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La Regione invia alla cabina di regia nazionale un elenco di opere urgenti a rimedio dell’emergenza idrica. I dettagli sulle priorità ravvisate da Tardino al ministro Salvini.

La Regione ha definito l’elenco degli interventi necessari da trasmettere alla cabina di regia ministeriale incardinata presso la Presidenza del Consiglio e al commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. Si tratta di opere urgenti sulle infrastrutture idriche della Sicilia per oltre un miliardo di euro, prioritarie e strategiche per fronteggiare nel migliore dei modi la siccità che ha colpito il territorio siciliano, così come tutte le altre regioni d’Italia, a causa dei cambiamenti climatici e della sensibile diminuzione delle precipitazioni. Gli interventi che la Regione presenterà all’organismo nazionale saranno finalizzati al recupero della capacità degli invasi, al potenziamento, completamento e interconnessione delle infrastrutture idriche, al loro adeguamento alle mutate necessità, all’aumento dei sistemi idrici, alla riduzione delle dispersioni idriche, all’individuazione di fonti di approvvigionamento, all’efficientamento e al potenziamento dei potabilizzatori. Nel frattempo l’Autorità di bacino, oltre alla definizione dell’elenco di interventi da rendere coerenti con le finalità del decreto legge “Siccità” del 14 aprile, è all’opera per accelerare le procedure di approvazione dei piani di gestione degli invasi, condizione essenziale perché possano essere tenute in considerazione le relative richieste di intervento. Ed in riferimento all’impegno della cabina di regia sull’emergenza idrica nazionale, presieduta dal Vicepremier e ministro Matteo Salvini, interviene l’eurodeputata agrigentina della Lega, Annalisa Tardino, che ha già posto all’attenzione di Salvini alcune priorità. E spiega: “Ho già avuto modo di evidenziare al ministro il quadro critico in cui versano le reti e le infrastrutture idriche in Sicilia. Solo il 30 per cento degli invasi gestiti dalla Regione è in esercizio. Su 26 invasi, 3 risultano fuori esercizio: Gibbesi (Licata), Comunelli (Caltanissetta) e Pasquasia (Enna). Altri 5 sono sottoposti a limitazioni per ragioni di sicurezza e ben 10 attendono il collaudo, con cantieri aperti dal 1998 o ‘prime pietre’ poste nel lontano 1989, come nei casi di Cannamasca, in provincia di Agrigento, e Pietrarossa, in provincia di Enna. Per questo si deve procedere con passo spedito per trovare soluzioni, anche a breve termine, per gli agricoltori, i cittadini e le aziende, che non possono attendere ancora per avere ciò che gli spetta di diritto. Le maggiori criticità si registrano nel territorio agrigentino, in primis per la diga Gibbesi, eterna incompiuta da 30 anni, nel trapanese, per la diga Trinità, nonché a Siracusa, per l’invaso Biviere, tutti casi in cui gli agricoltori attendono risposte da decenni. Il governo regionale e il tavolo tecnico permanente istituito in materia devono individuare le opere da finanziare, collaudare e progettare. E assumere tutti i provvedimenti necessari, inclusa la nomina di commissari ad acta, per sbloccare una situazione che si trascina da troppi anni”.

Giuliana Miccichè

di Dorotea Rizzo

Ci siamo… la “Settimana delle Culture” è pronta a varare la sua dodicesima edizione: una grande attenzione al territorio, il coinvolgimento di otto gallerie d’arte private che proporranno personali e collettive, la collaborazione con realtà del Terzo settore, e piccole chicche preziose nate dall’apporto degli artisti; 160 eventi tra mostre di pittura e di fotografia, spettacoli teatrali, concerti, proiezioni incontri, spettacoli per bambini, tutti autofinanziati e autoprodotti,  valutati e accettati dal Comitato scientifico.

Preceduta da tre anteprime, la Settimana si aprirà ufficialmente la mattina di sabato 13 maggio sulla scalinata del Teatro Massimo di Palermo e durerà fino al 21 maggio, anche se numerose mostre avranno vita più lunga. Gli eventi sono a ingresso libero, tranne alcuni spettacoli per i quali è previsto un contributo. Per informazioni e prenotazioni: 328.8663774.

