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L’Anm, l’Associazione nazionale magistrati, sottosezione di Agrigento, ha partecipato alla cerimonia di Beatificazione del giudice Rosario Livatino. E in una nota della stessa Anm si legge: “L’evento, organizzato dalla Curia agrigentina, ha celebrato il giovane magistrato, che per un periodo svolse pure le funzioni di segretario della sottosezione Anm, primo beato nella storia della Chiesa, la cui ricerca e applicazione della giustizia ha costituito anche un atto di esercizio della fede. In questo momento è necessario riflettere sui valori che lo hanno illuminato, l’integrità morale, l’indipendenza, il senso del dovere, da non perdere mai di vista nell’esercizio quotidiano di questa delicata professione”.

Incredibile scoperta dei Carabinieri a Catania, in via San Jacopo, dove i militari sono stati incuriositi da un gancio per polipi, utilizzato come “canna”. Infatti, è servito a “pescare” armi e droga nascoste in un tombino. Anche grazie al fiuto dei cani, dentro il tombino sono stati scovati e sequestrati: 1 pistola semiautomatica marca Smith & Wesson calibro 45, con la matricola parzialmente abrasa ed in buono stato di conservazione, risultata rubata in una villa ad Asti il 31 ottobre del 2015, poi 20 cartucce dello stesso calibro, 5 involucri in cellophane contenenti complessivamente 25 grammi di cocaina sfusa. E poi 43 dosi di cocaina, 76 dosi di marijuana, 3 bilancini di precisione, nonché del materiale comunemente utilizzato dagli spacciatori per confezionare le dosi. Indagini sono in corso per risalire ai responsabili e per accertare se la pistola sia stata usata per compiere atti delittuosi.

A Favara, il 21 giugno del 2017, i Carabinieri hanno arrestato un insospettabile infermiere di 59 anni, Amedeo Caruana, sorpreso in possesso, nella sua abitazione e poi in un’altra sua abitazione in campagna, di un vero e proprio arsenale, tra 4 pistole, 3 mitragliette, 1 moschetto, 2 carabine, 1 bomba a mano, 1 granata, 8000 cartucce, decine di silenziatori, caricatori e arnesi per la fabbricazione di armi. Ebbene, adesso la Cassazione ha ritenuto non ammissibile il ricorso della difesa e ha reso definitiva la condanna a 9 anni e 4 mesi a carico di Caruana.

”Duemila sbarchi in un giorno a Lampedusa, questo dicono le cronache mattutine locali.

Una marea di gente che arriva da ognidove, persino dal Bangladesh, Paese la cui posizione geografica poco c’entra con la nostra, a testimonianza del fatto che la rotta verso Lampedusa e la Sicilia è quella preferita dai trafficanti di essere umani, ben consapevoli che nessuno li fermerà, anzi.

Il Sindaco lampedusano Martello, uno che un giorno da un colpo al cerchio e l’altro giorno alla botte, piuttosto che impiegare il suo tempo ad attaccare Giorgia Meloni, si assuma le proprie responsabilità e prenda una posizione netta  a tutela dell’interesse dei propri concittadini e delle attività commerciali oggi in ginocchio per gli effetti collaterali della pandemia e di una gestione dell’immigrazione che ha trasformato le Pelagie in un campo profughi a cielo aperto.

Tutto questo avviene mentre nel Recovery Plan non c’è il becco di un euro per le infrastrutture della provincia agrigentina.

A questo punto la domanda sporge spontanea, ma per il Governo Draghi la provincia di Agrigento è Italia?”

Altro che Cocoricò!

San Leone, ieri pomeriggio, domenica 9 maggio.

Troppe restrizioni, troppi controlli, troppo tempo senza potersi divertire come ognuno meglio crede. E allora cosa fare? Una bella automobile carica di woofer e subwoofer, almeno una ventina tra alti bassi e medi, e tanto di volume al massimo. Si aprono le danze!

Siamo in possesso del video ma abbiamo preferito soltanto qualche istantanea.

 

Un bel nugolo di giovanotti forse troppo annoiati dalla pandemia hanno deciso di trasformare l’eliporto di San Leone in una vera e propria pista da ballo; canti e balli sfrenati con davvero tanto di divertimento. Ovviamente, non tutti i danzanti hanno rispettato le regole (in una già irregolarità…) in barba alle più elementari protezioni contro il Covid 19.

Questo è quanto.

 

Ci sono momenti della storia che tutti noi abbiamo negli anni vissuto.

