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Si lavora in giunta regionale alla redazione della manovra finanziaria per il 2023. L’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, ha presentato i testi di bilancio e legge di stabilità. Alcuni assessori hanno avanzato delle proposte, l’assessore le ha acquisite, e la discussione è stata aggiornata alla prossima riunione di governo, probabilmente già lunedì. Falcone intende accelerare affinchè la proposta di manovra sia trasmessa al più presto all’Assemblea Regionale e che l’aula l’approvi entro la fine dell’anno, evitando l’esercizio provvisorio, ricorrente da 5 anni consecutivi. Il disegno di legge di stabilità sarebbe composto da una quindicina di articoli, in prevalenza interventi a sostegno degli enti locali con la costituzione di un nuovo fondo e l’eliminazione delle “riserve”. Poi interventi per sbloccare il turnover dei consorzi di bonifica e per una nuova impostazione finanziaria dell’Arpa protezione ambiente al fine di assecondare alcune osservazioni della Corte dei conti. Trattative sono in corso con il governo nazionale sul tema della retrocessione delle accise.

Sul finire del mese di novembre, l’Australian Academy of The Humanities ha conferito ad una serie di accademici il titolo di Fellow, vale a dire la più alta onorificenza australiana per un ricercatore che opera nel campo delle scienze umane.

Tra i ricercatori a ricevere questo prestigioso titolo c’è anche la professoressa Antonia Rubino, che l’Accademia ha voluto riconoscere per i suoi studi nel campo del multilinguismo in contesti di migrazione, con un focus particolare sulla comunità italoaustraliana.

“Innanzitutto voglio dire che sono onorata di questa nomina, non so quanto sia meritata, ma voglio cogliere l’occasione per ringraziare i colleghi e le colleghe che mi hanno nominata”, afferma la professoressa Rubino ai microfoni di SBS Italian.

“La prima tappa infatti consiste nella nomina da parte dei colleghi, a cui fa seguito la votazione dell’Accademia.
Durante la mia carriera ho avuto il piacere di collaborare con moltissimi ricercatori dotati di grande talento e mi ritengo davvero fortunata di fare il lavoro che faccio.
Ormai faccio ricerca nell’ambito della comunità italoaustraliana da oltre trent’anni, e mi sono occupata della prima, della seconda ed ora della terza generazione”.

I suoi studi si sono concentrati sull’utilizzo della lingua in conversazione ed in particolare del cosiddetto code-switching.

“Tutti noi che viviamo in Australia siamo abituati a passare dall’italiano, all’inglese e magari anche al dialetto in maniera costante”, spiega.

“Questa è una delle aree di cui mi sono occupata, vale a dire perché mischiamo le lingue e in che modo le mischiamo”.

La professoressa Rubino però è anche molto attiva nel campo dell’educazione ed insegna presso la University of Sydney.

“L’attività di insegnamento è sempre stata una cosa per cui ho sem

Crollate nella notte due arcate dello storico ponte “Tredici Luci”, che attraversa il fiume Sosio, tra i Comuni di Chiusa Sclafani e Burgio, a cavallo delle province di Palermo e Agrigento. L’incidente non ha causato danni alle persone, ma fino a poche ore fa era stato regolarmente attraversato da mezzi agricoli. Il tratto interessato è stato chiuso al transito.

Saranno inevitabili i disagi per gli agricoltori che utilizzavano questo ponte per raggiungere i loro poderi. I sindaci Francesco Di Giorgio di Chiusa Sclafani, e Francesco Matinella di Burgio hanno annunciato la richiesta alla Regione di un intervento urgente affinché si possa provvedere al ripristino della viabilità in tempi brevi. Ancora incerte le cause del cedimento.

Solo dopo la relazione dei nostri tecnici si potranno valutare le condizioni attuali della struttura e programmare un intervento per limitare i disagi per gli utenti e soprattutto degli agricoltori che utilizzavano il ponte per raggiungere i loro poderi”, ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Arico’.

“Ho colpito prima mia madre con la mannaia conservata in una borsa frigo in camera da letto. Gliel’ho conficcata nel collo, ma e’ rimasta viva. Ho continuato anche quando ho capito che erano morti dando dei colpi secchi alle mani”.

Altro che film di Dario Argento, qui tutto corrisponde alla realtà, aggiacciante. L’orrore che esce dalla bocca di Salvatore Sedita è devastante. Dopo essere stato sottoposto ad alcune terapie nel reparto di psichiatria, il 34enne racalmutese ha reso una piena confessione davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano. L’uomo avrebbe agito con estrema violenza perche’, a suo dire, non sarebbe stato accettato e i suoi avrebbero voluto mandarlo via da casa.

