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Il coordinatore del movimento “Primavera empedoclina” , coordinato da Luigi Gino Grillo, che ha già annunciato che parteciperà con un proprio candidato sindaco alla competizione elettorale per il Comune di Porto Empedocle, rende noto che sono stati nominati i responsabili di dipartimento per la redazione del programma amministrativo. Grillo sottolinea: “E’ necessario che la nuova amministrazione chiarisca strategie, programmi e prospettive del rilancio economico e sociale di Porto Empedocle”. Dunque i responsabili di dipartimento sono:
Calogero Santamaria: sviluppo economico e legalità;
Francesco Bellavia: attività portuali e pesca;
Maria Cortelli: politiche sociali e contenzioso;
Roberto Tagliarini: pubblica istruzione e scuole;
Luigi Gaglio: territorio e ambiente;
Alfonso Ferlisi: comunicazione e promozione turistica;
Giovanni Trupia: Rapporti con le grandi aziende presenti sul territorio empedoclino;
Giovanni Onida: riqualificazione dei quartieri;
Carmelo Marino: industria e aziende.

Il capitano Ultimo, che il 15 gennaio del 1993, alla circonvallazione di Palermo, arrestò Totò Riina, da oggi è in pensione. Il capitano Sergio De Caprio ha affermato in un video pubblicato su twitter: “Oggi pensione e fine servizio. Nell’ultimo giorno le mie lacrime e il mio sorriso alla bandiera di guerra dell’Arma dei carabinieri. Al popolo italiano tutta la mia vita. Vado in pensione, abbiamo combattuto, rivendico tutte le azioni passate presenti e future, torniamo ad essere il nulla da cui veniamo”.

E’ stato diffuso questa mattina il bollettino quotidiano dell’Asp di Agrigento sulla situazione epidemiologica. Si registrano 13 nuovi casi su 125 tamponi, 23 guariti, nessun guarito e un decesso. A Sciacca 32 casi attuali, a Ribera 23, Sambuca di Sicilia e Menfi si avvicinano a 0, oggi hanno un solo contagio. Si riduce ancora il numero degli ospedalizzati, sono solo 3 in terapia intensiva (tutti ad Agrigento), 26 quelli in degenza ordinaria (20 ad Agrigento, 4 a Sciacca e 2 in ospedali fuori provincia).

Situazione nei vari Comuni: Agrigento 64, Calamonaci 2, Caltabellotta 1, Campobello Licata 41, Canicattì 29, Casteltermini 15, Favara 54, Licata 58, Menfi 1, Montevago 16, Ribera 23, Sambuca di Sicilia 1, Santa Margherita Belice 3, Sciacca 32, Siculiana 34.

Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, del movimento “Onda”, si rivolge all’Amministrazione comunale e segnala che sono trascorsi oltre due mesi dal sequestro della discarica a San Leone tra le vie Ruggero secondo e dei Giacinti, e ancora non è stata compiuta la rimozione e la bonifica dell’area. Spataro aggiunge: “Incombe uno scenario desolante esteticamente e pericoloso sotto il profilo igienico e sanitario, ma il Comune non avverte minimamente il dovere di bonificare una vasta superficie abusiva di inerti e materiale di risulta, denunciata da me e da MareAmico. Si tratta di una bomba ecologica, che va disinnescata per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini. L’Amministrazione comunale è venuta meno prima nella fase preventiva, cioè di controllo, e adesso nella fase dopo il sequestro dell’area da parte dell’autorità giudiziaria. Rivolgo inoltre un appello affinchè nell’area in questione sia installato un circuito di video sorveglianza, utile come deterrente verso gli incivili”.

I Carabinieri di Agrigento hanno denunciato a piede libero alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, per lesioni personali, un ragazzo di 17 anni di Favara. Sarebbe stato lui a fracassare un bicchiere di vetro in faccia ad un giovane di 25 anni, della frazione di Montaperto, in compagnia della fidanzata, seduto al tavolo in un bar a San Leone. A lui sono stati applicati diversi punti di satura, rischia di conservare lo sfregio al volto, e gli sono stati diagnosticati 30 giorni di prognosi. Anche il 17enne si è ferito ad una mano, con prognosi di 20 giorni. Secondo quanto raccontato dalla vittima dell’aggressione, e da alcuni testimoni, un gruppetto di ragazzini ha rivolto apprezzamenti poco graditi verso la coppia seduta al bar provocando la reazione del 25enne. Poi gli animi si sono rasserenati. Invece, il 17enne di Favara sarebbe fuoriuscito dall’interno del bar, e si sarebbe scagliato contro il giovane di Montaperto colpendolo col bicchiere in faccia.

411 nuovi positivi Covid che si registrano oggi con 19.912 tamponi processati e una incidenza ferma al 2,0%.

