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La sig.ra C.M. di anni 55, titolare di una ditta individuale con sede in Favara , esercente l’attivita’ di estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti, aveva chiesto alla Prefettura di Agrigento l’iscrizione nell’elenco di fornitori di beni e prestatori di servizi (cd. White List) nel 2016; non avendo ricevuto alcun riscontro nel 2017 reiterava l’ istanza e nel mese di dicembre del 2017 riceveva una nota di carattere interlocutorio.

Pertanto la titolare della ditta proponeva un ricorso davanti al TAR Sicilia Palermo, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, per la declaratoria di illegittimita’ del silenzio serbato dalla Prefettura sull’istanza presentata.

Il TAR accoglieva il ricorso ordinando alla Prefettura di provvedere sull’istanza e condannando l’amministrazione al pagamento delle spese giudiziali.

A questo punto la Prefettura rispondeva, negando l’iscrizione alla white list, ed emettendo un’informativa interdittiva basata sul fatto che la richiedente fosse figlia di C.C., pregiudicato per associazione mafiosa, sorella di C.G. sottoposto ad una condanna di primo grado per associazione mafiosa e coniugata con S.S. cui era stata irrogata una condanna in primo grado per associazione mafiosa.

La signora C. M ha allora proposto un nuovo ricorso davanti al TAR Sicilia, sempre con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, contro la Prefettura di Agrigento per l’annullamento, previa sospensione, dell’informativa interdittiva., integrato da successivi motivi aggiunti di ricorso a seguito di una nuova relazione istruttoria depositata in giudizio dalla Prefettura.

In particolare, gli avvocati Rubino e Marino hanno censurato il provvedimento impugnato sotto il profilo dell’eccesso di potere per difetto d’istruttoria e carenza di motivazione, giacché il padre della ricorrente era deceduto nel 2015, il fratello della ricorrente era stato assolto in secondo grado con sentenza della Corte d’Appello di Palermo dall’accusa di associazione mafiosa ed infine il marito della ricorrente, non risulta più convivente con la stessa essendo intervenuta una separazione legale tra i coniugi risalente al 2008.

Si è costituita in giudizio la Prefettura di Agrigento, con il patrocinio dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta cautelare avanzata dai difensori.

Ebbene il TAR Sicilia Palermo, sezione prima, ritenendo fondate le censure formulate dagli avvocati Rubino e Marino, ha dapprima accolto l’istanza cautelare ed infine ha annullato i provvedimenti interdittivi irrogati a carico della ditta ricorrente.

Da ultimo, in esecuzione della sentenza emessa dal TAR Palermo, la Prefettura di Agrigento ha iscritto la ditta favarese nella white list, procedendo nel contempo al rilascio della informativa c.d.liberatoria.

Pertanto, per effetto dei superiori provvedimenti, la ditta favarese potrà nuovamente stipulare contratti con la Pubblica amministrazione ed ottenere concessioni ed erogazioni e qualsiasi altra utilità pubblica.

La Procura di Agrigento ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di un uomo di 90 anni di Aragona, Gaetano Faija, imputato di stalking a danno di una donna di 52 anni, già a suo servizio come badante, perseguitata a tal punto che, in occasione del matrimonio di lei, lui l’avrebbe derisa raccontando agli invitati di essere il suo amante e che il marito di lei era solo un pappone che la sfruttava. E poi, ancora, pedinamenti e minacce di morte, anche brandendo un coltello o prospettando un investimento con l’automobile. La prima udienza preliminare innanzi al giudice Stefano Zammuto è in calendario il prossimo 29 giugno.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Gianluca Caputo, ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di 10 imputati di, a vario titolo, truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio, nell’ambito dell’inchiesta a carico di alcuni autisti dipendenti dell’Azienda trasporti urbani di Agrigento, la “Tua”, che avrebbero praticato la “cresta” sui biglietti o deviato i percorsi arbitrariamente e per esigenze personali. Si tratta di Maurizio Buttigè, 52 anni, Maurizio Camilleri, 52 anni, Giuseppe Danile, 60 anni; Giuseppe Donisi, 52 anni, Vincenzo Falzone, 53 anni, Giuseppe Lattuca, 59 anni, Michelangelo Nasser, 57 anni, Andrea De Carmelo Russo, 59 anni, Angelo Vaccarello, 53 anni, e Giuseppe Trupia, 54 anni.

