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Oggi lunedì 31 maggio scade il termine, e solo 32 Comuni siciliani, su 390, hanno approvato i bilanci di previsione 2021-23.

L’unico capoluogo che ha approvato il bilancio è Messina.

La stessa scadenza del 31 maggio è imposta per i bilanci delle ex Province, e solo la provincia di Trapani è in regola. Una proroga al 31 luglio è prevista solo per i Comuni che hanno incassato anticipazioni di liquidità.

Tra i 32 Comuni virtuosi, ovvero che hanno approvato il bilancio entro oggi, vi sono i Comuni agrigentini di Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Palma di Montechiaro, Sant’Angelo Muxaro, Santa Margherita Belice e Siculiana. In caso di mancata approvazione dei bilanci, e in assenza di proroghe, la Regione invia dei commissari ad acta nei Comuni inadempienti.

Qualora i bilanci dei commissari siano respinti dai Consigli comunali, la legge prevede lo scioglimento degli enti.

Un giovane di 26 anni, Emanuele Burgio, è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco nel popolare mercato della Vucciria a Palermo, centro nevralgico della movida. Il delitto è avvenuto in via dei Cassari.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato la vittima in ospedale, dove è morto al pronto soccorso. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile. Emanuele Burgio, il 26enne ucciso con almeno tre colpi d’arma da fuoco nel popolare mercato della Vucciria a Palermo, è figlio di Filippo già condannato per mafia. Il padre è considerato il cassiere del clan di Porta Nuova e uomo del boss Gianni Nicchi. Filippo Burgio era stato coinvolto nell’operazione dei carabinieri Hybris del 2011 e condannato con pena definitiva a 9 anni di reclusione. Soccorso da alcuni familiari il 26enne è stato portato nel pronto soccorso del Policlinico di Palermo. Le sue condizioni era però gravissime. Appena si è sparsa la voce dell’accaduti in ospedale sono arrivate circa trecento persone. La notizia della morte ha scatenato la rabbia di alcuni dei presenti, soprattutto tra parenti e amici, che volevano vedere il corpo di Emanuele Burgio a tutti i costi. La calma è stata riportata dalla polizia. Sull’omicidio indaga la squadra mobile della Questura di Palermo.

L’ Azienda sanitaria provinciale di Ragusa ha sospeso dal servizio i dipendenti che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione anti-covid. Sarebbero circa 30 persone tra medici, infermieri e operatori sanitari. Il provvedimento ha effetto immediato ed è valido fino al 31 dicembre prossimo e prevede anche la sospensione della retribuzione e di ogni altro compenso. L’azienda sanitaria provinciale di Ragusa ha agito in base alla nuova normativa in materia introdotta dal Decreto legge di aprile che prevede l’obbligo di vaccinarsi per medici, infermieri e operatori socio-sanitari. La Direzione dell’Azienda sanitaria aveva intimato ai lavoratori che non si erano sottoposti al vaccino a provvedere entro 5 giorni dalla segnalazione, trascorsi i quali si sarebbe data attuazione al decreto legge.

Il Presidente del Comitato Provinciale Inps Giovanni Manganella comunica che sono state lavorate tutte le disoccupazioni agricole della provincia ed effettuati gli ordini di pagamento. Il totale ammonta a circa 50.000.000,00 di euro che sono certamente una grande boccata di ossigeno per questa martoriata provincia, specialmente in questo momento. Venerdì è partito il pagamento che avverrà nei prossimi giorni. Il Comitato Provinciale Inps esprime soddisfazione e un meritato plauso per il lavoro puntuale, preciso e celere, ai dipendenti dell’Istituto che hanno definito l’indennità di disoccupazione erogata agli operai agricoli a tempo determinato per le giornate di lavoro svolte in agricoltura nell’anno 2020.

