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 “Visione sonore” è un progetto socio-culturale, patrocinato dal Comune di Porto Empedocle, che ha l’obiettivo di promuovere il territorio di Porto Empedocle e dintorni attraverso la musica. Un episodio a settimana, trasmesso in diretta dai canali social di LightBlue Festival, racconterà i luoghi simbolo della città di Camilleri. Lo farà attraverso le performance musicali dei migliori dj set siciliani: da Viviano a Dino Sole, fino a Tsos, Assenzo e Iapicone.

Il primo episodio verrà trasmesso oggi venerdì 21 maggio e così ogni venerdì fino al 18 giugno e sarà in diretta su tutti canali social del festival.

L’iniziativa, ideata dall’associazione LightBlue 92014 con la collaborazione dell’associazione culturale Mariterra, nasce durante il periodo di lockdown provocato dall’emergenza Covid, la quale ha provocato sia per gli spettatori degli eventi che per i lavoratori dello spettacolo, soprattutto, una paralisi senza precedenti.

Gli eventi rivolti al grande pubblico a cui eravamo abituati, si sono spostati improvvisamente su altre piazze e su altri stadi, tra le dirette di Youtube e quelle Instagram. Tra i soggiorni di casa e i balconi delle grandi città.

Un confinamento forzato, che non ha impedito, tuttavia, all’arte di potersi esprimere. E’ da questa profonda riflessione che Visioni Sonore nasce: “dare all’arte uno spazio- tempo in cui tornare ad esprimersi” dichiarano gli organizzatori.

Il primo episodio della serie vede protagonista il dj set e artista empedoclino Charlie Iapicone. Classe ’96, appassionato di musica fin da piccolo, inizia a mixare i primi dischi all’età di quattordici anni. Da allora il suo percorso lo ha portato ad esibirsi nei migliori club di musica underground del panorama nazionale, dove non sono mancate le collaborazioni con alcuni dei Big del settore: Anja Schneider, Joris Voorn, Monika Kruse, Josh Wink, Ted Patterson, Raffa Fl, Mathias Kaden, Deborah De Luca, Artslave, Oscar Aguilera, Fabrizio Rat, Enrico Sangiuliano, Luca Agnelli, Dj Ralf.

Dj e producer, è stato tra i vincitori del contest “Underground Analog Session” di Ibiza Talents Records.

Profondamente legato alla sua terra, ha subito sposato il progetto Visioni Sonore.

Apripista dell’evento, Charlie Iapicone, si esibirà in un luogo simbolo del paese, La Stazione Storica di Porto Empedocle, cosiddetta “Ferrovia dei Templi”, raccontata come luogo simbolo dello scrittore empedoclino, Andrea Camilleri. La linea ferroviaria, tra le prime utili a collegare i centri minerari dell’isola con la costa e che oggi collega Agrigento e Porto Empedocle al Parco Archeologico della Valle dei Templi, è considerata tra le 10 linee ferroviarie turistiche nazionali più conosciute.

L’evento Visioni Sonore ha avuto un appoggio importantissimo da parte dell’amministrazione comunale empedoclina, in particolar modo dal Sindaco Ida Carmina, da sempre sensibile alle iniziative di promozione culturale sul territorio, e dall’assessore Salvo Di Betta. Ulteriori ringraziamenti vanno all’associazione “Ferrovie Kaos”,  guidate da Pietro Fattori, il quale ha concesso agli organizzatori di poter registrare all’interno del parco ferroviario e agli imprenditori di zona che, in qualità di sponsor, hanno sposato unanimi la missione di “Visione sonore”, quale quella di: “promuovere il territorio”.

“Promuovere il territorio per farsi trovare pronti quando sarà nuovamente possibile fare turismo. Promuovere il territorio tramite eccellenze siciliane che facciano promozione tramite la musica e i luoghi di Porto Empedocle. Promuovere il territorio per far rinascere l’imprenditoria” – dichiarano gli organizzatori.

Un mantra quotidiano, per una stagione artistica e territoriale, destinata a cambiare il linguaggio degli eventi e della cultura locale.

Appuntamento oggi, venerdì 21 maggio alle ore 14 su tutte le nostre piattaforme digitali, per augurarvi un buon weekend e dare inizio allo spettacolo.

Di seguito i canali social di LightBlue festival dov’è possibile seguire in diretta l’evento.

Facebook: Lightblue Festival

Instagram: @lightbluefestival_

Twitch: Lightblue_festival

YouTube:https://www.youtube.com/channel/UCMQPuYpcZETczSCFP3JajTQ

Il processo di primo grado (abbreviato con lo sconto di un terzo della pena) scaturito dall’operazione “Gallodoro” – eseguita dai carabinieri del Ros – che ha fatto luce sulla famiglia mafiosa di Mussomeli e i suoi rapporti anche con la provincia di Agrigento, e sull’omicidio di Gaetano Falcone, compiuto a Montedoro il 13 giugno 1998, si chiude con quattordici condanne e una assoluzione.

