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Non faceva che chiederle soldi, e così all’ultima volta, la donna si è rifiutata di concederne al figlio, per paura che potesse comperare sostanze stupefacenti. Il figlio ventenne va in escandescenza, grida, la insulta, la spaventa a morte. E così la donna si barrica inello sgabuzzino della sua abitazione e chiama la Polizia.

All’arrivo sul posto – nel centro storico di Agrigento – gli agenti della sezione Volanti della Questura di Agrigento, trovano una donna completamente terrorizzata. Ma l’intervento delle forze dell’ordine hanno poi riportato la calma. La donna non ha sporto denuncia

 

 

 

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, hanno firmato a Palermo un’intesa su un piano di conservazione e restauro delle oltre 260 chiese in Sicilia, appartenenti al Fec, il Fondo edifici di culto, istituito dal ministero dell’Interno. Musumeci ha spiegato: “Gli interventi conservativi saranno realizzati con risorse dello Stato e tramite le Soprintendenze per i Beni culturali. Sono già 140 i progetti esecutivi. Tutelare parte del nostro patrimonio culturale e riuscire a valorizzarlo è importante per rafforzare l’offerta turistica, perché abbiamo voglia di ospitare milioni di visitatori dopo questo anno drammatico”. Dunque, in base all’intesa, saranno le nove Soprintendenze per i Beni culturali siciliane a redigere le schede progettuali degli interventi sui singoli luoghi di culto, predisporre le previsioni di spesa e, infine, affidare la progettazione esecutiva e attuare tutta la fase di esecuzione delle opere.

Con la legge di stabilità regionale 2020-2022 l’Assemblea regionale siciliana, in considerazione del grave periodo di crisi nel settore del turismo e dello spettacolo e del blocco delle relative attività legato all’emergenza epidemiologica Covid 19, ha previsto un apposito fondo a tutela degli operatori del settore.

Con successivo D.D.G. n. 2824/S6 del 24 novembre 2020, l’Assessorato Regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo- Dipartimento turismo, sport e spettacolo, pubblicava pertanto l’Avviso per la presentazione di istanze per il ristoro “Interventi in favore del Turismo e dello Spettacolo” anno 2020 , in applicazione della succitata legge di stabilità.

La società MMR Cinema, che pur avendo sede legale in Roma, ha sede operativa anche nel territorio della Regione Sicilia, essendo titolare di una sala cinematografica ubicata in Ragusa, presentava istanza di ammissione al suddetto contributo .

Tuttavia, in sede di pubblicazione della graduatoria definitiva, l’Assessorato Regionale Assessorato Regionale Del Turismo, Dello Sport e Dello Spettacolo- Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo-, decideva di escludere la società odierna ricorrente, la cui istanza veniva inserita nell’elenco delle istanze non ammesse al beneficio.

Il provvedimento di esclusione veniva giustificato in ragione della asserita carenza del requisito di un ammissibilità, asseritamente rappresentato della sede Legale in Sicilia.

Pertanto la società impugnava il suddetto provvedimento di esclusione innanzi al TAR Palermo, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino, Lucia Alfieri e Calogero Marino, chiedendo altresì la sospensione dei provvedimenti impugnati.

In particolare gli avv.ti Rubino, Alfieri e Marino hanno dedotto la violazione della legge di stabilità che ha introdotto il contributo, la cui finalità è quella di fornire un sostegno, nel difficile e prolungato momento di inattività forzata legato alla grave pandemia in corso, ai soggetti che svolgono concretamente la propria attività nel territorio regionale, apportando un contributo positivo alla Regione Siciliana in termini di crescita del Pil, di sviluppo occupazionale e dell’indotto legato all’industria cinematografica, nonchè di maggiori introiti erariali ; e ciò prescindere dal luogo in cui l’operatore ha individuato la propria sede legale, requisito meramente formale che non giova certo a selezionare correttamente la platea di potenziali beneficiari cui la normativa succitata intende rivolgersi con misure di sostegno.

