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Terzo prelievo multi-organo eseguito all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento in poco più di un mese. Sono stati prelevati cuore, polmoni, fegato, reni e cornee da un uomo agrigentino, S.C sono le iniziali del nome, 45 anni, morto a causa di una emorragia cerebrale. Hanno operato diversi chirurghi e sanitari appartenenti ai diversi reparti ospedalieri ed una equipe proveniente dall’Ismett di Palermo. Gerlando Fiorica, primario del reparto Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva, afferma: “Il mio più sentito ringraziamento va alla famiglia di S.C, che ha dimostrato grande generosità pur se in un momento tragico, e a tutto il gruppo di reparto, molto sensibile a tale attività, che ha consentito tutte le procedure di accertamento di morte cerebrale nonché il mantenimento del paziente in attesa del prelievo. Preziosa l’attività del coordinatore locale per l’attività di preparazione al trapianto di organi aziendale, Rosa Maria Provenzano, e di Emanuela Solombrino, psicologa del Centro Regionale Trapianti Sicilia che opera presso il nostro reparto. Altrettanto significativo l’apporto dell’anestesista Vincenzo Lo Bosco e degli infermieri Calogero Vella, strumentista, Antonino Vullo e Salvatore Morgante”.

Il presidente della Regione interviene a seguito dell’escalation di sbarchi di migranti a Lampedusa. Nello Musumeci afferma: “A gestire questa infinita tragedia hanno lasciato la Sicilia, Lampedusa in testa, con i nostri sanitari, i nostri volontari e i pochi uomini in divisa. Non è con le sole buone volontà che si risolve il dramma umano dei migranti nel Mediterraneo. Tutti sanno che nelle prossime settimane moriranno altri innocenti, quasi sempre donne e bambini, nel loro disperato viaggio verso le coste siciliane, ma nessuno muove un dito, nè a Roma, nè a Bruxelles. Ho chiesto di incontrare il ministro dell’Interno per rinnovare, con il sindaco di Lampedusa, il nostro appello: Roma punti i piedi con l’Unione europea e pretenda subito la solidarietà più volte invocata dal Pontefice: tutto il resto è vergognosa ipocrisia”.

Emergono particolari raccapriccianti a seguito dell’incidente stradale che a Ragusa ha provocato la morte di Stefano Pagano, 21 anni. Il padre di Stefano, Antonio, è un autista soccorritore del 118. E’ stato lui ad intervenire sul posto, in via Archimede, e, quando si accorto del figlio incastrato tra le lamiere, ha iniziato ad urlare. Antonio Pagano ha prestato il primo soccorso ed ha accompagnato il figlio con l’ambulanza medicalizzata in ospedale, nel tentativo di salvargli la vita. Poi ha atteso in pronto soccorso, fino all’epilogo. Alla guida della Fiat Punto, che si è schiantata contro un’inferriata che costeggia la strada, è stato il migliore amico di Stefano, un ragazzo di 25 anni che non ha mai conseguito la patente di guida. Adesso è indagato per omicidio stradale.

A Licata, in via Giovanni Amendola, un incendio è divampato a danno di due automobili posteggiate, una Renault Clio di proprietà di un operaio di 31 anni, e poi le fiamme si sono estese ad una Dacia Daster, di un altro operaio di 63 anni. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco del locale distaccamento. Indagano i Carabinieri. Non sono state rinvenute tracce indicanti l’origine dolosa del fuoco. Il fumo ha annerito il prospetto del palazzo soprastante il rogo.

E’ stato arrestato l’avvocato agrigentino e leader ambientalista Giuseppe Arnone per avere violato il divieto di comunicazione. Lo comunica l’agenzia Ansa. Arnone, che si trovava in regime di semiliberta’, avrebbe inviato una Pec al tribunale di sorveglianza di Palermo per rivendicare il suo diritto di espressione. A suo carico il reato di diffamazione a mezzo stampa. Arnone e’ stato raggiunto dalla polizia che lo sta riportando nel carcere di contrada Petrusa, ad Agrigento.

“Il mio assistito – aveva dichiarato nel pomeriggio l’avvocato Menallo – se dovessero essere accolte le richieste dell’ufficio del pubblico ministero, rischia di essere incarcerato per fatti che tra un mese non saranno piu’ previsti come reato e, nelle more, viene privato del diritto di manifestare il suo pensiero nell’assunto che, cosi’ facendo, potrebbe commettere altri reati di opinione, peraltro prossimi a non poter piu’ essere sanzionati con pene detentive, come ci chiede da anni l’Unione europea.E’ una vicenda emblematica dello stallo della giustizia penale in Italia”, conclude Menallo.(ANSA).

Continuano le indagini sul caso della scomparsa di Denise Pipitone avvenuta il 1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo. Si riaccende la pista rom, infatti durante la trasmissione “Mattino 5” è stato mostrato un confronto fotografico tra la donna ripresa a Milano dalla guardia giurata Felice Grieco che la filmò mente era con una bambina molto somigliante a Denise, e la donna che fece una chiamata anonima a Piero Pulizzi, padre naturale della piccola Denise.

L’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia Pipitone, nel corso della diretta tv ha fatto sapere di essere sulle tracce della donna. La redazione di Mattino Cinque ha trovato conferma di questa dichiarazione in un post di Twitter scritto da un legale che conferma la testimonianza resa ai Carabinieri dalla nomade della fotografia.

Il legale inoltre, commentando la foto, ai microfoni di Mattino Cinque, ha affermato che la somiglianza tra le due donne è impressionante e ha aggiunto: “Non sappiamo se la bimba ripresa a Milano fosse Denise ma è importante trovare la nomade che era con lei. Se la trovassimo almeno potremmo toglierci questo dubbio. Questa foto ha delle somiglianze importanti con la donna che accompagnava la piccola ripresa a Milano”.

