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La Cia, la Confederazione italiana agricoltori, di Sicilia, ha scritto al Governo regionale affinché siano accelerate procedure e tempi sulla riforma dei Consorzi di bonifica e la soluzione certa sui debiti pregressi e sui ruoli consortili. La presidente della Cia Sicilia, Rosa Giovanna Castagna, afferma: “Dopo 26 anni di commissariamenti, la Regione deve esprimere un percorso di chiarezza ed interventi risolutivi. Un’agricoltura di qualità non può che essere sostenuta ed accompagnata da Enti efficienti. La riforma, in un’ottica di modernità per il futuro, sarà una scommessa per la Sicilia, ma dovrà essere vista come la normalità dopo lunghi anni di torpore nel campo delle risorse idriche”.

Anche la Sicilia – con più precisone le province di Palermo, Messina, Catania, Enna, sono interessate al problema della ricaduta dei frammenti dovuti al rientro del razzo cinese. Proprio ieri la Protezione Civile della Regione, ha partecipato al Comitato Operativo Nazionale Protezione Civile convocato d’urgenza sul problema in essere.

Il Direttore generale Cocina, ha avuto conferma che si tratta di frammenti di circa cento chili che precipiteranno sulla terra alla velocità di 200 km/h, o giù di lì. Questi frammenti potranno quindi danneggiare cose o persone, anche se la probabilità è molto bassa. Per questo ieri sera si è tenuto il comitato operativo della Protezione civile, per analizzare gli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato nell’atmosfera del lanciatore spaziale cinese “lunga marcia 5B”.

L’ora di rientro sulla terra del razzo è previsto per le ore 2:24 di domenica 9 maggio, ma con uno scarto di più o meno 6 ore, e in questo arco temporale saranno 3 le traiettorie che interesseranno oltre alla Sicilia anche altre regioni quali Umbria, Lazio, Puglia, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Molise, Campania e Calabria.

Il rientro del razzo sarà accompagnato da continui aggiornamenti, legati alla densità dell’atmosfera e all’attività del sole.

L’agenzia Spaziale Italiana, un membro dell’ufficio del consigliere militare della Presidenza del Consiglio, oltre a rappresentanti del Ministero dell’Interno, degli Esteri, del dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa, dell’aeronautica Militare, della protezione civile, hanno istituito un tavolo tecnico, e continuerà insieme ai rappresentati delle Regioni interessate, a seguire tutte le operazioni di rientro, fornendo analisi e  aggiornamenti.

Dalle informazioni raccolte fino ad ora, alcune delle indicazioni fornite sul comportamento di auto protezione dicono che è poco probabile che i frammenti provochino crollo di edifici, pertanto si consiglia di restare all’interno delle proprie abitazioni, stando però lontani da finestre e porte a vetro;

i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;

alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto.

Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.

E’ appena entrato nel porto di Mazara del Vallo, scortato da una motovedetta della Guardia Costiera, il peschereccio “Aliseo”, con sette uomini d’equipaggio compreso il comandante Giuseppe Giacalone, rimasto lievemente ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati da una motovedetta militare libica. L’assalto è avvenuto due giorni fa a nord della costa di Tripoli, in acque internazionali anche se all’interno della Zona di protezione pesca libica.

L’intervento tempestivo della Marina Militare italiana, giunta in soccorso del peschereccio con la fregata Libeccio e un elicottero, ha convinto i militari libici a rilasciare l’imbarcazione.

In occasione del 43esimo anniversario della morte di Peppino Impastato, giornalista e attivista siciliano ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, ed in risposta all’appello di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”, anche la Cgil di Agrigento, aderendo all’iniziativa “Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo”, dedicherà un’iniziativa a colui “che – afferma il segretario Alfonso Buscemi – con grande coraggio, denunciando e lottando contro il potere della mafia e il clima di omertà, ha sacrificato la sua giovane vita”. L’iniziativa si svolgerà domani domenica 9 maggio a Canicattì, al Centro culturale “San Domenico”, alle ore 11. La segretaria della Camera del Lavoro di Canicattì, Rosaria Alaimo, e la responsabile del Dipartimento alla Cultura e Legalità Cgil di Agrigento, Maria Concetta Barba, per rinnovare la memoria di Peppino Impastato, consegneranno al Comune di Canicattì una targa commemorativa che sarà affissa in via Peppino Impastato per mantenere vivo il suo ricordo.

Ad Agrigento, dopo il primo ritrovamento alcune settimane addietro, altri quattro telefonini cellulari sono stati scoperti e sequestrati all’interno dell’area di alta sicurezza del carcere “Pasquale Di Lorenzo”. I telefoni, tra cui anche uno smartphone con videocamera e applicazioni per i social network, sono stati nascosti nelle celle di detenzione, ed un ispettore si è accorto dei movimenti anomali di alcuni detenuti fiutando che nascondessero ciò che non avrebbero potuto detenere. La disposta perquisizione ha sortito il ritrovamento dei cellulari.