La Sicilia resta stabilmente all’undicesimo posto nel numero dei nuovi contagi giornalieri.

I decessi sono stati 18 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.999.

Gli attualmente positivi sono 29.180, con una diminuzione di altri 726 casi rispetto a ieri.

I guariti sono infatti 1.119.

Negli ospedali tornano a diminuire i ricoveri e per la prima volta scendono sotto quota mille: adesso sono 989, 18 in meno rispetto a ieri; in calo anche i ricoveri in terapia intensiva: 143, 2 in meno rispetto a ieri

I  nuovi casi per province:

Palermo 143

Catania 72

Messina 56

Trapani 24

Siracusa 33

Ragusa 20

Caltanissetta 48

Agrigento 14

Enna 1

 

“I recenti scandali che vedono coinvolta parte della magistratura, rischiano di far perdere la fiducia degli italiani nella Giustizia”.
Ad affermarlo è Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari delle vittime di mafia dell’Ass. “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
“Tutto questo accade in un momento assai particolare, che vede la meritoria attività della Procura di Caltanissetta impegnata a far emergere la verità su uno dei più colossali depistaggi della storia giudiziaria di questo Paese.
La sentenza del Borsellino quater, e il processo che ha portato alla condanna del mafioso latitante Matteo Messina Denaro per la strage di Via D’Amelio – prosegue Cimminisi – devono rappresentare il punto di partenza per nuove indagini.
Recentemente, Fiammetta Borsellino, figlia del Giudice Paolo Borsellino, nel corso di un’intervista ha palesato tutta la sua delusione in merito allo scarso interesse mostrato in precedenza dalla procura generale della Cassazione rispetto le imprecisioni e irregolarità processuali e investigative che avevano caratterizzato la gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino, rinvenute dai giudici nisseni.
In un momento tanto critico per la ricostruzione della genesi di quella strage, rispetto la quale si valutano ulteriori piste investigative, si prospettano le nomine ai vertici di alcune procure; da quella generale di Palermo, a quella di Caltanissetta, retta attualmente dall’aggiunto Gabriele Paci – bagaglio unico di conoscenza, persona e magistrato di indiscutibile condotta professionale e umana – che ne ha preso le redini da quando Amedeo Bertone è andato in pensione.
Appare evidente come la nomina ai vertici di una procura impegnata in delicate attività, e peraltro sede deputata per eventuali indagini che possano riguardare la magistratura palermitana, non può non destare l’attenzione, e l’apprensione, di chi ha seguito il recente operato di magistrati che hanno saputo dare una svolta ad anni di “errori” che avevano portato la Giustizia su falsi binari.
Riteniamo pertanto, che sia importante dare continuità alle attività ad oggi svolte, che hanno aperto a nuove chiavi di lettura nella genesi delle stragi di Capaci e Via D’Amelio (mafia-appalti), provando anche a far chiarezza in merito alle eventuali responsabilità di altri magistrati, e raccogliendo il pesante fardello di quel clima dei veleni che si respirava nella procura di Palermo nel periodo che fu di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La nomina di magistrati provenienti da uffici giudiziari ricadenti in ambiti territoriali che, nell’ipotetico caso di indagini, dovessero essere di competenza di Caltanissetta, potrebbe dunque sembrare inopportuna e apparire come un segnale di discontinuità rispetto il recente impegno della procura nissena nel correggere decenni di depistaggi e di errori.
Da familiare di vittima innocente di mafia – a mio nome, e di quanti mi onoro di rappresentare nell’associazione delle quale faccio parte – non posso che auspicare che il Csm nel valutare le nuove nomine voglia interrompere quel circolo vizioso di sfiducia nella Giustizia, che si è creato a seguito dei più recenti fatti, ridando legittimità agli organi giudiziari del Paese, con un segnale forte e chiaro.

Risorgimento Socialista esprime sostegno all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ida Carmina ed si dichiara pronta a sostenere una sua eventuale ricandidatura alla guida della città. RS anche a Porto Empedocle auspica un’alleanza tra le  forze di centro sinistra e i movimenti civici per le  prossime elezioni comunali. L’intendimento è quello di valorizzare quanto è già stato fatto dall’amministrazione in carica e di realizzare un programma che abbia sempre come fondamento il bene comune. I socialisti di Porto Empedocle si riuniranno nei prossimi giorni per stilare una serie di iniziative tematiche che possano integrare il progetto di rinascita della città marinara.

