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Ad Agrigento, a San Leone, in via Morandi, una traversa del Viale delle Dune, un uomo di 29 anni è precipitato dal tetto di un’abitazione, e successivamente è morto a Palermo, all’ospedale “Villa Sofia” a causa delle gravi ferite subite. A San Leone, sul posto, sono intervenute la Polizia e un’ambulanza del 118. Sono in corso indagini per accertare se si sia trattato di un incidente o di un suicidio.

Il consigliere comunale di Agrigento, Angelo Vaccarello, annuncia che oggi, venerdì 4 giugno, un distacco di energia elettrica nella zona industriale ex Asi, per lavori indifferibili dell’Enel, è stato ridotto da 8 a 3 ore. Vaccarello spiega: “Dopo le sollecitazioni che ho ricevuto dai titolari delle tante attività produttive ricadenti nell’area ex Asi, la zona industriale di Agrigento, Favara e Aragona, ho interloquito con il sindaco Franco Miccichè e con l’ingegnere Enel Casimiro Inzerillo, che ringrazio, e ho ottenuto una soluzione meno invasiva per l’intervento dell’Enel, ridotto da 8 a 3 ore”.

L’assessorato comunale alle Attività Produttive di Agrigento, retto da Francesco Picarella, ha emanato l’avviso pubblico per la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle micro-imprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi aventi sede legale o operativa nelle aree urbane di Agrigento. Lo stesso Picarella afferma: “La profonda crisi economica scaturita dalla pandemia, ha indiscutibilmente modificato le prospettive economiche della città di Agrigento, producendo anche per le imprese una crisi di liquidità conseguente alla chiusura obbligatoria delle loro attività. Con questo avviso, scaricabile dal sito dell’Assessorato Attività Produttive della Regione Siciliana, 2154 imprese della città di Agrigento possono ottenere un contributo a fondo perduto, su 1 milione e 657mila euro disponibili, per gli impegni a breve, medio e lungo termine, accelerando la ripresa delle attività produttive ed economiche ad Agrigento”.

Ad Agrigento, l’Ordine degli Architetti, presieduto da Rino La Mendola, ha istituito lo “Sportello bandi”, al fine di aiutare le stazioni appaltanti provinciali a fruire delle risorse del “Recovery Plan”. Lo “Sportello bandi” sarà presentato domani, sabato 5 giugno, alle ore 10, nel corso di una conferenza che si svolgerà nella sede di via Gaglio dell’Ordine degli Architetti di Agrigento. Interverranno lo stesso Rino La Mendola, e Giacomo Cascio, coordinatore dipartimento Lavori Pubblici dell’Ordine degli Architetti.

“Il Comune di Agrigento stili un calendario di eventi grandi e piccoli da istituire all’assessorato del Turismo.” La proposta dell’Associazione Turistica Tante Case tante Idee. L’idea è quella di “un elenco dove siano individuati gli eventi religiosi, folkloristici, enogastronomici, sportivi e culturali – dice il presidente dell’Associazione Domenico Vecchio- capaci di attrarre turisti e visitatori. L’obiettivo è destagionalizzare il mercato attraverso l’attuazione di una strategia di promozione efficace, capace di richiamare visitatori, generare reddito e occupazione su tutto il territorio agrigentino, in particolar modo adesso che ci troviamo nella fase della ripartenza. Chi gestisce le strutture deve avere un quadro completo degli eventi, per pianificare tariffe, campagne ed offerte promozionali, ma anche da mostrare ai visitatori che una volta qui chiedono informazioni sulle iniziative in programma.

Le consiglieri comunali del movimento “Diventerà Bellissima” di Agrigento, Claudia Alongi e Roberta Zicari, denunciano come gravissimo un episodio accaduto durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, allorchè l’assessore Gianni Tuttolomondo è rimasto bloccato in portineria a causa di un guasto all’ascensore. Alongi e Zicari affermano: “Si stava svolgendo il Consiglio comunale sul tema del Piano regolatore, la cui delega è proprio di Gianni Tuttolomondo, quando in aula è arrivata la notizia che l’assessore all’Urbanistica era impossibilitato a raggiungere l’aula Sollano perché l’ascensore era fuori uso. Chiediamo all’Amministrazione comunale di vigilare affinché episodi lesivi della dignità individuale come questi non si ripetano, e che gli ostacoli fisici non diventino barriere insormontabili. Sollecitiamo la nomina del Garante per la disabilità, cosicché possa, in sinergia con l’Amministrazione e il Consiglio comunale, occuparsi di mappare e monitorare l’abbattimento delle barriere architettoniche, prevedendo percorsi alternativi per i disabili”.

