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di Bruno Cassaro

 

La Big Band Arco Orchestra, nella sua esibizione del 12 Agosto ai piedi del Tempio di Giunone nella immortale Valle dei Templi di Agrigento, davanti a un pubblico concitato si è esibito  con il  concerto tributo a Frank Sinatra dal titolo “My Way”.

A dare voce alle bellissime melodie di Sinatra sono stati: Ugo Rosano cantante Jazz che vive a Londra da ormai oltre un decennio dove insegna musica ed è componente del famoso Coro inglese del “Camden voices”, ma oltre a Rosano in scena c’erano  Vicio Rinella, Palermitano che da anni interpreta musiche swing e jazz e la meravigliosa voce di Giada Zichittella.

Il pubblico caloroso e coinvolto non si è lesinato a chiedere un bis all’orchestra, che si prestata con onore a reinterpretare la famosissima “My Way”.

La regia dello spettacolo è dell’avvocato Giacomo Frazzitta il quale ha ricevuto una vera e propria ovazione.

Adesso l’avvocato Giacomo Frazzitta e la signora Piera Maggio sono attesi mercoledi prossimo ad Agrigento in occasione del premio nazionale “Sipario d’Oro” 2021 dove entrambi riceveranno premi.

Le interviste

 

I componenti della Big Band Arco Orchestra: Arrangiamenti del maestro Aldo Bertolino, con la direzione d’orchestra al femminile di Betty Gandolfo, coordinamento musicale di Franz Rallo e regia di Giacomo Frazzitta. A dar voce ai brani immortali saranno: Ugo Rosano, Giada Zichittella e Vicio Rinella

Ancora un bilancio pesantissimo relativo alla giornata di ieri, quello relativo all’evoluzione epidemiologica in provincia di Agrigento.

Il nuovo bollettino diffuso dall’Asp registra infatti altri 116 nuovi casi di coronavirus accertati nella giornata del 12 agosto. Sempre più persone vengono ricoverate in ospedale (+5) e pesante è il numero delle vittime: ben cinque nell’agrigentino nell’ultimo giorno. Il numero dei morti da inizio pandemia è 282.

Questa la situazione nei Comuni della provincia: Agrigento 161, Alessandria della Rocca 13; Aragona 18; Bivona 3 ; Burgio 7; Calamonaci 0; Caltabellotta 27; Camastra 5; Cammarata 27; Campobello di Licata 61; Canicattì 166; Casteltermini 33; Castrofilippo 2; Cattolica Eraclea 1; Cianciana 1; Comitini 1; Favara 273; Grotte 3; Joppolo Giancaxio 11; Licata 39; Lucca Sicula 1; Menfi 16; Montallegro 0; Montevago 1; Naro 32; Palma di Montechiaro 59; Porto Empedocle 77; Racalmuto 29; Raffadali 57; Ravanusa 35; Realmonte 25; Ribera 15; Sambuca di Sicilia 4; San Biagio Platani 7; San Giovanni Gemini 40; Sant’Angelo Muxaro 5; Santa Elisabetta 4; Santa Margherita di Belìce 9; Santo Stefano Quisquina 4; Sciacca 32; Siculiana 46 (36 migranti a Villa Sikania); Villafranca Sicula: Navi accoglienza 150.

E’ stato ritrovato in Germania il pensionato 80 enne Giuseppe Scordino scomparso da Favara il 10 Agosto.

Sono stati i parenti ad avvisare direttamente i Carabinieri della locale Tenenza del ritrovamento del pensionato che, stando ad una prima ricostruzione, pare si fosse recato in Germania con un autobus di linea per andare a trovare la figlia residente proprio all’estero.

L’uomo è in buone condizioni di salute.

“Il potenziamento dei soccorsi e perfino la sospensione dei congedi del personale preposto allo spegnimento degli incendi sono ben poca cosa innanzi alla mano dell’uomo capace di distruggere ettari di bosco e di terreni destinati al pascolo e, ancor di più, innanzi al business che ruota attorno agli incendi. Per questo è necessario che si intervenga con una politica di tutela del territorio concreta”.

A tornare a intervenire sugli ingenti danni provocati al nostro patrimonio verde è il presidente provinciale dell’Ordine degli Agronomi e dottori forestali di Agrigento, Maria Giovanna Mangione.

“Il paesaggio è un patrimonio comune – spiega – ed è necessario che si provveda ad inasprire le pene nei confronti dei criminali che causano ferite irreparabili dal punto di vista floristico e faunistico. Questo è necessario non solo perché la distruzione di un bosco è un atto che danneggia l’intera collettività, con effetti che permangono per decenni, ma anche perché dietro gli incendi potrebbero esserci spesso interessi economici illeciti. Ma non basta. È essenziale che la collettività inizi a percepire, come si è già fatto ad esempio con il patrimonio archeologico, che si tratta di una risorsa che può avere ricadute importanti su un territorio e che ha, ancora prima, un valore importante per la salute del nostro ambiente e quindi di tutti noi. Ricordiamo sempre che un albero cresce nel corso dei decenni mentre basta un minuto per distruggere un bosco e con esso si perdono vite, attività economiche, patrimoni genetici, testimonianze del passato compromettendone il futuro”.

