Sono 66 i casi Covid 19 ufficializzati nella città del vino. Il Comune menfitano, con la solita puntualità, solerzia e trasparenza, ha comunicato oggi la situazione con i propri canali social.
Si tratta di dati che l’Asp ha riferito al sindaco Marilena Mauceri, che quest’ultima ha riferito ai cittadini tutti. Tutti sono in isolamento domiciliare, c’è anche la comunicazione di una persona guarita. Sedici sono i menfitani in attesa dell’esito del 2° tampone per accertare la guarigione.
La situazione preoccupa un pò tutti a Menfi, l’aumento dei casi è stato determinato da un focolaio che si è poi allargato e che si deve tenere sotto osservazione, cercando di bloccare la catena del contagio. Si deve fare bene ciò che si è fatto a Sambuca di Sicilia, oggi quasi Covid free dopo avere sfiorato i 100 contagi.
La scrivente organizzazione sindacale nel condannare le frasi violente e maschiliste dell’On. Vincenzo Figuccia deputato leghista all’ Assemblea regionale siciliana sulla mancanza di donne nel rimpasto della Giunta guidata da Nello Musumeci che riportiamo: “Ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie. E soprattutto come lo usano per il bene dei siciliani” si unisce all’appello delle studentesse e professoresse, attrici, professioniste, attiviste e giornaliste, le quali chiedono attraverso un’appello, le dimissioni del deputato.
All’On.Figuccia desideriamo ricordare che la condizione femminile in Italia ha subito nel tempo moltissimi cambiamenti positivi e le donne si sono viste riconoscere durante il XIX e il XX secolo sempre maggiori diritti che precedentemente erano riconosciuti solo agli uomini. Alcide De Gasperi nomina la prima donna in un governo, Angela Maria Guidi Cingolani. Nel 1956 vengono ammesse le donne nelle giurie popolari delle Corti d’Assise e come componenti dei Tribunali per minorenni. Con la legge n.1083 del 7 dicembre 1959 nasce il Corpo di Polizia Femminile. Dal 9 febbraio 1963, con la legge n.66, viene concesso alla donna il diritto di entrare a far parte della magistratura. Le prime 8 donne vi entreranno il 5 aprile 1965 Marisa Cinciari Rodano diventa la prima donna vice presidente della Camera dei Deputati. Tina Anselmi diventa la prima donna ministro Maria Adelaide Aglietta diventa la prima donna segretaria di un partito politico. Nilde Iotti Presidente della Camera dei Deputati per 3 volte, Anna Nenna D’Antonio, diventa la prima donna a ricoprire la carica di Presidente Regionale. Camilla Ravera, prima donna ad essere nominata senatrice a vita dal Presidente Pertini. Franca Falcucci diventa la prima donna a ricoprire la carica di ministro dell’Istruzione. Elda Pucci fu la prima donna a diventare sindaco di una grande città, Palermo. Con la legge n.215 del 25.2.1992 1992 viene promossa l’uguaglianza sostanziale e le pari opportunità per uomini e donne nell’attività economica e imprenditoriale. Nel 1963 Marta Cartabia prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Corte Costituzionale. Cècile Kyenge diventa la prima donna “nera” (come lei di solito preferisce definirsi) a ricoprire la carica di Ministro nella Repubblica Italiana. Maria Luisa Pellizzari vice capo Polizia di Stato. Laura Lega Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco. Ecc.ecc. Non basterebbero centinaia di pagine per raccontare il ruolo importante delle donne nella nostra Democrazia Costituzionale e nel Mondo. Le donne come diceva Rita Levi Montalcini, sono la colonna vertebrale della società. L’unico a non saperlo è sicuramente l’On.Figuccia.
Confcommercio e Fipe della Provincia di Agrigento, per bocca del presidente provinciale Alfonso Valenza e della presidente provinciale del Fipe Gabriella Cucchiara, esprime la più totale e sentita solidarietà nei confronti dei titolari e dello staff del Bar Caffetteria Nobel del Viale della Vittoria, la cui parte esterna nella notte è stata devastata da un incendio.
