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L’Archivio di Stato di Agrigento ha pubblicato su internet, sul sistema informativo degli Archivi di Stato, i primi 55 complessi archivistici. Lo strumento di ricerca permetterà di avere accesso diretto alle descrizioni dei complessi archivistici dell’ Archivio di Stato di Agrigento, nonché alle informazioni relative ai contesti di produzione, conservazione e utilizzo. La nuova modalità di consultazione, flessibile e orientata alle diverse esigenze della ricerca, si articola su tre principali livelli: la ricerca guidata, la ricerca avanzata e gli strumenti di ricerca. Dunque, il patrimonio documentario diventa sempre più accessibile, digitale e vicino ai cittadini, tramite il link di accesso alla pagina dell’Archivio di Stato di Agrigento.

Il Tribunale di Palermo ha condannato a 15 anni di carcere ciascuno, per tentato omicidio, Benedetto Fici e Antonino Faraone, imputati di avere lanciato, nel 2017, una bomba molotov contro una coppia di fidanzati, appartata in una tenda montata all’interno di un casolare, nelle campagne di Ciaculli. Ad indicare il nome dei due attentatori, che avrebbero voluto cacciare dalla zona i due giovani, sono state le vittime, salve per miracolo, e alcuni testimoni. Altri riscontri sono emersi dall’analisi dei tabulati del satellitare piazzato dall’assicurazione dell’auto, che segnalò il transito dei due sul posto al momento del boato. I due ragazzi aggrediti, Umberto Geraci, e la fidanzata, Ernesta Jessica Modica, subirono gravissime ustioni.

Adesso dopo anni di contenzioso, visto che il  Comune  con la presa d’atto pubblicata all’albo pretorio del sito ufficiale di fatto torna in possesso del Cimitero di Piano Gatta, “chi tutela gli Agrigentini che hanno già versato le somme in acconto per il rilascio di concessioni per tombe interrate e per l’Assegnazione di cappelle gentilizie (concessione per 99 anni – a libera richiesta)  alla Ditta che gestiva con regolare contratto per conto del Comune ?”

Dopo anni di contenzioso con la Ditta che deteneva la gestione del cimitero di Piano Gatta, con un project financing datato 2004, adesso con formale Determina del Dirigente del Settore VI°, pubblicata all’albo pretorio, viene formalizzata la “Cessazione degli effetti del contratto di cui alla convenzione……..”

Sindaco Miccichè, è il momento di passare ai fatti, le chiediamo formalmente di bloccare le somme che il comune deve alla Ditta, in autotutela, e nell’interesse pubblico, verso i cittadini Agrigentini che hanno già versato quote in acconto per la “concessione di, cappelle interrate, Cappelle gentilizie” ed altri servizi a pagamento.

Stamattina a leggere la Determina del Dirigente, ci è venuta alla mente la tanta gente che si è rivolta ai nostri uffici dicendoci che non sanno a chi rivolgersi per la restituzione degli acconti versati.

Noi le chiediamo di intervenire e di farlo con immediatezza, certamente la Ditta dovrà avere per i servizi prestati delle somme dal Comune, ed allora si faccia portatore di interessi dei Nostri cittadini, altrimenti chi li tutela visto che pensavano di versare ad una ditta che gestiva un bene pubblico ed invece oggi si ritrovano ad essere gli unici a dover eventualmente rincorrere qualcuno per il recupero delle somme ?

La Ringraziamo a nome di quanti si sono rivolti ai nostri uffici, preannunciandole, la nostra disponibilità eventualmente a raccogliere le istanze delle persone interessate onde non affollare gli uffici comunale.

Queste le parole del Sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello dopo aver visto con i suoi occhi l’ennesima tragedia registrata al largo della più grande delle Pelagie:

“Non si vuole prendere coscienza di quello che succede nel Mediterraneo, non vale a nulla la solidarietà che, adesso, ci arriverà. Perché la solidarietà deve essere vera e concreta”.

Poi ha aggiunto:

“Continua il silenzio nei confronti del sindaco di Lampedusa da parte del presidente Draghi. Sono passati 15 giorni, se non di più, da quando ho chiesto d’essere convocato per discutere di quello che avviene nel Mediterraneo. Ed essendo presente sul territorio, potrei sicuramente portare una visuale diversa sul fenomeno”.

Scoperto dalla Guardia di Finanza in un seminterrato di Saponara Marittima, una fabbrica di artigianato abusivo composto da sofisticati macchinari  professionali ed apparecchiature informatiche destinate alla realizzazione di loghi di famosi marchi, e numerosi capi di abbigliamento pronti ad essere falsamente etichettati e commercializzati, soprattutto on-line.

Denunciate per contraffazione di marchi, 3 messinesi, – M.S., 38 anni, M.F., di 42, e G.P. di 64 – che avevano allestito una vera e propria stamperia clandestina, dotata di tutta la strumentazione necessaria per “trasformare” anonimi capi d’abbigliamento in prodotti griffati. Trovate anche 736 etichette termoadesive con il marchio di prestigiose case automobilistiche e motociclistiche predisposte per essere apposte sui capi di abbigliamento, 55 capi già confezionati per essere immessi sul mercato, e 2000 tra maglie, felpe e accessori vari, pronti per la stampa.

