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“Da ore visualizziamo sui social le immagini dell’inaudita violenza  scatenatasi ieri sera nel cuore della nostra città.E’un miracolo che le conseguenze di quanto visto,per l’efferatezza che ne traspare,non siano sfociate in conseguenze ben più gravi. Non e’certo il primo caso, in questi ultimi mesi. Noia, disagio, o cosa?
Urge interesse concreto di TUTTE le Istituzioni, partendo da quella di base, la Famiglia, perché non ve siano degli altri.
Occorrera’ seriamente, ciascuno con le proprie competenze e con gli strumenti in possesso, indagare le ragioni originanti tanta  disarmante ferocia,intervenendo per contenerne gli effetti”.
Lo dichiara Daniela Catalano, già presidente del Consiglio comunale di Agrigento.

Preoccupa di più la violenza che questi energumeni fanno uscire dai loro corpi. Guardando questo video non si capisce com’è che non c’è scappato il morto. Alle Forze dell’ordine chiediamo provvedimenti durissimi e ai magistrati chiediamo pene severissime.

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Si è suicidato con un’arma da fuoco, vicino a una caserma dei carabinieri, l’uomo sospettato di avere ucciso le due donne a Riposto, nel Catanese. Secondo quanto si è appreso aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, la donna assassinata in un’auto sul lungomare Pantano, che aveva 48 e non 43 anni come appreso in un primo momento. L’uomo, ufficialmente in corso di identificazione, si è suicidato davanti la caserma dei carabinieri di Riposto. Gli investigatori ritengono probabile lo abbia fatto con la stessa arma con cui ha ucciso le due donne. Intanto sono state rese note le identità delle vittime. Sono Carmelina Marino, 48 anni, assassinata dentro la sua auto, una Suzuki Ignis, nel lungomare Pantano, e Santa Castorina, di 50 anni, ferita mortalmente, in via Roma, dopo essere scesa dalla sua vettura, una Fiat Panda.

Indagini sono in corso per accertare dinamiche e movente e se i due episodi siano collegati tra loro. Sul posto sono presenti i carabinieri del comando provinciale di Catania.

“Anche Agrigento torna al centro dell’agenda regionale grazie ad una norma della finanziaria a firma dell’On. Carmelo Pace.

Mi riferisco alla previsione di un fondo specifico per il centro storico di Agrigento per un importo di 1,4 milioni, oltre che di un capitolo dedicato ai siti UNESCO di ben 20 milioni di euro.

La norma impone l’utilizzo di questi fondi per la realizzazione e la manutenzione straordinaria di infrastrutture urbane, lo sottolineo per evidenziare la conoscenza e la sensibilità dell’Onorevole Pace nei riguardi del nostro territorio.

Un finanziamento importante, dunque,  che servirà a tutelare e valorizzare non solamente la Valle dei Templi ma la città dove sorge il sito Unesco nel suo complesso.

Ringrazio l’On. Pace per questo importante risultato ottenuto a vantaggio della città di Agrigento e delle altre realtà Siciliane dove insistono i siti Unesco”.

Lo dichiara Maurizio Buggea, commissario cittadino della Democrazia Cristiana.

Gli italiani sprecano il 12% di cibo in meno rispetto a un anno fa, complice l’inflazione. Secondo il report ‘Il caso Italia’ 2023 di Waste Watcher, nella pattumiera finiscono ancora 75 grammi di cibo a testa al giorno per un totale di 524,1 g settimanali, per un valore di 6,48 miliardi di euro. Tra gli alimenti più spesso sprecati, svettano la frutta fresca (3,4 grammi al giorno) e il pane (2,3 g), insalata, verdure, aglio e cipolle. Non a caso più di un italiano su 3 (35%) ha tagliato gli sprechi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola (dati Coldiretti).

Adesso vi invitiamo a seguire dieci consigli contro lo spreco alimentare.

