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Al processo ordinario in corso innanzi al Tribunale di Caltanissetta a carico di 17 imputati nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Montante”, l’ex presidente dell’Irsap, parte offesa e civile nonché testimone chiave delle indagini, Alfonso Cicero, sarà ascoltato non più come testimone indagato di reato connesso ma come testimone semplice. E ciò perché il difensore di Cicero, l’avvocato Annalisa Petitto, ha prodotto in Aula l’ordinanza di archiviazione emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta del procedimento attivato a carico di Cicero a seguito della denuncia nei suoi confronti da parte di Salvatore Iacuzzo, ex direttore generale del Consorzio Asi di Caltanissetta. Durante la stessa udienza, Cicero ha risposto alle domande dell’avvocato Stefano Catuara, difensore dell’ex sindaco di Racalmuto, e parte civile, Salvatore Petrotto, in merito alle revoche dei lotti e appalti alle aziende insediate al consorzio Asi di Agrigento colpite da informative prefettizie interdittive e atipiche, e sulle quali ha segnalato all’autorità giudiziaria diverse anomalie poste in essere dalla precedente gestione dell’Asi di Agrigento presieduto prima del suo insediamento dallo stesso Catuara. La Procura si è opposta alle domande dell’avvocato Catuara rilevando il paradosso che un difensore di parte civile avesse adottato una linea difensiva contro il testimone dell’accusa. Cicero ha peraltro riferito che Catuara lo aveva denunciato per molteplici reati, e che tale denuncia è stata archiviata nel 2017. E che ancora Catuara aveva presentato due ricorsi al Tar contro la nomina di Cicero sia come Commissario Straordinario che come Presidente dell’Irsap. Ed entrambi i ricorsi sono stati rigettati dal Tar.

La Sicilia raccontata passando dalle isole Egadi, dall’Etna e dalla Valle dei Templi​ nel viaggio itinerario che il regista Gabriele Salvatores realizzerà in un video sulle Regioni del nostro Paese che sarà proposto all’Expo 2021 Dubai ai visitatori del Padiglione Italia per l’intera durata del semestre espositivo,​ dal 1 ottobre 2021 al 31 marzo 2022.​

Il racconto costruito dal regista Premio Oscar con le Regioni partecipanti – il cui compito è narrare la “Bellezza del Paese” evocata dal titolo della partecipazione italiana “La Bellezza unisce le Persone” – prevede una serie di contenuti scenografici e d’impatto a cominciare da quelli del Belvedere, il luogo da cui si vede il bello. La finestra circolare sui territori, con proiezioni a 360 gradi, in Sicilia si aprirà su tre location – il numero massimo di siti per regione – ovvero le isole Egadi fra Favignana, Levanzo e Marettimo a sottolineare il tema del “mare”, i paesaggi vulcanici dell’Etna a rappresentare il tema della “terra”, e ancora per i temi della “storia” e della “cultura” attraverso la maestosità della Valle dei Templi, sito Unesco.

«All’Expo Dubai la Sicilia sarà presente nel Padiglione Italia con tutte le sue eccellenze produttive, un patrimonio di unicità che va dall’innovazione all’agroalimentare, che il Governo Musumeci intende valorizzare per aprirsi sempre di più al mercato estero. Nel Belvedere non potevano certamente mancare gli straordinari paesaggi siciliani – ha commentato Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività produttive, alla notizia che la produzione girerà in tre location siciliane – . Ci saremo con la forza dell’Etna, la storia della Valle dei Templi e infine con il fascino delle isole Egadi. Lo scenario delle Egadi è in un certo senso una novità – aggiunge l’assessore – l’obiettivo è valorizzare quell’insularità che spesso viviamo come limite ma che invece può e deve essere un punto di forza».

Le vetrate di alcuni esercizi commerciali di Favara sono state sfondate a colpi di mazza con danni per alcune decine di migliaia di euro.

I danneggiamenti sono avvenuti qualche sera fa e sembra siano riconducibili a una serie di atti vandalici, magari di un vandalo seriale che si è accanito a colpi di mazza sulle vetrate dei negozi e degli esercizi commerciali.