L’indagato, assistito dal suo difensore, l’avvocato Ninni Giardina, gia’ nell’immediatezza dei fatti, in occasione dell’interrogatorio davanti al pubblico ministero Gloria Andreoli, aveva risposto alle domande dei carabinieri e del magistrato e dando una versione dei fatti sconnessa e delirante il duplice omicidio dei genitori Giuseppe Sedita e Rosa Sardo. Sedita, dopo essere stato sottoposto ad alcune terapie di natura psichiatrica, e’ apparso piu’ lucido e ha ricostruito i fatti. All’origine del massacro, secondo quanto lui stesso ha detto al gip, ci sarebbero i contrasti con i genitori che, a suo dire, non l’avrebbero accettato e avrebbero persino minacciato di buttarlo fuori di casa. Sedita, dopo la separazione, era tornato a vivere con il padre la madre.

“Quando ho capito che non respiravano piu’ ho inferto altri colpi per tranciargli le mani”, e’ stato il racconto shock del trentaquattrenne. Il procuratore facente funzione della Repubblica, Salvatore Vella, ha chiesto un incidente probatorio per accertare in contraddittorio le condizioni psichiatriche per ragazzo che, secondo quanto rappresentato dal suo difensore, era in cura gia’ da diversi anni per problematiche psichiatriche. Il giovane ha pure accusato il padre di non averlo voluto piu’ accompagnare a Canicatti’ per sottoporsi alla somministrazione di un importante farmaco. Il gip decidera’ nelle prossime ore con la richiesta di convalida del fermo sulla misura da applicare. Sia la procura che la difesa chiedono che venga collocato in un reparto di psichiatria.

Nel 2019 ad Agrigento una donna è inciampata in una buca in piazzale Aldo Moro, nei pressi di Porta di Ponte. Cadendo a terra ha subito delle ferite e, soprattutto, la frattura di una mano. Adesso il suo legale ha presentato il conto al Comune rivendicando il risarcimento del danno. Peraltro, per rimediare alla frattura, è stata costretta a sottoporsi ad un intervento chirurgico di osteosintesi. Il Municipio ha deciso di resistere in Tribunale contro la pretesa risarcitoria, dei danni patrimoniali e non, da parte della donna.

A seguito delle dimissioni degli assessori Francesco Picarella e Roberta Lala, il sindaco di Agrigento, Franco Micciché, ha provveduto ad attribuire alcune delle deleghe già loro assegnate ad altri componenti della giunta, non prevedendo, al momento, nessun nuovo ingresso. In particolare la delega al Turismo, che è stata dell’assessore Picarella, è stata affidata all’assessore Costantino Ciulla. E della delega alla tutela degli animali e al randagismo si occuperà l’assessore e vice sindaco Aurelio Trupia. Miccichè aggiunge: “Le rimanenti deleghe di Picarella e Lala rimangono in capo al Sindaco e verranno conferite con successivo provvedimento.”

Nel giugno del 2013, quando venne sentito come testimone dal pubblico ministero, accusò un menfitano di essere l’autore dell’omicidio di Giuseppe Chillà, ucciso nel 1994. Poi, durante una successiva audizione, ritrattatò le accuse con argomentazioni che i giudici hanno definito “fantasiose ed inverosimili”. Adesso per Patrizio Cammarata, 58 anni, di Menfi, il tribunale di Sorveglianza ha disposto la detenzione domiciliare per scontare una pena di 2 anni di reclusione per calunnia.

Il menfitano sconterà la pena in detenzione domiciliare, con autorizzazione a lasciare tre volte alla settimana l’abitazione. Il provvedimento del tribunale di Sorveglianza è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Menfi.