di Mario Gaziano
“La caduta degli dei” è un film controverso, ma raffinatissimo ed elegante del grande maestro Luchino Visconti.
E’ un lungometraggio del 1969: narra lo splendore e soprattutto la veloce decadenza di una grande dinastia che gestisce un immenso potere.
Parafrasi di un potere che logora: anche e soprattutto  in casa 5stelle.
Da una fase di splendore, con forza illuminante e preveggente, al declino che si poggia sulla percezione “marcia” del potere.
Così avviene nel nostra epoca contemporanea.
Scalata al potere e precipitosa caduta dei 5stelle.
E’ incredibile come la cattiva gestione del potere provochi danni irreversibili, non solo collaterali e indiretti.
Il potere è vero logora, ma mai con la velocità di quanto accade all’interno del movimento grillino, a cui, in qualche misura, avevamo guardato con simpatia, tolleranza e un certa fiducia.
Un movimento d’opposizione: rigeneratore. Sembrava.
Ma il gusto del “potere ” corrode.
Il piacere del comando prende la mano oltre ogni giustificabile misura.
Fino al punto di usurare dalle fondamenta.
Di autodistruzione.
John Kerredy: “gestendo il potere come un coccodrillo si finisce per esserne divorati”.
Così i grillini si autofagogitano, ebbri di un potere, che avevano odiato e vilipeso ed entro le cui maglie sono finiti per avvilupparsi, nelle grandi e nelle piccole scelte.
Emblematica è la “straordinaria”, corrosiva vicenda della sindachessa grillina della nostra Porto Empedocle, la quale “incredibilmente” precipita rumorosamente su una vicenda degna di una commedia di Ionesco, del teatro dell’assurdo.
In un colpo solo costruisce un  disastro politico e etico:
Senza mascherina protettiva; si fa lisciare i capelli in classe; non rispetta il distanziamento.
Tutto ciò non può essere solo distrazione.
Ma c’è dentro l’ebbrezza del potere.
Un potere che esalta, ma fagogita nelle sue oscure trame.
Di potere ci si illumina.
Ma di potere si può tramontare.
La velocità dell’ascesa è pari alla velocità del precipizio.
Buon potere, allora, a chi lo sa gestire.
Mario Gaziano

“I recenti scandali che vedono coinvolta parte della magistratura, rischiano di far perdere la fiducia degli italiani nella Giustizia”.
Ad affermarlo è Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari delle vittime di mafia dell’Ass. “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
“Tutto questo accade in un momento assai particolare, che vede la meritoria attività della Procura di Caltanissetta impegnata a far emergere la verità su uno dei più colossali depistaggi della storia giudiziaria di questo Paese.
La sentenza del Borsellino quater, e il processo che ha portato alla condanna del mafioso latitante Matteo Messina Denaro per la strage di Via D’Amelio – prosegue Cimminisi – devono rappresentare il punto di partenza per nuove indagini.
Recentemente, Fiammetta Borsellino, figlia del Giudice Paolo Borsellino, nel corso di un’intervista ha palesato tutta la sua delusione in merito allo scarso interesse mostrato in precedenza dalla procura generale della Cassazione rispetto le imprecisioni e irregolarità processuali e investigative che avevano caratterizzato la gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino, rinvenute dai giudici nisseni.
In un momento tanto critico per la ricostruzione della genesi di quella strage, rispetto la quale si valutano ulteriori piste investigative, si prospettano le nomine ai vertici di alcune procure; da quella generale di Palermo, a quella di Caltanissetta, retta attualmente dall’aggiunto Gabriele Paci – bagaglio unico di conoscenza, persona e magistrato di indiscutibile condotta professionale e umana – che ne ha preso le redini da quando Amedeo Bertone è andato in pensione.
Appare evidente come la nomina ai vertici di una procura impegnata in delicate attività, e peraltro sede deputata per eventuali indagini che possano riguardare la magistratura palermitana, non può non destare l’attenzione, e l’apprensione, di chi ha seguito il recente operato di magistrati che hanno saputo dare una svolta ad anni di “errori” che avevano portato la Giustizia su falsi binari.
Riteniamo pertanto, che sia importante dare continuità alle attività ad oggi svolte, che hanno aperto a nuove chiavi di lettura nella genesi delle stragi di Capaci e Via D’Amelio (mafia-appalti), provando anche a far chiarezza in merito alle eventuali responsabilità di altri magistrati, e raccogliendo il pesante fardello di quel clima dei veleni che si respirava nella procura di Palermo nel periodo che fu di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La nomina di magistrati provenienti da uffici giudiziari ricadenti in ambiti territoriali che, nell’ipotetico caso di indagini, dovessero essere di competenza di Caltanissetta, potrebbe dunque sembrare inopportuna e apparire come un segnale di discontinuità rispetto il recente impegno della procura nissena nel correggere decenni di depistaggi e di errori.
Da familiare di vittima innocente di mafia – a mio nome, e di quanti mi onoro di rappresentare nell’associazione delle quale faccio parte – non posso che auspicare che il Csm nel valutare le nuove nomine voglia interrompere quel circolo vizioso di sfiducia nella Giustizia, che si è creato a seguito dei più recenti fatti, ridando legittimità agli organi giudiziari del Paese, con un segnale forte e chiaro.