Per alcuni è stata riconosciuta la contestazione di associazione mafiosa. Altri invece sono stati assolti per singole accuse e in alcuni casi è invece intervenuta la prescrizione. Esclusa, invece, l’esistenza di un’associazione dedita al traffico di droga tra le province di Agrigento e Caltanissetta. Nello stralcio abbreviato del processo, che vede coinvolte 15 persone, ben otto sono agrigentini. Altri 6 imputati hanno scelto la via del processo ordinario.

Il gup del Tribunale di Caltanissetta, Gigi Omar Modica, ha disposto le seguenti condanne: Claudio Di Leo, 60 anni, (13 anni e 2 mesi), considerato il reggente della famiglia mafiosa di Campofranco; Francesco Pollara, 42 anni (10 anni, 2 mesi e 26 giorni); Domenico Avarello, 41 anni di Canicattì, (6 anni, 8 mesi e 20 giorni); Filippo Cacciatore, 58 anni di Cammarata, (3 anni e 10 mesi); Vincenzo Scalzo, 48 anni di San Cataldo, (2 anni, 8 mesi e 26 giorni); Domenico Mangiapane, 42 anni di Cammarata, (2 anni e 20 giorni); Giovanni Valenti, 47 anni di Favara, (1 anno, 8 mesi e 20 giorni); Vincenzo Insinna, 58 anni di Vallelunga, (1 anni e 8 mesi); Giovanni Siragusa, 38 anni di Mussomeli, (1 anno e 6 mesi); Vito De Maria, 61 anni di Cammarata, (1 anno e 4 mesi); Maurizio Matraxia, 56 anni di San Giovanni Gemini, (1 anno e 4 mesi); Alexander Lattuca, 27 anni di Mussomeli (1 anno e 2 mesi); Antonino Lattuca, (1 anno e 1 mese); Pietro Antonio Baudo, 49 anni di Vallelunga (1 anno). L’unico imputato assolto è Calogero Di Vita, 52 anni di San Cataldo.

Altre sei persone sono a processo col rito ordinario: Salvuccio Favata, 44 anni di Mussomeli; Calogero Modica, 77 anni di Mussomeli; Alessandro Centinaro, 32 anni di Mussomeli; Giuseppe Gioacchino Di Carlo, 50 anni di Campofranco; Carmelo Conti, 49 anni di Casteltermini; Salvatore Puma, 44 anni di Racalmuto.

Il blitz scattò nel gennaio 2017 con 17 misure cautelari per reati dall’associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsioni, reati concernenti le armi, rapina e associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Le indagini avevano avuto un rilevante sviluppo a seguito dell’avvio della collaborazione con la giustizia di Maurizio Carruba, uomo d’onore e già rappresentante della famiglia di Campofranco, arrestato nell’aprile 2011 a seguito dell’operazione del Ros “Grande Vallone”. Grazie all’enorme patrimonio di conoscenze in suo possesso, era stato possibile non solo attualizzare e riscontrare le dichiarazioni rese nel tempo da altri collaboratori ma anche fare luce su diversi episodi estorsivi, di alcuni dei quali egli si autoaccusava, ai danni di imprenditori edili, confermare il ruolo di vertice rivestito in seno alla famiglia di Campofranco da Calogero Modica e definire le singole responsabilità in riferimento all’omicidio di Gaetano Falcone (compiuto a Montedoro il 13.06.1998).

Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Barba, Diego Giarratana, Salvatore Re, Gianfranco Pilato, Massimo Scozzari, Vincenzo Infranco, Carmelo Nocera e Antonio Pecoraro. Si ritorna in aula il 3 febbraio.

La Corte d’Assise di Catania ha condannato all’ergastolo Davide Garofalo, 46 anni, per omicidio aggravato ed estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “ambulanza della morte”. L’imputato, a lavoro come barelliere, avrebbe ucciso, tra il 2014 e il 2016, tre persone, pazienti gravi a cui avrebbe iniettato aria nelle vene causandone il decesso per embolia gassosa. Ciò sarebbe avvenuto nel tragitto su ambulanze private dall’ospedale a casa. Il fine sarebbe stato guadagnare i 200-300 euro di ‘regalo’ che la famiglia gli avrebbe donato per la ‘vestizione’ della salma. I soldi sarebbero stati poi divisi con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano.

