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Blitz dei Carabinieri a Raffadali. Arrestato un uomo sorpreso in possesso di un arsenale di armi e droga nella sua abitazione di campagna.

I Carabinieri della Compagnia di Agrigento, coordinati dal capitano Marco La Rovere, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Raffadali, agli ordini del maresciallo Armando Manzo, hanno arrestato ai domiciliari un uomo di Raffadali sorpreso in possesso, nella sua abitazione di campagna e in un magazzino di pertinenza adiacente, di armi, munizioni e droga. Più nel dettaglio, si tratta di un muratore di 43 anni, già gravato da un provvedimento di divieto assoluto di porto d’armi. I Carabinieri hanno contato 8 pistole e 3 fucili, ed oltre 600 munizioni. Il tutto è stato nascosto in un sacco di juta e dentro un cassapanca in una stalla. Alcune delle armi hanno la matricola abrasa. Una delle pistole rinvenute ha due colpi in canna e sono stati trovati anche alcuni bossoli esplosi e della polvere da sparo. Scoperti e sequestrati, inoltre, 60 grammi di hashish, nascosti in un fusto di latta, e divisi in 13 dosi pronte per essere spacciate. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Sara Varazi

 

Sia a Favara che a Caltanissetta è stata lanciata una petizione on line, su change.org, rivolta al presidente della Regione, Musumeci, da parte di un gruppo di genitori preoccupati per la salute dei propri figli, e che invocano la chiusura immediata delle scuole. I genitori spiegano: “I contagi aumentano, eppure i nostri figli sono costretti ad andare a scuola. Ciò é inaccettabile. Firma anche tu se vuoi che le cose cambino. Lo scopo di questa raccolta è quello di raccogliere più firme possibili al fine di poter inoltrare la richiesta di chiusura alle autorità competenti”.

Al Tribunale di Agrigento, a conclusione di giudizio abbreviato condizionato a perizia psichiatrica, il Giudice Monocratico Giuseppe Sciarrotta, accogliendo le istanze del difensore l’avvocato Giuseppina Ganci, ha assolto per vizio di mente B A, sono le iniziali del nome, 55 anni, di Venezia, imputato di avere turbato nel 2017 l’esercizio di una messa domenicale in una parrocchia di Lampedusa, urlando tra i banchi della chiesa contro una fedele intenta a leggere una sacra lettura accusandola di non recitarla correttamente. E poi di aver danneggiato la porta di un supermercato di Lampedusa rendendola inutilizzabile. L’avvocato Ganci ha chiesto e ottenuto che fosse effettuata una perizia psichiatrica. Ebbene, lo psichiatra Lorenzo Giordano ha accertato che l’imputato, all’epoca dei fatti, è stato affetto da infermità mentale tale da escludere la sua capacità di intendere e di volere. Da qui l’assoluzione.

Si è svolto l’Open Day al Polo territoriale universitario di Agrigento. Dunque, in vetrina, a disposizione degli studenti interessati, è stata l’offerta formativa del Consorzio universitario, presieduto da Nenè Mangiacavallo, per il prossimo anno accademico. Più nel dettaglio, è possibile scegliere tra 7 corsi di studio. Si tratta di Architettura Progetto nel Costruito, Scienze dell’Educazione, poi Lingue e Letterature – Studi Interculturali, ed ancora Scienze delle attività motorie e sportive, Scienze della formazione primaria e infine Servizio Sociale. Altre più accurate informazioni sono disponibili sul sito internet

Marco Vullo, assessore ai quartieri del comune di Agrigento, esprime soddisfazione dopo il recupero del “Giardino della Legalità” nella frazione di Fontanelle, una bella pagina per tutta la città.

“Agrigento continua a crescere con piccoli grandi gesti che, oltre simbolici, hanno un forte significato in termini di legalità e riappropriazione del territorio.

Piazzetta Livatino da troppi anni, continua l’Assessore, era abbandonata a se stessa, adesso rivitalizzare questa area con interventi di recupero significativi è frutto di una piena sinergia e collaborazione con il comitato di quartiere “Fontanelle Insieme” che dimostra l’attenzione di questa amministrazione ai gruppi di cittadini volenterosi che operano con dedizione per la crescita del territorio.

Un ringraziamento doveroso non può non andare alla cooperativa sociale “Rosario Livatino” e al suo Presidente che ha donato un monolite che è stato posizionato al centro della Piazzetta.

E in attesa dell’evento commemorativo dell’8 maggio i lavori di abbellimento e riqualificazione continueranno.

Già l’Assessore Lala ha provveduto a ripristinare la targa di toponomastica che mancava da quando era stata intitolata la piazzetta al Giudice Rosario Livatino.

Sono certo che nell’attività di questa amministrazione questi feed-back e sinergie con il mondo dell’associazionismo avranno risvolti positivi in tutta la città. Esiste un’unica Agrigento con le proprie sfaccettature e realtà che ci sono e che ci saranno sempre, alla stessa stregua ci sono e ci saranno, le pari opportunità e il riconoscimento dei diritti indistintamente per tutti i cittadini residenti senza alcuna divisione tra zone centrali e periferiche.”

