Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 936 di 2798
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 936)

Ad Agrigento, dal prossimo primo giugno, una sola card consentirà l’ingresso illimitato alla Valle dei Templi ed al Museo archeologico “Griffo” per un anno. I primi cento abbonamenti saranno gratuiti per i residenti. Gli abbonamenti sono sottoscrivibili sui siti parcovalledeitempli.it e coopculture.it, oppure nelle biglietterie nella Valle. Il direttore del Parco dei Templi, Roberto Sciarratta, commenta: “Guardiamo in maniera ancora più importante al territorio e alla nascita di una comunità che apprezzi e sostenga i suoi siti culturali. La card sarà un’ulteriore spinta a conoscere sempre di più sia il Parco archeologico che il Museo”.

Dal primo giugno, la Valle dei Templi e il Museo archeologico Pietro Griffo si potranno scoprire insieme, con un’unica CARD che permette l’accesso illimitato per 365 giorni l’anno. E’ il nuovo progetto del Parco che potenzia ancora di più l’offerta per le famiglie del territorio: attenzione per la comunità chiamata ad interagire con la crescita degli spazi, un approccio condiviso che rende i siti culturali un bene comune, da proteggere ma anche da scoprire a più riprese, approfondendone percorsi inediti, angoli sconosciuti, aspetti diversi che magari sfuggirebbero ad una prima o unica visita. E in questa ottica un filo ben visibile consoliderà il rapporto tra la Valle dei Templi e il suo museo, oltre 5000 reperti ordinati cronologicamente in 17 sale. Non è pensabile il Museo senza la Valle, non sarà mai completa la visita ai templi senza i reperti del Griffo. Per questo la ormai famosa ValleCard – che l’anno scorso, appena lanciata, ottenne subito un grande successo – viene allargata alla visita del museo archeologico: dal 1 giugno i primi 100 abbonamenti sottoscritti sui siti www.parcovalledeitempli.it e www.coopculture.it (50 singoli, 25 family e 25 coppia) riceveranno la card gratuitamente.

Un pass pensato soprattutto per le famiglie agrigentine e del territorio: consentirà ingressi free alla Valle e al Museo per 365 giorni l’anno e sconti su tutti gli eventi e i servizi (audio guide, bookshop, caffetteria, attività didattiche, campus). E si tratterà di un vero passpartout in vista dell’estate, quando la Valle si riempirà di eventi, concerti, spettacoli e la ValleCard diventerà un tesoro prezioso per un posto “in prima fila”.

“Guardiamo in maniera ancora più importante al territorio e alla nascita di una comunità che apprezzi e sostenga i suoi siti culturali – dice il direttore del Parco, Roberto Sciarratta – La card sarà un’ulteriore spinta a conoscere sempre di più sia il Parco che il museo”. Per il quale va avanti il progetto di una co-progettazione condivisa per il restyling. “Il Griffo è il museo che racconta la storia del territorio agrigentino, dalla preistoria alla fine dell’età greco-romana – interviene il responsabile Giuseppe Avenia – una visita alla Valle non sarà mai completa senza il museo”. La card sarà personale, non cedibile, da esibire con il documento d’identità. Sarà inviata in formato digitale, ma a giugno si potrà acquistare anche nelle due biglietterie. Disponibile la card individuale (25 euro), per la coppia o la famiglia (35 euro). Rimane anche la card solo per la Valle dei Templi, con le stesse tariffe del 2020: 20 euro individuale e 30 per coppie o famiglie.

Nell’ambito del giudizio di secondo grado relativo all’inchiesta antimafia nell’Agrigentino cosiddetta Opuntia, la Procura Generale della Corte d’Appello di Palermo ha proposto la conferma delle condanne inflitte in primo grado a Vito Riggio, 51 anni, di Menfi, e a Vito Bucceri, 49 anni, già capo della famiglia mafiosa di Menfi e poi collaboratore di giustizia. Dunque, 2 anni e 6 mesi a carico di Riggio per favoreggiamento aggravato, e 2 anni e 8 mesi per associazione di stampo mafioso, e con i benefici della collaborazione, a carico di Bucceri. Prossima udienza il 20 settembre.

Notte di fuoco a Licata, dove due automobili sono state inghiottite da incendi, e intanto gli inquirenti indagano sull’origine.

Tutto al quartiere Playa, dove a bruciare sono state un’Alfa Romeo di una casalinga e una Bmw di un bracciante agricolo.

Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Corso Argentina, che hanno provveduto a domare le fiamme e gli agenti del commissariato di Licata

 

 

Non faceva che chiederle soldi, e così all’ultima volta, la donna si è rifiutata di concederne al figlio, per paura che potesse comperare sostanze stupefacenti. Il figlio ventenne va in escandescenza, grida, la insulta, la spaventa a morte. E così la donna si barrica inello sgabuzzino della sua abitazione e chiama la Polizia.

All’arrivo sul posto – nel centro storico di Agrigento – gli agenti della sezione Volanti della Questura di Agrigento, trovano una donna completamente terrorizzata. Ma l’intervento delle forze dell’ordine hanno poi riportato la calma. La donna non ha sporto denuncia

 

 

 

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, hanno firmato a Palermo un’intesa su un piano di conservazione e restauro delle oltre 260 chiese in Sicilia, appartenenti al Fec, il Fondo edifici di culto, istituito dal ministero dell’Interno. Musumeci ha spiegato: “Gli interventi conservativi saranno realizzati con risorse dello Stato e tramite le Soprintendenze per i Beni culturali. Sono già 140 i progetti esecutivi. Tutelare parte del nostro patrimonio culturale e riuscire a valorizzarlo è importante per rafforzare l’offerta turistica, perché abbiamo voglia di ospitare milioni di visitatori dopo questo anno drammatico”. Dunque, in base all’intesa, saranno le nove Soprintendenze per i Beni culturali siciliane a redigere le schede progettuali degli interventi sui singoli luoghi di culto, predisporre le previsioni di spesa e, infine, affidare la progettazione esecutiva e attuare tutta la fase di esecuzione delle opere.

Con la legge di stabilità regionale 2020-2022 l’Assemblea regionale siciliana, in considerazione del grave periodo di crisi nel settore del turismo e dello spettacolo e del blocco delle relative attività legato all’emergenza epidemiologica Covid 19, ha previsto un apposito fondo a tutela degli operatori del settore.

Con successivo D.D.G. n. 2824/S6 del 24 novembre 2020, l’Assessorato Regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo- Dipartimento turismo, sport e spettacolo, pubblicava pertanto l’Avviso per la presentazione di istanze per il ristoro “Interventi in favore del Turismo e dello Spettacolo” anno 2020 , in applicazione della succitata legge di stabilità.

La società MMR Cinema, che pur avendo sede legale in Roma, ha sede operativa anche nel territorio della Regione Sicilia, essendo titolare di una sala cinematografica ubicata in Ragusa, presentava istanza di ammissione al suddetto contributo .

Tuttavia, in sede di pubblicazione della graduatoria definitiva, l’Assessorato Regionale Assessorato Regionale Del Turismo, Dello Sport e Dello Spettacolo- Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo-, decideva di escludere la società odierna ricorrente, la cui istanza veniva inserita nell’elenco delle istanze non ammesse al beneficio.

Il provvedimento di esclusione veniva giustificato in ragione della asserita carenza del requisito di un ammissibilità, asseritamente rappresentato della sede Legale in Sicilia.

Pertanto la società impugnava il suddetto provvedimento di esclusione innanzi al TAR Palermo, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino, Lucia Alfieri e Calogero Marino, chiedendo altresì la sospensione dei provvedimenti impugnati.

In particolare gli avv.ti Rubino, Alfieri e Marino hanno dedotto la violazione della legge di stabilità che ha introdotto il contributo, la cui finalità è quella di fornire un sostegno, nel difficile e prolungato momento di inattività forzata legato alla grave pandemia in corso, ai soggetti che svolgono concretamente la propria attività nel territorio regionale, apportando un contributo positivo alla Regione Siciliana in termini di crescita del Pil, di sviluppo occupazionale e dell’indotto legato all’industria cinematografica, nonchè di maggiori introiti erariali ; e ciò prescindere dal luogo in cui l’operatore ha individuato la propria sede legale, requisito meramente formale che non giova certo a selezionare correttamente la platea di potenziali beneficiari cui la normativa succitata intende rivolgersi con misure di sostegno.

Inoltre gli avv.ti Rubino, Marino e Alfieri deducevano la violazione dei principi comunitari della libertà di stabilimento, della libertà di concorrenza e del divieto di non discriminazione, nonché l’evidente irragionevolezza del provvedimento di esclusione anche alla luce del tenore degli avvisi adottati da altre Regioni a sostegno del settore in esame, ove invece è stata ritenuta sufficiente soltanto la presenza di una sede operativa nel territorio regionale quale requisito per la presentazione dell’istanza di ammissione al finanziamento.