Nonostante i tentativi di depistaggio, è accertato che quello di Antonino Agostino, assassinato assieme alla moglie Ida Castelluccio, ad agosto del 1989, fu un delitto di mafia. E che il movente è “collegato alla ricerca dei latitanti a cui Agostino si dedicava”.

Lo scrive il gup di Palermo Alfredo Montalto nella motivazione della sentenza con cui ha condannato all’ergastolo per il duplice delitto, il boss Nino Madonia. Una sentenza arrivata dopo 32 anni dall’agguato e seguita a numerose archiviazione dell’indagine

Per l’omicidio di Agostino, agente di polizia che lavorava nei Servizi Segreti, è in corso un altro processo, col rito ordinario, a carico del capomafia Gaetano Scotto, e di un amico della vittima che risponde di favoreggiamento. Il giudice che ha celebrato il processo in abbreviato, dopo l’avocazione dell’inchiesta da parte della Procura generale, individua anche una concausa dell’omicidio: i “rapporti che Cosa nostra, e, nel caso specifico, la cosca dei Madonia, intratteneva con esponenti importanti delle Forze dell’Ordine soprattutto collegati ai Servizi di Sicurezza dello Stato”.

Il gup cita espressamente tra i soggetti appartenenti alle forse dell’ordine che avevano rapporti con Madonia, riportando le dichiarazioni di diversi pentiti, l’ex numero due del Sisde Bruno Contrada, poi condannato per concorso in associazione mafiosa e lo 007 Giovanni Aiello nel frattempo deceduto. I Madonia dunque avrebbero deciso di eliminare il poliziotto “che pericolosamente si aggirava nel territorio dagli stessi controllato e teatro di incontri particolarmente riservati anche con esponenti delle Forze dell’Ordine e dei Servizi di sicurezza che nel tempo hanno rafforzato il potere di quella famiglia e dei loro alleati all’interno dell’organizzazione mafiosa”.

Un cinquantenne di Licata, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento per abbandono di animali. L’uomo ha lasciato per circa 3 ore, all’interno dell’autovettura posteggiata sotto il sole, con i finestrini chiusi, il proprio cane. Una donna ha subito allertato i soccorsi. E’ intervenuto  un veterinario che ha portato l’animale nel suo studio dove gli ha diagnosticato uno choc termico. L’animale, per fortuna, se la caverà, mentre il proprietario è stato, appunto, deferito alla Procura dai poliziotti del commissariato di Licata che è coordinato dal vice questore Cesare Castelli. Per l’accusa, ha lasciato l’animale in condizioni incompatibili con la sua natura, condizioni che gli hanno provocato sofferenza.

Covid, da domani torna “Porte Torna l’iniziativa “Porte aperte” in Sicilia. Da domani (giovedì 10) a domenica 13 giugno i cittadini dai 18 anni in su, che non presentano fragilità, potranno vaccinarsi su base volontaria presso gli hub vaccinali provinciali anche senza prenotazione. I vaccini dedicati all’iniziativa saranno Vaxzevria di AstraZeneca e Janssen di Johnson & Johnson.

L’iniziativa prende l’avvio da una disposizione del presidente della Regione Nello Musumeci per accelerare ulteriormente la campagna d’immunizzazione, che procede in maniera spedita in tutta l’Isola e fa registrare un trend in costante crescita. Nel periodo compreso tra 1 e 6 giugno, infatti, sono state effettuate quasi 287 mila somministrazioni, superando ogni giorno il target assegnato alla Sicilia dalla struttura commissariale nazionale.

Il giardino Botanico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento riapre al pubblico con una cerimonia dall’alto valore simbolico. Un nuovo albero di ulivo è stato collocato per ricordare i sessanta anni della nascita di Amnesty International. Alla cerimonia hanno preso parte il Commissario Straordinario Vincenzo Raffo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Sabina Castiglione responsabile del gruppo 283 con alcuni attivisti di Amnesty International, oltre al personale del Giardino Botanico e numerosi visitatori.