  1. Preparare la lista per comprare solo il necessario. La prima regola per non sprecare è programmare e attenerci a ciò che ci serve realmente.
  2. Andate al supermercato con una lista della spesa pronta, avendo già pianificato i pasti della settimana, e non a stomaco vuoto, evitando così di riempire il carrello di prodotti non necessari.Occhio alla data di scadenza. È importante scegliere alimenti freschi solo se sappiamo che li consumeremo subito, controllando sempre la data di scadenza del prodotto. Altrimenti orientiamoci su alimenti con una vita residua più lunga.
  3. Stiamo attenti alle offerte e ricordiamo che convengono solo se siamo certi di consumare effettivamente il prodotto.Conciliare risparmio, stagionalità e nutrizione. Scegliete verdure di stagione – in inverno cavolo, verza, broccoli, finocchi – e i legumi che sono nutrienti, hanno una durata più lunga e sono economici. Tra le carni, prediligete quella bianca, che è ricca di proteine e aminoacidi, povera di grassi ed è la più amica del portafoglio. Per il pesce, oltre a programmare bene l’acquisto in modo da cucinarlo in giornata, riscoprite il pesce azzurro, di cui il nostro mare è ricco, e rappresenta un vantaggio anche in termini di sostenibilità. Quindi, acciughe, sardine, palamita, spatola, sgombro, lampuga . Un toccasana per gli Omega 3 e i cui effetti sono riconosciuti anche sul sistema cardiovascolare.
  4. Ogni alimento va al suo posto. Una volta ritornati a casa riponete gli alimenti con cura così da riuscire a conservarli più a lungo. E allora: frutta e verdura nei cassetti più in basso nel frigorifero, pesce e carne cruda in basso al primo ripiano in uno specifico contenitore e ben separati da altri alimenti; carne cotta al secondo; affettati e formaggi più in alto; conserve aperte e uova ancora più su. In frigo le carni non hanno tutte lo stesso tempo di conservazione: pezzi interi di bovino restano freschi in frigo anche 5-6 giorni. Fettine, pollo e affettati invece andrebbero consumati entro 3 giorni. Hamburger e polpa macinata sono prodotti molto delicati: se non si ha la certezza di consumarli nei successivi 2 pasti, meglio congelarli.
  5. Programmare un menù settimanale. Conoscere sé stessi è fondamentale. Per non sprecare bisogna imparare a capire il proprio appetito e a non cucinare più del dovuto. Stilare un menu settimanale può aiutarci a programmare i pasti ed evitare di cucinare più del dovuto.Tra i cibi più sprecati ci sono frutta e verdura. Impariamo a non buttarle se le vediamo ammaccate o appassite: proviamo a preparare marmellate, composte e minestroni. Spesso anche le foglie possono essere commestibili come quella del broccolo romanesco.
  6. Se ci avanza qualcosa, usiamo la creatività! Proviamo a fare come i nostri nonni, realizzando ricette di recupero. Le carni bianche si prestano perfettamente all’arte del riciclo: se ci avanza del pollo lesso possiamo optare per una sana insalata anche delle crocchette o dei nuggets, tritando il pollo avanzato con del pane a pezzi e una cipolla, e friggendo in olio bollente. O ancora in un condimento di un sandwich magari con della salsa guacamole. Vale anche per il pollo arrosto! Ricordiamoci però che il pollo già cotto va scaldato molto bene prima di utilizzarlo nelle preparazioni.
  7. Non interrompere la catena del freddo è fondamentale per la corretta conservazione di carne, salumi e cibi freschi in generale. Per la carne è sempre meglio attrezzarsi con una borsa termica per il trasporto e riporre subito gli alimenti in frigo una volta tornati a casa.
  8. Cerchiamo di acquistare il più possibile alimenti interi e non parti. Ad esempio, proviamo a prediligere frutta intera dal mercato e non sbucciata e già porzionata. Se siamo in più persone prediligiamo il pollo intero, che può essere usato, come ciinsegnano le nonne e gli chef, in tutte le sue parti.
  9. Il congelatore è l’alleato anti-spreco. Se non riusciamo ad utilizzare determinati alimenti congeliamoli prima della scadenza.
  10. Usiamo fette e monoporzioni, ben separate l’una dall’altra, con l’aiuto di contenitori ermetici o sacchetti appositi per proteggere la carne dalla disidratazione. I tempi di conservazione in freezer variano a seconda dell’efficienza dell’elettrodomestico (riconoscibile dal numero di stelle sull’apparecchio e sul libretto dell’istruzioni) e del tipo di carne.

Manlio Cardella

Giovani, anzi giovanissimi. Ad un tratto nella tarda serata di ieri è scoppiata una rissa fra due gruppi rivali. Pur essendo giovanissimi la violenza nelle aggressioni è stata violentissima. Pugni, calci, anche mentre qualcuno era steso per terra, senza pietà a continuare a colpire su un corpo inerme.

E’ stato girato un video di tutto quanto accaduto ieri notte.

Adesso si aspetta la risposta dello Stato, che siamo certi, arriverà presto.

La Regione Siciliana ha bandito un concorso per l’assunzione di 537 unità di personale a tempo pieno e indeterminato (categoria D) volto al potenziamento dei Centri per l’Impiego della Sicilia di cui al DDG n. 5039 del 23 dicembre 2021. Di tali posti ben 334 sono relativi al profilo CPI –SML
Il bando di concorso, in particolare, ha previsto una prima preselezione dei candidati sulla base dei titoli posseduti, ed una successiva prova scritta per la quale è stata prevista, ai fini del superamento, una soglia minima di punteggio pari a 21 punti. ​ ​ ​ ​
La dott.ssa P.S., residente a Favara, essendo in possesso di tutti i requisiti ed i titoli richiesti, ha presentato la propria domanda di partecipazione al concorso in parola con riferimento al Profilo Specialista mercato e servizi lavoro (SML).
Nel mese di maggio del 2022 si sono svolte le prove della procedura concorsuale, cui prendeva parte anche la dottoressa P.S..
La Commissione ha assegnato al compito della predetta concorrente un punteggio pari a 20,55, a fronte dei 21 punti richiesti per il superamento della prova scritta, e conseguentemente non l’ha inserita nell’elenco dei soggetti idonei.
La dott.ssa P.S., ritenendo erronea la valutazione della Commissione, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha proposto un ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana.
Con il suddetto ricorso, gli Avv.ti Rubino e Impiduglia, rilevando l’erroneità della valutazione data dalla Commissione di concorso ad alcune risposte fornite dalla candidata a taluni dei quesiti a risposta multipla sottoposti alla stessa, hanno richiesto al Giudice l’emanazione di un provvedimento cautelare volto a sospendere gli effetti degli atti impugnati.
Con apposito provvedimento, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede Consultiva, condividendo le tesi sostenute dagli Avv.ti Rubino e Impiduglia, ha espresso  parere favorevole all’accoglimento dell’istanza di sospensione, rilevando come l’esecuzione del provvedimento impugnato potrebbe cagionare alla candidata un pregiudizio grave ed irreparabile in quanto “nelle more del giudizio di merito si consoliderebbe la posizione dei soggetti utilmente collocati in graduatoria, anche in ordine all’assegnazione delle sedi”.
Per effetto di tale pronuncia la Regione non potrà provvedere all’assegnazione delle sedi senza tenere conto della posizione della dott.ssa P.S..

