Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 90 di 2683
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Il vento, con punte di 40 km/h., soffia sull’arcipelago delle Eolie, costringendo allo stop i mezzi di linea. Un solo aliscafo ha collegato stamane, alle 6 e 50, Lipari con Milazzo.

Le isole minori sono senza collegamenti da ieri pomeriggio. Il mare in tempesta sta flagellando le coste più esposte.

Particolarmente difficile la situazione nella frazione liparese di Canneto dove i marosi hanno invaso, in più punti, il lungomare, rendendo difficoltosa la circolazione.

Ci sono partite che entrano di diritto nella storia di una società sportiva e quella di oggi per la Fortitudo Agrigento lo sarebbe stata a priori ma dopo aver battuto una squadra come Cantù non può che rimanere negli annali della pallacanestro siciliana. La Fortitudo Agrigento batte Cantù 79-74, lo fa con una prestazione meravigliosa, soffrendo e rincorrendo per tutto il secondo quarto ma al rientro dagli spogliatoi cambia tutto, le triple di Grande e Ambrosin, i rimbalzi di Marfo ed il sacrificio di tutto il roster hanno confezionato una prestazione esemplare e che porta a casa due punti importanti.
La salvezza non è ancora matematica ma dopo le due sconfitte in trasferta era importante vincere, specialmente dopo l’impresa sfiorata a Milano. Nonostante la sofferenza del primo quarto la Fortitudo riesce ad essere in vantaggio di un punto conducendo per 17-16. Nel secondo la difesa vacilla e non poco, l’offensiva di Cantù è inarrestabile e sicura dei propri mezzi e con un parziale di 14-21 riesce a portare il match dalla propria parte. Durante la pausa è scattato qualcosa negli spogliatoi, i ragazzi di coach Cagnardi escono con il coltello tra i denti ed il Palamoncada si trasforma in una bolgia, la Fortitudo domina 30-14 e manda Cantù in crisi totale. Solidi in difesa e perfetti in attacco, i biancoazzurri hanno la totale fiducia e la spinta del pubblico e non sbagliano un colpo. Nell’ultimo parziale Cantù prova a rientrare nel match ma riesce ad avvicinarsi solo nel finale quando ormai è troppo tardi e grazie a due tiri liberi di Ambrosin il match è chiuso e Agrigento vince. In conferenza stampa coach Cagnardi dedica la vittoria allo storico presidente Salvatore Moncada e all’attuale presidente Gabriele Moncada ed il direttore sportivo Cristian Mayer e fa i complimenti a tutti i ragazzi per la prestazione di oggi. Adesso la Fortitudo volerà a Roma contro una squadra in piena fiducia e risultati positivi, Agrigento invece punta la matematica salvezza e sogna i playoff.
(Foto di Giuseppe Colonna)

“E io qua sono bloccato con le quattro gomme a terra, cioè a terra nel senso non di bucate. Sull’asfalto.

E non si muove per le commemorazioni di sta minchia”: così il boss Matteo Messina Denaro, il 23 maggio, giorno delle commemorazioni della strage mafiosa di Capaci, costata a vita al giudice Giovanni Falcone, esprimeva in una chat con alcune pazienti conosciute durante la terapia oncologica, il suo fastidio perché, a causa delle celebrazioni, era rimasto bloccato nel traffico.

“Porco mondo”, imprecava nel messaggio registrato che l’ANSA è in grado di pubblicare, e concludeva “qua mi sono rotto i co..di brutto”.

Il testo delle conversazioni del boss è stato anticipato al Corriere della Sera dalla trasmissione di Massimo Giletti “Non è l’Arena”che questa sera su La7 farà ascoltare diverse chat vocali inviate dal capomafia a due amiche. Messina Denaro, che non avrebbe rivelato alle donne la sua identità, raccontava loro della sua malattia e si confidava. “Mi sento abbandonato. Come un randagino con una gamba spezzata in mezzo a una pozzanghera durante questa notte di Natale. Tutto questo per me è lo squallido avrei bisogno di affetto. Ma è giusto elemosinare affetto?”, scriveva.

In uno dei messaggi il boss, che aveva raccontato di essere un imprenditore divorziato, riferisce di un desiderio espresso dalla madre. “C’è Anna, sarebbe la ragazza che sta assieme a mia madre. Ieri sera mi cerca ha trovato un foglio scritto di pugno di mia madre. Si rivolge a me e dicendo che quando sarà morta, al suo funerale ma chi lo dice che io muoio dopo di lei, lei non lo sa questo ma lo so io, – commenta – vuole la banda musicale che deve suonare un unico motivo la marcia del kaiser quella che fanno a Vienna per il capodanno. E quindi ora vuole sta cosa allora si deve fare perché le volontà delle persone si mantengono”.