 

 

Erano in tre, due cittadini agrigentini e un calabrese, tra i 28 e i 44 anni, che nel pomeriggio di ieri hanno preso a sprangate un migrante della Guinea, irregolare, già colpito dallo scorso marzo da un ordine di espulsione. L’indagine, guidata dalla questura di Imperia, ha portato all’identificazione degli autori dell’aggressione.

I tre, che hanno aggredito il migrante con bastoni e tubi di plastica, sono stati denunciati per lesioni e raggiunti da misura di prevenzione dell’avviso orale.

I tre si sarebbero scatenati con tanta violenza, per il tentato furto del telefonino di uno di essi, all’interno di un supermercato.

Il questore Milone: “Era fondamentale dare una risposta immediata, perché il fatto è stato particolarmente efferato. Il video dell’aggressione ha fatto il giro di tutti i social e la gente ha potuto constatare la violenza con cui queste persone si sono accanite sul giovane. Proprio queste modalità mi hanno indotto anche a erogare la misura dell’avviso di prevenzione nei confronti di tutti e tre i responsabili dell’episodio”

Gli inquirenti escludono le motivazioni razziali all’origine dell’aggressione, dei confronti dello straniero che è stato dichiarato guaribile in 10 giorni e nei confronti del quale si procederà nuovamente all’espulsione.

Nel tardo pomeriggio rinvenuto dai vigili del fuoco di Canicattì, il cadavere di un uomo di 73 anni di Campobello di Licata, intervenuti sul posto in contrada Milici, per una segnalazione di incendio.

L’incendio era nato da alcune sterpaglie bruciate, e lì vicino è stato trovato il corpo dell’uomo parzialmente carbonizzato.

Probabilmente – così come da una prima ricostruzione – l’uomo sarebbe stato colto da un malore, proprio durante l’operazione di pulizia del terreno dalle sterpaglie. Il propagarsi delle fiamme del rogo appiccato, lo avrebbe fatto sentire male, fino a perdere la vita. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Licata.

 

 

 

Sabato 15 Maggio un groppo di allieve e allievi, selezionati dell’Accademia, si recheranno a Punta Bianca per decorare pittoricamente una barca, abbandonata sulla spiaggia, che sarà utilizzata per contenitore di piante.

“L’iniziativa – dice il preside Alfredo Prado – accolta da questa Accademia, è promossa da Mare Amico e Mare Vivo. Le allieve e gli allievi interessati all’iniziativa potranno farlo presente. Il raduno è previsto alle ore 8.30 e lo spostamento avverrà con il pulmino dell’Accademia. La colazione, “a sacco”, è offerta dall’Accademia, come pure i colori e l’occorrente necessario. Il rientro ad Agrigento è previsto intorno alle ore 18. Sarebbe opportuno che gli interessati alla partecipazione realizzino qualche bozzetto. Aspetto le adesioni”.

In Sicilia è cominciata la settimana che potrebbe essere l’ultima da zona arancione.
Nell’isola si spera di passare in giallo da lunedì prossimo.

Indicazioni potranno venire anche tra due giorni, quando si terrà l’incontro tra Governo e Regioni per verificare la possibilità di una modifica dei parametri che determinano il cambio di colore e in particolare dell’Rt. L’obiettivo dei governatori sarebbe quello di considerare non più l’indice di diffusione del contagio per la classificazione delle zone ma l’Rt ospedaliero.
In Sicilia i dati spingono l’isola verso la zona gialla: sono 589 i nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore, su 19.530 tamponi processati, con una incidenza del 3%, in leggero calo rispetto a ieri. La Regione è terza per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state sei e portano il totale a 5.566. Il numero degli attuali positivi è di 22.230 con un incremento di 85 casi. I guariti oggi sono 498. Negli ospedali i ricoverati sono 1.119, nove in più rispetto a ieri; quelli nelle terapie intensive sono 131, cinque in meno rispetto a ieri. La distribuzione dei nuovi positivi tra le province vede Palermo con 252 casi, Catania 112, Messina 46, Siracusa 62, Trapani 20, Ragusa 64, Caltanissetta 28, Agrigento 1, Enna 4.
Intanto si cerca di ‘correre’ con le vaccinazioni, abbassando ancora l’età di chi può ricevere le dosi: sono partite le prenotazioni per chi ha più di 16anni con patologie.
La campagna dedicata a questa fascia di popolazione riguarda chi rientra nella categoria 4. “Aprire la vaccinazione anche a questa categoria – si legge sulla pagina Fb di Costruire salute della Regione Siciliana – è un passo importante verso il reale contenimento del contagio ed un ritorno alla normalità nella vita dei siciliani. Rendiamo la Sicilia più sicura”. Chi rientra in questa categoria riceverà dosi di Pfizer o Moderna, le cui seconda somministrazione, da oggi, su disposizione del ministero della Salute, sarà programmata non più, rispettivamente, a 21 e 28 giorni, ma tra il 35esimo e il 42esimo giorno. Proseguono anche le inoculazioni nell’arcipelago delle Eolie: si è concluso il piano a Salina e si prosegue nelle altre isole, oggi Alicudi e Filicudi, domani Panarea, mercoledì Stromboli e Ginostra, giovedì Vulcano e da venerdì in poi Lipari. Anche nelle Pelagie, a Lampedusa e Linosa, è stata avviata la campagna di vaccinazione per tutti gli abitanti: la metà ha già ricevuto il farmaco, le altre 1.400 fiale completeranno l’operazione nelle prossime ore. Il programma andrà avanti nei prossimi giorni nelle restanti isole minori per concludersi con Ustica e Pantelleria