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Nel giorno del 65° anniversario della tragedia nella miniera belga di Marcinelle, in cui morirono 262 minatori, di cui due della frazione di Montaperto, l’amministrazione comunale renderà omaggio alle vittime agrigentine.
Oggi alle 18.30 nella piazza principale di Montaperto, dinanzi alla lapide, il sindaco Francesco Miccichè deporrà una corona di alloro. Seguirà un momento di commemorazione in ricordo  dei due minatori agrigentini e in generale dei 163 lavoratori di nazionalità italiana deceduti nella sciagura di Marcinelle. Il Governo, nella “Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo”, istituita in memoria della tragedia di Marcinelle, ricorda tutti i connazionali caduti sul lavoro in patria e all’estero. In osservanza dei valori affermati dall’articolo 1 della Costituzione, invita le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni di categoria a ricordare in tale giornata, domenica 8 agosto 2021, i nostri concittadini scomparsi tragicamente.
Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale darà informazione dell’alto significato di questa giornata commemorativa alle sedi diplomatiche all’estero, si legge in una nota inviata dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidente Roberto Garofoli. Iniziativa che è stata accolta e condivisa dal Prefetto Maria Rita Cocciufa.

I numeri sono impietosi e la Sicilia è destinata ad essere tra le prime regioni d’Italia a passare in zona gialla. Il provvedimento potrebbe scattare subito dopo ferragosto o nella migliore delle ipotesi lunedì 23 agosto. Ci sarebbero nuove restrizioni, prime tra tutte l’obbligo di mascherina anche all’aperto. I ristoranti, inoltre, rimarrebbero aperti anche al chiuso ma possono sedersi al tavolo massimo 4 persone, a meno che non si tratti di conviventi, con una distanza minima di un metro tra i commensali.

Nel bollettino di ieri la Sicilia è prima per regione per nuovi casi, decessi e ricoveri. Con i nuovi parametri il fattore determinante è diventato il tasso di ospedalizzazione, per non andare in zona gialla bisogna restare sotto il 10% in rianimazione e sotto il 15% negli altri reparti. Se l’andamento dovesse essere quello attuale, tra una settimana la Sicilia potrebbe raggiungere la soglia del 10% in terapia intensiva e 15% in ricovero ordinario che farebbe scattare la zona gialla per ordinanza ministeriale.

Personale della Polizia Amministrativa della Questura di Agrigento nella notte del 07.08.2021, ha eseguito un controllo presso un noto esercizio pubblico di tipo “Pub”, ubicato nel Comune di Naro, rilevando la presenza di numerosi giovani all’interno del predetto locale accalcati e privi dei dispositivi di protezione delle vie aeree, in violazione delle norme atte al contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Inoltre, nell’area esterna è stata rilevata una postazione da DJ che diffondeva musica ad alto volume, i cui responsabili, assolutamente noncuranti di arrecare disturbo ai residenti della zona  non erano in grado di esibire alcuna documentazione attestante autorizzazioni per l’impianto di amplificazione.

Per il locale in argomento è stata disposta la chiusura immediata per 5 giorni, in seguito si procederà con ulteriori contestazioni amministrative tra cui, appunto, la sanzione attinente la diffusione musicale.

A Realmonte al Teatro Costa Bianca martedì 10 agosto si esibirà in concerto la cantante Anna Tatangelo. E il pittore agrigentino, Gerlando Meli, in occasione dell’evento, ricorda quando incontrò l’artista personalmente a Raffadali, donandole un quadro, molto gradito da Anna Tatangelo, in concerto per la festa del primo maggio. La cantante si congratulò con il pittore Meli per il suo stile, i colori, la tecnica e le doti umane. Nella foto: il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, Anna Tantangelo e il pittore Gerlando Meli.

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, lo scorso 11 novembre ha rigettato la richiesta di rinvio a giudizio in riferimento ad alcuni capi di imputazione contabili. Adesso invece il pubblico ministero, Chiara Bisso, ha proposto alla Corte d’Appello la richiesta di rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, e di altri tre, tra dirigenti finanziari e revisori, Alesci, Fiannaca e Veneziano, in riferimento ad una parte della stessa sentenza di proscioglimento relativa al bilancio del 2014. Chiara Bisso, tra l’altro, scrive nella richiesta: “La sentenza è illogica e contraddittoria, perché è stato inserito nel saldo finanziario del marzo 2015 un importo di 756mila euro che non andava calcolato perchè si trattava di un importo non esigibile”.

