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La bufera della settimana scorsa voluta fortemente da Forza Italia comincia a mietere le prime vittime. Quello che voleva essere un originario tentativo di gioco a rialzo, secondo calcoli mal fatti, si è rivelato un vero e proprio boomerang che si ritorce solo ed esclusivamente nei confronti di chi ha voluto questa crisi amministrativa.

Una crisi che ha portato la settimana scorsa alle dimissioni dell’assessore Nino Costanza Scinta, involontario protagonista di un vortice che certamente non gli appartiene. E lui, da gran signore, non ha esitato un solo istante a dimettersi. Dapprima il sindaco Miccichè aveva congelato le sue dimissioni; stamattina, invece, l’atto finale: protocollo della paginetta e ad interim l’assessorato ai Lavori Pubblici che per il momento rimane nelle mani del sindaco.

Con una guerra ormai praticamente finita (almeno ufficialmente, ma spunnapedi ce ne saranno a iosa) e con Forza Italia che diventa oppositore del sindaco Franco Miccichè, c’è adesso da rivedere ancora altre posizioni e situazioni che sono state contemplate ed ottenute nel corso del ballottaggio. Veri e propri accordi politici ed anche fiduciari, che adesso dovranno essere attentamente vagliati.

I sindacati del settore Sanità di Agrigento di Cgil, Uil, Fsi-Usae, e Nursind hanno proclamato lo stato di agitazione del personale, e manifesteranno venerdì prossimo, 25 giugno, dalle ore 10 in poi nel piazzale antistante la Direzione dell’Azienda sanitaria, al Viale della Vittoria 321. I dirigenti sindacali Vincenzo Iacono, Salvatore Ballacchino, Salvatore Terrana e Luigi Danile denunciano diversi problemi irrisolti e il mancato adempimento degli impegni assunti da parte dell’Azienda sanitaria, tra la grave carenza di personale tecnico e sanitario, la mancata liquidazione delle prestazioni incentivanti 118, la mancata pubblicazione del bando mobilità interna del personale, la liquidazione non ancora avvenuta del saldo produttività 2020, il pagamento delle prestazioni della campagna vaccinale e infine ritardi nella consegna dei buoni pasto ai lavoratori.

Viale delle Dune a San Leone ancora protagonista della cronaca locale, dopo il raid vandalico ai danni di una autovettura di proprietà di una ragazza 28enne di Canicattì che si trovava al mare. La carrozzeria del mezzo è stato completamente rigato con un oggetto appuntito.

Ed ancora, sempre a San Leone, denuncia da parte dei Carabinieri ai danni di un 47enne di Racalmuto, perché alla guida in stato di ebrezza. Alcune manovre azzardate gli sono costate alcol-test e denuncia.

 

 

Via libera del Cts allo stop alle mascherine già dal prossimo 28 giugno.

“Il Cts ritiene che nell’attuale scenario epidemiologico a partire dal 28 giugno con tutte le regioni in zona bianca ci siano le condizioni per superare l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine all’aperto salvo i contesti in cui si creino le condizioni per un assembramento (es: mercati, fiere, code, ecc)” – Lo scrive in una nota il Comitato.

“Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts”, scrive il ministro della Salute Roberto Speranza con un post su Facebook.

La Corte d’Appello di Palermo ha assolto, con la formula del “il fatto non sussiste”, l’imprenditore Antonino Terrazzino, 55 anni, di Porto Empedocle, già condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Terrazzino, titolare dell’impresa “S.D. Sicilia”, avrebbe attestato falsamente, nelle denunce contributive dirette all’Inps, relative al periodo compreso fra l’ottobre del 2013 e il maggio 2014, di avere corrisposto una cifra di poco inferiore ai 10mila euro a una lavoratrice, a titolo di indennità di maternità. La dipendente però non avrebbe ricevuto nulla nonostante la somma fosse stata pagata dall’Inps. I difensori di Terrazzino, gli avvocati Davide Casà e Federico Lentini, hanno invece dimostrato la corretta erogazione della somma.

A Pace del Mela, in provincia di Messina, la Guardia di Finanza ha denunciato a piede libero B R, sono le iniziali del nome, 55 anni, per esercizio abusivo della professione medica, allorchè, nonostante fosse intestatario di una partita Iva per svolgere l’attività di panettiere, è stato scoperto dalle Fiamme Gialle intento ad esercitare abusivamente la professione di dentista in uno studio odontoiatrico privo di autorizzazioni e delle più elementari condizioni igienico-sanitarie. Lo studio e le attrezzature sono state sottoposte a sequestro. Il falso dentista è stato anche sanzionato per il mancato rispetto dei protocolli di contenimento della diffusione del virus covid. A insospettire i militari è stato l’anomalo viavai di pazienti che accedevano allo studio del sedicente medico, sorpreso in flagranza nell’atto di visitare una paziente, già seduta sulla poltrona medica. Anche i funzionari dell’Azienda sanitaria di Messina, intervenuti su richiesta degli investigatori, hanno ispezionato i locali confermando la violazione delle norme igienico-sanitarie.

La Cisl di Agrigento rileva carenze organizzative e d’organico all’ospedale “Giovanni Paolo secondo” di Sciacca, soprattutto tra operatori socio-sanitari e figure professionali. Peraltro, in prossimità delle ferie estive, l’articolazione dei turni comprometterà ancora di più le attività ordinarie. La Cisl inoltre ritiene paradossale che il personale di Sciacca sia trasferito in altri ospedali per sopperire ad altre carenze. E a tal proposito si applicano due pesi e due misure nel riconoscere l’indennità di trasferta per alcune figure e non per altre. E ciò ricorre anche negli ospedali di Canicattì, Agrigento e Licata. Il sindacato, consapevole dell’impossibilità di reperire personale in tempi brevi, invita i vertici dell’Azienda sanitaria a ridurre le attività nei vari reparti, così da garantire al personale il diritto alle ferie.

I Carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Randazzo, in provincia di Catania, hanno arrestato ai domiciliari un uomo di 38 anni argentino, residente a Linguaglossa, per coltivazione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio. Dentro casa sua i Carabinieri hanno trovato una serra con 156 piante di canapa indiana in vaso, ciascuna alta circa un metro, 153 chilogrammi di marijuana essiccate, e poi acidi e prodotti per la trasformazione della sostanza stupefacente. Sequestrati anche 1 chilogrammo e mezzo di hashish, 600 grammi di funghi allucinogeni e materiale per confezionare le dosi. Lui, all’atto del controllo, si è barricato in casa per impedire l’accesso ai Carabinieri. Ed è stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco per aprire la porta.

“Non siamo assolutamente soddisfatti sulla questione di Astrazeneca. Abbiamo sempre evitato di assumere posizioni dissonanti e in dissenso rispetto a quelle romane del governo e in particolare del generale Figliuolo col quale abbiamo collaborato e stiamo collaborando molto bene, ma non c’è dubbio che arrivano da Roma notizie contrastanti, lasciare la libertà di decidere per la seconda dose quando una delle due ipotesi è Astrazeneca certo non aiuta certo a scegliere”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a Tagadà su La7 in relazione alla possibilità di somministrare una seconda dose Astrazeneca agli under 60 previo consenso informato. “I più diffidenti avrebbero bisogno di una sola notizia chiara sulla quale allineare le posizioni – ha aggiunto Musumeci -. Avremmo preferito una risposta meno dubitativa, una risposta secca, questa è l’indicazione chiara e unica da Roma su come fare”.