Centri – il cui elenco è in costante aggiornamento – sono dislocati negli ospedali delle nove province.
In provincia di Agrigento sono operativi i centri nell’ospedale di Sciacca “Giovanni Paolo II”, di Ribera “Fratelli Parlapiano” e Agrigento “San Giovanni di Dio.
La selezione dei pazienti è affidata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle Usca e, più in generale, ai medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con soggetti affetti da infezione da Sars-Cov-2 di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati. In particolare, i medici, sulla base dei criteri individuati dall’Aifa, identificano chi può essere sottoposto al trattamento e contattano il Centro più vicino per concordare data e modalità di somministrazione degli anticorpi monoclonali.
Gli altri centri: a Caltanissetta (“Sant’Elia”  e due al “Vittorio Emanuele” a Gela); otto a Catania (tre al “Cannizzaro”, due al “Garibaldi” e uno ciascuno al Policlinico “San Marco”, al “Santa Marta e Santa Venera” ad Acireale e al “Maria Santissima addolorata” a Biancavilla); uno a Enna (“Umberto I”), due a Messina (entrambi al Policlinico “Martino”), sette a Palermo (due a “Villa Sofia-Cervello” e al Policlinico, uno ciascuno al “Civico-Di Cristina Benfratelli”, al “Cimino” a Termini Imerese e a Partinico); uno ciascuno a Ragusa (“Civile Ompa”), Siracusa (“Umberto I”) e Trapani (“Paolo Borsellino”).

Una risoluzione che impegna il governo regionale a favorire “l’assistenza familiare dei ricoverati mediante la previsione di spazi camper nelle strutture ospedaliere” è stata approvata oggi all’unanimità dalla commissione Salute dell’Ars. Ne dà notizia, a margine della seduta, la presidente Margherita La Rocca Ruvolo.

Con l’atto d’indirizzo, in particolare, si chiede all’assessorato regionale per la Salute di “adottare tutte le misure idonee a far sì che le aziende ospedaliere prevedano all’interno delle aree di loro pertinenza appositi spazi attrezzati, fino ad un massimo di cinque stalli dotati di luce e acqua, destinati al parcheggio dei camper al fine di assicurare una maggiore vicinanza ai pazienti gravi ricoverati da parte dei loro familiari, permettendo agli stessi di risparmiare sulle spese di soggiorno”. La risoluzione impegna l’assessorato ad “impartire apposito indirizzo alle aziende ospedaliere che disciplini uniformemente le modalità di autorizzazione e fruizione del parcheggio all’interno delle strutture ospedaliere”.