I lavoratori precari dell’ex Girgenti Acque, adesso Aica, Associazione idrica dei Comuni agrigentini, e altri lavoratori con contratto scaduto, hanno incontrato l’assessore regionale agli Enti Locali, Marco Zambuto, nel merito delle loro prospettive occupazionali. Si tratta di 15 collaboratori precari da ormai 6 anni, che adesso, in occasione della tutela e definizione contrattuale dei livelli occupazionali, rivendicano la tanto attesa stabilizzazione. Agli altri lavoratori interessati, invece, il contratto è scaduto durante la gestione prefettizia e, in mancanza della proroga, si sono rivolti con successo alla Magistratura. L’assessore Zambuto ha prestato attenzione al problema e si è impegnato ad intervenire a breve con iniziative di soluzione adeguate a garantire la fuoriuscita dal precariato dei 15 collaboratori e il rinnovo del contratto agli altri.

Proseguono serrati i controlli da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento a tutela dell’ambiente. I militari della Stazione di Porto Empedocle sono intervenuti lungo la strada statale 115, nei pressi della sede dell’ex area industriale di Italcementi, dove è stata sequestrata una discarica abusiva, con diversi tipi di rifiuti, tra cui anche speciali e pericolosi. L’area sottoposta a sequestro è di circa 350 metri quadri, ed è adesso a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento che ha avviato un’inchiesta per l’ipotesi di reato di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti. Le indagini saranno sostenute dagli stessi Carabinieri della Stazione di Porto Empedocle.

Il primato in Italia per numero di nuovi contagi, decessi e ricoveri, avvicina la Sicilia alla zona gialla. Nella migliore delle ipotesi, con l’attuale ritmo di ospedalizzazioni, potrebbe scattare lunedì 23 agosto. Nella peggiore, subito dopo Ferragosto.

I numeri sono quelli registrati dal bollettino quotidiano dell’emergenza, le ipotesi, invece, emergono dal monitoraggio Covid elaborato ogni venerdì dalla Cabina di regia nazionale: il quadro epidemiologico della Sicilia è ancora tra il peggiore del Paese.

In particolare, il report settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) conferma come «moderata ad alta probabilità di progressione» la classificazione del rischio nell’Isola, unica regione a meritarsi questo giudizio insieme all’Emilia Romagna mentre le altre sono in posizione «moderata».

E se il tasso di saturazione delle terapie intensive siciliane, calcolato a martedì 3 agosto, rispetto al precedente monitoraggio risulta più o meno stabile, al 4,5%, nei reparti ordinari l’asticella si alza dall’8 all’11,4% – fino a raggiungere il 12% nelle ultime ore – accelerando ancora al confronto con martedì 20 luglio, quando la Cabina di regia segnò un 5,2%, e raggiungendo un ritmo settimanale di crescita del 3,4%: velocità che, se confermata il 13 agosto, al prossimo monitoraggio porterebbe il tasso di saturazione al 14,8%, dunque a un soffio dalla soglia critica fissata da Roma, pari al 15%, oltrepassata la quale in Sicilia scatterebbe il giallo già dopo Ferragosto per ordinanza ministeriale. Sempre su base settimanale aumentano anche l’indice di contagio (Rt), che passa da 1,55 a 1,63, il numero di nuovi focolai – da 600 a 670, cifra più alta tra le regioni – e l’incidenza del virus, da 81 a 102 positivi ogni 100mila abitanti, mentre la variazione delle infezioni sintomatiche cala da +61% a +18%.

Su base giornaliera, invece, l’Osservatorio epidemiologico regionale indica 789 nuovi contagi, in diminuzione rispetto agli 831 di giovedì scorso, ma a fronte di 14547 tamponi processati, 7374 in meno al confronto con il bollettino precedente, per un tasso di positività che torna così a salire, dal 3,5 al 5,4%.

di Filippo Cardinale

Su Facebook impazza in questi giorni un dibattito, che è serio nei contenuti, ma che denota da parte di alcuni una profonda ignoranza (sostantivo femminile da ignorare, ossia non conoscere) delle regole che sovrintendono il rapporto di lavoro, sia quello pubblico che quello privato.

La questione è l’accordo siglato con grande soddisfazione delle parti tra l’AICA e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, in forza del quale i lavoratori che erano in forza alla Gestione Commissariale transiterebbero alle stesse condizioni precedentemente applicate nella nuova Società senza soluzione di continuità.

Vediamo di fare un minimo di chiarezza sotto il profilo della legittimità di questo accordo.

