Il governo regionale di Musumeci e Pierobon non è stato ancora capace, in prossimità della conclusione del secondo anno di amministrazione, a mantenere l’impegno assunto, tra tanti proclami e annunci, di garantire a ciascuna provincia siciliana dei siti dove conferire i propri rifiuti, anziché costringere tanti Comuni, come Agrigento, a viaggiare oltre provincia, con conseguente aggravio di costi. E si tratta di un aggravio di 700mila euro all’anno, così pesante tanto che il sindaco Firetto e l’assessore Hamel prospettano che nessun beneficio dalla raccolta differenziata oltre il 70% deriverà per i cittadini di Agrigento. In proposito, Firetto e Hamel hanno scritto una lettera al presidente Musumeci, all’assessore ai rifiuti, Pierobon, al dirigente regionale del settore, all’Anac anticorruzione, all’Anci ed alla Procura della Repubblica. Firetto e Hamel affermano: “Denunciamo le pesanti sperequazioni e le diversità di trattamento nelle tariffe di conferimento dei rifiuti indifferenziati nelle varie discariche presenti sul territorio regionale. il Comune di Agrigento, per motivi assolutamente incomprensibili, è costretto a pagare circa 700 mila euro all’anno in più di costo aggiuntivo solo perché è stato sballottato, senza nulla poter obiettare, negli impianti decisi dal Dipartimento Regionale. A causa delle inderogabili necessità di conferire rifiuti in discarica, molti Comuni sono costretti a subire questa vessazione senza nulla potere opporre. Vogliamo comprendere le ragioni alla base delle notevoli differenze tariffarie tra i vari impianti dove i costi di lavorazione dei rifiuti sono sostanzialmente omogenei. Ciò a futura memoria per poter rappresentare ai cittadini virtuosi che fanno la differenziata quali sono le ragioni per le quali non fruiscono di alcun beneficio. In particolare chiediamo di attivare ogni iniziativa possibile per calmierare i costi di conferimento in discarica e livellare le tariffe”.
Il rettore di Catania, Francesco Basile, e altri nove professori sono stati sospesi dal servizio dal Gip. Sono indagati per associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Al centro delle indagini su ‘Universita’ bandita’ della Digos coordinate dalla Procura etnea 27 concorsi. Sono complessivamente 40 i professori indagati degli atenei di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.
L’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio emessa dal Gip di Catania, su richiesta della locale Procura distrettuale, e’ stata eseguita da personale della polizia di Stato. I nove docenti destinatari del provvedimento sono professori con posizioni apicali all’interno dei Dipartimenti dell’universita’ di Catania. La polizia di Stato sta eseguendo 41 perquisizioni nei confronti dei 40 professori indagati. L’inchiesta, denominata ‘Universita’ Bandita’, nasce da indagini avviate dalla Digos della Questura di Catania su 27 concorsi che per l’accusa sono stati ‘truccati’. E in particolare riguardano l’assegnazione di 17 posti per professore ordinario, quattro per professore associato e sei per ricercatore. Ulteriori particolari saranno resi noti durante un incontro con i giornalisti che si terra’ alle 10 nella sala stampa della Procura di Catania.
“Esprimo la mia vicinanza alla cooperativa “Lavoro e non solo” che nelle scorse ore ha subito un incendio in un appezzamento di terreno gestito dalla stessa.
È importante salvaguardare e ridare nuova vita ai beni confiscati alla mafia affinché la gente perbene ne possa trarre profitto e possa far rinascere la nostra terra.
Naro fa parte del consorzio di comuni per la gestione dei beni confiscati alla mafia.”
E’ nato anche ad Agrigento il Silf, il Sindacato Italiano dei Lavoratori Finanzieri, primo passo nel processo di radicamento territoriale della prima sigla sindacale del Corpo della Guardia di Finanza anche in Sicilia.
Il Silf, costituito il 27 febbraio scorso a Roma, con l’assenso del ministro dell’Economia e delle Finanze, è un’associazione sindacale democratica costituita da lavoratori in servizio e in ausiliaria appartenenti alla Guardia di Finanza, il cui segretario generale è Francesco Zavattolo.
Una sentenza della Corte Costituzionale dell’aprile 2018 ha sancito l’incostituzionalità della norma che fino a quel momento privava i lavoratori con le stellette delle libertà sindacali garantite alle altre categorie.
