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Dopo la prima sessione tenutasi a Catania il 14 febbraio scorso, presso il laghetto Pozzillo di Regalbuto si è disputata la seconda fase regionale di cross agonistico su diverse distanze, che apre le porte al sogno della fase finale nazionale che si terrà a Firenze il prossimo 14 marzo. il percorso molto insidioso e veloce in entrambe le giornate, ha visto la partecipazione di diversi atleti di caratura nazionale tra i quali Wilson Marquez, Alessio Terrasi, Sahran Zouhir, Alessandro Brancato e quella del promettente atleta, siciliano d’adozione, Santo D’Angelo (allenato dal Tecnico Pinna Piero di San Giovanni Gemini), già militante tra le file della società sportiva Aironi di Casteltermini, ora affiliato presso la società Universitas di Palermo. Il giovane atleta di Cammarata che ha dimostrato sin dalle prime battute di avere talento, ha portato a termine le due gare concludendole con tempi strepitosi di 35′,44″ e 31′, 48″ garantendosi cosi la partecipazione ai campionati nazionali di Firenze, confermando le ambizione del suo tecnico, dove dovrà sfidarsi con i migliori atleti nazionali.

Il Comitato “No Esonero”, in rappresentanza di 150 associazioni del settore della disabilità, di cui è parte anche il Ciis (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) diretto dal professor Salvatore Biondo, ha incontrato la ministra per le Disabilità, senatrice Erika Stefani, per consegnarle 50mila firme, raccolte con la petizione online su Change.org, per modificare sostanzialmente più parti del disegno di legge 182 del 2020, recentemente introdotto, e contro cui il comitato “No esonero” ha presentato anche un ricorso al Tar. Lo stesso Biondo afferma: “Le criticità evidenziate nella petizione risultano lesive e discriminatorie del diritto all’istruzione degli alunni con disabilità, e rischiano di avallare o porre in essere nella scuola cattive prassi a discapito totale degli alunni, che invertirebbero la rotta rispetto al percorso inclusivo in atto, reintroducendo le classi differenziate di fatto. La ministra per le Disabilità, Erika Stefani, ha assunto l’impegno di promuovere un incontro con il ministro alla Pubblica Istruzione, Patrizio Bianchi, al fine di discutere ed esaminare le criticità mostrate, entro breve tempo”.

Anche la Protezione Civile della Provincia di Agrigento collaborerà con l’Azienda sanitaria provinciale per garantire il buon funzionamento del Centro di vaccinazioni anti Covid inaugurato al Palacongressi. L’Ufficio provinciale di Protezione Civile, coordinato da Marzio Tuttolomondo, su richiesta della stessa Azienda sanitaria, ha infatti attivato i volontari di alcune associazioni iscritte nel registro provinciale di protezione civile per assicurare il regolare svolgimento in sicurezza delle operazioni di somministrazione dei vaccini, in particolare per regolare gli accessi e per fornire tutte le informazioni utili ad evitare la possibilità di contagio, tra distanza di sicurezza, uso di gel e mascherine. All’iniziativa partecipano: Grifoni di Favara, Giubbe Verdi di Castrofilippo, Giubbe d’Italia di Santa Elisabetta e di Aragona, SDAV di Agrigento, I Falchi di Palma di Montechiaro, Gruppo Comunale di Palma di Montechiaro, AEOP di Porto Empedocle e Vigili del Fuoco in congedo di Naro. Il servizio sarà attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 18.

Incontro al comune di Licata tra il sindaco, Pino Galanti e Violetta Callea, assessore alle politiche agricole e Tony Rocchetta, produttore di grani antichi nonché presidente dell’Associazione culturale Quintessenza che punta alla valorizzazione del territorio come custode di un vero patrimonio genetico e culturale attraverso il recupero e reintroduzione di una varietà di grano autoctono (La Chiattuliddra o Licatesa), scomparsa ormai da tempo dal territorio licatese.
Una ricerca durata più di due anni quella di Rocchetta che grazie all’aiuto di un anziano contadino locale, è riuscito a recuperare piccole quantità di semi che ha coltivato in maniera tradizionale, a mano, come si faceva una volta, al fine di reintrodurre questa semenza di nuovo nel territorio.
Nel corso dell’incontro, inoltre, l’assesore Violetta Callea ha dichiarato che da mesi ha avviato un percorso di tutela e salvaguardia delle varietà locali orticole, agricole e cerearicole.

“Abbiamo – ha detto l’assessore – da poco raggiunto il traguardo del presidio slow food per il pomodorino buttiglueddru, stiamo completando l’iter per l’attribuzione della  denominazione comunale De. Co. per i prodotti tipici locali intesi anche come prodotti tipici culturali e immateriali e, intendiamo continuare a sostenere, come in questo caso, i produttori agricoli e  la valorizzazione  delle produzioni locali e delle varietà autoctone, a cui va riconosciuto un importante valore salutistico”.