Per il presidente Mangione, quindi, la soluzione è un intervento su più livelli: informare i cittadini sugli effettivi danni a medio e lungo termine che un incendio provoca al territorio e ad un settore già in ginocchio come quello agricolo e zootecnico; disporre misure punitive più rigide nei confronti dei piromani e di chi non garantisce le attività di manutenzione e prevenzione (sia privati che enti pubblici); prevedere i dovuti interventi di ripopolamento e rimboschimento senza il ricorso – ove possibile – ad appalti esterni.

“È necessaria – conclude Maria Giovanna Mangione – una più complessa visione nella direzione di una transizione ecologica che metta al centro la presenza dell’uomo, soprattutto nelle aree rurali e interne, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Bisogna dare corpo, con il PNRR, alla Strategia Nazionale per le Aree interne (SNAI) per promuovere l’insediamento dei giovani e delle giovani famiglie nelle due milioni di case inutilizzate in 5.627 borghi, sempre più vuoti e spopolati e riportare gli agricoltori, quali sentinelle, a presidiare il territorio rurale e a occuparsi della produzione di cibo e salvaguardia della biodiversità e dei patrimoni boschivi, veri patrimoni per il futuro della nostra civiltà”.

Da temperature roventi alla tempesta. Dopo le elevate temperature dell’anticiclone africano Lucifero, che attanaglierà l’Italia fino a Ferragosto, sono attesi tra lunedì e martedì temporali, grandinate e locali nubifragi, ed una riduzione di 12 gradi tra nord e sud. Così annuncia il tema del sito ilmeteo.it, precisando che sarà come se la configurazione meteorologica mutasse improvvisamente dall’estate all’autunno a seguito di una tempesta che dal Nord Europa si dirigerà verso l’Italia. I meteorologi aggiungono: “Tra lunedì 16 e martedì 17 agosto arriverà su tutta l’Italia la classica burrasca di Ferragosto, una vera e propria tempesta. E’ infatti previsto un cedimento di pressione dal Nord Europa che potrebbe determinare un peggioramento del tempo con grandinate, temporali e locali nubifragi”.

La Polizia ha eseguito un decreto di sequestro beni per 200mila euro emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo a carico di Maurizio Di Stefano, 44 anni, indagato per reati contro il patrimonio e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono stati sequestrati un terreno, a Carini, una villetta, due magazzini, e un auto. Di Stefano, già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno a Carini, è stato condannato, con sentenza definitiva, alla pena di 6 anni e 9 mesi per traffico di stupefacenti. Nel corso delle indagini patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo sarebbe stata accertata una notevole sperequazione tra l’impiego di risorse economiche utilizzate per l’acquisto di beni nella disponibilità di Di Stefano, e i redditi dichiarati al fisco dal suo nucleo familiare.

La Sicilia brucia e gli incendi hanno decimato anche la fauna selvatica. Tuttavia l’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, non ha ancora ritenuto opportuno e ragionevole rinviare l’avvio della stagione della caccia. Anzi: l’assessore anticipa l’avvio della stagione venatoria al primo settembre, e ciò contro il parere scientifico dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Ecco il messaggio diffuso e rivolto a Cordaro da otto associazioni: Italia nostra, Gre, Lac, Lav, Legambiente, Lipu – BirdLife Italia, Man e Wwf, che aggiungono: “Abbiamo inviato un’apposita istanza al presidente Musumeci, e agli assessori Cordaro, all’ambiente, e Scilla, all’agricoltura, perché il loro comportamento rappresenta una incredibile e sciagurata dichiarazione di guerra contro la fauna scampata dal fuoco. Lo loro è una scelta gravissima ed irresponsabile in aperto contrasto con le direttive europee e con i principi scientifici per la conservazione della fauna, che ora rischia di essere decimata dalle doppiette con conseguenze irreversibili”.

“Non c’è solo la drammatica situazione coronavirus, con una gestione da parte del governo Musumeci che continua ad essere essere approssimativa, tre le emergenze sanitarie in Sicilia”.
E’ quanto rileva oggi il deputato regionale del Pd Michele Catanzaro nell’evidenziare la grande preoccupazione che si sta vivendo a Licata, terza città per numero di abitanti della provincia di Agrigento, dove ci sono seri rischi di vedere seriamente ridimensionato, o addirittura chiuso, l’ospedale San Giacomo d’Altopasso, punto di riferimento sanitario nella parte orientale del territorio provinciale.
“Da mesi c’è una situazione di precarietà totale che si riversa sulla cittadinanza e che pregiudica ogni tipo di servizio. Ci sono gravissime responsabilità da parte del governo regionale, in silenzio pure di fronte alle timide e poco incisive sollecitazioni di esponenti della sua coalizione politica. La ciliegina sulla torta è stata una riunione della Commissione sanità che era stata organizzata proprio a Licata e che tutti hanno letteralmente snobbato, come se il problema fosse lontano da loro”.