La sala  degli esami della motorizzazione di Agrigento è stata intitolata all’ing. Rino Cumbo, il funzionario direttivo che lo scorso anno, inaspettatamente, è venuto a mancare. Presenti alla scopertura della targa che recita “Sala esami ing. Rino Cumbo, il suo esempio rende più cara e venerata la tua memoria” i due figli, la moglie e gli anziani genitori. Ma oltre alla famiglia del compianto Rino Cumbo alla motorizzazione di Agrigento c’erano anche decine di persone che conoscevano bene l’ing. Cumbo e con il quale, avevano lavorato. Il direttore della motorizzazione Carmelo Vella con momenti di commozione, ha voluto ricordare la valenza del suo funzionario direttivo. Ma Rino Cumbo, oltre a essere un dipendente della motorizzazione, era anche un ufficiale della croce rossa, ufficiale accreditato e apprezzato; alla scoperta della targa, infatti, c’era anche il presidente provinciale della croce rossa, Angelo Vita. “Rino Cumbo, – ha detto il direttore Carmelo Vella durante il suo intervento – è possibile annoverarlo tra i pionieri della istituzione e l’organizzazione di questi uffici; grazie al suo modo di essere, riusciva sempre a risolvere anche quelle che sembravano essere questioni impossibili. Era una persona di animo nobile sempre disponibile e pieno di iniziative. Abbiamo deciso che il luogo più idoneo per apporre la targa in suo ricordo sia la nostra sala di esami dove tanti giovani giornalmente, devono venire da tutta la provincia. In questo modo proprio i giovani potranno sapere di una persona importante per i nostri uffici; un uomo di assoluta correttezza e serietà. Con lui, è andato via un pezzo della nostra storia e posso affermare con assoluta certezza e sincerità, che i nostri servizi sono di livello anche e soprattutto grazie al suo  costante impegno e alla sua abnegazione”. Durante i discorsi del direttore Vella ma anche durante i brevi ma intensi discorsi tenuti dalla figlia Sonia e dal presidente della croce rossa, Angelo  Vita, ci sono stati momenti di commozione con i colleghi e subalterni, in lacrime. La sala degli esami della motorizzazione di Agrigento ha quindi una nuova identità, in ricordo di chi è stato tra i fautori per l’organizzazione anche di quella stessa sala che ad oggi, è una delle meglio organizzate a livello regionale. Rino Cumbo tra i suoi molteplici impegni era anche un attivo sindacalista appartenente all’Ugl. “Ero molto amico di Rino Cumbo, – ha detto il residente provinciale della croce rossa, Angelo Vita – e posso affermare che il suo altruismo era un qualcosa di encomiabile. Da ufficiale della croce rossa, è stato sempre molto presente e ha lavorato alacremente su tutto il nostro territorio, spesso sacrificando tempo alla sua famiglia e al suo poco tempo libero. L’iniziativa di intitolare la sala di esami a Rino Cumbo, è un qualcosa di giusto e che porterà a ricordare sempre, una persona speciale che nel corso della propria esistenza  aha voluto dedicarsi moltissimo al prossimo”.

Il segretario del Circolo del Partito Democratico di Agrigento, Silvio Torregrossa, ritiene che “il cambiamento, annunciato in campagna elettorale dal sindaco Franco Miccichè, al momento, dopo otto mesi, non si è realizzato anzi, purtroppo, la situazione è peggiore. La spazzatura, che era stata una delle leve con le quali è stata scardinata la precedente Amministrazione, non solo è sempre presente in tutti gli angoli della città, quelli più nascosti, ma anche quelli più in vista, ma vi sono tante situazioni che appaiono peggiorate, con discariche abusive che si incendiano, e con cumuli di rifiuti maleodoranti sparsi in ogni dove. Lo stesso discorso vale per l’attività di scerbatura: la città è invasa dalle erbacce, dovunque vi sono ‘le foreste’, che venivano prima descritte con disprezzo, e che la nuova Amministrazione aveva promesso di eliminare subito e facilmente, tanto da indurre tante persone in buona fede a crederci. Adesso il sindaco, in video, ha affermato di avere scoperto chissà quali ‘misteri’ lasciati dall’Amministrazione Firetto, e che si starebbe attrezzando per farli sapere ai cittadini. A questo punto, siccome neanche a noi piacciono le bugie, chiunque le dica, rivolgiamo un invito chiaro e diretto al Sindaco Miccichè e al capo dell’opposizione, l’ex Sindaco Firetto, perché facciano un confronto pubblico, in presenza o in televisione, affinchè ciascuno possa esporre le proprie posizioni e affinchè la città abbia modo di vedere e capire chi dice le bugie. Aspettiamo la risposta a questo invito, a cui, siamo sicuri, nessuno dei due destinatari vorrà sottrarsi” – conclude Silvio Torregrossa.

E’ durata soltanto un giorno la “pausa” che riguarda gli sbarchi clandestini a Lampedusa. Nei giorni scorsi le cattive condizioni meteomarine avevano impedito ai migranti di non tentare la traversata colpita, tra l’altro, da un forte vento.

Nelle ultime 48 ore le condizioni meteorologiche sono notevolmente migliorate e così sono ripresi i viaggi. A Lampedusa, ieri, sono sbarcati 53 migranti, molti dei quali donne e minori, tutti provenienti dall’Africa.

Concluse le operazioni di identificazione tutti sono stati trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola.

 

Ancora una tragedia sulle strade il sabato sera. 7 persone di Rosolini sono rimaste vittime di un incidente stradale sulla Modica-Rosolini, ed il bilancio è di un morto e sei feriti. Tre le auto coinvolte nell’incidente, due delle tre auto coinvolte sarebbero finite contro un muro.

Sul posto il 118 e i carabinieri di Pachino. I feriti sono stati trasportati all’ospedale maggiore di Modica, ma nella notte un ragazzo di 18 anni che viaggiava su una peugeot è morto.

E’ stata aperta poi una inchiesta dalla procura di Siracusa

 

348 i nuovi positivi al Covid19 su 15.841 tamponi processati, con una incidenza del 2,2%. La Regione torna al terzo posto in Italia per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 5 e portano il totale a 5.819. Il numero degli attuali positivi e’ di 9.883 con una diminuzione di 105 casi. I guariti sono 448. Negli ospedali i ricoverati sono 549, 25 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 65, 7 in meno rispetto al bollettino precedente.

I nuovi positivi per province:

Catania sempre in testa con 124, Palermo 53, Messina 44, Ragusa 41, Agrigento 34, Siracusa 29, Caltanissetta 12, Trapani 11, nessun nuovo caso a Enna.