Ad Agrigento oggi manifestano innanzi alla Prefettura i lavoratori del pubblico impiego della provincia di Agrigento, su iniziativa di Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica, che spiegano: “Rappresenteremo, consegnando al Prefetto un documento, la grave condizione vissuta dai lavoratori del pubblico impiego, in ampia parte a tempo parziale a 18 o 24 ore settimanali, senza alcuna effettiva possibilità di adeguamento delle ore di lavoro o di procedere a nuove assunzioni a causa della mancata predisposizione dei documenti contabili nei tempi dovuti. Tra l’altro, i Comuni si trovano spesso in condizioni finanziarie gravissime anche a causa della loro scarsa capacità di incassare i tributi locali per mancanza di personale da destinare a questa funzione”. I segretari Salvatore Parello, Enzo Iacono e Fabrizio Danile aggiungono: “I nostri Comuni ormai sono retti dalla buona volontà di questi lavoratori che, nonostante le difficili condizioni lavorative e di contesto, e la bassissima remunerazione del loro lavoro, cercano di garantire i servizi agli utenti. La situazione, tuttavia, è divenuta insostenibile. A causa dei pensionamenti, tra l’altro, sono sempre meno i lavoratori in servizio, che devono farsi carico di sempre maggiori responsabilità: la conseguenza è che l’attuale stato delle cose non consente più una condizione lavorativa conforme a parametri minimi di tollerabilità, e crea semmai gravi disservizi per la cittadinanza”.

Più controlli per una maggiore sicurezza con particolare attenzione ai luoghi di culto e dispositivi specifici per contrastare reati predatori e giochi pirotecnici. Lo ha disposto la Prefettura di Agrigento a margine del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza presieduta dal prefetto Maria Rita Cocciufa.

Sono state prese in considerazione alcune particolari situazioni che vedranno un sensibile aumento della circolazione di veicoli e persone, anche turisti, potenziando i servizi di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti a rischio, delle località a maggiore vocazione commerciale e turistica nonché quelle dove vengono allestiti mercatini e fiere natalizie.

Una particolare attenzione sarà dedicata ai luoghi di culto dove si svolgeranno le tradizionali cerimonie religiose. Saranno potenziati i controlli lungo le arterie stradali, in particolare quelle di accesso al capoluogo e alle mete turistiche della provincia. Il Prefetto ha richiamato l’attenzione sull’esigenza di implementare i dispositivi di prevenzione e repressione dei cosiddetti reati predatori in relazione alla maggiore circolazione di denaro e merci che si realizza in concomitanza delle feste di fine anno. Saranno altresì attivati servizi specifici mirati al contrasto della produzione e commercializzazione illegale di artifizi pirotecnici.

Anche quest’anno l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento aderisce all’“Influ Day”, la campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione anti-influenzale promossa dall’Assessorato regionale della Salute. L’iniziativa promozionale si svolge presso tutte le aziende sanitarie siciliane e ha l’obiettivo di migliorare la percezione del valore della prevenzione tramite i vaccini. Per l’edizione 2022-2023 l’ASP di Agrigento ha organizzato per domani, venerdì 16 dicembre alle ore 11, presso il presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento, un incontro operativo aperto alla cittadinanza dedicato all’importanza della profilassi vaccinale nel prevenire l’influenza e le sue complicanze. Nella stessa giornata anche all’HUB del Villaggio Mosè è prevista un’attività promozionale che sensibilizzi le persone che si recano presso la struttura per la profilassi anticovid a vaccinarsi, in co-somministrazione, anche contro l’influenza. Il Servizio di Epidemiologia del  Dipartimento di Prevenzione ha inoltre già provveduto alla diffusione presso i presìdi di medicina di base, i centri vaccinali, i consultori familiari e gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta di una esaustiva locandina che, oltre a raccomandare la vaccinazione, fornisce utili informazioni operative.

La campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale è già scattata in provincia di Agrigento lo scorso 17 ottobre. Le vaccinazioni vengono effettuate su tutto il territorio ASP presso gli studi dei medici di famiglia e nei centri vaccinali aziendali. Anche diverse farmacie hanno aderito alla campagna in corso fornendo il vaccino ai loro clienti. Il programma di vaccinazione gratuito è destinato alle persone di età pari o superiore ai sessant’anni, ai bambini a partire dai sei mesi di età, ai soggetti con  patologie a rischio di ogni età, alle  persone ricoverate in strutture per lungodegenti, ai  familiari di persone ad alto rischio, ai soggetti appartenenti alle categorie di pubblico interesse collettivo, agli operatori sanitari e di assistenza e al personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (come i veterinari e gli addetti agli allevamenti e ai macelli), alle donne a qualsiasi trimestre di gravidanza,  ai donatori di sangue.

Il periodo indicato per la somministrazione del vaccino antinfluenzale stagionale va dal 17 ottobre 2022 al 28 febbraio 2023 e ciò per poter garantire livelli efficaci di copertura anticorpali nel tempo, dal momento che i virus dell’influenza raggiungono l’apice della diffusione nella nostra regione tra dicembre e marzo.