«Apriremo al Teatro Massimo ma rivolti alla città – spiega Giorgio Filippone, neopresidente in carica da gennaio della Settimane delle Culture-, sarà un modo per rinsaldare il rapporto che da sempre ha connotato la Settimana delle Culture. Il programma è molto articolato e cerca di offrire una panoramica molto ampia sia su quanto avviene in città che sui nuovi artisti emergenti».

«Tantissimi eventi che faranno riscoprire e scoprire la città – sottolinea l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella -, luoghi come il Museo Pitrè, antichi palazzi e piazze. Tutti luoghi che fanno parte dello spirito palermitano, vissuti e declinati in termini culturali».

La manifestazione è organizzata in collaborazione con il Comune che ha aperto numerosi siti culturali; con Città Metropolitana di Palermo, Fondazione Sicilia, Fondazione Sant’Elia, Fondazione Barbaro, Fondazione Donà delle Rose e tanti partner privati. Info e prenotazioni a cura dell’associazione culturale Kleis.

Il primo a dire no è stato un democristiano di lungo corso come l’ex ministro Gianfranco Rotondi che pur facendo gli «auguri a Totò Cuffaro per il ritorno sulla scena nazionale», ha accusato l’ex governatore siciliano di essersi impadronito di qualcosa che non era suo. « La sua iniziativa usurpa un nome – quello della Dc – già presente e a buon diritto nella competizione politica. Domani daremo mandato ai legali di difendere i nostri diritti, sarà un tribunale a decidere chi ha ragione», ha scritto su Twitter Gianfranco Rotondi.

L’elezioni di Cuffaro non è piaciuta nemmeno a Fabio Desideri, portavoce e coordinatore politico nazionale di un’altra Democrazia Cristiana: «L’adunanza di oggi organizzata a Roma da Cuffaro e dai suoi sodali finirà come sono finite le sue liste ricusate in Sicilia. Nelle prossime ore gli atti della riunione fatta quest’oggi a Roma, dai sodali di Cuffaro – ha detto Desideri – , saranno impugnati già domani nelle sedi competenti. La cosa certa è che né Cuffaro, né i suoi sodali, rappresentano in alcun modo la Democrazia Cristiana”.

Il neo segretario nazionale Totò Cuffaro risponde per le rime . «Desideri rimanga con il suo desiderio di poter rappresentare la Dc, tranne la sua fantomatica Dc. Noi, gente normale, siamo soliti risolvere contenziosi politici ragionando e riflettendo – risponde Cuffaro – , ma questo lo facciamo con chi ha possibilità di ragionare e riflettere. Immagino, da come scrive, che non abbia neanche la facoltà di capire cosa significa sodale. Si è messo d’accordo con il suo amico Rotondi su chi prima dovrà portarci in tribunale?».

Mons. Lucio Li Gregni, comunemente chiamato don Lucio, sarà ricordato Venerdì 12 Maggio alle ore 17,30 nella chiesa di San Calogero che per alcuni decenni fu il luogo dove svolse il ministero sacerdotale, con una iniziativa organizzata dal Centro Studi Evangelium Vitae diretto da Enzo Di Natali.

A ricordare don Lucio saranno diverse personalità che hanno collaborato con lui negli anni: mons. Ludovico Puma, Franco Jacono, Gera Lupo, Lillo Paternò, Salvatore Pezzino, Renato Rancatore, Antonello Sciabica,  Concetta Spirio e Silvana Spirio.

Il ricordo terminerà con la celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo mons. Alessandro Damiano che ha conosciuto personalmente mons.  Li Gregni e concelebrata da diversi sacerdoti.

Don Lucio Li Gregni fu un sacerdote secondo il Concilio Vaticano II e svolse il suo apostolato in diversi incarichi affidati dalla diocesi di Agrigento: Azione Cattolica, Catechesi diocesana, Pastorale scolastica, Istituto di Scienze Religiose, rettorato di san Calogero e Radio Diocesana Concordia.