“Il Silf, primo sindacato a costituirsi a tutela delle fiamme gialle, nasce per intercettare i problemi e i bisogni dei finanzieri – dichiara il coordinatore provinciale del Silf Agrigentino Giovanni Vancheri – Il nostro ruolo sarà quello di affiancare e informare il personale della Guardia di Finanza, indirizzare i colleghi verso le scelte più opportune, offrendo disponibilità, professionalità e servizi, elaborare soluzioni credibili e sostenibili da portare all’attenzione dell’amministrazione e della politica, nonché assicurare azioni concrete a favore del finanziere, lavoratore e cittadino, delle quali trarrà beneficio anche il Corpo”.
Soddisfazione viene espressa dal Segretario della CGIL Agrigento Massimo Raso che dà il benvenuto al Silf la Cgil Palermo e rivolge gli auguri di buon lavoro ai rappresentanti della neonata associazione sindacale delle fiamme gialle ed al coordinatore provinciale Giovanni Vancheri.
“Dopo la bellissima esperienza del SILP CGIL, il Sindacato degli Operatori della Polizia della a CGIL, salutiamo con grande piacere la nascita di un nuovo presidio di libertà e di democrazia – dichiara il segretario generale Cgil Agrigento -si tratta di una importante conquista per la tutela e la salvaguardia dei diritti sindacali degli uomini e delle donne delle fiamme gialle, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che garantisce la rappresentanza anche alle forze armate”.
In questa prima fase, sarà avviata una campagna di adesioni al SILF in tutto il territorio della provincia di Agrigento oltre all’offerta dei servizi e delle tutele per il personale della Guardia di Finanza, seguirà un programma di formazione per i futuri dirigenti del sindacato, a garanzia della professionalità e competenza necessari per la puntuale affermazione dei traguardi in tema di tutela sindacale fino ad ora faticosamente e democraticamente raggiunti.
I finanzieri della provincia di Agrigento – conclude Giovanni Vancheri – hanno il primo grande sindacato a cui rivolgersi affinché la libertà sindacale sia patrimonio di tutti”.
Messa in atto, come già annunciato, la seconda fase di rotazione e nuovi incarichi nei Beni culturali siciliani. Il dirigente generale del dipartimento, Sergio Alessandro, d’intesa con il presidente della Regione Nello Musumeci, ha proceduto alla nomina dei nuovi soprintendenti e direttori dei musei nell’Isola, dando seguito all’atto di interpello pubblicato la scorsa settimana. Molte le novità, con alcune conferme e nuovi nomi. Al Museo Salinas di Palermo va l’archeologa Caterina Greco, che ha diretto fino a oggi il Centro regionale per il catalogo; la Soprintendenza di Ragusa verrà diretta dall’architetto Giorgio Battaglia, già dirigente della sezione per i Beni paesaggistici e demoetnoantropologici negli stessi uffici; termina l’interim di Salvatore Gueli a Caltanissetta dove viene nominata soprintendente Daniela Vullo, architetto, già dirigente della sezione per i Beni architettonici e storico-artistici; a Messina, il nuovo soprintendente è l’architetto Mirella Vinci, attuale responsabile della sezione per i Beni architettonici e storico-artistici; l’architetto Nicola Neri va a dirigere la Soprintendenza di Enna, dopo la sua esperienza alla sezione per i Beni architettonici e storico-artistici a Catania; l’architetto Giovanna Susan, dalla Villa del Casale di Piazza Armerina, passa a dirigere la Galleria regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa; al Museo regionale Agostino Pepoli di Trapani va l’architetto Roberto Garufi, proveniente dall’assessorato al Turismo, mentre l’architetto Orazio Micali passa dalla Soprintendenza alla direzione del Museo di Messina. Sono stati confermati i direttori delle Biblioteche regionali: Carlo Pastena a Palermo, Carmelo Di Stefano a Catania. “Un nuovo assetto – dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci – anche per dare risposte ai cittadini che ci chiedono trasparenza, efficienza e snellimento delle procedure burocratiche”.
Ad Agrigento, a San Leone, inaugurato il nuovo piazzale Giglia, con passerella pedonale a mare, dopo i lavori di riqualificazione urbana.
Le interviste
Sull’atto di riequilibrio del bilancio del Comune di Agrigento, appena approvato dalla giunta Firetto, e prossimo all’esame del consiglio comunale.
L’intervista
Ad Agrigento, al Palazzo Filippini, in via Atenea, presentata in conferenza l’App della Tua, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici urbani in città, e le ultime novità nel settore.
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