I poliziotti della squadra mobile e del commissariato di Avola hanno arrestato per tentato omicidio e detenzione di arma clandestina Gabriele Li Gioi, 39 anni, di Avola, in provincia di Siracusa, indagato di tentato omicidio perché avrebbe esploso numerosi colpi di arma da fuoco contro un trentenne che gli avrebbe incendiato automobile e negozio. A causa di ciò il trentenne è stato anche arrestato e poi liberato. La vittima, colpita alle gambe, è stata trasferita all’ospedale Di Maria di Avola. Eseguito un intervento chirurgico per estrarre un proiettile.

Ad Agrigento, su proposta del direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale, Vittorio Spoto, il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha disposto la sospensione temporanea dell’attività scolastica in presenza dell’Istituto professionale “Nicolò Gallo”, per porre in essere tutte le misure atte al contenimento della diffusione dell’infezione. A giustificare la richiesta sono stati i risultati positivi di sei alunni frequentanti l’istituto Gallo al test coronavirus, con sospetta variante inglese. Considerata la velocità di propagazione di tale variante, e l’alto numero di contatti stretti ed occasionali che avvengono o sono avvenuti dentro l’istituto, si è deciso di procedere con il blocco dell’accesso degli studenti in classe dal 17 al 30 marzo. Nel frattempo già da oggi si è proceduto alla sanificazione dei locali dell’istituto, così come in tutti gli altri istituti secondo un calendario concordato con i dirigenti scolastici.

L’Associazione ALI –Autonomie Locali Sicilia, tramite il presidente Francesco Cacciatore, sindaco di Santo Stefano Quisquina, con una nota inoltrata alla Presidenza della Regione e all’Assessore Regionale Razza ha  chiesto  di organizzare un servizio di screening degli studenti, del personale insegnante, degli ATA e del personale amministrativo delle scuole medie e superiori con periodicità almeno mensili e che nelle more dell’organizzazione del servizio di screening, siano messe a disposizione dei comuni le necessarie risorse per rendere immediatamente operativo tale servizio a livello comunale.

A partire dal 5 marzo milioni di adolescenti italiani sono andati a scuola in presenza per non più di 3 settimane. Giovani ragazze e ragazzi italiani hanno perso globalmente decine di milioni di ore di lezione; hanno visto trasformate le relazioni di formazione con i docenti in lezioni a distanza che, per circa un quinto dei casi, non sono state pienamente fruibili; hanno interrotto i contatti con i propri coetanei, amici, amori; hanno perso un luogo di riferimento e protezione.

La chiusura fisica delle scuole danneggia i bambini, ragazzi e adolescenti:

  • la didattica digitale non sostituisce la didattica in presenza e favorisce l’abbandono scolastico;
  • uno studente su dieci non ha svolto didattica a distanza e il 20% l’ha svolta solo saltuariamente;
  • la mancanza di rapporto diretto con gli altri, il lungo tempo dentro casa e davanti allo schermo provocano danni psicofisici;
  • oltre al rischio di sviluppare disturbo da stress posttraumatico, la perdita dell’effetto protettivo della scuola rispetto a maltrattamenti, abusi, negligenze;
  • I danni citati si verificano in maniera diseguale in base alle condizioni socioeconomiche delle famiglie configurando così una discriminazione de facto.

I livelli di rendimento dei più svantaggiati sono peggiorati di più rispetto a quelli dei compagni meno svantaggiati con un aumento della divaricazione sociale. Sono aumentati gli abusi sui minori e i casi di maltrattamento in casa. Sono aumentati i casi di malessere psicologico: ansia, disturbi del sonno, regressione, comportamenti a rischio.

La perdita di apprendimento e i danni psicofisici contratti ora si traducono per i bambini, ragazzi e adolescenti di oggi in un’aspettativa di commisurata significativa peggiore qualità della vita per il futuro, con una diminuzione media di stipendio che, solo per la componente apprendimento, è stimata dall’ 1,6% al 3,3% per tutta la loro vita lavorativa. Il minor guadagno dei singoli e la minore competitività dello Stato porteranno a una diminuzione di PIL dell’1,5-2% per ogni terzo di anno di insegnamento efficace perso, per tutta la vita lavorativa degli attuali studenti 6-18 anni.

La recente indagine di Save the Children rivela che: “se da una parte una quota considerevole di ragazzi (43% ed in modo più significativo i 16-18enni) si sentono accusati di essere i principali diffusori del contagio, 2 su 3 (65%) ritengono di pagare in prima persona per l’incapacità degli adulti di gestire la pandemia e il 42% (e in special modo i 14-15enni) non crede sia giusto che agli adulti sia permesso andare al lavoro, mentre ai giovani non sia permesso andare a scuola.” Ad ogni giorno di chiusura in più i danni citati si aggravano e a questi si aggiungono la demoralizzazione e la demotivazione della comunità scolastica, bersaglio di continui nuovi provvedimenti, e la sfiducia crescente nel sistema scolastico da parte delle famiglie.