Domenica 20 giugno, al “Taormina Book festival”, nel Teatro Antico, alle ore 21:30, Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia saranno protagonisti di un dialogo. Si tratta di una conversazione impossibile, ma perfettamente plausibile se a firmarla è uno storico biografo di Leonardo Sciascia e di Pirandello, il giornalista e scrittore agrigentino, Matteo Collura, che, in occasione del centenario della nascita di Sciascia, ha ideato, e in prima assoluta presenterà in scena a Taormina, un dialogo che probabilmente a lungo è stato riecheggiato nei pensieri dello stesso Sciascia, per sua stessa ammissione affetto da una “ossessione Pirandello”. Il dialogo immaginario si intitola “Cento anni di Sciascia. Omaggio al Maestro di Racalmuto”. Matteo Collura, in un vero colpo di scena, si troverà a leggìo di fronte al regista e nipote di Sciascia, Fabrizio Catalano, impegnato nella parte del nonno. Sarà emozionante, tra l’altro, ritrovare nel dialogo le riflessioni che Sciascia aveva condiviso pubblicamente, affermando nel 1986, tre anni prima della morte, in occasione del discorso commemorativo pronunciato a Palermo per il cinquantenario della morte di Luigi Pirandello: “Pirandello ha operato per me una specie di catalizzazione, di precipitazione: la realtà mi si è fatta più reale, la verità più vera”.

A Lercara Friddi, in provincia di Palermo, i Carabinieri hanno denunciato alla Procura di Termini Imerese 11 “furbetti” del reddito di cittadinanza”. Si tratta di cittadini di età compresa tra i 20 e i 54 anni, che avrebbero reso dichiarazioni false per ottenere il sussidio ed eludere i controlli da parte dell’Inps. Nel marzo scorso, ancora a Lercara Friddi, sono stati denunciati 30 altri truffatori. Tra gli odierni denunciati vi è anche una donna che, per percepire il reddito, avrebbe omesso di dichiarare che il marito arrestato è stato condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa. Il danno all’Erario è quantificato in circa 75mila euro, che, sommato a quello delle precedenti indagini, aumenta ad oltre 300mila euro.

I Consiglieri comunali del Pd e di Raffadali Cambia considerano “Ovvia” la sentenza del TAR, con la quale boccia l’ordinanza sindacale n. 25 del 2019, con cui il Sindaco annunciava , demagogicamente, di riappropriarsi delle reti idriche. Tale considerazione, non nasce per alimentare inutili polemiche, ma per sottolineare il modo superficiale e propagandistico con cui si sono prese delle decisioni, in momenti sbagliati e quando ormai la gestione privata era giunta a termine. “Acqua passata…”, come si dice dalle nostre parti.

I Consiglieri di minoranza si impegnano a costruire un futuro migliore e invitano, pertanto, tutti gli organi istituzionali ad adoperarsi affinché si velocizzi l’iter per la messa in funzione dell’Azienda Pubblica consortile , al fine di  consegnare ai cittadini una gestione pubblica del servizio , serio, puntuale e con tariffe più basse e giuste.

Una ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita a carico di Alessandro Alleruzzo, 47 anni, di Paternò, figlio del presunto boss di Cosa Nostra, deceduto, Giuseppe Alle ruzzo. Alessandro Alleruzzo è indagato dell’omicidio, nel 1995, della sorella Nunzia. La colpa della donna sarebbe stata l’avere tradito il marito con esponenti del clan di Alleruzzo e di un clan rivale. Di Nunzia Alleruzzo non vi fu più traccia dal 30 maggio del 1995. Il figlio di 5 anni raccontò di averla vista uscire da casa con suo zio Alessandro. Secondo un ‘pentito’, lo stesso Alessandro Alleruzzo gli avrebbe raccontato di aver ucciso la propria sorella per riscattare l’onore della famiglia. Il 25 marzo del 1998, i Carabinieri della Compagnia di Paternò, dopo due telefonate anonime, trovarono in un pozzo i resti di una donna, compreso un teschio con due fori causati da colpi d’arma da fuoco. Le analisi confermarono che erano i resti di Nunzia Alleruzzo.