Don Lucio, infine, fu l’anima dell’organizzazione della Visita di Giovanni Paolo II ad Agrigento. Conosciute le sue qualità, infatti, l’Arcivescovo mons. Carmelo Ferraro gli diede l’incarico di presiedere il Comitato di accoglienza che si mostrò eccellente per la storica Visita.

Per la circostanza, anche una rappresentanza di fedeli e amici di Cammarata, paese di origine di don Lucio Li Gregni, sarà presente al memoriale.

I Carabinieri a Siracusa, nella frazione di Belvedere, hanno arrestato una coppia di catanesi perché sorpresi con oltre 350 grammi di cocaina purissima e pressata nascosta tra le pagine del quadernone del figlio. Al posto di blocco stradale i Carabinieri si sono insospettiti perché la donna stringeva forte a sé la sua borsa all’interno della quale è stato trovato un quadernone contenente disegni verosimilmente realizzati da bambini. E’ scattata la perquisizione. Lui è recluso in carcere a Siracusa. Lei a Catania.

Lo spettacolo si terrà domenica 14 maggio alle ore 21,00. In scena, scanditi dalla voce di Pino Strabioli, i successi, i ricordi, le storie e soprattutto la bellissima musica che hanno contraddistinto la vita di un’artista internazionale
Approda a Marsala lo spettacolo di Patty Pravo “Minaccia Bionda Tour”. È l’unica tappa in esclusiva per la Sicilia occidentale per l’artista che a tre anni di distanza dal ciclo di concerti Red Tour torna a calcare i palcoscenici con l’eleganza e la raffinatezza che la contraddistinguono.
L’appuntamento è per domenica 14 Maggio alle 21.00 nel teatro Impero di Marsala.
Lo spettacolo è organizzato dalla “Compagnia teatrale Sipario” di Vito Scarpitta, in collaborazione con “La Ri.ca. Eventi” di Grazia Riggio e con il patrocinio del Comune di Marsala. Nicoletta Strambelli – questo il suo nome di battesimo – torna sul palco con il suo Minaccia Bionda Tour: l’unica tappa in esclusiva per la Sicilia Occidentale del grande concerto della stella del Piper, colei che trasforma il suo show in un convivio fatto di aneddoti, materiale video, confessioni e retroscena scanditi dalla voce narrante di Pino Strabioli, il tutto impreziosito dalle sue intramontabili canzoni. In scaletta Patty Pravo offre i suoi brani “classici”: Pazza Idea, Ragazzo Triste, Pensiero Stupendo, Il Paradiso, La Bambola, E Dimmi Che Non Vuoi Morire e si esibirà anche con pezzi dalle sonorità più ricercate, nel pieno stile rivoluzionario. Lo stesso con il quale incanta il pubblico italiano dalla fine degli anni ’60 ad oggi.
“Non vedo l’ora di rivedervi”, scrive Patty Pravo sui social mostrando la locandina del tour.
“Ti aspettiamo domenica 14 Maggio al teatro Impero di Marsala – commentano gli organizzatori dell’evento – per emozionarci ed “emozionarti”.
Prevendite a Marsala alla Pro Loco via XI Maggio e presso l’agenzia I Viaggi dello Stagnone, in via dei Mille oppure 45 on line su Liveticket.it e Ticketone

Open day al poliambulatorio di Agrigento dedicato alla prevenzione oncologica. Martedì 16 maggio, dalle ore 10.00 alle 16.30, sarà possibile ritirare il kit gratuito per lo screening del colon retto (età target dai cinquanta ai sessantanove anni), prenotare il Pap/HPV DNA test (screening del collo dell’utero – età dai venticinque ai sessantaquattro anni) ed anche la mammografia (screening della mammella, cinquanta – sessantanove anni). L’iniziativa, intitolata “E’ l’ora della prevenzione”, è organizzata dall’Unità operativa centro gestionale screening dell’ASP di Agrigento.