Inoltre gli avv.ti Rubino, Marino e Alfieri deducevano la violazione dei principi comunitari della libertà di stabilimento, della libertà di concorrenza e del divieto di non discriminazione, nonché l’evidente irragionevolezza del provvedimento di esclusione anche alla luce del tenore degli avvisi adottati da altre Regioni a sostegno del settore in esame, ove invece è stata ritenuta sufficiente soltanto la presenza di una sede operativa nel territorio regionale quale requisito per la presentazione dell’istanza di ammissione al finanziamento.

Sono intervenute nel giudizio diverse società utilmente collocate in graduatoria, al fine di chiedere il rigetto del ricorso e dell’istanza di sospensiva, rilevando come, ove venisse accolta la domanda della ricorrente di sospensione delle misure di ristoro ormai in procinto di essere assegnate agli aventi diritto (essendosi concluso il procedimento istruttorio e di verifica), ciò determinerebbe la sospensione dell’erogazione del ristoro in favore della totalità degli aventi diritto risulti

Il Tar Sicilia Palermo, condividendo le deduzioni degli Avv.ti Rubino, Marino ed Alfieri, ha accolto l’istanza cautelare proposta dalla società ricorrente, ritenendo il ricorso munito di sufficiente fumus boni iuris con particolare riferimento alle contestazioni mosse in ordine alla previsione del bando, di cui all’art. 5, come inteso dall’Amministrazione nei sensi di subordinare l’erogazione del contributo di che trattasi alla sussistenza del doppio requisito della sussistenza di una sede operativa e della sede legale sul territorio della Regione;

Il Tar Palermo ha per l’effetto disposto la sospensione , ai fini del riesame della istanza di ristoro della ricorrente, del D.D.G. n. 3332/S6 del 22 dicembre 2020 nella parte in cui il progetto presentato dalla ricorrente è stato inserito nell’elenco delle istanze non ammissibili, nonché l’ulteriore misura dell’accantonamento della somma residua (pari ad € 72.551,77) del fondo istituito per “Interventi in favore del Turismo e dello Spettacolo” Anno 2020, di cui all’Art. 16, c.2 e 3, L.R. 9/2020 (come modificato dall’art. 4, c.3, L.R. 18/2020).

Per effetto della superiore pronuncia l’Assessorato dovrà riesaminare l’istanza della società ricorrente alla luce delle chiare indicazioni fornite dal Tar Palermo in ordine alla non imprescindibilità ai fini dell’ottenimento del ristoro in esame del requisito della sede legale in Sicilia.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha annunciato che alla fine di giugno il 50% degli ospedali siciliani sarà ripristinato come prima dell’emergenza coronavirus. Musumeci ha affermato: “Io non ho la palla di vetro, non posso dire se dopo l’estate non ci sarà una recrudescenza del virus. Io non ho questa certezza, ma ho il dovere di essere pronto all’evenienza. Abbiamo affrontato un periodo particolarmente drammatico. Il covid sta scemando per fortuna, anche se ci sono ancora Comuni in rosso e questo mi tiene in apprensione. Ho dato disposizione di riconvertire alla condizione originaria il 50 per cento dei reparti destinati al covid, alla fine di giugno saremo in condizioni di ripristinare gli ospedali nella condizione iniziale pre covid”.

Proseguono i flussi di migranti a Lampedusa. Nel corso di quattro sbarchi sono approdate 130 persone. La Guardia di Finanza ha soccorso un barcone con a bordo 47 immigrati. Poi una barca con 25 tunisini e un’altra con 43 migranti, tra cui 5 donne, sono state intercettate dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia costiera poco a largo dalla costa. E poi 12 tunisini, tra cui 2 donne e 3 minori, sono sbarcati sul molo Favarolo, dopo essere stati avvistati 2 miglia a sud dell’isola dalla Guardia di Finanza.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha sollecitato ancora una volta Ruggero Razza a rientrare in giunta. E ha ribadito: “Non trattandosi di un reato ma di un’ipotesi di reato, come è l’avviso di garanzia, ho chiesto all’assessore Razza di continuare a dare il suo contributo, restando a disposizione della magistratura, lui, il dipartimento, il presidente, tutti. Perché ogni vicenda che ha rilievo giudiziario, anche se ritenuta lieve, merita rispetto ed è giusto che segua il corso della legislatura. Non c’è un solo motivo perché l’avvocato Razza non accetti la mia sollecitazione. In Italia il 40-50% degli amministratori pubblici ha ricevuto almeno un avviso di garanzia. Lui si è dimesso dopo un’ora nonostante la mia contrarietà. Lo ha fatto nell’interesse del Governo. Io ho rispettato la sua volontà. Abbiamo capito quali erano i termini della vicenda giudiziaria, che merita rispetto. La magistratura sta continuando a lavorare e noi continuiamo a ribadire fiducia”.