Apposta anche una targa celebrativa per ricordare l’impegno dell’organizzazione fondata da Peter Benenson nel 1961, nata con lo scopo di liberare i cosiddetti “prigionieri di coscienza”, persone incarcerate solo per aver espresso le loro opinioni, esercitato il loro credo religioso, aver promosso i propri diritti.

Abbiamo accolto con grande favore l’iniziativa del gruppo 283 di Amnesty International, ha dichiarato il Commissario Straordinario Vincenzo Raffo, perché in questi anni Amnesty ha lavorato tantissimo per sensibilizzare l’opinione pubblica per tutelare i diritti umani.

Sabina Castiglione responsabile del gruppo 283 ha voluto ringraziato il Commissario Straordinario per la disponibilità dimostrata. Grazie alla posa dell’albero all’interno del Giardino Botanico, ambiente unico e suggestivo, il tema dei diritti umani avrà un altro luogo simbolo dell’azione della nostra organizzazione.

320 i nuovi positivi al Covid19 registrati nelle ultime 24 ore, su 14.908 tamponi processati, con una incidenza appena superiore al 21,1%. La Sicilia è al secondo posto in Italia per numero di contagi giornalieri dietro alla Lombardia. Le vittime sono state 2 e fanno salire il totale a 5.890. Il numero degli attuali positivi è di 7.322 con una diminuzione di 384 casi dopo il lieve aumento limitato alla giornata di ieri. I guariti sono 702. Negli ospedali i ricoverati sono 404, 6 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 39, tre in meno rispetto al bollettino precedente.

I nuovi casi per provincia

Palermo 68;

Catania 66;

Enna 58;

Ragusa 34;

Siracusa 28;

Agrigento 21;

Messina 21;

Trapani 16;

Caltanissetta 8.

Aldo Mucci, componente del direttivo nazionale SGB, parteciperà al Programma Leaders della Fondazione Obama. La Fondazione, voluta e pensata dal Presidente Barak Obama e da sua moglie Michelle,  è un centro attivo e vivo per l’impegno civico; un luogo che unisce le persone e ispira le comunità ad affrontare grandi sfide. Il programma Leaders: Europe della Fondazione Obama è un programma di sei mesi virtuale per lo sviluppo della leadership e l’impegno civico che cerca di ispirare, potenziare e connettere i leader emergenti di tutta Europa. Il programma identifica i leader emergenti che lavorano nel governo, nella società civile e nel settore privato che hanno dimostrato un impegno a promuovere il bene comune. Mira a costruire una rete in crescita di responsabili del cambiamento innovativi ed etici che cercano di guidare il cambiamento nelle loro comunità mentre si sviluppano e si sostengono a vicenda. Attraverso un insieme di valori condivisi e capacità di leadership, il programma cerca di sollevare una nuova generazione di modelli di ruolo positivi e civicamente attivi, pronti a creare soluzioni tangibili alle sfide nelle loro comunità, paesi, Europa e mondo.  “è un onore partecipare al  programma e soprattutto sviluppare progetti collaborativi per raggiungere i giovani responsabili del cambiamento nelle loro comunità e ispirare l’impegno civico”Spero di esserne all’altezza” Conclude Aldo Mucci

Il Tribunale di Roma ha accolto l’atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto da una società agrigentina.

La vicenda ha avuto inizio nell’anno 2018 allorquando la nota società di telecomunicazioni Wind tre spa , proponeva ricorso per decreto ingiuntivo nei confronti di una società agrigentina chiedendo il pagamento dell’importo di oltre 6000, 00 euro per fatture non pagate.

La società proponeva opposizione avverso il predetto decreto ingiuntivo, innanzi al Tribunale di Roma,  con il patrocinio dell’Avv. Margherita Bruccoleri, evidenziando che le fatture non erano state pagate le fatture, in quanto gli importi richiesti non erano dovuti.

Il Tribunale di Roma condividendo la tesi dell’Avv. Bruccoleri ha revocato il decreto ingiuntivo proposto per oltre 6000,00 euro dalla società Wind Tre Telecomunicazioni , e pertanto la società agrigentina nulla dovrà pagare.