(ANSA)

4-Febb.-2023
Grotte,piccola comunita’ dell’agrigentino,nella chiesa Madre,gremita in ogni ordine di posto è stata celebrata la Santa messa e la Santa benedizione alla salma del giovane di 38 anni, il DJ PAOLO CARRAGGI. Le Omelie dei sacerdoti, ancorate ,fortemente,sui passi del Vangelo,sulla fede e sulla gioia di vivere del giovane Paolo Carraggi,la sua giovane moglie, i suoi due figli,piccoli gioielli, i propri genitori e tutta la sua famiglia,in un clima silenzioso ed ossequioso, ha scosso i sentimenti ed i cuori di quanti dentro e fuori la chiesa Madre, hanno voluto ascoltare gli aneddoti sulla quotidiana vita del DJ PAOLO CARRAGGI. Toccanti,e non facile da portare a termine,gli interventi dei compagni inseparabili:Ausilio Polifemo per le centinaia di serate musicali condotte insieme in tantissime sale da ballo di tutta la Sicilia.Altamente significativo l’intervento pubblico del suo collega di lavoro,Ignazio,il quale,in rappresentanza dei titolari e di tutto il personale d’Azienda “Casa Arredo Lo Presti “ha voluto sottolineare il carattere gioioso,sincero ed affettuoso del DJ Paolo Carraggi.Significativa l’iniziativa del titolare di” Casa Arredo Lo Presti “il Sig. Salvatore,il quale per l’immatura dipartita del proprio dipendente, Paolo Carraggi, ha voluto chiudere l’ufficio vendite e fermare tutta l’attivita’ aziendale per consentire a tutti i propri dipendenti di prendere parte alla Santa messa. Esempio di grande organizzazione e serietà Aziendale, non comune. Caro Paolo Carraggi, figlio del mio vecchio amico Salvatore, R.I.P.
Gianni Costanza

Sulla base della durata del soggiorno delle coppie e degli invitati alla cerimonia (3,3 notti in media), per il 2022 l’Osservatorio stima in 619 mila gli arrivi e in oltre 2 milioni le presenze turistiche collegate al destination wedding, producendo un fatturato stimato di 599 milioni di euro, circa l’11% in più rispetto ai livelli stimati nel 2019, ultimo anno pre-Covid. Nel 2022 è cresciuta la quota di coppie che hanno scelto di sposarsi con rito simbolico, oggi il 54,1% del totale. Rispetto all’anno scorso, nel 2023 è stato registrato un aumento di oltre 1.000 eventi in più rispetto all’anno passato, con una previsione di crescita del +9,5%.

La Toscana detiene il primato col 21% del totale. La seguono in ordine di frequenza Lombardia, Campania, Puglia, Sicilia, Lazio. Nel 2022 il Paese di provenienza (29,2%) delle coppie straniere è stato gli Stati Uniti.

L’ennesima aggressione subita ha fatto traboccare il vaso e così una giovane donna di 36 anni, di Canicattì, la quale ha denunciato il marito per maltrattamenti.

La donna, dopo essere finita in ospedale con una prognosi di quattro giorni, ha deciso di rompere il muro del silenzio e presentarsi al commissariato di Canicattì e raccontare tutto. Un matrimonio inizialmente normale, senza particolari tensioni, si è trasformato col tempo in un vero e proprio incubo.

A dire della donna alla base del cambiamento ci sarebbe stata l’estrema gelosia del coniuge. Gelosia che ben presto è scaturita in aggressioni con schiaffi e pugni all’indirizzo della moglie che voleva abbandonare la casa coniugale.

L’aica, Azienda Idrica Comuni Agrigentini, è la società consortile dei Comuni della provincia di Agrigento che gestisce  il servizio idrico integrato nella stessa provincia.

Attualmente si vive un forte momento di fibrillazione in quanto non è stato ancora nominato il nuovo Direttore Generale. Sembrerebbe che in atto ci siano forti pressioni politiche per ottenere la figura apicale. La nomina a Direttore potrebbe anche nascere secondo accordi politici prima impensabili. Si sussura che alcuni pezzi da 90 abbiamo trovato un accordo dopo che per anni si sono contrastati ferocemente.

Ma è davvero così importante questa nomina?

Ma vediamo cosa dice l’art. 24 dello Statuto di Aica relativamente alla nomina del Direttore generale: “Ai sensi delle vigenti leggi, il Direttore dell’Azienda è nominato con deliberazione del CDA per un periodo non superiore a tre anni e rinnovabile per una sola volta, a seguito di procedure ad evidenza pubblica, ove non sia individuato tra i dipendenti dell’Azienda o dei Comuni serviti, a seguito di procedura selettiva anche riservata”.