Sull’accaduto, che interessa almeno tre negozi ovvero un distributore automatico di bevande, un negozio di abbigliamento e un bar, stanno indagando i Carabinieri della Tenenza di Favara gli ordini di Fabio Armetta, che hanno inviato un’informativa alla Procura della Repubblica di Agrigento. I militari dell’Arma hanno acquisito anche alcuni filmati di telecamere di videosorveglianza degli stessi negozi o delle vicinanze, per cercare di risalire all’autore o agli autori dei danneggiamenti.

La seconda sezione penale per il Riesame del tribunale di Agrigento (presidente Wilma Angela Mazzara, a latere Fulvia Veneziano (estensore) e Manfredi Coffari ha annullato il sequestro preventivo di alcuni beni di pertinenza del punto di ristoro – in piena Valle dei Templi – realizzato sulla struttura originaria “Case Valenti”. A presentare l’istanza è stato Antonino Alba, 42 anni di Agrigento, legale rappresentate di una della società che aveva in gestione il servizio di ristoro. E il Riesame ha accolto parzialmente la richiesta.

Il sequestro preventivo – per abusivismo – era stato emesso dal Gip lo scorso 25 marzo, su richiesta della Procura, e aveva riguardato alcuni beni aggiuntivi alla struttura originaria “Casa Valenti”.

Ad eseguire la il provvedimento preventivo, dopo essersi occupati dell’indagine nata nell’ottobre del 2019, erano stati i carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, assieme ai militari della compagnia di Agrigento. Il ricorso al Riesame – completo di atti e documenti, fra cui foto aeree e satellitari – ha fatto emergere che molte delle opere oggetto di contestazione erano state autorizzate, mentre altre risultavano esistenti da parecchi anni; e comunque l’insussistenza dei reati contestati. Il tribunale ha accolto parzialmente l’istanza e ha disposto la revoca del sequestro di alcuni beni.

Tornano quindi nella disponibilità del concessionario e alla libera fruizione dei visitatori della Valle dei Templi l’accesso alla struttura principale, la pedana in legno contigua al punto di ristoro, lo scivolo per disabili e una struttura in legno.

A Favara, un nordafricano quarantenne è stato investito, mentre attraversava via Fonte Canali, da una Fiat Panda. L’ autovettura lo avrebbe preso in pieno e forse anche parzialmente arrotato. Al volante una donna, di Favara che si è fermata a prestare i soccorsi e subito sono arrivati sia i carabinieri della locale tenenza che un elisoccorso del 118. Il pedone è in gravi condizioni ed è stato già trasferito al pronto soccorso dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta. I militari dell’Arma della tenenza di Favara hanno sentito la donna, sotto choc per l’accaduto. Secondo le prime indiscrezioni, pare che l’uomo possa volontariamente essersi gettato sotto l’utilitaria.

La notte del 31 marzo Lorena Quaranta muore dopo essere stata strangolata. Tutto questo al termine di una lite con il fidanzato, iniziata la sera prima e terminata poi in tragedia nell’appartamento di Furci Siculo in cui i due abitavano. Poi il tentativo di suicidio di Antonio De Pace che si è procurato dei tagli prima di chiamare i carabinieri. Alla base sembra esserci uno stato d’ansia che da giorni avrebbe tormentato il giovane, provocato dalla paura di essere stato contagiato dal coronavirus insieme alla stessa Lorena. Ipotesi successivamente smentita dai tamponi effettuati su entrambi dal personale sanitario.

Prosegue il dibattimento sulla morte di Lorena Quaranta.

Sul banco degli imputati il fidanzato Antonio De Pace, che secondo la ricostruzione degli inquirenti ha tramortito e poi strangolato la fidanzata al termine di un litigio.

Questa mattina si è celebrata la seconda udienza del processo in corte d’Assise. Davanti al giudice Massimiliano Micali sono comparsi gli ultimi testimoni convocati dall’accusa, rappresentantata dal pubblico ministero Roberto Conte. Una ventina le persone audite in Aula, tra escussione e dichiarazioni rese in fase di indagine. Particolarmente toccante l’intervento del padre di Antonio De Pace che in lacrime davanti al giudice ha detto di voler abbracciare i genitori di Lorena e di non riuscire a spiegarsi quanto accaduto due anni fa.