Tutto, per un valore di oltre 150 mila euro, sottoposto a sequestro

 

L’avvocato agrigentino, Giuseppe Arnone, è stato assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Agata Genna, dall’imputazione di diffamazione, scaturita da un’intervista televisiva risalente al 2012 in cui Arnone indicò un avvocato in costante contatto con il boss, nel frattempo defunto, Cesare Lombardozzi, e con altri soggetti legati alla criminalità organizzata. Il giudice, dopo avere ascoltato in proposito anche il pentito Franco Cacciatore, ha riconosciuto come ricorrente il diritto di critica a favore di Arnone. Il difensore di Arnone, l’avvocato Daniela Principato, ha chiesto la trasmissione degli atti processuali alla Procura affinchè si proceda per calunnia a carico di colui che ha querelato per diffamazione Arnone.

Pandemia coronavirus: il presidente dell’Ordine dei Medici di Agrigento, Santo Pitruzzella, ribadisce l’appello alla prudenza e alla responsabilità. E, in rappresentanza dell’interno Ordine, afferma: “Da lunedì scorso non abbiamo l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto ma, purtroppo, spesso si assiste ad assembramenti e non soltanto nelle piazze e in spiaggia. La vicinanza di più persone, in qualsiasi contesto, impone l’uso della mascherina. Se vogliamo bene a noi stessi e agli altri usiamo la mascherina e manteniamo le distanze soprattutto in considerazione delle varianti del virus, in particolare della variante Delta che è molto invasiva. E’ vero che la protezione principale contro il covid è data dalla vaccinazione ma è pur vero che usare i dispositivi di protezione, tra igiene delle mani, distanziamento e uso della mascherina, aiuta ad evitare la diffusione del virus, quindi anche delle varianti. Infine, vorrei invitare tutti i cittadini che non l’abbiano già fatto a sottoporsi alla vaccinazione. In tanti, e mi rivolgo in particolare agli over 60 e agli over 40, non hanno ancora fatto la prenotazione né tanto meno si sono vaccinati”.

In un noto hotel di Favara si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di una futura azienda partecipata, o per meglio dire multiservizio.

Nella meravigliosa struttura alberghiera, orgoglio di Favara, è bene dire che in tempo di vacche magre non è stato offerto da parte dell’amministrazione comunale manco un bicchiere d’acqua. Chiusa la battuta, presenti all’incontro la sindaca, Anna Alba e gli assessori Davide Romeo e Maria Laura Maggiore.

E’ stato presentato il progetto per la costituzione di un’azienda multiservizio con capitale pubblico, che “farebbe – dice Anna Alba – risparmiare ai cittadini almeno il venti per cento rispetto agli attuali costi”.

Salta agli occhi di tutti che parlano di un progetto che ha i suoi tempi per essere realizzato. Tempi che superano abbondantemente quelli della scadenza del loro mandato elettorale, previsto a fine settembre o ad inizio ottobre prossimo. “A seguito dell’attuale emergenza – risponde a tal proposito la sindaca – dobbiamo agire su due linee, la prima in risposta immediata alla crisi con la convocazione delle ditte che avverrà domani o al massimo dopodomani e l’altra è la ricerca della soluzione per il futuro. Nella soluzione giocano la necessaria diminuzione dei costi e l’incasso della Tari da affidare alla multiservizio”.

“La società sarà composta – a parlare è l’assessore Romeo – dal Comune e da altri soggetti che potranno essere altri Enti locali”.

“Possono essere – ha aggiunto l’assessore Maggiore – anche privati che mettono a diposizione i mezzi”.

E’ un progetto, dicevo, che ha i suoi tempi non certo brevi. La delibera dovrà superare il vaglio dei revisori e del Consiglio comunale, quest’ultimo a fine mandato elettorale avrà qualche remora ad occuparsi di partecipata.

“Il problema – continua l’assessore Maggiore – è che noi abbiamo provato a mettere in campo tutto e il servizio non funziona lo stesso, quindi è necessario un piano per il futuro”.

Nel presente, l’amministrazione comunale ha convocato le ditte per fermare lo sciopero, non escludendo la possibilità di ricorrere ad altre aziende per liberare Favara dai rifiuti.

via siciliaonpress

Aumentano leggermente i contagi in Sicilia. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute i nuovi positivi salgono a 99 dai 84 di ieri. I tamponi effettuati sono stati 14.425, determinando un indice di positività del 0,69%. Due decessi si sono registrati nelle ultime 24 ore, ieri nessuno. I guariti oggi sono 222. Calano gli attualmente positivi, 125 persone in meno, determinando un numero complessivo di 4227. i ricoveri nei reparti ordinari sono 162, e’ di 24 il numero di ricoveri in terapia intensiva, con un nuovo ingresso. In isolamento domiciliare vi sono 4041 persone.

La distribuzione nelle provincie:

Palermo 10;

Catania 22;

Messina 1;

Siracusa 16;

Trapani 11;

Ragusa 12;

Agrigento 17;

Caltanissetta 10;

Enna 0.