Evidenze scientifiche dimostrano che gli screening sono efficaci nel cambiare la storia naturale di alcuni tumori: individuare la patologia in fase iniziale consente il trattamento con una maggiore probabilità di sconfiggere la malattia o, nei casi più gravi, di aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita.

Secondo appuntamento con la rassegna “Scolpire il tempo. Il paesaggio e il cinema”, una retrospettiva di film sul rapporto fra lo spazio fisico e il complesso sistema di percezioni attraverso cui lo sguardo costruisce e riconosce il paesaggio come immagine cinematografica.

È la volta del film “I basilischi” di Linea Wertmuller, girato nel 1963 fra la Basilicata e la Puglia, che dipinge con mano sicura e leggera un ritratto impietoso di un asfittico e sonnacchioso microcosmo rurale, che ha plasmato giovani incapaci di destarsi e fuggirne. Un’indagine sociale capace di introspezione psicologica e condita da una pungente dose di ironia e da un pizzico di grottesco.

In un piccolo paese del meridione Antonio, giovane studente in legge, figlio di un notaio, trascorre insieme agli amici, Francesco e Sergio, le sue lunghe giornate. I tre sono insofferenti e nello stesso tempo partecipi della mentalità arretrata del paese. Bighellonano, tentano qualche approccio con le ragazze, litigano con i genitori, pensano a cose che non faranno mai e sognano romantiche e fantasiose avventure sentimentali. Sempre gli stessi discorsi e sempre gli stessi luoghi. Intorno a loro una realtà inerte, scossa solo qui e la da qualche “avvenimento” di cui tutti parlano: una moglie che lascia il marito e una donna che si suicida per motivi familiari. La grande occasione si presenta proprio ad Antonio: recatosi a Roma con alcuni parenti avrebbe la possibilità di trasformarsi, di rompere con gli indugi e le apatie della sua esistenza quotidiana. Ma tornato al paese è come se nulla fosse accaduto. Ricomincia la vita di sempre.

Appuntamento lunedì 8 maggio alle ore 17:30 nella sala Tommaso Fazello del Museo Archeologico “Pietro Griffo”. Ingresso libero. 

La Protezione Civile regionale ha diramato un’allerta meteo “Gialla” per l’arrivo di piogge su tutto il territorio regionale. Previste piogge, ma non condizioni meteo ritenute “avverse” come forti venti o fenomeni particolarmente violenti.

La raccomandazione dell’ente regionale è comunque quello di prestare massima cautela soprattutto se ci si trova nei pressi di corsi d’acqua o zone soggette a crollo.

“Avevamo già annunciato che in mancanza di azioni concrete non avremmo approvato “l’adeguamento” di 140.000E previsto nella proposta delle tariffe TARI 2023, adeguamento che torniamo a ribadire si traduce in un aumento in bolletta per i cittadini per un servizio che fa acqua da più parti. Sindaco e Assessore al ramo in Consiglio Comunale hanno cercato di rigirare la frittata citando dati che secondo loro sono incoraggianti, ovvero un aumento di 5,8% della differenziata prodotta rispetto al 2020, anche se il dato annuo totale della differenziata si ferma al 45,53% e i relativi premi stanziati della regione si ottengono se si arriva al 65%. A tal proposito il sindaco e la sua amministrazione dovrebbero spiegare a tutta la città perché nascondersi dietro un adeguamento/ aumento di 140.000euro accusando i consiglieri di generare un danno erariale nelle casse comunali, quando nell’anno appena trascorso 2022 ( senza voler andare tanto indietro con i ricordi) si sa con certezza che a causa di mancate azioni concrete e all’improvvisazione amministrativa di chi ci rappresenta, sulle bollette dei cittadini graverà il 15% di differenziata non raggiunto che si traduce in un aumento del costo della tari da coprire di circa 2000.000 di euro.

Come mai l’amministrazione gioca a passare da vittima quando durante la campagna elettorale sbandierava nelle strade della città le cattive azioni delle amministrazioni passate che avevano causato debiti inducendo i cittadini stessi a credere di avere delle soluzioni tra le mani?

Forse pensavano che buttando fango sui precedenti governi della città potevano sminuire il problema che a breve dovevano affrontare?