A raccontare le prime fasi dell’indagine gli agenti di polizia giudiziaria che hanno seguito il caso fin dall’inizio. Dai racconti, non sarebbe emerso nessun riscontro su fatti e atteggiamenti che potessero presagire il dramma poi accaduto quella notte di due anni fa. Testimonianze acquisite dalla difesa di De Pace, rappresentata dai legali Bruno Ganino e Salvatore Silvestro, pronti a formulare al giudice una nuova richiesta di perizia psichiatrica, alla luce di quanto emerso in aula. Si chiede di valutare se il giovane infermiere in quelle ore fosse realmente capace di intendere e di volere. Poi è toccato al medico legale Daniela Sapienza ricostruire gli esiti della sua perizia davanti alla corte.

La nuova udienza è stata fissata al prossimo 15 settembre. In quell’occasione toccherà comparire ai testimoni convocati da difesa e parti civili. Ad assistere la famiglia Quaranta l’avvocato Giuseppe Barba. Parte civile i familiari della giovane e sette associazioni a tutela delle donne.

Due persone, giovani marito e moglie, sono rimaste ferite in seguito ad una lite avvenuta in una casa nelle campagne di Ribera. I due, un uomo e una donna, sono stati trasportati tempestivamente in ospedale ma successivamente per la donna è stato necessario l’intervento di un elisoccorso e il trasferimento a Palermo per la gravità delle ferite riportate.

Sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della locale Tenenza che devono ricostruire l’episodio.

 

Dieci migranti provenienti dal Bangladesh e sbarcati a Lampedusa sono risultati positivi alla variante Delta del Covid, incrocio tra l’indiana e l’inglese. I migranti sarebbero tutti asintomatici e in isolamento su una nave quarantena.

Risale a fine maggio il riscontro alla positività, grazie al sequenziamento effettuato dal laboratorio regionale del Policlinico di Palermo, e comunicati al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e alla Regione.

I danneggiamenti sono avvenuti qualche sera fa e sembra siano riconducibili a una serie di atti vandalici, magari di un vandalo seriale che si è accanito a colpi di mazza sulle vetrate dei negozi e degli esercizi commerciali.

Sull’accaduto, che interessa almeno tre negozi ovvero un distributore automatico di bevande, un negozio di abbigliamento e un bar, stanno indagando i Carabinieri della Tenenza di Favara gli ordini di Fabio Armetta, che hanno inviato un’informativa alla Procura della Repubblica di Agrigento. I militari dell’Arma hanno acquisito anche alcuni filmati di telecamere di videosorveglianza degli stessi negozi o delle vicinanze, per cercare di risalire all’autore o agli autori dei danneggiamenti.

“Caro Aldo Negli ultimi mesi, le nostre comunità sono state scosse, non solo da una pandemia che ha rapito troppi dei nostri cari, ma dal rimbombo delle secolari linee di frattura su cui è stato costruito il nostro paese: le ineguali linee di razza e potere che sono il risultato diretto di decenni e secoli di pregiudizio e disuguaglianza non affrontati. In tempi come questi, ciò che mi dà speranza sono i giovani che si fanno avanti e guidano. Ed è per questo che abbiamo messo i giovani leader al centro del lavoro della Fondazione Obama. Negli ultimi anni, abbiamo lavorato per creare programmi che supportino i giovani leader che svolgono un lavoro vitale. Programmi di leadership che aiutano a sostenere i giovani nei loro viaggi di cambiamento, uno sforzo per aiutare le ragazze di tutto il mondo a ricevere l’istruzione che meritano. Stiamo anche lavorando per costruire l’Obama Presidential Center nel South Side di Chicago. Grazie per essere parte della nostra missione, Spero che ti prenda il tempo per incontrarne alcuni leader e scoprire come la Fondazione Obama li sta aiutando a cambiare il loro mondo”.

 Michelle