Attivate le prestazioni di elettrostimolazione cardiaca presso l’unità operativa di Cardiologia del presidio ospedaliero “San Giacomo D’Altopasso” di Licata. L’importante servizio, reso a favore dell’utenza licatese e del comprensorio limitrofo, rientra nell’ambito del globale potenziamento delle attività del reparto che ha già annoverato l’attivazione della riabilitazione cardiologica e degli ambulatori dedicati allo scompenso cardiaco e alla cardiopatia ischemica, con particolare attenzione agli esami di ecocardiografia trans-toracica, trans-esofagea e trans-cranica.

“La crescita della qualità e della quantità delle prestazioni erogate dalle unità di cardiologia in tutta la provincia – afferma il commissario straordinario ASP, Mario Zappia – costituisce un preciso obiettivo della direzione strategica aziendale. In questo senso, l’elettrostimolazione di Licata rappresenta uno degli ultimi tasselli di un’azione che è e sarà costantemente orientata al miglioramento”.

Soddisfazione per il risultato è stata espressa dal direttore del dipartimento cardiovascolare  ASP, Calogero Vasco, e dal direttore sanitario dell’ospedale di Licata, Alfonso Avenia. L’iniziativa del dipartimento è stata possibile grazie alla disponibilità ed all’impegno del responsabile della unità operativa di cardiologia dell’ospedale di Sciacca, Ennio Ciotta, in collaborazione con i dirigenti medici Salvatore Montalto e Donatella Trigona ed il coinvolgimento di tutto il personale del reparto licatese.

Il cardiologo dalle illustri prospettive, ha dato la propria disponibilità a viaggiare quasi giornalmente da Licata a Sciacca, dove è primario del reparto di Cardiologia.

Avanza così la nuova tecnologia in riferimento alla Cardiologia che aiuta a stare sempre più vicini pazienti e dirigenti medici. I malanni del cuore avranno un nemico in più per essere abbattuti.

L’Unione europea non sia cinica e si faccia carico della immane tragedia della migrazione nel Mediterraneo invece di girarsi dall’altra parte. Non potete lasciare da sola la Sicilia”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ascoltato in videoconferenza dalla commissione Libe, presieduta da Lòpez Aguilar.
Il governatore ha “stigmatizzato il lungo tempo trascorso affinché l’Europa trovasse una soluzione convergente”. “La discussione ed il confronto – ha detto – sono il lievito della buona politica, ma non si può discutere in eterno. C’è un termine entro il quale la politica deve decidere! In questa estate moriranno tante altre persone in quella maledetta rotta del Mediterraneo, soprattutto donne e bambini. E’ una tragedia annunciata. E magari dopo qualcuno avrà il coraggio di venire dalle nostre parti per ostentare dolore di fronte alle bare dei migranti allineate”.
Musumeci ha poi osservato come “soltanto una minoranza di chi approda sulle coste siciliane sia fatta da rifugiati”, “il resto – ha aggiunto il governatore dell’Isola – è gente che cerca una vita migliore”. Per questo ha “esortato i vertici europei ad aprire un confronto con i Paesi del Nord Africa, a rilanciare la politica di cooperazione economica e sociale con i Paesi africani d’origine dei migranti” proprio “per impedire che tanti giovani debbano lasciare la loro terra avara andando spesso incontro alla morte”.