“E tutto questo – dice Catanzaro – mentre la Regione Siciliana, ultima sui vaccini e prima nei contagi, cancella del tutto dalla propria programmazione ogni tipo di azione necessaria per garantire livelli di assistenza che al di là del Covid dovrebbero essere efficienti in tutti gli ospedali. A Licata l’ospedale senza personale e senza attrezzature rischia di chiudere, a Sciacca al Giovanni Paolo II non si parla più di Stroke Unit e di potenziamento dell’Area di emergenza, come se il Covid avesse cancellato tutte le altre patologie”.

“Che fine ha fatto il sopralluogo al San Giacomo d’Altopasso annunciato dalla Presidente agrigentino della Commissione Sanità dell’Ars ? Dov’è finito il Vice Presidente agrigentino della Commissione Sanità dell’Ars che deve rappresentare il suo territorio con i fatti e che invece da anni è coinvolto in una serie di quotidiane e continue polemiche di basso cabotaggio con il Management dell’Asp? Perchè non si confronta direttamente con il Governo Musumeci per imporre interventi concreti in favore dell’Ospedale di Licata ?”

Il deputato regionale della Lega, e vice presidente della Commissione Sanità all’Assemblea Regionale, Carmelo Pullara, sollecita la direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento ad attivarsi per dotare il reparto covid dell’ospedale di Agrigento di condizionatori funzionanti. Pullara spiega: “E’ stato perfino lanciato un appello in queste ore per donare dei ventilatori ai pazienti ricoverati, che, oltre ad essere positivi al virus, devono sopportare le temperature roventi di questi giorni senza il refrigerio dell’impianto di climatizzazione. Non potendo utilizzare l’impianto d’aria condizionata, i pazienti del reparto stanno soffrendo moltissimo il caldo. Le altissime temperature di questi giorni non hanno aiutato i pazienti ricoverati né il personale medico e paramedico che è costretto a lavorare indossando pesanti dispositivi di sicurezza per molte ore al giorno. Ci chiediamo inoltre perchè in tutti questi mesi non sono stati fatti quei lavori necessari per rendere l’impianto centralizzato adeguato. Tutto questo nonostante l’encomiabile lavoro di tutto il personale che non finiremo mai di ringraziare”.

Con propria ordinanza il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè vengono stabilite alcune regole che dovranno essere mantenute durante il giorno di ferragosto.

Intanto sono vietati gli accampamenti in spiaggia, l’accensione di bivacchi, falò o fuochi d’artificio,  il trasporto, detenzione a qualsiasi titolo di legna, carbone e carbonella”) e la produzione di rumori molesti dalle otto del quattordici agosto alle 6 del 16 agosto.

Sarà proibita la vendita e la somministrazione di alcolici e superalcolici (compresa la vendita di bevande in bottiglia o lattina di qualunque tipo) e sarà imposto lo stop ad emissioni sonore di svago e/o intrattenimento dalle 2 alle 6 dei giorni 15 e 16 agosto (corrispondenti alle notti tra il 14 e il 15 agosto e quella tra il 15 e il 16 agosto).

Quindi niente feste per tutta la notte, come invece è tradizione. Il tutto nel pieno rispetto delle norme anticovid (distanziamento, mascherine dove non possibile distanziarsi eccetera).

Il sindaco ha garantito una certa tranquillità sonora anche ai residenti nei pressi dei locali della movida. Fino al 12 settembre, i locali che presentano un “impatto acustico esterno”, cioè che hanno casse rivolte su strade o piazze o che “inducano stazionamenti della propria clientela all’esterno, ad eccezione dei chioschi) dovranno chiudere alle due dalla domenica al giovedì e alle 3 il venerdì e il sabato (e nei prefestivi). Gli orari valgono anche per tutte quelle attività di ristorazione (pizzerie, gelaterie, paninerie ecc) che non abbiano solo posti al chiuso ma, come più comune, all’aperto.

Per tutti è possibile richiedere di volta in volta una deroga oraria di un’ora.

Nessun limite è imposto agli esercizi pubblici che sono privi di impatto verso l’esterno (niente musica, niente clientela per strada eccetera).

Più o meno si tratta della stessa ordinanza adottata dai sindaci della fascia costiera agrigentina, da Licata ad Agrigento, da Ribera a Sciacca.