La scuola sia una priorità al fine di garantire una prospettiva di futuro alla nostra collettività e sia ancorpiù prioritario lo svolgimento della didattica in presenza da realizzarsi in condizioni di assoluta sicurezza compresa l’organizzazione del trasporto scolastico; contestualmente  è opportuno e necessario realizzare un costante screening degli alunni, degli studenti, del personale insegnante, degli ATA e del personale amministrativo al fine di elevare il grado di sicurezza nel quale si svolge la didattica.

I giudici del Tribunale del Riesame di Agrigento hanno disposto il dissequestro di un appartamento e di alcuni conti correnti nei confronti di Massimo Accurso Tagano, 50 anni, ragioniere dell’associazione di promozione sociale Omnia Academy con sede a Favara. E’ stato accolto il ricorso della difesa che ha sostenuto che il ruolo dell’indagato fosse quello di contabile e non di gestore dell’associazione. Contestualmente i giudici del Riesame di Palermo hanno annullato un’altra misura cautelare a carico di Giuseppe Butticè, 57 anni, di Favara, uno dei soci della Omnia. Negli scorsi giorni sono state già annullate le misure cautelari a carico di Francesco Morgante, 53 anni, di Favara, Anna Maria Nobile, 50 anni, di Favara, e Giovanni Giglia, 57 anni, di Favara. Secondo la Procura di Agrigento, gli indagati, coinvolti a vario titolo nella gestione amministrativa, contabile e operativa dell’Omnia, avrebbero ottenuto contributi e finanziamenti pubblici per oltre un milione e 300mila euro, pari alla somma delle rette giornalmente ottenute per l’accoglienza di migranti fittiziamente presenti nelle varie strutture gestite dall’associazione.

Di concerto con la regione Siciliana, attraverso i consueti canali messi a disposizione dell’azienda è operativa la prenotazione del vaccino per i soggetti “estremamente vulnerabili”, ossia persone affette da condizioni di danno d’organo preesistente o che in ragione di una compromissione della risposta immunitaria hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di Covid 19. Per soggetti “estremamente” vulnerabili si intendono in particolare i cittadini appartenenti a codici di esenzione specifici ovvero ad aree di patologie individuate da appositi elenchi.

Già da oggi in Sicilia, oltre gli over 70 e i nominativi in target docente e non docente di tutte le scuole paritarie, regionali ed enti di formazione Oif, anche la nuova categoria di cittadini può richiedere il vaccino anti-covid tramite la piattaforma prenotazioni.vaccinicovid.gov.it, il call center dedicato – telefonando al numero verde 800.009.966 attivo da lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 (esclusi sabato e festivi) – attraverso i 687 sportelli ATM Postamat e tramite i 2.300 portalettere che, porta a porta e per chiunque ne faccia richiesta, potranno prenotare e stampare in tempo reale la ricevuta dell’appuntamento.

Per la prenotazione è sufficiente tenere a portata di mano il codice fiscale, la tessera sanitaria e un numero di cellulare, utile e indispensabile alla conferma dell’appuntamento.

Poste Italiane conferma che, come di consueto e come per gli altri target, le liste ricevute con i nominativi degli aventi diritto al vaccino anti Covid autorizzati dalla Regione Siciliana sono liste specifiche che non possono subire alcun tipo di intervento.

Si consiglia a chiunque degli aventi diritto – e quindi rientranti nei target degli over 70, docente e non docente di tutte le scuole paritarie, regionali ed enti di formazione Oif e soggetti estremamente vulnerabili – riscontri problematiche legate all’inserimento dei dati pur ritenendosi in possesso dei requisiti stabili al momento della prenotazione, ad aprire una segnalazione contattando il call center al numero verde 800.009.966 che provvederà a inoltrarla alla Regione per le consuete verifiche. Si ricorda infine che il vaccino è gratuito e non obbligatorio.

«Aprire oggi questo hub è un segno di speranza per la cittadinanza di Agrigento e della provincia». Le parole sono della deputata del Movimento 5 Stelle, Rosalba Cimino, presente all’inaugurazione dell’hub vaccinale all’interno del palacongressi di Agrigento. «In questa fase bisogna impegnarsi per accelerare le vaccinazione e continuare a concentrare gli sforzi affinché riusciamo ad uscire dalla pandemia che ha sconvolto le nostre vite». Sulla situazione del Covid in provincia il deputato chiede di usare il buon senso a tutti: «Stiamo attraversando un momento difficile, dobbiamo uscirne solo tenendo alta la guardia e pensando a remare tutti nella stessa direzione, oltre le divisioni politiche. L’apertura di questo centro – aggiunge Cimino – è un successo per tutta la popolazione agrigentina e il primo passo verso la strada della normalità»