L’appuntamento è per il giorno 16 alle 17.00 nell’aula consiliare del Libero Consorzio dei comuni agrigentini.

Grandi preoccupazioni e non poche perplessità ci sentiamo di esprimere  a proposito del ddl relativo all’autonomia differenziata.

Preoccupazioni e perplessità che stanno condizionando il dibattito politico in corso sull’avvio di un percorso legislativo  che  infiamma il confronto.

Il ddl, approvato il 2 febbraio dal consiglio dei ministri, definisce i principi per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia e le relative modalità procedurali.

Un testo che comporta necessariamente la sottrazione di ingenti risorse alla collettività nazionale e la disarticolazione di servizi e infrastrutture logistiche (come i trasporti, la distribuzione dell’energia, la sanità o l’istruzione), che per il loro ruolo nel funzionamento del sistema paese dovrebbero avere necessariamente una struttura unitaria e a carattere nazionale.

Inoltre, anche le regioni autonome sarebbero penalizzate dal progetto. Perché le ampie differenze interne alle stesse regioni verrebbero aumentate dall’allocazione delle risorse, che andrebbe comunque a premiare le parti più ricche e meglio organizzate.

La sottrazione del gettito fiscale non più redistribuito su tutti i territori violerebbe inoltre il principio di solidarietà economica e sociale contenuto in Costituzione, andando a aumentare le disuguaglianze tra Nord e Sud, determinando un conseguente crollo sociale ed economico dei territori più svantaggiati con la conseguenza di mettere facilmente in crisi l’intera Italia.

Infine, come sostenuto da autorevoli economisti,  al momento non esiste “un criterio oggettivo o tecnico che permetta di stabilire se una regione sia o meno in grado di fare meglio dello stato negli ambiti di competenze che saranno trasferiti. Appare pertanto imprescindibile, e prima di un qualunque ulteriore avanzamento legislativo, introdurre strumenti di misurazione oggettiva dei risultati storici delle varie regioni nelle diverse materie”.

Non è un caso che tanti amministratori e governatori del Sud, di qualunque appartenenza politica hanno dimostrato la loro netta contrarietà ad un ddl che rischia di dividere il Paese penalizzando i cittadini delle regioni meno ricche con gravi conseguenze sulla qualità dei servizi a cominciare dalla sanita’ e scuola.

Per queste ragioni saremo parte attiva nell’incontro che si terrà giorno 16 ore 17.00 nell’aula consiliare del Libero Consorzio dei Comuni agrigentini insieme ai sindaci, alle associazioni e agli studenti della provincia.

Buscemi, Acquisto, Pezzino e don Mario Sorce.

La segreteria nazionale del SAGI ha nominato la giornalista Irene Catarella responsabile del Dipartimento nazionale delle Attività Culturali ed Artistiche del SAGI. Catarella, scrittrice, poetessa e cultrice di Letteratura Italiana moderna e contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano, ha al suo attivo la pubblicazione di diversi volumi di poesie. Già presiedente della Fidapa, da sempre è un apprezzata e stimata operatrice, culturale. “ Con la nomina della professoressa Catarella– affermano in una nota congiunta il segretario nazionale del SAGI Nino Randisi e la sua vice Letizia Passarello –  “ intendiamo promuovere eventi culturali per rilanciare il territorio”.

A seguito del nostro articolo apparso qualche ora fa interviene il consigliere counale Francesco Alfano il quale dopo aver letto le nostre previsioni circa un suo incarico alla presidenza del Consiglio comunale ha voluto precisare quanto segue: “Sono costretto a smentire ciò che ho letto in un articolo pubblicato da sicilia24h.it che mi dava in corso alla presidenza del Consiglio comunale di Agrigento. Ho il dovere di sottolineare che non solo non ho mai chiesto l’incarico di presidente, ma anche il fatto che nessuno me lo abbia proposto. Pertanto smentisco categoricamente tale circostanza. Se mai ciò avverrà dichiaro che al 99% risponderò di no. Mi lasci – ha concluso Alfano – almeno l’1% perchè nella vita non si sa mai…”