Sul treno in viaggio da Palermo verso Agrigento i Carabinieri hanno arrestato un immigrato dal Gambia di 25 anni, già sotto indagine perché sospettato di spacciare droga tra Agrigento e Raffadali, e spesso anche a Palermo. L’africano, ospite di un Centro d’accoglienza, è stato ammanettato alla stazione di Agrigento dopo che è stato perquisito e sorpreso in possesso di 20 grammi di cocaina e 2 grammi di marijuana. In attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, il gambiano è ristretto ai domiciliari nello stesso Centro d’accoglienza.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari, Francesco Provenzano, ha rinviato a giudizio otto imputati nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Catene spezzate”, su presunti casi di maltrattamenti e sequestro di persona a danno di disabili psichici, tra isolamento, anche dai familiari, precarie condizioni igieniche, digiuno, e uno di loro sarebbe stato anche legato ad un letto con una catena per evitare che si allontanasse. Si tratta di dipendenti a vario titolo della comunità “Suami onlus” di Licata: Salvatore Lupo, 45 anni, di Favara, e poi i licatesi Caterina Federico, 37 anni, Angelo Federico, 34 anni, Domenico Savio Federico, 29 anni, Giovanni Cammilleri, 30 anni, Salvatore Gibaldi, 44 anni, Maria Cappello, 51 anni, e Angela Ferranti, 54 anni. Prima udienza il prossimo 8 settembre.

Denise Pipitone era in macchina quel primo settembre del 2004 in cui scomparve nel nulla dopo essere stata rapita davanti alla sua abitazione di Mazara del Vallo. “Piangeva, gridava aiuto mamma”.

Sarebbe questo, secondo quanto riporta il sito Live Sicilia, il racconto contenuto nella lettera anonima recapitata il 12 maggio scorso all’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia di Denise, che non ha voluto commentare in alcun modo l’indiscrezione. La missiva è stata consegnata dal legale alla Procura di Marsala, che nei giorni scorsi ha riaperto l’inchiesta sul sequestro della bimba. Una copia è stata spedita dall’anonimo anche al programma televisivo “Chi l’ha visto?” che ne ha mostrato alcuni stralci durante la puntata di mercoledì scorso.
“Sono 17 anni che so, non ho parlato prima per paura…” scrive il testimone oculare che aggiunge di essere “sicurissimo al cento per cento di quello che ho visto”.

Un uomo in mare deve essere soccorso. Questo è un punto fermo dal quale non mi muovo. Detto questo noto e continuo a notare tanta ipocrisia. Di solito si ferma il riflettore sull’uomo in mare e non si pensa a quello che è accaduto prima che l’uomo si trovasse in mare o quello che potra’ accadere dopo che quell’uomo in mare arrivera’ a terra”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ospite a Tagadà su La7 replicando alle parole del senatore Matteo Salvini che ha detto che gli amministratori della Lega non accoglieranno migranti.

All’interno dell’esecutivo regionale c’è un assessore regionale della Lega, Alberto Samonà, con la delega ai Beni Culturali. “Il presidente della Regione – ha aggiunto Musumeci – sono io e do io la linea politica anche sul tema dei migranti. L’assessore riceve una delega ed è preposto dal presidente. Fino a che sarò io presidente della Regione nessuna persona in mare può essere abbandonata“.

Sono 443 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime ventiquattro ore su 17.911 tamponi processati. Il tasso di positività è al 2.47%, in leggero calo rispetto a ieri. Le vittime sono 10 mentre le guarigioni 688.

La suddivisione per provincia dei nuovi casi

Catania 268,

Palermo 70,

Agrigento 58,

Messina 51,

Siracusa 48,

Ragusa 48,

Trapani 29,

Caltanissetta 19,

Enna 12

L’assessore comunale per l’abbattimento delle barriere architettoniche di Agrigento, Gianni Tuttolomondo, annuncia che domani mattina, venerdì 21 maggio, nell’aula consiliare del Comune, alle ore 11:30, si svolgerà la conferenza di presentazione della campagna di sensibilizzazione intitolata “Vuoi il mio parcheggio, prendi il mio handicap”, contro l’occupazione abusiva degli stalli riservati ai disabili. Oltre a Tuttolomondo, parteciperanno il sindaco Franco Miccichè, i presidenti delle associazioni e gli imprenditori che hanno donato parte della cartellonistica di sensibilizzazione, e poi il giornalista delle Iene, Silvio Schembri, e l’attore Luigi Corbino, che hanno sposato l’iniziativa e la promozione della campagna di sensibilizzazione.

Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha condannato a due anni di reclusione ciascuno Andrea Stagno, 31 anni, residente a Grotte, e Dumitru Gherghisan, romeno, 37 anni, anche lui residente a Grotte, imputati, in concorso con una terza persona ancora ignota, di avere rotto il vetro di una finestra e compiuto un furto, il 7 settembre del 2014, nell’abitazione di un’anziana di 70 anni, in via San Nicola a Grotte. Furono rubati oggetti preziosi e altro per un valore di circa 300 euro.