Proseguono i controlli dei Carabinieri al fine dell’osservanza delle norme anticovid. Durante il fine settimana appena trascorso sono state intensificate le attività da parte dei militari in particolare nella zona balneare di San Leone dove, in piazzale Giglia, sono stati multati sei giovani sorpresi in gruppo, in spregio alle norme contro gli assembramenti. Ciascuno dei multati pagherà 400 euro.

Il diritto al riconoscimento del figlio naturale deve essere negato al padre violento. Lo ha chiesto – in adesione al ricorso presentato dall’avvocato Arnaldo Faro – il procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

L’avvocato Faro, nell’interesse di una minore, ha chiesto alla Suprema Corte l’annullamento della sentenza della Corte d’appello di Venezia che aveva consentito il riconoscimento filiale al padre biologico che si era reso responsabile di atti violenti contro i familiari. Dopo la nascita della bambina, al padre M. A. H., di origine egiziana, era stato negato – dalla madre della piccina: F. V. di Raffadali – il riconoscimento della figlia. Una decisione importante, presa però a causa delle condotte violente dell’uomo che l’aveva indotta all’aborto. Dopo la nascita della piccina, l’uomo aveva anche programmato – ha ricostruito l’avvocato Arnaldo Faro – di impartirle un’educazione religiosa integralista, secondo rigidi canoni comportamentali, in contrasto con il contesto socio culturale della minore, manifestando anche l’intento di volerla condurre nel suo paese d’origine per affidarla alla propria madre.

Il procuratore generale ha censurato la sentenza della Corte di Venezia che non ha applicato il principio della prioritaria tutela del preminente e superiore interesse del fanciullo. La Procura generale ha anche richiamato il principio secondo cui se è diritto soggettivo dell’altro genitore quello di riconoscere il proprio figlio naturale, tutelato dall’articolo 30 della Costituzione, tuttavia tale diritto può essere sacrificato in presenza del rischio di compromissione dello sviluppo psico fisico del minore, con un bilanciamento tra l’esigenza di affermare la verità biologica, con l’interesse alla stabilità dei rapporti familiari e ciò impone uno scrupoloso accertamento di quale sia in concreto l’interesse del minore.

L’avvocato Faro investendo della tutela della minore la Corte di Cassazione ha evidenziato che i giudici di merito nel valutare l’interesse concreto della minore si erano posti in contrasto con la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta contro la violenza domestica. Convenzione che ha definito la violenza domestica quella che si concretizzi in tutti gli atti di violenza fisica sessuale, psicologica o economica che si verifichino all’interno della famiglia o del nucleo familiare.

875 i nuovi casi di Coronavirus a fronte di 16.558 tamponi effettuati, su un totale di 3.582.328 da inizio emergenza.

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 10 decessi (ieri 24), che portano il totale delle vittime, in Sicilia a 5.162. E’ quanto si legge nel bollettino di oggi del Ministero della Salute e della Protezione Civile. Il numero degli attualmente positivi in Sicilia è di 25.758 (+281) mentre le persone ricoverate con sintomi sono 1.212, di cui 187 in Terapia intensiva.

In isolamento domiciliare ci sono 24.359 pazienti.

I guariti/dimessi dall’inizio dell’emergenza ad oggi sono 164.599 (+584).

I nuovi casi per province:

Palermo 246

Catania 206

Messina 79

Siracusa 93

Trapani 33

Ragusa 76

Caltanissetta 69

Agrigento 53 

Enna 20.

Migliaia di medici specializzandi e farmacisti ospedalieri in formazione verranno coinvolti dalla Regione nella campagna di vaccinazione anti Covid-19 in Sicilia. Ad annunciarlo il presidente Nello Musumeci, che ha firmato un accordo con le tre università statali di Palermo, Catania e Messina.
«L’obiettivo – sottolinea il governatore– è quello di estendere la copertura vaccinale della popolazione in funzione del prossimo aumento della disponibilità di sieri. Vogliamo creare una sinergia con gli atenei siciliani, mediante il coinvolgimento di giovani professionisti, dando così un’ulteriore accelerata alla somministrazione di vaccini».​ ​
La partecipazione avverrà su base volontaria, al di fuori dell’orario dedicato alla formazione specialistica e, per quanto concerne i medici specializzandi, in deroga alle incompatibilità previste dai contratti di formazione specialistica.
Saranno le singole università a verificare la disponibilità dei sanitari interessati, comunicandolo al dipartimento dell’Assistenza sanitaria e osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute.​ Sulla base del fabbisogno di personale manifestato dai vari Centri vaccinali e dei criteri per garantire il percorso formativo e la compatibilità della campagna vaccinale con gli ulteriori incarichi conferiti agli specializzandi (Usca, reparti Covid, etc), la Regione provvederà ad assegnare i professionisti alle Aziende e agli enti del Servizio sanitario siciliano.
Gli incarichi non potranno avere una durata superiore ai sei mesi, prorogabili in ragione delle necessità del Piano vaccinale, e il monte ore settimanale massimo per ogni sanitario è di venti ore, con un compenso orario di 40 euro lordi omnicomprensivi.