La Girgenti Acque e la controllata Hydortecne, società private che gestivano il servizio idrico integrato, negli anni hanno assunto direttamente, proprio perché società private, chi volevano e come volevano. Molto discutibile resta il fatto che il numero dei dipendenti sia macroscopicamente cresciuto da 203 a 330, condizione che ha certamente influito sull’incremento delle tariffe per gli utenti e sulla attuale condizione fallimentare delle due società. Non sappiamo il perché questa dilatazione del numero degli occupati, non conosciamo le analisi economiche e di bilancio che avrebbero dovuto giustificare questa crescita, sappiamo soltanto che c’è una indagine in corso che riguarda anche le assunzioni che farà il suo corso.

Qui dobbiamo invece rilevare la prima inesattezza del dibattito.

Qualcuno ha sostenuto, a giustificare la circostanza che ci si trova in presenza di un transito per accordo sindacale da società private ad un soggetto pubblico (in violazione delle previsioni costituzionali sull’obbligo delle procedure selettive ad evidenza pubblica) che le due società private avrebbero avuto anch’esse un obbligo, ossia sarebbero dovute passare, per le assunzioni, dall’Ufficio del lavoro. Da molti anni non è più così, a meno che il sostenitore di tale sistema non intendesse riferirsi ai centri per l’impiego, che offrono servizi finalizzati all’orientamento lavorativo, cercando di favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Questo scopo può essere perseguito attraverso lo svolgimento di una attività di preselezione in favore delle imprese, promuovendo politiche attive come ad esempio formazione e orientamento professionale. Ma le imprese private non sono obbligate a rivolgersi ai centri per l’impiego e possono fare da sole. Quindi nessun obbligo per le imprese private ed il paragone che vorrebbe giustificare il transito nel pubblico non tiene proprio.

Invece il problema è proprio quello del passaggio di tutti i dipendenti dalle società private al soggetto pubblico alle stesse condizioni precedentemente applicate, senza soluzione di continuità. Questo è il problema dei problemi.

Nella Pubblica amministrazione, in qualunque forma essa decida di strutturarsi, e nella specie siamo in presenza di una società consortile tra Comuni e perciò di un organismo di diritto pubblico, una assunzione diretta, sia pure mediata da un accordo sindacale, viola il principio del pubblico concorso, ossia quello della legalità dell’azione amministrativa e quello di buona amministrazione, considerato che in questo modo si realizza una forma di assunzione riservata ad alcune categorie di soggetti senza alcuna predeterminazione di criteri selettivi di tipo concorsuale. Il divieto di assunzione senza concorso pubblico, essendo un divieto di natura costituzionale, comporta conseguentemente la nullità del rapporto di lavoro instaurato senza l’osservanza delle procedure prescritte dalle norme.

E’ prevista quindi un’espressa sanzione di nullità per l’irregolarità nella costituzione di rapporti di lavoro di personale degli enti locali e dei loro consorzi, in qualsiasi forma costituiti. Infatti la nullità per le assunzioni contrastanti con le norme di rango costituzionale, è una invalidità assoluta, che non può produrre effetti giuridici; gli esperti dicono infatti che è imprescrittibile, insanabile e rilevabile in qualunque momento. Non è quindi un vizio di violazione di legge che porta alla annullabilità degli atti illegittimi ma una nullità assoluta.

Ma oltre a questo c’è anche una responsabilità per il soggetto pubblico che procede ad assunzioni senza concorso. E’ recente in Sicilia il caso della SEUS in cui la Corte dei Conti ha condannato il direttore, i componenti del consiglio di gestione e del consiglio di sorveglianza della SEUS, la società che gestisce il 118 in Sicilia, al risarcimento del danno erariale per oltre 350 mila euro; in questo caso si trattava di promozioni ma nella sostanza è la medesima cosa, dato che si è consentito l’accesso ad impieghi, in quel caso di livello superiore, senza concorso. Per la Procura siciliana della Corte dei Conti le promozioni effettuate in questo modo, ed anche in violazione del divieto legale di assunzione previsto dalla normativa regionale per il contenimento della spesa pubblica, hanno determinato una responsabilità risarcitoria in capo a chi ha gestito la vicenda.

Ma al di là delle dichiarazioni autoreferenziali del tipo “l’erogazione di un servizio pubblico che possa in futuro rappresentare anche un esempio per altre realtà del territorio italiano” e delle altre contentezze qualcuno si è posto questo problema? E se lo ha affrontato come lo ha risolto?

Ecco sono queste le domande alle quali vorremmo che l’AICA rispondesse, direttamente, senza alcun dibattito su Facebook. Del resto sembra che le grandi professionalità per rispondere in AICA ci siano.

Noi siamo qui e aspettiamo ed abbiamo comunque deciso di seguire passo passo questa vicenda.