Dalla metà di giugno – presumibilmente il giorno 10 – secondo una circolare del commissario Figliuolo, si potranno vaccinare tutte le fasce d’età rimaste, con una apertura “no limits” delle prenotazioni. Questo a fronte del fatto che ad oggi 11 milioni di italiani sono completamente immunizzati contro il covid. altrettanti hanno ricevuto la prima dose e dunque il 37% della popolazione si ritrova con una protezione contro il virus, parziale o totale.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è così espresso in vista dell’ok dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino dai 12 anni: “Stiamo lavorando, speriamo domani ci sia il via libera e di immunizzare tutti i nostri ragazzi, è fondamentale non solo per essere a scuola, che è già sicura, ma per farli finalmente incontrare”

Resta in ballo la vaccinazione in vacanza. Il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini ripete che “non c’è la possibilità di farla in tutta Italia” e che “il Governo chiede alla Regioni il rispetto del Piano vaccinale” ma anche che “se ci sono Regioni che – oltre a rispettare il Piano – riescono a fare i vaccini in vacanza ben venga. La cosa importante è non generare confusione”.

Figliuolo fa sapere che nel caso, dovrebbero esserci regole nazionali e non accordi separati tra Regioni. Il commissario intanto ha trasmesso – per le valutazioni di competenza –  una mail al Comitato tecnico scientifico (Cts) e ai governatori sulla possibile riapertura in sicurezza  delle discoteche e sulla disponibilità degli operatori del settore a collaborare alla vaccinazione dei giovani.

Restano ritardi nell’immunizzazione di fasce d’età più a rischio: il 30% tra i 60 e i 69 anni non ha ricevuto neanche una dose – circa 3,7 milioni di persone secondo la Fondazione Gimbe -; il 18% tra i 70 e i 79 anni. Ci sono ancora discrepanze evidenti tra le Regioni, uno dei motivi che rende difficoltosa la vaccinazione in vacanza, che rischierebbe di trascurare i residenti se mancassero le dosi. Una percentuale di anziani non ha aderito al vaccino, un’altra parte è rimasta per motivi vari fuori dalle prenotazioni e per cercare di recuperarli la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) ha presentato al ministro della Salute Roberto Speranza e a Figliuolo un software dedicato. L’obiettivo è farlo dialogare con i database delle Regioni per una nuova fase della campagna.

 

 

“Alla luce della crisi in cui versano la Società Girgenti Acque Spa e Hydortecne Srl,  attualmente sotto il controllo della gestione commissariale, esprimiamo forte preoccupazione per il notevole disagio e la profonda sofferenza che stanno attraversando le imprese impegnate nei lavori di manutenzione ordinaria  e straordinaria della rete  idrica e fognaria presente nel territorio”.

I vertici provinciali della CNA di Agrigento, facendosi interpreti e carico dello stato di difficoltà delle aziende,  si sono rivolti al Prefetto, Maria Rita Cocciufa, per accendere i riflettori sulla delicata questione che rischia di avere riflessi negativi sotto l’aspetto sociale ed economico. “La risposta è arrivata in modo tempestivo da parte di Sua Eccellenza il Prefetto,  il quale ha mostrato, ancora un volta,  grande  disponibilità e sensibilità  – affermano il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – siamo stati convocati, assieme alle organizzazioni sindacali, ad inizio della prossima settimana per fare il punto della situazione. Confidiamo nell’azione istituzionale del Prefetto, al quale va il nostro ringraziamento per l’immediato intervento,  affinché si individuino  le possibili soluzioni, necessarie per dare serenità e certezza di continuità di lavoro alle imprese interessate, a garanzia anche degli attuali livelli occupazionali.  Fermo restando l’apprezzamento per l’impegno e lo sforzo profusi dai commissari – sottolineano Di Natale e Spoto – oggi il quadro complessivo non è certamente incoraggiante, tenuto conto del debito accumulato e delle incertezze legate al  futuro,  anche perché il Consorzio pubblico non è ancora operativo. Si paventa  uno scenario poco rassicurante, i cui effetti innescati da un possibile fallimento dell’attuale gestore lascerebbero le imprese e i lavoratori nello sconforto, acuendo così  le criticità del tessuto socio-produttivo, già drammaticamente provato dalle conseguenze dell’emergenza pandemica. Senza perdere di vista che un’eventuale interruzione delle suddette attività – concludono i vertici provinciali della CNA – andrebbero ad intaccare un servizio essenziale per le comunità con inevitabili ripercussioni sulla qualità della vita dei cittadini e sulla salute pubblica”.