Sono intervenute nel giudizio diverse società utilmente collocate in graduatoria, al fine di chiedere il rigetto del ricorso e dell’istanza di sospensiva, rilevando come, ove venisse accolta la domanda della ricorrente di sospensione delle misure di ristoro ormai in procinto di essere assegnate agli aventi diritto (essendosi concluso il procedimento istruttorio e di verifica), ciò determinerebbe la sospensione dell’erogazione del ristoro in favore della totalità degli aventi diritto risulti

Il Tar Sicilia Palermo, condividendo le deduzioni degli Avv.ti Rubino, Marino ed Alfieri, ha accolto l’istanza cautelare proposta dalla società ricorrente, ritenendo il ricorso munito di sufficiente fumus boni iuris con particolare riferimento alle contestazioni mosse in ordine alla previsione del bando, di cui all’art. 5, come inteso dall’Amministrazione nei sensi di subordinare l’erogazione del contributo di che trattasi alla sussistenza del doppio requisito della sussistenza di una sede operativa e della sede legale sul territorio della Regione;

Il Tar Palermo ha per l’effetto disposto la sospensione , ai fini del riesame della istanza di ristoro della ricorrente, del D.D.G. n. 3332/S6 del 22 dicembre 2020 nella parte in cui il progetto presentato dalla ricorrente è stato inserito nell’elenco delle istanze non ammissibili, nonché l’ulteriore misura dell’accantonamento della somma residua (pari ad € 72.551,77) del fondo istituito per “Interventi in favore del Turismo e dello Spettacolo” Anno 2020, di cui all’Art. 16, c.2 e 3, L.R. 9/2020 (come modificato dall’art. 4, c.3, L.R. 18/2020).

Per effetto della superiore pronuncia l’Assessorato dovrà riesaminare l’istanza della società ricorrente alla luce delle chiare indicazioni fornite dal Tar Palermo in ordine alla non imprescindibilità ai fini dell’ottenimento del ristoro in esame del requisito della sede legale in Sicilia.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha annunciato che alla fine di giugno il 50% degli ospedali siciliani sarà ripristinato come prima dell’emergenza coronavirus. Musumeci ha affermato: “Io non ho la palla di vetro, non posso dire se dopo l’estate non ci sarà una recrudescenza del virus. Io non ho questa certezza, ma ho il dovere di essere pronto all’evenienza. Abbiamo affrontato un periodo particolarmente drammatico. Il covid sta scemando per fortuna, anche se ci sono ancora Comuni in rosso e questo mi tiene in apprensione. Ho dato disposizione di riconvertire alla condizione originaria il 50 per cento dei reparti destinati al covid, alla fine di giugno saremo in condizioni di ripristinare gli ospedali nella condizione iniziale pre covid”.

Proseguono i flussi di migranti a Lampedusa. Nel corso di quattro sbarchi sono approdate 130 persone. La Guardia di Finanza ha soccorso un barcone con a bordo 47 immigrati. Poi una barca con 25 tunisini e un’altra con 43 migranti, tra cui 5 donne, sono state intercettate dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia costiera poco a largo dalla costa. E poi 12 tunisini, tra cui 2 donne e 3 minori, sono sbarcati sul molo Favarolo, dopo essere stati avvistati 2 miglia a sud dell’isola dalla Guardia di Finanza.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha sollecitato ancora una volta Ruggero Razza a rientrare in giunta. E ha ribadito: “Non trattandosi di un reato ma di un’ipotesi di reato, come è l’avviso di garanzia, ho chiesto all’assessore Razza di continuare a dare il suo contributo, restando a disposizione della magistratura, lui, il dipartimento, il presidente, tutti. Perché ogni vicenda che ha rilievo giudiziario, anche se ritenuta lieve, merita rispetto ed è giusto che segua il corso della legislatura. Non c’è un solo motivo perché l’avvocato Razza non accetti la mia sollecitazione. In Italia il 40-50% degli amministratori pubblici ha ricevuto almeno un avviso di garanzia. Lui si è dimesso dopo un’ora nonostante la mia contrarietà. Lo ha fatto nell’interesse del Governo. Io ho rispettato la sua volontà. Abbiamo capito quali erano i termini della vicenda giudiziaria, che merita rispetto. La magistratura sta continuando a lavorare e noi continuiamo a ribadire fiducia”.