E a distanza di quasi 2 anni quali azioni concrete hanno messo in atto per avvisare la città che la situazione era veramente grave e cercare collaborazione negli altri operatori politici invece di pensare soltanto ad insultare e cercare di addossare la colpa a qualcun altro?

In riferimento a tutto ciò, come questi amministratori si presentino in consiglio comunale cercando addirittura di convincere l’assise presente e i cittadini a casa che in così poco tempo hanno raggiunto un risultato positivo con le loro azioni amministrative è un paradosso.

Cosa ci può essere da festeggiare se per arrivare al 65% forse impiegheremo 8 anni? E nel frattempo chi pagherà i mancati introiti non raggiunti???????

Non sarebbe meglio vestirsi di umiltà e cercare di aggredire il problema a 360° cominciando veramente a verificare i servizi del capitolato per cercare di ridurre i costi, iniziare veramente a perseguire i morosi per combattere l’evasione e controllare meglio i rifiuti indifferenziati apponendo gli eventuali bollini rossi sui rifiuti non conformi.  La realtà da sovvertire è semplice e agli occhi di tutti, ovvero che in troppi a Favara non fanno la differenziata ed hanno preso la cattiva abitudine di conferire i rifiuti solamente il mercoledì e questo lo si evince mettendo a paragone i kg di indifferenziato prodotto per abitanti rispetto a Comuni virtuosi e a noi vicini come Agrigento. Un abitante agrigentino ogni anno produce 137 Kg di indifferenziato mentre un abitante favarese ne produce 218 Kg, si tratta di ben 81 Kg in più. L’amministrazione, come suo solito, scarica la colpa ad altri e cerca di arrampicarsi sugli specchi, si difende dicendo che Agrigento ha cittadini più civili oltre ad un corpo di vigili urbani che riesce a sanzionare e gestire meglio il controllo degli incivili, nessuna risposta però ci è stata data quando abbiamo chiarito che il problema, per il contrasto agli incivili, non riguarda l’insufficiente numero in pianta organico dei vigili urbani ma basterebbe semplicemente applicare quello che il  Capitolato dice specificatamente, ossia: “E’ fatto obbligo alla ditta stessa di astenersi dal raccogliere i rifiuti, qualora gli stessi non siano conformi (per natura o conferimenti) a quanto previsto dal capitolato  d’appalto o da quanto indicato dall’ufficio tecnico. In tali casi sarà cura degli addetti alla raccolta di posizionare in prossimità del rifiuto conferito irregolarmente le indicazioni precedentemente descritte. La responsabilità sulla qualità dei materiali raccolta è della ditta aggiudicataria: a suo carico, quindi, sono da considerare le penali eventualmente applicate dagli impianti di smaltimento trattamento e recupero, conseguenti alla non idoneità dei rifiuti ad essa conferiti.”

Appare chiaro che se gli addetti continuano a ritirare i rifiuti non conformi non si arriverà mai ad una soluzione e ad un valido contrasto degli incivili. Inoltre per l’ennesima volta, il Sindaco e anche i colleghi di maggioranza (i quali non capiamo come possano continuare ad avallare le scellerate azioni di questa amministrazioni, di solito i partiti di sinistra non sono favorevoli ad aumentare i costi dei tributi dei cittadini) continuano a dare informazioni fuorvianti e non corrispondenti al vero alla cittadinanza, dichiarando che per via della bocciatura alla proposta eventuali disservizi sul servizio saranno colpa nostra poiché non si potrà procedere alla bollettazione. Nulla di più falso! Si può infatti procedere alla bollettazione applicando le tariffe dell’anno 2022 e piuttosto che pensare a chi scaricare le colpe del chiaro fallimento della gestione del servizio rifiuti, si dovrebbe iniziare a lavorare per far si che con il consuntivo 2023 il gap dell’adeguamento sia sanato grazie alle migliorie che Consiglieri di opposizione e intera città attendono”.

Questo il testo di un comunicato scritto dai consiglieri comunali di opposizione al Comune di Favara.