“Siamo molto addolorati per quanto accaduto e ci teniamo ad esprimere solidarietà e vicinanza ai gestori e tutto lo staff del locale. Con tanta tristezza leggiamo dai giornali gli sviluppi dell’incendio che ha colpito la struttura. Nonostante non si tratti di nostri associati ci rendiamo disponibili per eventuali iniziative di sostegno, con l’augurio che il Bar Nobel possa riaprire il prima possibile”.
#PiuDonnePerLaSicilia.
È questa la petizione, lanciata dalla CGIL Sicilia, diretta al Presidente della Repubblica e alla Ministra per le pari opportunità a seguito della scelta del presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, di approvare una giunta tutta al maschile.
Infatti, la recente sostituzione di due assessori ha avuto come effetto l’uscita dell’unica donna presente all’interno della giunta regionale.
Scelta, questa, che concede alla Sicilia il triste primato di essere l’unica regione italiana priva di rappresentanza femminile. Ponendo, di conseguenza, la regione all’ultimo posto del Paese per democrazia paritaria.
Tale decisione, inoltre, si pone in netta violazione dei principi costituzionali sulla parità di genere, oltre che in assoluto contrasto con le norme sul funzionamento del Governo regionale e dell’Assemblea regionale, che meno di un anno fa ha approvato una disposizione, a partire dalla prossima legislatura, a garanzia della presenza minima di un terzo di donne in giunta.
A lanciare per prima l’allarme, Mimma Argurio, segretaria regionale della Cgil isolana, nei confronti della quale non sono mancate le reazioni da parte della maggioranza dell’assemblea siciliana.
In particolare, il deputato leghista Figuccia è riuscito a pronunciare frasi maschiliste ed ingiuriose che non meritano di essere ripetute.
Per la Cgil, però, non è importante rispondere alle ingiurie, è importante evidenziare che la democrazia è povera se le donne non sono presenti, e, soprattutto operare a garanzia della stessa.
A rilanciare l iniziativa della petizione, adesso è la Cgil di Agrigento, congiuntamente al coordinamento donne provinciale, Che con Alfonso Buscemi e Caterina Sparacino si unisce a gran voce a questo grido di allarme contro i diritti sulle pari opportunità e di conseguenza alla democrazia, invitando quanti più possibile a firmare la petizione attraverso il seguente link : http://chng.it/gjGyH7hCNb
Si è conclusa poco prima delle ore 20 ieri sera la prima giornata di vaccinazioni anticovid nei cinque presidi ospedalieri della provincia di Agrigento.
Sono stati fatti pochi vaccini rispetto alle previsioni, in alcuni ospedali si è cominciato in ritardo, ma da oggi la situazione dovrebbe normalizzarsi ed entrare a regime già domani.
Ieri sono stati effettuati 80 vaccini ad Agrigento, 70 a Sciacca, 101 a Ribera, 50 a Canicattì e 72 a Licata.
Il primo vaccino in assoluto è stato fatto a Sciacca, prima che le altre fiale con la scorta della Polizia stradale raggiungessero gli ospedali di Ribera, Agrigento, Licata e Canicattì. A sottoporsi alla procedura il direttore sanitario di presidio Gaetano Migliazzo. Dopo di lui gli operatori del reparto Covid e dell’area di emergenza. Poi si è proseguito con le altre unità operative, con una procedura analoga a quella effettuata negli altri presidi sanitari della provincia.
Nessuno al momento sa dire a quanto ammontano i danni, né da cosa siano scaturite le fiamme che questa notte hanno distrutto il Gran Cafè Nobel, conosciuto bar agrigentino nel cuore del Viale della Vittoria.
Ad occuparsi delle indagini saranno i Carabinieri, che questa notte sono intervenuti sul luogo e sono rimasti fino all’alba a lavoro insieme ai vigili del fuoco che non senza difficoltà hanno domato le fiamme per diverse ore. Successivamente tutta l’area circostante è stata messa in sicurezza.