A seguito di concordato, ovvero una sorta di patteggiamento della condanna, la Corte d’Appello di Palermo ha ridotto la condanna in primo grado ed ha inflitto 6 anni di reclusione all’imprenditore agrigentino, Giuseppe Burgio, già condannato dal Tribunale di Agrigento, il 14 maggio del 2018, ad 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Giuseppe Burgio è stato arrestato il 28 ottobre del 2016 dalla Guardia di Finanza. Dallo scorso 2 marzo è ristretto ai domiciliari. Le indagini ruotano intorno ai fallimenti di quattro società che si ritengono legate a Giuseppe Burgio, e che sono la Gestal srl, la Ingross srl, la Cda spa, e la GsB srl. Le stesse 4 società sono fallite tra il dicembre 2011 e l’ottobre 2012. Ebbene, le Fiamme Gialle avrebbero rilevato la distrazione di ingenti beni patrimoniali, per decine di milioni di euro, tramite vari artifizi materiali e contabili : la sottrazione di denaro dalle casse della società, poi operazioni finanziarie e compravendite tra società collegate per drenare liquidità, e poi la falsificazione delle scritture contabili se non, in alcuni casi, la loro distruzione o sottrazione. In ragione di ciò, a Burgio è contestata la bancarotta fraudolenta a danno delle quattro società. I fallimenti avrebbero procurato danni ai creditori sociali per quasi 50 milioni di euro, e le distrazioni ipotizzate ammontano a oltre 13 milioni di euro.

Seppur sembra che qualcosa possa cambiare nell’immediato e in prospettiva, rimangono vivi le problematiche inerenti la prevenzione incendi tra problematiche sul  settore forestale, tema riforma e fondi disponibili da capire. Arrivati già a Maggio, una parte dei forestali, cioè coloro che devono effettuare 151 giornate l’anno, stanno già svolgendo le visite mediche in alcune province.

Lavoratori che sulla carta, dovrebbero iniziare l’attività lavorativa nei cantieri entro le seconda decade di maggio e da qui, sperare (per l’ennesima volta) che possano esserci delle buone notizie dal fronte governativo. I lavoratori di fascia 101 e 78 ancora fermi tentano di focalizzare che giugno potrebbe essere il periodo in cui si possono aggregare ai colleghi ma, su ciò ancora rimangono incerte date e situazioni di merito. Prevenzione che rimane il chiodo fisso di una problematica generale che non si vuole risolvere anzi, si cerca di risolverla con la nuova tecnologia che potrebbe mettere in atto un sistema di videosorveglianza solo per tamponare o arginare il piromane di turno.

«Certamente il problema non si può risolvere con i soli Canadair ed elicotteri antincendio che svolazzano nei cieli, – dice Antonio David di ForestaliNews – andando a sperperare migliaia di euro per i lanci, così come sui droni, ma bisogna andare alla radice e in fondo al sistema da cambiare e cioè, con zappa e messa in campo dei forestali in tempi preventivi, e non nei mesi in cui l’incendio fà il suo corso. Lavoratori che attendono le loro sorti lavorative e il loro futuro in un settore sempre più carente nell’organizzazione e nella gestione di un patrimonio che avrebbe bisogno giornalmente del forestale, così come dicono tutti i sindaci siciliani, e non per qualche mese l’anno ma questo ormai è risaputo da tutti tranne per la politica e chi gira attorno ad essa».

Sono 603 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia, su 25.740 tamponi processati, con una incidenza del 2,3%, in diminuzione rispetto a ieri.

La Sicilia si colloca al nono posto in Italia per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 11 e portano il totale a 5.527.  I guariti oggi sono 1.140. Negli ospedali i ricoverati sono 1.163,quelli nelle terapie intensive sono 142.

Ed ecco adesso i casi nei Comuni capoluogo: Palermo 121, Catania 207, Messina 52, Siracusa 56, Ragusa 54, Trapani 18, Agrigento 44, Caltanissetta 35 ed Enna 16.

 

Il dicastero così ha deliberato: La Sicilia resta in arancione insieme alla Sardegna e alla Valle D’Aosta. Nessuna zona rossa, tutte le altre regioni sono in area Gialla. Il ministro della salute Speranza, sualla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà le nuove ordinanze in vigore dal prossimo 10 maggio

 

 

L’assessore comunale di Agrigento, Marco Vullo, interviene in riferimento all’inaugurazione, domani, sabato 8 maggio, della nuova e rinnovata Piazzetta Livatino a Fontanelle. Vullo afferma: “Ho fatto un sopralluogo oggi, è tutto pronto. Da agrigentino, prima che da Assessore ai quartieri, voglio ringraziare proprio tutti, il Comitato Fontanelle Insieme, la Cooperativa sociale Rosario Livatino, l’associazione Libera, Legambiente, la scuola, la Parrocchia e tutte le maestranze e gli operai che hanno lavorato incessantemente, i colleghi di giunta, Aurelio Trupia, Giovanni Vaccaro e Roberta Lala per la straordinaria collaborazione e tutti gli agrigentini che si ritrovano un luogo simbolo che nel ricordo e nella memoria del Giudice Livatino contribuisce alla rinascita di un quartiere, Fontanelle, che deve essere sempre più vivacizzato. Da domani ad Agrigento questa splendida Piazzetta è a totale disposizione degli agrigentini, sono certo che sarà mantenuta e preservata come il giardino di casa nostra”.