A Catania i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato di detenzione di droga a fine di spaccio un uomo di 34 anni. Nel corso di una perquisizione domiciliare, nel rione Picanello, i Carabinieri hanno trovato in un ripostiglio un borsone con 5 buste di cellophane trasparente contenenti 406 grammi di marijuana. Altri 7 grammi sono stati sequestrati in cucina, oltre a una bilancia digitale e materiale idoneo per confezionare le dosi. Nella stanza da letto sono stati trovati 1.580 euro, sequestrati perché ritenuti provento dello spaccio. Secondo una stima dei Carabinieri, dalla marijuana sequestrata si sarebbero potute ricavare circa 1.600 dosi per un introito di circa 8.000 euro. Arresto convalidato dal Tribunale. Imposto al 34enne l’obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria.

Anche il governo a guida Meloni punta sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Del resto l’Europa, tramite la commissaria ai Trasporti Adina Valea, ha dato segnali di apertura: attende però un articolato progetto per potere aiutare a finanziare l’opera nella prima fase di realizzazione. L’infrastruttura è considerata strategica per la mobilità e pertanto dev’essere realizzata secondo il governo in carica. ’’L’obiettivo è quello di posare la prima pietra entro due anni”. Ne è convinto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. L’idea secolare di realizzarlo, dunque, torna in auge, sempre preceduta da dibattiti infiniti tra quanti lo considerano importante e strategico e tra chi lo ritiene un vero e proprio incubo. Ma la Sicilia e la Calabria, lo ritengono davvero essenziale? Il governatore siciliano Renato Schifani, a tal riguardo, esprime qualche perplessità sulla necessità impellente di costruire il Ponte. Le sue riflessioni le ha rese note recentemente a seguito di un articolo pubblicato dal giornale Il Corriere della Sera sul “treno più lento d’Italia”, che si trova nell’isola. Il riferimento è alla tratta Trapani -Ragusa che il treno regionale impiega ben 13 ore e 8 minuti per coprire la distanza tra le due città. – “Il ponte sullo stretto è importante, ha dichiarato il Presidente della Regione siciliana- ma lo sono anche le strade ed autostrade interne ed efficienti collegamenti ferroviari, allo stato inesistenti dando così come è consueto dichiarare, le colpe del passato e lo scandalo dell’autostrada Palermo-Catania, con cantieri sempre aperti”. “Voglio fare un cronoprogramma e sistemarla. Il mio sogno – prosegue – è di poterla restituire fruibile ai siciliani tra un anno”.  Relativamente al Ponte, anche il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, si dice d’accordo anche se  “è necessario realizzare tutte le altre infrastrutture che servono a fare della Calabria, della Sicilia e di tutto il Mezzogiorno l’hub d’Italia e dell’Europa sul Mediterraneo”. “L’opera sarebbe sontuosa ma senza infrastrutture non c’è una vera crescita quindi al momento non dovrebbe diventare la priorità perché non si dimenticassero le condizioni socio-economiche legati al Mezzogiorno dove investire e realizzare infrastrutture al Sud e azzerare il gap con il Nord dovrebbe avere la sacrosanta precedenza assoluta. Questo è il giudizio della UIL e del suo segretario generale, il calabrese, keynesiano e riformista, PierPaolo Bombardieri.  “Collegare prima il territorio in queste due regioni abbandonate da sempre, a parte i collegamenti ferroviari e  strade  e autostrade mancano  ospedali, scuole, procedere verso un rinnovamento radicale di prospettiva- aggiunge il Segretario Bombardieri –  promuovendo un vero e significativo  sviluppo economico e favorire la crescita occupazionale stabile e non precaria con  politiche costituite soprattutto da investimenti pubblici e protezione sociale, solo così possiamo  risollevare l’economia di questo Sud.”  E continua ancora: “Il meridione deve essere riscattato da questa miseria, da molto tempo abbandonato a se stesso, vittima di quella politica miope e gattopardiana che per anni ha finito spesso con lo sperperare ingenti finanziamenti lasciando soltanto macerie e opere incompiute, e non si può certo tollerare ancora finanziamenti a pioggia  e disarticolati  che creano soltanto sperpero di denaro pubblico non raggiungendo gli obiettivi prefissati. “Noi siamo stati sempre favorevoli, a qualsiasi tipo di investimento, soprattutto in infrastrutture. Poi qualcuno mi dovrebbe spiegare come ci arriviamo al Ponte, sia da questa parte che dalla parte della Sicilia perché anche lì c’è una grande carenza di autostrade”. “In Calabria – conclude il leader della UIL Bombardieri, – c’è un’autostrada che noi tutti conosciamo: se per caso si blocca, questa terra è isolata. C’è una statale 106 sulla quale abbiamo chiesto di avere risposte e ancora non ce ne sono e c’è un sistema ferroviario assolutamente insufficiente. Quindi ribadisco, va bene il Ponte, però tutto questo sia accompagnato da una serie di investimenti ed infrastrutture che siano in grado di dare risposte a questa terra”.L’opera faraonica, avveniristica ha certamente costi esorbitanti.