Di alcuni di essi è rimasto in noi, nostro malgrado, un ricordo indelebile che ci ha fissati nella memoria luoghi, relazioni, attimi…Chi di noi, tra i più grandi, non ha un ricordo dell’attimo in cui si ha avuta notizia della morte, dopo 55 giorni di prigionia, di Aldo Moro? E chi, ancora, non ricorda, soprattutto tra noi siciliani e in particolare agrigentini, la notizia e l’immagine della morte del giudice Rosario Livatino, che per alcuni ha significato anche uno  spartiacque nella propria vita? Se i momenti appena menzionati hanno visto come protagonisti Moro e Livatino, la stessa memoria non ci accompagna per la morte di Peppino Impastato, passata in secondo piano, dimenticata o addirittura mai acquisita nella nostra memoria, sia perché surclassata dalla notizia della morte di Moro sia perché dato come un atto terroristico, in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima. Se negli anni questa grande ingiustizia che riguardava la morte di Peppino Impastato è stata superata, resta ora il problema del ricordo,  che deve appartenere a tutti e che non deve riguardare un solo giorno all’anno. Per queste ragioni la Cgil di Agrigento in occasione del Giorno  della Memoria  delle vittime del terrorismo e delle stragi, quest’anno ha donato una targa in memoria di Peppino Impastato.

Lo stesso Sindacato- con una nota diffusa a firma del segretario generale Alfonso Buscemi e la Resp. Giovani, cultura e  legalità Maria Concetta Barba – sottolinea la necessità di luoghi che questi uomini li ricordino anche nella toponomastica a vantaggio delle nuove generazioni  e quindi la richiesta ai sindaci di un nome da dare a vie, larghi, piazze  da cui iniziare per un ricordo vitale di quei fatti e personaggi che hanno drammaticamente pagato l’essere simbolo dello Stato democratico. Il 9 maggio è proprio la data che costituisce il filo rosso che collega queste tre figure: dalla morte di Aldo Moro e Peppino Impastato fino ad arrivare alla beatificazione di Rosario Livatino avvenuta proprio il 9 maggio.

Proprio dal ricordo di Livatino, prende avvio la nostra proposta ai Sindaci di essere attivi e concreti perché,  usando le parole del Beato di Canicattì:  “Ciò che conta non è quanto siamo credenti ,ma quanto siamo credibili”.

Bella stagione, mare ideale, pronti via!

Ieri, a Lampedusa, si è visto un primo assaggio di quella che si prospetta una immediata estate a dir poco drammatica. Tra gommoni, barconi ed anche qualche barchetta con un centinaio di migranti a bordo, ieri hanno toccato terra lampedusana; alcuni direttamente, altri aiutati dalle motovedette delle Forze dell’Ordine.

L’hot spot di contrada Imbriacola già scoppia. Tra l’altro la speranza di tutti noi è quella di accertare che gli oltre duemila sbarcati nella giornata di ieri siano tutti negativi al Covid 19. C’è qualche temerario che crede in questa circostanza?

Nel frattempo, in attesa del giudizio sanitario, le due Grandi Navi Veloci imperano al largo di Porto Empedocle, con bella vista anche a San leone, in attesa di far salire a bordo coloro i quali necessitano di effettuare l’eventuale quarantena.

Purtroppo è solo l’inizio. Mentre scriviamo abbiamo certezza che già diverse motovedette delle Forze dell’Ordine sono uscite dal porto lampedusano in fretta ed in furia.

Non certo per andare a fare una battuta di pesca…

 

A Ragusa, in via Archimede, nel centro cittadino, un incidente stradale autonomo ha provocato la morte di un giovane di 21 anni, Stefano Pagano. Ferito è un altro giovane di 22 anni, alla guida di una Fiat Punto, a bordo della quale ha viaggiato anche la vittima. L’auto, per cause in corso di accertamento, è sbandata schiantandosi contro una recinzione in ferro ai lati della carreggiata.

Ad Agrigento la Polizia Ferroviaria, a conclusione delle apposite indagini, ha denunciato alla Procura, per danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio, un giovane di 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, allorchè lo scorso mese di febbraio, nottetempo, avrebbe danneggiato vandalicamente diversi arredi e apparecchiature tecniche della stazione ferroviaria centrale, sradicando anche la barra di ingresso del parcheggio “Pirandello”. Inoltre, su due treni furono distrutte le cassettine del sistema antincendio, rendendoli inutilizzabili il giorno successivo

Ad Agrigento, da gennaio fino al 30 aprile, i Vigili urbani hanno elevato oltre 300 multe a carico di coloro sorpresi ad abbandonare rifiuti o per avere effettuato non correttamente la raccolta differenziata, soprattutto per mancato uso del mastello o per errori nei materiali smaltiti. L’assessore alla nettezza urbana, Aurelio Trupia, commenta: “Sono numeri che non fanno piacere. Mi auguro che i cittadini prendano consapevolezza, collaborino con l’amministrazione comunale e rispettino le regole”. Nel frattempo, lunedì e venerdì, i privati potranno conferire gli sfalci delle potature, dalle ore 7 alle 12, a Maddalusa alla foce del fiume Akragas, o a San Leone, all’incrocio tra le vie Imperatori e Magellano.