I progetti sino ad oggi sono rimasti solo sulla carta, è costata già diversi milioni di euro tra consulenza e progettazioni e la società “Ponte sullo Stretto” è in liquidazione da oltre 10 anni  senza contare che è in  causa  con lo Stato per la concessione. Pertanto, vi è anche il rischio concreto che tra ricorsi e lentezze burocratiche il Ponte possa trasformarsi in un’altra Salerno – Reggio Calabria. Sarebbe auspicabile, invece, che questa montagna di finanziamenti fossero destinati  alla realizzazione di  infrastrutture ( strade, ponti etc.) in Sicilia ed in Calabria. Ricordiamo come, nella storia, la costruzione di questo Ponte risale agli antichi romani che furono gli unici a realizzarne uno nel 250 a. C.  fatto con le barche allineate nel mare dove vi passò una legione romana: poi venne distrutto perché le navi non potevano più attraversare lo stretto. Anche Ferdinando II° di Borbone nel 1840 ci aveva provato, e per gli anni successivi vennero presentati progetti su progetti. Anche nel 1985 l’allora presidente del consiglio Bettino Craxi dichiarò che “il Ponte verrà presto fatto”. Successivamente Francesco Rutelli per il centrosinistra e Silvio Berlusconi per il centrodestra, annunciarono la sua realizzazione. Il governo a guida Berlusconi nel 2010 spinse molto per la sua costruzione, con la presentazione di un ennesimo progetto preliminare del Ponte sullo stretto. Nel 2015, Matteo Renzi da Presidente, volle pure lui il Ponte sullo Stretto. Non di meno il governo di Giuseppe Conte che avrebbe voluto costruire l’opera. Oggi il governo di Giorgia Meloni ne ha fatto un obiettivo prioritario in tema di mobilità. In tutta questa travagliata vicenda bisogna sottolineare, infine, che il costo del Ponte finito ammonterebbe a non meno di 7 miliardi di euro a cui andrebbero aggiunti i costi per la gestione e la manutenzione che andrebbe fatta costantemente e continuamente.

Con tutta probabilità in considerazione dei tempi e dei costi il Ponte non produrrà mai gli effetti sperati in tema di crescita del Mezzogiorno. Sicilia e Calabria, avrebbero bisogno di altri interventi meno costosi e più efficaci in termini di mobilità. A partire dal potenziamento, ad esempio, delle linee di alta velocità ferroviarie al Sud, lontane da essere completate. I politici, invece, ancora una volta, guardano al Ponte per aumentare i consensi senza tenere conto della realtà, che dice ben altro.

Enza Maria Agrusa

Una donna di 32 anni ha ucciso con un’arma da taglio la suocera Margherita Margani, di 62 anni. Il delitto è avvenuto a Pietraperzia, un paese dell’ennese, nell’abitazione della vittima.

L’omicida è già stata fermata dai carabinieri che stanno conducendo le indagini, Secondo una prima ricostruzione l’anziana avrebbe aperto la porta di casa alla nuora, con la quale vi sarebbero stati frequenti litigi, che l’avrebbe aggredita in cucina con un’arma da taglio, un coltello o un paio di forbici. Un fendente ha raggiunto la vittima alla gola. Sul luogo dell’omicidio il Pm della Procura di Enna Michele Benintende. La 32enne arrestata per l’omicidio della suocera il 12 luglio 2018 era stata vittima di aggressione, mentre era incinta, da parte del marito. Suo cognato, ventenne, sparò per difenderla contro il proprio fratello – il marito della donna – che la stava malmenando. L’uomo non venne ferito ma il fratello fu arrestato per tentativo di omicidio.

Secondo una prima ricostruzione, l’assassina si sarebbe messa a cavalcioni sul cadavere della suocera fumando una sigaretta.

“Io e tutta la comunità di Pietraperzia – ha detto il sindaco di Pietraperzia, Salvuccio Messina – siamo scossi da quanto accaduto alla signora Margherita Margani, che conoscevo personalmente come persona tranquilla e socievole e non comprendiamo come sia potuto succedere. Tutti ci stringiamo profondamente addolorati per l’accaduto alla famiglia travolta da questa tragedia”.